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    Ucraina: anche frati S.Giovanni Rotondo pregheranno col Papa

    (ANSA) – FOGGIA, 24 MAR – Anche i frati cappuccini di San
    Giovanni Rotondo si uniranno a Papa Francesco nel seguire, a
    distanza e insieme ai fedeli riuniti nel Santuario di Santa
    Maria delle Grazie, la celebrazione di domani nella Basilica di
    San Pietro per la “consacrazione dell’umanità, in modo
    particolare della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di
    Maria”, per “invocare la pace”. “Consapevoli che ‘vuole essere
    un gesto della Chiesa universale, che in questo momento
    drammatico porta a Dio, attraverso la Madre sua e nostra, il
    grido di dolore di quanti soffrono e implorano la fine della
    violenza, e affida l’avvenire dell’umanità alla Regina della
    pace’ – precisano i frati in una nota – i frati, la comunità dei
    credenti di San Giovanni Rotondo e i devoti di Padre Pio
    pregheranno insieme al Pontefice, mediante maxi schermi
    collocati in chiesa, reciteranno con lui l’Atto di consacrazione
    e, subito dopo, concelebreranno una santa Messa che sarà
    presieduta da fr. Maurizio Placentino, ministro provinciale
    della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio”.   
    La Celebrazione della Penitenza, con l’Atto di consacrazione
    dell’umanità al Cuore immacolato di Maria, e la successiva
    concelebrazione Eucaristica saranno trasmesse in diretta sul
    canale televisivo nazionale Padre Pio Tv (numeri 145 del
    digitale terrestre, 445 di TivùSat, 852 di Sky). (ANSA).   

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    M5s: 27 e 28 marzo voto su rielezione Conte

     Il M5s ha convocato l’assemblea degli iscritti per la consultazione in rete sulla rielezione di Giuseppe Conte. Si vota dalle 8 del 27 marzo 2022 alle ore 22:00 del 28 marzo, continuativamente, in unica convocazione. Ad indire la consultazione degli iscritti M5s per i voti del 27 e 28 marzo risulta la vicepresidente vicaria del M5s, Paola Taverna “nella propria qualità”. Anche in questa tornata di consultazione sono esclusi dal voto gli iscritti da meno di 6 mesi.
    Gli iscritti votano anche per l’elezione di un componente del Comitato di Garanzia. Jacopo Berti e Laura Bottici sono i candidati M5s per sostituire Luigi Di Maio al Comitato di Garanzia del Movimento. Lo annuncia il blog del Movimento. Il Comitato di Garanzia è composto da tre membri eletti in rete all’interno di una rosa di almeno sei nominativi proposti dal Garante tra gli eletti ed ex eletti nel rispetto dei principi di tutela delle minoranze e della rappresentatività di genere. Lo Statuto dispone che, in caso venga a mancare anticipatamente un componente, si provvede alla sua sostituzione all’interno di almeno due nominativi proposti dal Garante. Il sostituto resta in carica sino alla scadenza del Comitato di Garanzia in carica al momento della sostituzione. Dopo l’uscita di Luigi Di Maio occorre quindi eleggere un componente del Comitato attualmente composto da Roberto Fico e da Virginia Raggi, già eletti. La rosa di due nominativi proposta dal Garante tra gli eletti ed ex eletti rispetta “i principi di tutela delle minoranze e della rappresentatività di genere”
    L’assemblea M5s convocata per il 27 e 28 marzo si esprimerà anche per l’elezione di tre componenti del Collegio dei Probiviri. Sono candidati Tiziana Ciprini, Fabiana Dadone, Barbara Floridia, Andrea Greco, Andrea Liberati e Danilo Toninelli. Il voto prevede la preferenza di genere. Saranno infatti proclamati eletti i tre candidati che avranno ricevuto il maggior numero di preferenze; nel caso in cui i primi due candidati che hanno ricevuto il maggior numero di preferenze siano dello stesso genere, sarà proclamato eletto come terzo componente il candidato di genere diverso che ha ottenuto più preferenze. In caso di parità – precisa il M5s sul blog – sarà proclamato eletto il candidato più giovane di età tra coloro che hanno ricevuto lo stesso numero di preferenze.
    Gli iscritti M5s sono chiamati il 27 e 28 marzo a votare per la ratifica di precedenti deliberazioni e rinnovare alcune nomine. Tra queste l’elezione di Roberto Fico e di Virginia Raggi alla carica di Componenti del Comitato di Garanzia e l’elezione di Roberto Fraccaro alla carica di componente del Collegio dei Probiviri, deliberate lo scorso settembre. Si rivota anche per la destinazione delle restituzioni dei portavoce nazionali, di approvazione dell’accesso al 2X1000 e al finanziamento privato in via agevolata. Si rinnova anche l’elezione di Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Paola Taverna, Alessandra Todde e Mario Turco alla carica di Vice Presidenti (con precisazione del successivo conferimento a Paola Taverna della carica di Vice Presidente vicaria) e la costituzione di Comitati previsti dallo Statuto in via facoltativa, l’elezione dei componenti dei Comitati statutari e dei Comitati istituiti in via facoltativa , 

