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    Blinken, 'nessun cambio regime a Mosca'- Il punto alle 14

    Gli Stati Uniti non hanno alcuna strategia per un cambio di regime in Russia, spiega il segretario di Stato Antony Blinken all’ indomani dello scontro con Mosca innescato dalle parole a del presidente Joe Biden, secondo cui il leader russo Vladimir Putin – che da Varsavia il commander in chief aveva definito prima ‘macellaio’ e poi ‘dittatore’ – “non può restare al potere”. Parlando nella sua visita in Israele, Blinken dice di ritenere che “il presidente e la Casa Bianca ieri sera abbiano sottolineato semplicemente che Putin non può avere il potere di fare una guerra o impegnarsi in un’aggressione contro l’Ucraina o contro chiunque altro”.    Già ieri sera la Casa Bianca aveva precisato le parole di Biden. “Come ci avete sentito dire ripetutamente – aggiunge oggi il segretario Usa -, non abbiamo una strategia per un cambio di regime a Mosca”. Ma dal Cremlino immediata era arrivata la replica al discorso di Biden: ‘non sta agli Usa decidere chi governa sulle rive della Moscova’. E oggi il presidente francese Emmanuel Macron dice che non userebbe nei confronti di Putin la parola ‘macellaio’, e invita a non alimentare una escalation di parole o di azioni, facendo sapere che domani o dopodomani parlerà al telefono con Putin per organizzare un’operazione di evacuazione di civili dalla città di Mariupol. Da Londra, invece, il segretario all’Istruzione, Nadhim Zahawi, afferma che “sta al popolo russo decidere da chi essere governato”; mentre la Turchia sottolinea che non bisogna bruciare i ponti con Mosca, perché il dialogo deve continuare.    La guerra intanto non conosce soste e, secondo Kiev, dopo aver fallito nel tentativo di prendere il controllo di tutta l’Ucraina, la Russia ora cerca di dividerla in due per creare una regione controllata dal Cremlino. Lo sostiene il capo dell’ intelligence militare ucraina, e annuncia che Kiev lancerà presto la guerriglia nel territorio occupato dai russi.    Peraltro, nell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, est del paese, riconosciuta come indipendente insieme quella di Donetsk, presto potrebbe arrivare un referendum per decidere l’annessione a Mosca, anche se dalla Duma il presidente della commissione Affari delle ex repubbliche sovietiche invita per ora alla prudenza, sconsigliando una consultazione. “Se ci sarà mai un referendum sarà fasullo”, commenta da parte sua Maksim Zhorin, terzo comandante della brigata Azov, originario della città del Donbass, attualmente operativo nell’Oblast di Kiev.    Una zona, anche quest’ultima, dove proseguono i raid russi, mentre nella capitale la situazione sta peggiorando e secondo una deputata ucraina le persone stanno morendo di fame e sono costrette a bere acqua di scarico. Il governo ucraino denuncia inoltre l’uso da parte di Mosca di ordigni a grappolo in una zona residenziale nella regione di Donetsk, e riferisce della morte di un altro generale russo, sarebbe il settimo. Per questo servono per la difesa del paese più armi, e il leader ucraino Zelensky incalza l’Occidente e polemicamente si chiede se non sia Mosca con l’intimidazione a guidare la comunità euroatlantica.    E mentre la centrale nucleare di Chernobyl, occupata dai militari russi, riesce a far ruotare il personale ucraino ostaggio degli occupanti – dopo che l’agenzia internazionale dell’ atomo (Aiea) aveva espresso preoccupazione sui turni di lavoro per gli addetti alla centrale per l’occupazione da parte dei militari russi della vicina cittadina di Slavutych, dove molti dei dipendenti vivono – forte si leva da San Pietro ancora una volta la voce del papa contro la guerra. Francesco sollecita a ripudiare quello che è un luogo di morte, “dove i potenti decidono e i poveri muoiono”. Una guerra crudele e insensata, che come ogni guerra è una sconfitta per tutti. E parla della sua “bestialità, atto barbaro e sacrilego”. E da abolire, prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia. 

