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    Nardella lancia manifestazione città europee per Ucraina

    (ANSA) – FIRENZE, 04 MAR – Una manifestazione delle città
    europee a favore dell’Ucraina il 12 marzo, con lo slogan ‘Cities
    stand with Ukraine’, con un abbraccio, una catena umana o un
    momento comune aperto a ucraini ma anche a russi, per chiedere
    di far cessare le armi. E’ la proposta del sindaco di Firenze
    Dario Nardella in qualità di presidente di Eurocities, lanciata
    oggi a Marsiglia durante il summit europeo delle regioni e delle
    città organizzato dal Comitato delle regioni. Nardella ha
    scritto una lettera a tutte le città aderenti a Eurocities,
    oltre 200 in tutta Europa, che rappresentano 38 paesi e oltre
    130 milioni di persone.   
    “Le immagini che arrivano dall’Ucraina ci intristiscono e ci
    preoccupano – ha scritto Nardella nella lettera -. Sono sicuro
    che anche voi condannerete con me l’invasione russa del Paese,
    invasione che significa anche azioni di guerra contro alcune
    città che fanno parte di Eurocities, Kiev, Kharkiv, Lviv e
    Odessa. Speriamo che gli sforzi diplomatici possano porre fine a
    questi attacchi”. “Come sindaci – ha aggiunto – noi dobbiamo
    essere consapevoli della straordinaria e crescente importanza
    assunta dalle città come attori politici e istituzionali di
    assoluta importanza sulla scena internazionale. In un mondo dove
    predominano le lotte per il potere tra le nazioni, noi lavoriamo
    insieme con spirito collaborativo”. Nardella ha chiesto di
    “partecipare a una iniziativa condivisa, il 12 marzo, in tutta
    Europa. Ispirato dal sindaco di Marsiglia, Benoit Payan, che ho
    incontrato in questi giorni al summit delle città e delle
    regioni, propongo di invitare cittadini della propria città e
    coinvolgere anche le comunità ucraine e russe, per un abbraccio
    o un momento di condivisione davanti ai propri municipi. Ho già
    avuto adesioni da Milano, Roma, Bologna, Napoli, Braga,
    Marsiglia, Nizza e Rotterdam, Cluj-Napoca. Con lo slogan ‘Cities
    stand with Ukraine’, potremo dimostrare che le città riescono a
    tenere aperti i confini e che ci impegneremo in ogni modo per i
    nostri vicini europei”. (ANSA).   

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    Eliseo2022: scintille tra Letta e Le Pen sulla tv francese

     Scintille ieri sera su France 2 tra il segretario del Pd, Enrico Letta e la candidata del Rassemblement National alle elezioni presidenziali francesi di aprile, Marine Le Pen.    Esprimendosi in perfetto francese l’ex premier e presidente dell’Institut Notre Europe-Jacques Delors ha difeso dinanzi alla candidata nazionalista il ruolo fondamentale dell’Unione europea per rispondere alle sfide mondiali, dalla guerra russa contro l’Ucraina, alla Difesa comune fino alla recente azione della Commissione Ue contro il coronavirus, o il piano di rilancio #NextGenerationEu che per la prima volta ha introdotto una forma di mutualizzazione del debito nell’Unione.    Il faccia a faccia è cominciato sulla guerra in Ucraina. A Le Pen che evocava i rischi di sanzioni troppo pesanti contro il regime di Vladimir Putin, Letta ha replicato che sanzioni all’acqua di rose servirebbero a poco. Se in quanto europei “non paghiamo nulla – ha avvertito l’ex prof di Sciences Po – gli ucraini moriranno”. Le Pen ha ribattuto accusandolo di ipocrisia.    Letta ha ricordato a Le Pen le elezioni presidenziali del 2017, quando arrivò al ballottaggio contro il candidato di En Marche. “All’epoca – le ha ricordato Letta- la guardava l’Europa intera”. “I suoi amici erano Trump che ha finito il suo mandato con l’assalto a Capitol Hill e Putin che sta massacrando il popolo ucraino. Tra i suoi nemici c’erano invece la Commissione europea”. “Lo stesso esecutivo Ue, ha puntualizzato Letta, che ci “sta portando fuori da questa pandemia con l’acquisto comune dei vaccini” e che ha realizzato il piano di rilancio da 750 miliardi di euro. “Lei fa politica estera – ha poi ironizzato – come l’Agente speciale 117” (popolare personaggio di una spy-comedy francese, ndr).    “Signor Letta, lei è un ideologo. Come i comunisti che dicevano che non c’era abbastanza comunismo e ne volevano ancora di più. Lo stesso vale per l’Unione europea, ne volete sempre di più”, ha attaccato Le Pen, sostenendo che invece l’Ue “non funziona” e ha “fallito”. Pronta la risposta di Letta: “Le ho parlato di camembert e Bordeaux, nessuna ideologia”. “Anche Salvini, il suo grande alleato, la vuole lasciare”, ha risposto l’ex premier, ricordando che il leader della Lega sostiene attualmente il governo di Mario Draghi. E lei? Lo appoggerebbe Mario Draghi?”. “Io per fortuna non ho un sistema all’italiana”, ha replicato lei.    