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    Ucraina, a Dorohusk, 600 abitanti tutti volontari

    Ci sono il pensionato e l’infermiera, il postino e l’ex dipendente comunale. Le seicento anime di Dorohusk, ultimo villaggio prima del confine tra Polonia e Ucraina, sono molto più che una comunità. Sono il primo punto di arrivo di chi fugge dalla guerra, il primo sorriso contro le bombe, il primo abbraccio dopo la tragedia. E così ormai da un mese l’intero paesino si è dato da fare, mettendo a disposizione le proprie professionalità o il proprio tempo. E chi proprio non poteva ha aperto le porte della propria casa ospitando i profughi ucraini.    Il centro operativo è quello che fino ad un mese fa, prima che la Russia cominciasse l’invasione in Ucraina, ospitava il centro culturale cittadino. Un grande casolare bianco immerso nel verde delle campagne che circondano la zona. Nel piazzale esterno sono stati allestiti diversi gazebo, anche con l’aiuto della Caritas locale. Ci sono beni di prima necessità e pasti per tutti. Seduti sulle panchine, in un raro momento di pausa, un’infermiera chiacchiera con i poliziotti che presidiano l’area, mentre due ragazze continuano a ordinare i nomi degli ospiti, districandosi tra le lettere dell’alfabeto cirillico. A Dorohusk si conoscono tutti, sono amici o parenti, e fin dal primo giorno non hanno avuto esitazione nel farsi trovare pronti di fronte all’imminente ondata di profughi.    Proprio il centro culturale, nei primi giorni della guerra, ha ospitato anche esponenti di governo, arrivati sul posto per ringraziare il villaggio, dove continua incessante il flusso di bus e auto con i rifugiati ucraini. A differenza di altre frontiere, infatti, a Dorohusk c’è solo un accesso autostradale, dove i mezzi vengono controllati e poi lasciati passare dalle guardie di frontiera. “Ora la situazione è leggermente diversa rispetto a qualche settimana fa, l’afflusso di persone è diminuito – racconta la direttrice del centro culturale, Renata Lalik – anche se continuano ad arrivare tantissime persone”.    All’interno della sala che un tempo ospitava eventi culturali è stata allestita una mensa, mentre nella hall c’è la zona notte, con una decina di brandine per poter ospitare i rifugiati almeno per un paio di giorni. Tatiana ha 44 anni ed arriva da Kiev. Con lei c’è la mamma Stefania e la loro cagnolina. “Siamo per metà ebree e stiamo cercando di raggiungere Israele – dice la donna, mentre tenta di tranquillizzare il rumorosissimo Chihuahua -. Lì ci sono le mie due figlie. Una di loro, la più grande, si è appena arruolata nell’esercito”. Poi prende il telefonino, scorre tra le foto e mostra orgogliosa le immagini di una 19enne in uniforme. “Sono molto fiera di lei”, confessa mentre bacia lo schermo dello smartphone.    In una piccola casetta di legno all’esterno dell’edificio, allestita da una compagnia telefonica, una coppia di ragazzi riceve una scheda sim, come quelle che vengono distribuite praticamente in tutti i centri d’accoglienza della Polonia.    Ringraziano e vanno via a mangiare un boccone in sala mensa. Nei gazebo rossi, due giovanissimi volontari mettono in ordine gli ultimi pacchi e salutano. Sempre con il sorriso sulle labbra.    “In fondo non abbiamo fatto nulla si strano – il commento del sindaco, Wojtek Sawa -. Abbiamo fatto quello che una città di confine sa fare meglio, accogliere”.    

