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    M5s:in assemblea stop super Green pass e stato emergenza. Alt di Conte

    Nuova assemblea dei deputati e senatori M5s questa mattina con all’ordine del giorno la questione covid e green pass. Nel corso della riunione alla presenza del Presidente Giuseppe Conte la maggioranza dei parlamentari 5 stelle avrebbe richiesto, si apprende, di non procedere con ulteriori proroghe dello stato di emergenza dopo il 31 marzo e di sospendere l’obbligo di green pass. Non solo, molti parlamentari avrebbero chiesto di rimodulare subito il certificato tornando al semplice pass non rafforzato. Lo stesso green pass semplice, si chiede, dovrebbe essere inoltre abolito all’aperto, in banca e alle poste.
    “Dire che siamo fuori dalla pandemia non è proprio corretto, stiamo transitando nella fase dell’endemia. È una prospettiva che ci conforta ma dobbiamo essere tutti d’accordo che non possiamo smantellare le misure di precauzione e protezione sin qui adottate”, ha detto il leader del M5s, Giuseppe Conte, intervenendo nell’assemblea del Movimento in cui molti parlamentari hanno sollecitato l’intervento per eliminare il green pass rafforzato dopo la fine di marzo.

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    Malata sclerosi, è stata sera di lacrime

    (ANSA) – PERUGIA, 16 FEB – “Quella dopo la decisione della
    Corte costituzionale è stata una sera di lacrime, per me e per
    tanti malati come me”: Laura Santi, giornalista perugina malata
    di sclerosi multipla grave, progressiva, consigliere
    dell’associazione Luca Coscioni, commenta così la decisione
    della Consulta che ha dichiarato inammissibile il quesito del
    referendum sull’eutanasia. “Sono assolutamente allibita,
    arrabbiata e distrutta” afferma parlando con l’ANSA.   
    “Mi ha chiamato Marco Cappato – ha detto ancora Laura Santi -,
    è stato molto affettuoso e mi ha detto di non abbattermi perché
    continueremo con la lotta”.   
    “La politica oggi ha paura dei temi divisivi – ha sostenuto la
    giornalista -, basta vedere le non riforme che fanno e le leggi
    sui diritti civili regolarmente affossate, come il ddl Zan e
    come sarà per la legge sul suicidio assistito che non, e ripeto
    non, sostituirà mai, ammesso che vada in porto, l’eutanasia
    attiva perché rappresenta una restrizione molto discriminatoria
    della sentenza Cappato già applicabile. Se non sei attaccato a
    un macchinario dal quale dipende la tua vita non potresti mai
    arrivare alla morte. Come ha detto lo stesso Cappato con questo
    disegno di legge nemmeno lo stesso dj Fabo avrebbe avuto accesso
    al suicidio assistito. Quindi è una legge che fanno solo per far
    vedere che se ne occupano ma hanno peggiorato la sentenza
    Cappato anziché migliorarla. E comunque probabilmente sarà
    affossata”.   
    Per la consigliere dell’associazione Coscioni “i criteri di
    ammissibilità di un referendum sarebbero tecnici”. “Non è
    possibile dire – ha aggiunto – che il quesito non è ammissibile
    perché non tutela la vita delle persone deboli. Non so spinta da
    quali forze la Corte lo abbia fatto”.   
    “Parlo da malata vulnerabile – ha ribadito Laura Santi -, una
    di quelle persone che la sentenza dice di voler tutelare. Ma
    come posso io, persona malata, vulnerabile e debole, essere
    tutelata da una sentenza che ti tiene prigioniera, non ti dà il
    diritto di scegliere e non ti dà libertà?”. (ANSA).   

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    Alto Adige: verso provincializzazione Agenzia delle entrate

    (ANSA) – BOLZANO, 16 FEB – La Commissione dei dodici
    (l’organo paritetico per le norme di attuazione dello Statuto
    speciale, ndr.) ha approvato ieri la bozza per il passaggio del
    personale amministrativo dell’Agenzia delle entrate alla
    Provincia autonoma di Bolzano. Tra due settimane il testo sarà
    discusso con i sindacati e dopo qualche aggiustamento potrà
    essere inviato ai ministeri competenti per le loro valutazioni.   
    Lo annuncia il senatore Svp Meinhard Durnwalder al quotidiano
    Dolomiten. La ‘provincializzazione’ del personale amministrativo
    era già prevista da una legge del 2013 e dovrebbe portare a una
    riduzione dei tempi d’attesa agli sportelli, scrive il giornale.   
    I ministeri hanno invece già dato il loro benestare alla
    modifica dell’esame di avvocato in Alto Adige. Per fare fronte
    alla carenza di membri di lingua tedesca della commissione
    esaminatrice in futuro potranno essere anche chiamati professori
    universitari di Innsbruck. La Commissione dei sei si è invece
    occupata dell’autonomia sportiva in Alto Adige. L’Unione delle
    associazioni sportive di lingua tedesca Vss e quella di lingua
    italiana Ussa diventeranno comitati provinciali autonomi del
    Coni. (ANSA).   