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    Riforma catasto passa per un voto, la maggioranza si spacca

    Il catasto compatta il centrodestra e spacca la maggioranza. Si consuma sul prelievo sulla casa, la madre di tutte le battaglie sulle tasse, l’ennesimo incidente parlamentare, stavolta pienamente annunciato, che fa traballare il governo Draghi: la revisione dei criteri per la mappatura catastale tiene in scacco la commissione Finanze alla Camera per tutta la giornata e alla fine la riforma, così come scritta dall’esecutivo nella delega fiscale, è salva per un soffio.    La votazione sull’emendamento di centrodestra che chiede di cancellarla finisce 22 a 23 (e non passa), un solo voto che mostra tutte le difficoltà che avranno nelle prossime settimane i partiti a tenere insieme la larghissima alleanza di governo, che già fibrilla pure sugli appalti. Anche perché la Lega ha già annunciato che, perlomeno sul fisco, d’ora in poi si ritiene con le mani libere.    La giornata inizia con i tentativi di mediazione di Forza Italia, dopo che ieri era arrivato forte e chiaro attraverso la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra il messaggio del premier: la riforma è dirimente, o si vota o, in sostanza, tutti a casa.    All’ora di pranzo il capogruppo azzurro, Paolo Barelli, insieme ad Antonio Martino e Alessandro Cattaneo, presenta a Palazzo Chigi la proposta elaborata insieme alla Lega e sottoscritta da tutto il centrodestra: al capo di gabinetto di Palazzo Chigi, Antonio Funciello, che tiene il filo della trattativa per conto di Draghi insieme al consigliere del premier Francesco Giavazzi, la delegazione di Fi illustra un testo che si concentra sulla caccia agli abusi e sull’emersione delle case fantasma. Ma non c’è più traccia dei nuovi criteri da affiancare agli attuali per avvicinare le rendite catastali ai valori di mercato, scattando una nuova fotografia del catasto senza automatismi sulla revisione del prelievo. Una proposta “inaccettabile” si affrettano a fare sapere gli altri partiti della maggioranza, perché non contiene la nuova mappatura e che non avrebbe raccolto neanche il favore del governo.    Il premier, che aveva già avuto contatti con il coordinatore di Fi Antonio Tajani, nel pomeriggio cerca direttamente Silvio Berlusconi per convincerlo, raccontano da Forza Italia, a non seguire la Lega e a votare con il resto della maggioranza. Ma la casa non si tocca, risponde il Cavaliere, ricordando di essere quello che ha tolto l’Imu. Tiene insomma l’asse Berlusconi-Salvini, il centrodestra si ricompatta anche se rischia di dividersi Fi, con la sconfessione dei ministri che in Cdm, a differenza dei leghisti, avevano votato la delega. Il “voto di Forza Italia è incomprensibile”, dirà infatti a sera Renato Brunetta, parte del “trio draghiano”, come vengono oramai chiamati i ministri dentro Fi. “Inspiegabile” invece per Matteo Salvini è l’insistenza del premier nel bel mezzo della crisi in Ucraina e degli altri problemi che attanagliano il Paese, dal caro bollette all’inflazione. Salvini chiede un appuntamento al premier nel quale ribadirà, a sentire il suo sottosegretario al Mef Federico Freni, l’appoggio al governo della Lega che però non può venire meno “ai propri valori”.    Quando Barelli ritorna a Palazzo Chigi per elaborare un’ulteriore proposta che, lamenta, non arriverà mai sul tavolo della commissione, fa storcere il naso al resto della maggioranza: i “bilaterali” sono impropri, meglio riportare il confronto in Parlamento, va a dire nella sede del governo il presidente della commissione Luigi Marattin. La situazione però non si sblocca, la mediazione salta e si va alla conta in commissione sull’emendamento soppressivo dell’articolo 6 della delega del centrodestra unito tranne Maurizio Lupi, che già ieri aveva annunciato di aver ritirato la firma: Lega, Forza Italia e Coraggio Italia votano compatti e con loro due deputati di Alternativa (Alessio Villarosa e Alvise Maniero). Arrivano a 22, e sono battuti dai Leu, Pd, M5S e Iv (Marattin, presidente, non vota) cui si uniscono Manfred Schullian (in sostituzione di Nadia Aprile), Nunzio Angiola di Azione e, appunto, Alessandro Colucci di Nci.    