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    Figli coppie omogenitoriali, Torino sospende le registrazioni

    Torino interrompe le trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali. Una decisione “presa con grande difficoltà in via cautelativa, in attesa del pronunciamento della Cassazione”, annuncia “amareggiato” il sindaco Stefano Lo Russo, destinatario di una comunicazione prefettizia che lo richiama ad attenersi alle norme ricordando che l’eventuale registrazione costituisce una violazione di legge. “Dietro le leggi – dice – ci sono sentimenti, persone, bimbi, storie personali. È iniquo che un cittadino, a seconda del Paese in cui nasce, abbia diritti o no, è una violenza ed è su queste cose che si fonda l’unità di un continente”. 
    “Nella comunicazione del prefetto si evidenzia che il sindaco, in quanto ufficiale di stato civile, agisce come ufficiale di Governo e non come titolare di un potere proprio e deve quindi attenersi al dispositivo di legge e questo fatto rende non più percorribile la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali – spiega Lo Russo -. Lo facciamo in chiave cautelativa dell’ente e delle famiglie in attesa della pronuncia della Cassazione, che metterà una parola finale rispetto alla giurisprudenza, che purtroppo sta andando verso una direzione più restrittiva”.   

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    Il 24 aprile Marcia pace straordinaria per l'Ucraina

    (ANSA) – PERUGIA, 23 MAR – Sarà una “edizione straordinaria”
    alla vigilia della Festa della Liberazione, raccogliendo
    soprattutto il grido di Papa Francesco “Fermatevi! La guerra è
    una follia”, quella della Marcia della pace e della fraternità
    PerugiAssisi promossa per domenica 24 aprile. Organizzata
    “mentre infuria la guerra in Ucraina e in tante altre parti del
    mondo”, come ha ricordato Flavio Lotti, anima del comitato
    promotore, durante la conferenza stampa di presentazione che si
    è svolta nel capoluogo umbro. “Ci sarà fra un mese, ma la Marcia
    inizia già oggi per quello che potrà intanto generare tutto
    questo, per moltiplicare le iniziative di pace” ha affermato.   
    “Dal 24 febbraio – ha detto ancora Lotti – la guerra avanza
    facendo strage di innocenti, riducendo le città in cimiteri,
    minacciando la catastrofe atomica e la terza guerra mondiale.   
    Ogni giorno che passa, lo scontro s’innalza e la guerra diventa
    più disumana e cieca distruggendo ogni residuo spazio di pace.   
    Fermiamo ora la guerra, prima che sia troppo tardi”.   
    Secondo quanto annunciato dagli organizzatori sarà una Marcia
    “di chi la fa la pace e non di chi la invoca soltanto”. E sarà
    quindi “delle persone che si prendono cura degli altri, con al
    centro ancora una volta le scuole con i bambini impegnati nella
    pace e nella fraternità”. “Una PerugiAssisi che non avremmo mai
    voluto convocare” ha concluso Lotti.   
    “Avremmo voluto convocare il popolo della pace – ha commentato
    Stefania Proietti – per allargare la pace e non per fermare una
    guerra”.   
    Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, intervenuto al
    telefono, ha ricordato che la Federazione nazionale della stampa
    sarà in marcia da Perugia ad Assisi, annunciando anche una
    iniziativa in programma il giorno prima. “Verremo ad Assisi – ha
    detto – con una delegazione di giornalisti ucraini, bielorussi e
    russi per lanciare un appello per aiutare tutti quei giornali e
    voci indipendenti che hanno chiuso o che stanno per chiudere a
    causa di questa guerra”. (ANSA).   