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    Balneari: gare dal 2024, freno al caro-ombrellone

     Concessioni assegnate tramite gara dal 2024, ma anche tutela degli investimenti fatti, considerazione per gli imprenditori che nei cinque anni precedenti hanno utilizzato lo stabilimento come principale fonte di reddito e massima partecipazione di microimprese, piccole imprese ed enti del terzo settore. Adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate, ma anche un giusto rapporto tra tariffe proposte e qualità del servizio per tutti, anche per i disabili. E l’accesso al mare gratuito garantito a tutti con la previsione di una costante presenza di varchi (disposizione già prevista per legge ma oggetto di violazioni e abusi). Sono alcuni dei punti salienti degli emendamenti al ddl Concorrenza che introducono la riforma delle concessioni balneari a cui il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità. E’ previsto anche un disegno di legge che prevede una delega al governo per l’adozione, entro sei mesi, di uno o più decreti legislativi per semplificare la disciplina sulle concessioni. Gli obiettivi – spiegano fonti di Palazzo Chigi – sono quelli di assicurare un utilizzo più sostenibile del demanio marittimo, di favorirne la pubblica fruizione e di promuovere un maggiore concorrenza sulle concessioni balneari.
    Tra i principi dei decreti legislativi – si legge nella bozza – ci sono inoltre l’affidamento delle concessioni nel rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità, da avviare con bando di gara almeno dodici mesi prima della loro scadenza. Andranno definiti “presupposti e i casi per l’eventuale frazionamento in piccoli lotti” e individuato un “numero massimo di concessioni” di cui si può essere titolari per “favorire l’accesso delle microimprese e delle piccole imprese”, oltre agli “enti del terzo settore”. Si dovrà poi assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull’ecosistema. Attenzione speciale anche per coste e spiagge libere a cui sarà destinata una quota del canone annuo concessorio. Tra i criteri per la scelta del concessionario ci sono l’esperienza tecnica e professionale già acquisita, comunque tale da non precludere l’accesso al settore di nuovi operatori, i soggetti che, nei cinque anni antecedenti l’avvio della procedura, hanno utilizzato la concessione come prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, la previsione di clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato dal concessionario uscente. La durata della concessione deve essere per un periodo non superiore a quanto strettamente necessario per garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti autorizzati, con divieto espresso di proroghe e rinnovi anche automatici. Previsto anche un indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione del mancato ammortamento degli investimenti realizzati.

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    Balneari: sì del Cdm all'unanimità alla riforma delle concessioni

