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    Ucraina: Gualtieri,Roma venerdì torna in piazza per la pace

    (ANSA) – ROMA, 02 MAR – “Roma si mobilita per la pace, a
    sostegno del popolo ucraino”. Venerdì 4 marzo alle 19.30 il
    Comune di Roma organizza una fiaccolata contro la guerra e
    l’invasione russa dell’Ucraina. Ad annunciarlo il Sindaco di
    Roma, Roberto Gualtieri.   

    “Sarà l’occasione per ribadire il nostro sostegno e la nostra
    vicinanza al popolo ucraino in questo momento difficile. Sono
    certo che parteciperanno tanti Sindaci e amministratori da tutta
    Italia a testimoniare con forza l’unità del nostro paese per la
    pace e contro un’aggressione militare gravissima e
    inaccettabile”, aggiunge Gualtieri. (ANSA).   

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    Fumata nera sul catasto, resta il nodo della riforma fiscale

    Nuova fumata nera sul catasto: la riunione tra maggioranza e governo, convocata in vista dell’avvio del voto sulla riforma fiscale in commissione Finanze alla Camera, non ha sciolto il nodo principale che tiene da settimane in stallo la delega. “Siamo al muro contro muro”, dice chi ha partecipato alla riunione nel corso della quale il governo ha chiesto a tutti i partiti di ritirare gli emendamenti sul catasto e la Lega ha opposto un secco “no”.   

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    Milano Press Report, nuove regole vulnus per media

    (ANSA) – MILANO, 01 MAR – “Il 2021 si è chiuso, ancora una
    volta, lasciandosi alle spalle i tanti fatti di una regione come
    la Lombardia da sempre ‘al centro della notizia’, dove
    l’organizzazione del territorio è tradizionalmente un modello
    per svariate altre realtà. Eppure in tutti i capoluoghi le
    segnalazioni dei giornalisti sul campo indicano crescenti zone
    d’ombra nella libertà di stampa, denunciano il restringimento
    degli spazi di cronaca e – questo è bene che si sappia – lo
    svilimento del ruolo di chi si occupa di informare, che parrebbe
    voler essere ridotto a mero ufficio stampa delle istituzioni”.   
    Comincia così il Milano Press Report 2021, il bilancio sullo
    stato dell’Informazione diffuso dal Gruppo Cronisti Lombardi
    dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti.
    “Le nuove regole sulla comunicazione in ambito giudiziario
    stanno creando una situazione gravissima, un vero ‘vulnus’ per
    l’esercizio dell’informazione. Lo spirito positivo del
    cosiddetto Decreto Cartabia, volto alla tutela dei diritti, deve
    infatti trovare applicazioni diverse da quelle attuali, che
    ledono in modo grave non solo il diritto di cronaca ma gli
    stessi concetti alla base della libertà d’informazione, cardine
    – non lo diciamo certo noi, ma le massime autorità dello stato –
    dei principi democratici. Rileviamo quindi il paradosso di una
    situazione creata dalle istituzioni che va controcorrente
    rispetto alle raccomandazioni delle istituzioni medesime”.   
    (ANSA).   

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    IL PUNTO/Qui Berlino, Putin fermi il bagno di sangue