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    Fisco: Fi-Lega-Ci, via mappa del catasto e focus sulle case fantasma

    Via la nuova mappatura complessiva del catasto, da rilasciare entro il 2026 e un focus sulla ricerca degli immobili fantasma: è il cuore della proposta di mediazione elaborata da Forza Italia e sottoscritta da tutti i capigruppo di centrodestra della maggioranza – Fi, Lega e Ci e Nci – che ora sarà sottoposta al governo e al resto dei partiti.  Si prevede il coinvolgimento degli enti locali e che “le informazioni rilevate non sono utilizzate né per finalità fiscali né per il computo” dell’Isee né “per incrementare il gettito fiscale totale fatta salva l’emersione di base imponibile” grazie l’accertamento dei beni non accatastati.
    “La nostra strategia di chiedere più tempo sta portando frutti, ora dipende dal governo”:  ha detto all’ANSA il capogruppo di Fi in commissione Finanze della Camera Antonio Martino spiegando che Forza Italia ha elaborato una proposta sul catasto “che tiene compatto il centrodestra in maggioranza” ed è “condivisa da Lega e Coraggio Italia”. Ora la proposta sarà quindi sottoposta al governo che dovrà dare il suo parere sulla riformulazione dell’articolo 6 della delega fiscale elaborata da Fi. La commissione è convocata alle 14.30 per iniziare a votare gli emendamenti.
    “La Lega, insieme agli alleati di centrodestra di governo, ha lavorato a una mediazione per riformulare la norma sul catasto contenuta nella legge delega. Obiettivo primario: non aumentare le tasse sulla casa agli italiani e far emergere gli immobili fantasma, recuperando così gettito. Confermiamo la nostra volontà di arrivare a una soluzione condivisa che tuteli la casa degli italiani”. Così i capigruppo della Lega delle commissioni Finanze e Bilancio, Giulio Centemero e Massimo Bitonci e il vicepresidente della VI commissione Alberto Gusmeroli.
    Forza Italia sta presentando al governo il nuovo emendamento sul catasto sottoscritto dal centrodestra di governo. In vista della riunione della commissione Finanze della Camera alle 14.30 per l’esame degli emendamenti, una delegazione azzurra sta presentando il testo al presidente della commissione Luigi Marattin, al ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, ai sottosegretari al Mef Federico Freni e Maria Cecilia Guerra.   

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    Salvini al citofono, Gip di Bologna archivia

    (ANSA) – BOLOGNA, 03 MAR – Il Gip del tribunale di Bologna
    Grazia Nart ha archiviato il fascicolo per diffamazione a carico
    di Matteo Salvini, sulla ‘citofonata’ del leader della Lega a
    una famiglia del quartiere Pilastro, il 21 gennaio 2020, a pochi
    giorni dalle Regionali. “Il Giudice ha accolto la richiesta del
    Pubblico Ministero e ha valorizzato la nostra argomentazione
    difensiva sulla causale politica della condotta”, sottolinea il
    difensore di Salvini, avvocato Claudia Eccher. Archiviata con
    Salvini anche Anna Rita Biagini, la donna che lo accompagnò
    nella passeggiata. Salvini suonò al citofono chiedendo se era
    vero che lì abitassero spacciatori. (ANSA).   