    Il Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, ha dato il via libera all’unanimità agli emendamenti al ddl concorrenza che introducono la riforma delle concessioni balneari. La riunione era stata inizialmente sospesa per la richiesta dei partiti di valutare la bozza della riforma delle concessioni balneari insieme alle richieste di ulteriori integrazioni e precisazioni avanzate dal ministero del Turismo.  Gli obiettivi della delega per il riordino delle concessioni balneari sono quelli di assicurare un utilizzo più sostenibile del demanio marittimo, di favorirne la pubblica fruizione e di promuovere un maggiore concorrenza sulle concessioni balneari. Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi al termine del Cdm che ha dato il via libera a un provvedimento sulle concessioni che si compone di due parti. Da un lato c’è un emendamento al ddl sulla concorrenza già incardinato in Parlamento, con norme applicabili in seguito all’approvazione definitiva, che prevedono che le concessioni attuali, comprese quelle in proroga, continuino a essere efficaci fino al 31 dicembre 2023 e stabiliscono che dal 1 gennaio 2024 le concessione saranno assegnate tramite gara (le concessioni assegnate con procedure concorsuali a evidenza pubblica proseguono fino alla naturale scadenza). Dall’altro lato c’è un disegno di legge che prevede una delega al Governo per l’adozione, entro sei mesi, di uno o più decreti legislativi per semplificare la disciplina sulle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative. 
    I contenuti della riforma – Le nuove regole per l’affidamento delle concessioni balneari prevedranno il “divieto espresso di proroghe e rinnovi anche non automatici”. E’ quanto si legge nella norma dell’emendamento che riforma le concessioni per le spiagge sul tavolo del Consiglio dei ministri. Andrà stabilita invece una “durata della concessione per un periodo non superiore a quanto necessario per garantire al concessionario l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti autorizzati dall’ente concedente in sede di assegnazione della concessione e comunque da determinarsi in ragione dell’entità e della rilevanza economica delle opere da realizzare”. C’è anche la “definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione del mancato ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio e autorizzati dall’ente concedente e della perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico” tra le indicazioni previste nella bozza dell’emendamento al ddl concorrenza sul tavolo del Cdm.Nella bozza di emendamento del governo per la delega con il riordino del settore sul tavolo del Consiglio dei ministri tra i criteri per i bandi di gara per le concessioni balneari c’è anche l”adeguata considerazione, ai fini della scelta del concessionario, della qualità e delle condizioni del servizio offerto agli utenti, alla luce del programma di interventi indicati dall’offerente per migliorare l’accessibilità e la fruibilità del demanio, anche da parte dei soggetti con disabilità, e della idoneità di tali interventi ad assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull’ecosistema, con preferenza del programma di interventi che preveda attrezzature non fisse e completamente amovibili”. Tra le indicazioni previste nella bozza dell’emendamento al ddl concorrenza sul tavolo del Cdm c’è anche la “definizione di una quota del canone annuo concessorio da riservare all’ente concedente e da destinare a interventi di difesa delle coste e di miglioramento della fruibilità delle aree demaniali libere”. Prevista anche la “definizione di di criteri uniformi per la quantificazione di canoni annui concessori che tengano conto del pregio naturale e dell’effettiva redditività delle aree demaniali da affidare in concessione, nonché dell’utilizzo di tali aree per attività sportive, ricreative e legate alle tradizioni locali, svolte in forma singola o associata senza scopo di lucro, ovvero per finalità di interesse pubblico”
    Meloni: ‘Da Draghi atto esproprio per 30mila imprese – “Oggi in Cdm si è consumato il primo atto di un esproprio ai danni di trentamila imprese balneari che avrà durissime conseguenze economiche e sociali”. Lo dichiara in una nota il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. È assurdo che con la crisi ucraina, il caro bollette e l’aumento del prezzo di molti generi di prima necessità il Governo Draghi individui nelle concessioni balneari la priorità per la Nazione e che, con tesi strampalate, legittimi la demonizzazione di un’intera categoria”. “Il provvedimento di oggi – spiega Meloni – non c’entra nulla con l’entità dei canoni, il costo di un lettino o la cementificazione delle coste. È soltanto un vergognoso regalo alle multinazionali straniere, che colpisce migliaia di imprese italiane che hanno investito, molte di loro lo hanno fatto anche recentemente facendo legittimo affidamento sulla proroga al 2033 che è tuttora prevista dalla legge vigente. Una delega con paletti così deboli non attribuisce alcuna tutela efficace ai concessionari uscenti, che verranno in buona parte spazzati via con le evidenze pubbliche tra pochi mesi. Cosa che non accadrà ai loro colleghi spagnoli o portoghesi che hanno ottenuto dai loro governi non un esproprio ma proroghe lunghissime senza che la Commissione Ue alzasse un dito. A chi dice che il testo cambierà in Parlamento diciamo fin d’ora che Fratelli d’Italia ci proverà con forza, fino all’ultimo minuto disponibile, così come abbiamo provato con forza a far esprimere il Parlamento in queste ore. Noi non tradiamo gli impegni presi”, conclude.
    Centinaio: ‘Ok testo ma lo cambieremo in Parlamento’ – “Il testo approvato dal Cdm è migliorato rispetto alla proposta iniziale, grazie all’accoglimento di alcune nostre proposte. Ora siamo già al lavoro, anche con le associazioni del settore, per cambiare e migliorare il testo in Parlamento. L’auspicio è farlo insieme al resto del centrodestra: è prioritario tutelare lavoro, investimenti e sacrifici di imprenditori e lavoratori balneari”. Lo dice il senatore Gian Marco Centinaio, sottosegretario Mipaaf e capo dipartimento Turismo e Agricoltura della Lega.
    Federbalneari: ‘Subito tavolo tecnico per modifiche’ – “Disconosciuti nell’emendamento i contenuti del tavolo tecnico indetto dal governo con associazioni e regioni. Enti concedenti impreparati a gestire un percorso così complesso nel brevissimo periodo. Mancanza di rispetto evidente verso Comuni e Regioni. Riforma dei canoni di concessione fuori dalla realtà: lo Stato esposto a rischio di danno erariale come per l’Osservatorio del Mercato Immobiliare”. E’ il commento sulle prime anticipazioni delle misure varate in Consiglio dei ministri fatto a caldo con l’ANSA da Marco Maurelli, presidente di Federbalneari, che chiede subito un tavolo urgente con governo, regioni ed associazioni di categoria “per valutare modifiche al testo che tengano conto della realtà”. “Manca – spiega ancora – un impianto di tutela serio previsto per le pmi”.
    Assobalneari: ‘Ci danno in pasto all’Europa’ – “Con questo atteggiamento non è l’Europa che ci dice di fare qualcosa, ma è il governo italiano che ci sta mandando in pasto all’Europa e sta aprendo le porte agli investitori stranieri”. E’ il commento sulle prime anticipazioni delle misure varate in Consiglio dei ministri fatto a caldo con l’ANSA da Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria.”Il governo ha fatto delle proposte emendative senza averle condivise e ragionate con noi associazioni di categoria, un modo di fare del tutto singolare tenuto nella segretezza e questo è già significativo di come vengano trattate le questioni in questo esecutivo. Siamo stati chiamati a partecipare a tre riunioni che sono state dei monologhi in cui abbiamo spiegato perché non si deve applicare la normativa in Italia ma risposte non ce ne sono state date”, ha aggiunto Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria. “Abbiamo fatto delle riunioni – aggiunge – e questi partoriscono un provvedimento senza confronto con le parti. Perché non ci è stata data la possibilità di far capire al governo che con una posizione seria, concreta si possono difendere nei confronti delle affermazione europee i beni strategici italiani? Con questo atteggiamento non è l’Europa che ci dice di fare qualcosa, ma è il governo italiano che ci sta mandando in pasto all’Europa e sta aprendo le porte agli investitori stranieri”. Licordari chiude sottolineando che “non c’è la reciprocità con gli altri Paesi e che non c’è stato assolutamente un confronto, ma ci hanno chiamato a una “parata” piuttosto”.