    Un Olaf Scholz dal volto turbato si rivolge dalla cancelleria di Berlino a Vladimir Putin: “fermi immediatamente questo bagno di sangue, ritiri le truppe e torni al dialogo”. Nel corso di una conferenza stampa con il premier lussemburghese avverte: “andiamo verso una fase anche più drammatica, le immagini che ci hanno sconvolto finora degli edifici distrutti e dei feriti sono solo l’inizio”. Al suo fianco Xavier Vettel usa toni altrettanto drammatici: “le nostre cittadine e i nostri cittadini si preoccupano per il domani. Non solo in Lussemburgo”. “Abbiamo grande fiducia negli sforzi della Germania e della Francia per ripristinare il canale della diplomazia. Serve una tregua per continuare a parlare”, il suo appello, “è di una importanza impagabile” ogni sforzo in questa direzione, aggiunge, mettendo in guardia dalle conseguenze incalcolabili del conflitto attualmente in corso in Ucraina, “una guerra mai vista prima dalla nostra generazione”. La ministra degli Esteri Annalena Baerbock vola a Lodz in Polonia per incontrare i colleghi polacco e francese, sottolineando il valore della coesione dell’Europa e dell’occidente. Nelle stesse ore il ministro delle finanze, Christian Lindner, presiede il G7: i paesi sono tutti d’accordo sul fatto che di fronte alla guerra di Putin non sia possibile alcun “business as usual con la Russia”.    “L’annuncio delle sanzioni, in particolare quelle che colpiscono la banca centrale e l’uscita degli istituti finanziari russi dallo Swift, stanno dando i primi massicci effetti”, il rublo è in caduta libera”, rileva. Altrettanto forte è la pressione della società civile e delle istituzioni locali: il sindaco di Monaco ha licenziato il direttore della Filarmonica Velery Gergiev, amico di Putin che non ha preso le distanze dall’invasione in Ucraina come gli era stato chiesto di fare entro ieri. I dipendenti dell’ufficio dell’ex cancelliere Gerhard Schroeder si licenziano, e il Borussia-Dortmund lo minaccia: lasci gli incarichi nel regime di Putin o non sarà più socio onorario dell’associazione calcistica.    Mentre Anna Netrebko, soprano, disdice i suoi concerti: “non è il momento giusto per me per fare musica”. Su Instagram aveva preso le distanze dalla guerra, sono russa amo il mio paese, ma ho tanti amici in Ucraina, vorrei la pace”, aveva scritto. Ma oggi ha anche aggiunto che gli artisti non dovrebbero esser costretti a pronunciarsi politicamente e a insultare il loro paese.    

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    Ucraina: oligarca Usmanov resta cittadino onorario di Arzachena

    (ANSA) – ARZACHENA, 01 MAR – In Costa Smeralda le misure
    punitive adottate dall’Ue contro gli oligarchi vicini a Putin
    non hanno scalfito rispetto e stima di cui gode, almeno negli
    ambienti istituzionali, il miliardario russo-uzbeko Alisher
    Usmanov. Ad Arzachena, Comune che nel 2018 gli conferì la
    cittadinanza onoraria, il sindaco Roberto Ragnedda non fa marcia
    indietro e nel condannare la guerra in Ucraina spiega: “Per
    quanto attiene l’inserimento nella black list dell’Ue di
    numerosi oligarchi russi tra cui il nostro cittadino onorario
    Alisher Usmanov, auspichiamo che questa misura sia uno stimolo
    ulteriore e immediato alla ricerca del dialogo e della pace”.   
    (ANSA).   

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    Morto Mauro Cortesi, 50 anni all'ANSA

    (ANSA) – MILANO, 01 MAR – E’ morto a 71 anni compiuti da poco
    il giornalista Mauro Cortesi, all’ANSA per 50 anni e
    collaboratore fino al dicembre scorso quando le forze sono
    venute meno, dopo una breve ma implacabile malattia.   
    Era entrato giovanissimo nell’agenzia di stampa nel 1970 come
    telescriventista a Roma per poi essere trasferito a Milano,
    nella cui redazione, qualche anno dopo, aveva svolto il
    praticantato per superare l’esame da giornalista professionista.   
    Come redattore si era occupato di cronaca, politica, ma
    soprattutto di calcio seguendo anche nelle trasferte le squadre
    milanesi, Inter e Milan. Quello del calcio era uno dei suoi
    grandi interessi, ma il suo cuore era tutto per la Roma, città
    dove era nato e che continuava a considerare sua. Non aveva mai
    abbandonato il suo inconfondibile accento romanesco che lo
    rendeva simpatico a tutti perché era anche accompagnato da una
    grande disponibilità.   
    Aveva seguito alcuni dei più importanti casi di nera, come
    l’omicidio di Maurizio Gucci e la strage di Linate. Negli ultimi
    anni di lavoro si era occupato in particolare della Fiera di
    Milano, seguendo eventi, manifestazioni, convegni. Sempre
    ironico, senza mai prendersi troppo sul serio, non si fermava
    davanti a niente e con la sua intraprendenza riusciva a passare
    ovunque e ad intervistare e farsi rilasciare dichiarazioni anche
    dagli interlocutori più refrattari. Aveva anche una grande
    passione sindacale. Era stato fiduciario di redazione a Milano
    ed era stato stato eletto in vari organismi sindacali: tra
    questi era componente del Consiglio direttivo del Glgs-Ussi
    Lombardia.   
    Si era sposato due volte. Era diventato papà prestissimo di
    Christian che tra pochi giorni compirà 50 anni. Qualche tempo
    dopo era nato Claudio, 42 e, da un secondo matrimonio con la
    collega dell’ANSA Marisa Alagia, era nato Massimo, di 28 anni.   
    Era nonno di tre nipotini, Lisa, Nicolas e Sofia. (ANSA).   