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    Moglie di politico ucraino fermata al confine con 28 mln dollari

    Il suo nome è Anastasia Kotvitska ed è la moglie di un importante politico ucraino, e secondo la stampa internazionale avrebbe cercato di fare passare attraverso un valico di frontiera per rifugiati nell’Unione europea oltre 28 milioni di dollari in contanti, contenuti in diverse valige. Tuttavia, stando a quanto scrive The Times, la donna sarebbe stata bloccata al confine con l’Ungheria e sarebbe indagata nel paese magiaro. Il marito, Igor Alexandrovich Kotvitsky, 52 anni, ex parlamentare del Fronte popolare, ha smentito la notizia. “Tutti i miei soldi sono nelle banche ucraine, non ho prelevato nulla”, ha detto. (ANSA).   

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    Fisco: Lega, passo indietro sulla flat tax

    “Rispetto alla scorsa volta siamo quasi tornati indietro”. È questa l’opinione dei deputati della Lega, Massimo Bitonci e Alberto Gusmeroli, dopo la riunione di maggioranza sulla delega fiscale in cui si è deciso di proseguire con incontri al Mef per trovare l’intesa sui temi principali del provvedimento. “Sembrava fosse stato fatto un passo in avanti ma su alcuni temi, come il regime forfettario, non è così”, hanno spiegato, convinti che l’esame in Aula sarà rinviato “di almeno una settimana”.
    Sulla flat tax, hanno chiarito Bitonci e Gusmeroli, “noi lo scivolo non lo intendiamo come il Pd: deve essere un regime graduale con un’altra aliquota superiore al 15%, ad esempio del 20%, su una soglia su cui si può trattare, 75-85mila euro. Il Pd invece sostiene di far rientrare nel regime Irpef chi esce dal forfettario, studiando una detrazione”. La distanza con il Pd c’è anche su altri temi. “La ripartizione ai Comuni della quota della flat tax, per noi deve avvenire sulla base della residenza del soggetto, mentre il Pd è per la redistribuzione a pioggia”, hanno detto i leghisti, che chiedono “sicurezza sul fatto che la mensilizzazione degli acconti non ricada nella cashflow tax, il sistema di contabilità mensilizzato su cui sono contrari anche gli ordini professionali, perché penalizza professionisti e ditte individuali”.
    “È stato accolto l’impianto del cashback fiscale come lo abbiamo proposto: il governo ha accolto lo spirito e la ratio della norma con l’erogazione diretta” delle detrazioni, “e c’è una proposta migliorativa di Leu su cui non poniamo alcun ostacolo”. Lo ha detto la deputata del M5s Vita Martinciglio, al termine della riunione di maggioranza con il governo sulla delega fiscale. “Sulla flat tax attendiamo una riformulazione più specifica sul regime transitorio, che indicativamente sarà biennale. Ma è uno dei nodi da sciogliere perché – ha aggiunto -condiziona l’impalcatura della legge delega che è a invarianza finanziaria”.

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    Forum ANSA con il governatore trentino Fugatti

    (ANSA) – BOLZANO, 22 MAR – La ripartenza dopo l’emergenza
    sanitaria e la gestione di quella causata dalla guerra in
    Ucraina e dall’arrivo dei profughi, saranno due dei temi del
    Forum ANSA in programma domani con il presidente della Provincia
    di Trento Maurizio Fugatti. Il governatore ne parlerà con il
    direttore dell’Agenzia Luigi Contu. Il Forum sarà trasmesso in
    diretta streaming alle 12 su ANSA.it e sulla pagina Facebook di
    ANSA. (ANSA).