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    Milleproroghe: venerdì governo pone fiducia alla Camera

    Il governo ha preannunciato ai capigruppo di Montecitorio che apporrà la fiducia sul dl Milleproroghe venerdì 18 febbraio.    La fiducia sarà apposta venerdì dopo le 14 al termine della discussione generale, per poi essere votata in Aula lunedì 21 febbraio. Lo apprende l’ANSA dalla conferenza dei capigruppo della Camera, i cui lavori sono ancora in corso. 

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    Dl green pass: il governo pone la fiducia alla Camera

    Il governo pone la questione di fiducia a Montecitorio sul decreto legge green pass. Lo ha annunciato nell’Aula della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.    La seduta viene sospesa, ed è convocata la conferenza dei capigruppo: dovrà decidere sul prosieguo dei lavori d’Aula.   

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    Pensioni: effetto Covid, spesa Inps -11,9 miliardi fino al 2029

    Nel 2020 l’Inps ha risparmiato in spesa per pensioni 1,1 miliardi a causa dell’eccesso di mortalità per Covid . E’ quanto emerge dal nono Rapporto di Itinerari previdenziali secondo il quale si avrà fino al 2029 una spesa minore per 11,9 miliardi. “Il 96,3% dell’eccesso di mortalità registrato nel 2020 – si legge – ha riguardato persone con età uguale o superiore a 65 anni, per la quasi totalità pensionate. Considerando per compensazione l’erogazione delle nuove reversibilità,si quantifica in 1,11 miliardi il risparmio,tristemente prodotto nel 2020 da dal Covid a favore dell’Inps,e in circa 11,9 miliardi la minor spesa nel decennio”.
    Sono oltre 476mila le pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti) pagate da oltre 40 anni. Il dato è contenuto nel nono Rapporto di Itinerari previdenziali sui dati Inps dai quali emergono che 423mila sono le prestazioni che riguardano il settore pubblico e 53.274 quelle riguardanti il settore privato. Tra queste oltre 217mila sono assegni di invalidità o inabilità previdenziale mentre quelle ai superstiti sono oltre 183mila nel complesso (168.403 quelle del settore privato con un’età media alla decorrenza di 38,29 anni). Le pensioni di vecchiaia vigenti da oltre 40 anni sono 53.634 nel settore privato (con un’età media alla decorrenza di 53,76 anni anni) e 21.104 nel settore pubblico. La durata delle pensioni più remote ancora oggi vigenti è in media di quasi 46 anni nel settore privato – si legge nel Rapporto – e di 44 per il pubblico “mentre prestazioni corrette sotto il profilo attuariale non dovrebbero superare i 20/25 anni”. Questo è un ” monito fortissimo alle forze politiche e sociali che, a fronte di una delle più elevate aspettative di vita, continuano a proporre forme di anticipazioni”.