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    Papa: dal 2 al 7 luglio sarà in Congo e in Sud Sudan

    “Accogliendo l’invito dei rispettivi Capi di Stato e dei Vescovi, il Santo Padre Francesco compirà un Viaggio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo dal 2 al 5 luglio prossimi, visitando le città di Kinshasa e Goma, e in Sud Sudan dal 5 al 7 luglio, recandosi a Giuba. Il programma del viaggio sarà pubblicato a suo tempo”. Lo dichiara il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni. 
    In particolare il viaggio in Sud Sudan è stato finalmente annunciato dopo che più volte – almeno fin dal 2016 – il Papa aveva manifestato la volontà di recarvisi insieme al primate anglicano Justin Welby, ma sempre rimandando in attesa dell’uscita definitiva del Paese dal conflitto civile ed etnico.    Entrambi in questi anni, il Pontefice e l’arcivescovo Welby, si sono spesi assiduamente per l’attuazione degli accordi di pace in Sud Sudan, anche con messaggi congiunti insieme ai vertici della Chiesa di Scozia, e soprattutto col “ritiro spirituale in forma ecumenica” che ha riunito i leader cristiani del Paese l’11 aprile 2019 in Vaticano.    Restò nella mente di tutti il gesto del Papa che, al termine del suo discorso, con un eloquente fuori programma, si inginocchiò davanti ai leader del Sud Sudan e uno per uno baciò loro i piedi: al presidente della Repubblica Salva Kiir, all’ex vice presidente e leader dell’opposizione Riek Machar, agli altri vice presidenti designati presenti, tra cui Taban Deng Gai e Rebecca Nyandeng. 

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    Mattarella chiede al Mef di ridurre il suo assegno personale

    Anche per questo secondo mandato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto al Mef di ridurre il suo assegno personale, stabilito per legge, in misura pari al trattamento pensionistico che riceve dall’Inps per i suoi anni da professore universitario. Per cui la prevista somma annuale di 239.182 euro lordi viene ridotta di circa 60 mila euro, portando l’importo lordo annuo da percepire a 179.835,84 euro. Lo rende noto il Quirinale. Contestualmente, aggiunge il Quirinale, il Presidente Mattarella ha confermato la rinuncia anche per il nuovo settennato all’adeguamento dell’assegno personale all’indice dei prezzi al consumo (adeguamento Istat) che avrebbe comportato un aumento di circa 16 mila euro. Infine, in base alle norme vigenti, il Presidente della Repubblica non percepisce (né percepirà in futuro) il pagamento della pensione (vitalizio) come ex parlamentare.    

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    Taiwan: vasto blackout su Taipei e gran parte dell'isola

    Taiwan ha accusato oggi un massiccio blackout che sta colpendo gran parte dell’isola, tra la capitale Taipei, la seconda città più grande Kaohsiung e il più importante hub di produzione di microprocessori per iPhone, a Tainan.Taiwan Power ha riferito in una breve nota che il suo sistema di rete elettrica meridionale ha riscontrato un malfunzionamento che ha causato un blackout nel sud, provocando un effetto a catena che ha colpito parti del nord, tra cui Taipei, e del centro di Taiwan. Il malfunzionamento è stato individuato alla centrale elettrica di Hsinta, a Kaohsiung, la più grande nel sud e la terza a livello globale.    Il blackout è maturato quando l’ex segretario di Stato americano Mike Pompeo è a Taiwan per la prima visita in assoluto, avendo un’agenda piena di impegni tra cui l’incontro odierno con la presidente Tsai Ing-wen.    Il Tainan Science Park, il sito degli impianti di produzione di microchip per gli iPhone più all’avanguardia del colosso TSMC, ha riportato cambiamenti di tensione improvvisi e anomali all’alimentazione del sito, affermando che erano ancora in corso le verifiche sulle possibili conseguenze sull’attività.    Il parco scientifico ospita importanti impianti tecnologici di TSMC, United Microelectronics e Innolux, la controllata attiva nei display di Foxconn.    Taiwan ha registrato l’ultima pesante interruzione di corrente nel 2021: colpì circa 4 milioni di famiglie e fu causata da malfunzionamenti nelle reti elettriche sempre della centrale di Hsinta, che gestisce sia generatori a carbone sia a gas naturale.