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    Fondi Santa Sede: accusa, perdite del Vaticano per 217 milioni di euro

    I presunti illeciti al centro del processo in corso in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato hanno prodotto, secondo una stima aggiornata, perdite per la Santa Sede pari a 217 milioni di euro. Lo ha detto oggi il promotore di giustizia aggiunto, Alessandro Diddi, nella sua replica alle eccezioni delle difese.    “Molte delle questioni sollevate – ha detto – sembrano un tentativo di strumentalizzare il momento delle eccezioni per lanciare segnali e distogliere l’attenzione dal merito dei fatti. Vorremmo confrontarci con le difese sulla distrazione dei fondi, ma c’è un tentativo di non confrontarsi sul merito”.  

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    Libri scuola e orsacchiotto per fuga da Ucraina a Umbria

    (ANSA) – ARRONE (TERNI), 28 FEB – Un trolley con i libri di
    scuola, un orsacchiotto, una busta con qualche vestito di
    ricambio. E’ tutto ciò che Ivanna, 31 anni, e le sue bimbe
    Vladyslava e Alina, cinque e sette anni, nella fretta della fuga
    dall’invasione russa sono riuscite a racimolare dalla loro casa
    di Ivano Frankivsk, nell’ovest dell’Ucraina. Tra i primi
    profughi giunti in Italia in pullman, da domenica, dopo un
    viaggio estenuante di quasi 48 ore, mamma e figlie sono ad
    Arrone, dove hanno raggiunto il compagno della donna, Volodymyr,
    e la madre di questi, Giulia. “Ma la speranza è di rimanere qui
    per poco. Vogliamo tornare a casa, alla nostra normalità” dice
    all’ANSA Ivanna, che fino a venerdì mattina lavorava come
    commessa in una macelleria della sua città.   
    Quando le sirene antiaeree hanno iniziato a suonare e il
    titolare del negozio ha chiuso l’attività, in poche ore la
    giovane – che recentemente ha anche perso madre e padre per il
    Covid – è riuscita a salire su un mezzo diretto in Italia
    insieme alle bimbe. “Abbiamo dovuto aspettare ore prima di
    partire, nascosti nel pullman, nel mentre sentivamo il rumore
    dei missili intorno a noi” racconta ancora Ivanna. Poi altre 17
    ore di attesa alla frontiera, prima di poter lasciare il Paese
    insieme a tante altre donne, bambini e anziani. Fino all’arrivo
    ad Arrone.   
    Nella casa centro umbro, la tv è accesa 24 ore su 24 sul
    canale ucraino. Ora si attendono gli sviluppi dei negoziati.   
    “Siamo stressati, agitati” dice Volodymyr. “La bambina più
    grande – continua – ha voluto portare con sé i libri perché dice
    che deve studiare e tornare a scuola, la più piccola mi chiede
    ‘è vero che non mi abbandoni?’. E quando vede i carri armati
    alla tv e mi chiede perché bruciano, io gli dico che si sono
    rotti. Non vogliamo dirle tutto, cerchiamo di non farle capire”.   
    Nessuno in famiglia al momento lavora e ad Arrone è intanto
    partita una vera e propria gara di solidarietà per aiutare
    Ivanna e le sue figlie. “In qualche modo ce la faremo ad andare
    avanti” assicura Giulia. (ANSA).