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    M5s: aperto il voto online per confermare Conte presidente

    E’ cominciata alle 8 del mattino, e proseguirà fino alle 22 di domani, la consultazione in rete degli iscritti M5s, chiamati a confermare la presidenza di Giuseppe Conte, Gli iscritti dovranno rispondere a questi due quesiti: 1) Sei favorevole alla elezione del prof. Giuseppe Conte, indicato dal Garante, quale Presidente del Movimento 5 Stelle, anche in ripetizione della deliberazione adottata in date 5/6 agosto 2021, al fine della conferma/convalida della delibera stessa nonché dell’attività svolta? 2) Elezione di un componente del Comitato di Garanzia.
    Il voto si tiene dopo la decisione del Tribunale civile di Napoli di contestare la validità delle prime votazioni on line. Giuseppe Conte ieri ha chiarito che in presenza di un voto “risicato” farebbe un passo indietro rinunciando alla leadership. Ma se gli fosse confermata la fiducia ha annunciato di voler gestire il Movimento con una linea non moderata e senza più accettare divisioni.    

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    Papa, questa guerra vergognosa finisca presto

    “Speriamo e preghiamo perché questa guerra vergognosa per tutti noi, per tutta l’umanità, finisca al più presto: è inaccettabile; ogni giorno in più aggiunge altre morti e distruzioni”. Lo ha detto il Papa nell’udienza alla Federazione Italiana Ricetrasmissioni. “Tanta gente si è mobilitata per soccorrere i profughi. Gente comune, specialmente nei Paesi confinanti, ma anche qui in Italia, dove sono arrivati e continuano ad arrivare migliaia di ucraini. Il vostro contributo è prezioso, è un modo concreto, artigianale di costruire la pace”, ha sottolineato il Papa.
    Per Papa Francesco è un fattore “essenziale” avere “la libertà, l’indipendenza. Pensiamo come questo può diventare decisivo là dove un regime o un altro centro di potere voglia controllare le comunicazioni. È fondamentale mantenere la libertà, per essere veramente al servizio delle persone, del bene comune”, ha detto all’organizzazione di volontariato che si occupa appunto di comunicazione indipendente. 

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    Ucraina: terza missione Uip partita dalla Sardegna

    (ANSA) – CAGLIARI, 26 MAR – Nuova missione di solidarietà al
    popolo ucraino in Sardegna, la terza promossa dall’Unione
    interparlamentare.   
    “Cento bambini ucraini ci aspettano al confine tra il loro paese
    e la Polonia, andiamo a prenderli per portarli da ‘mamma
    Sardegna’”, ha dichiarato il deputato Ugo Cappellacci,
    presidente della sezione Ucraina dell’Unione interparlamentare,
    in partenza da Cagliari con il console Anthony Grande verso la
    Polonia.   
    Qui la delegazione sarda raggiungerà un centinaio di bambini
    accompagnati dalle mamme adottive per accompagnarli e
    accoglierli in Sardegna.   
    Il ritorno potrebbe avvenire già nella giornata di domani a
    bordo di un volo militare oppure 24 ore dopo via bus e nave.   
    (ANSA).   

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    Covid: Cei, stop protocollo per messe,mascherine fino aprile

    (ANSA) – ROMA, 25 MAR – Il superamento delle misure di
    contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in
    conseguenza della cessazione dello stato di emergenza, “offre la
    possibilità di una prudente ripresa. In seguito allo scambio di
    comunicazioni tra Conferenza Episcopale Italiana e Governo
    Italiano, con decorrenza 1° aprile 2022 è stabilita
    l’abrogazione del Protocollo del 7 maggio 2020 per le
    celebrazioni con il popolo”. Lo riferisce la Cei secondo la
    quale “tuttavia, la situazione sollecita tutti a un senso di
    responsabilità e rispetto di attenzioni e comportamenti per
    limitare la diffusione del virus”.   
    L’obbligo di mascherine nei luoghi di culto al chiuso ci sarà
    fino al 30 aprile. Non è invece obbligatorio rispettare la
    distanza interpersonale di un metro. “Si predisponga però quanto
    necessario e opportuno per evitare assembramenti specialmente
    all’ingresso, all’uscita e tra le persone che, eventualmente,
    seguono le celebrazioni in piedi”, suggerisce la Cei. Come anche
    chiede ai parroci di continuare a osservare “l’indicazione di
    igienizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto”.   
    Resteranno vuote le acquasantiere e per lo scambio di pace “è
    opportuno continuare a volgere i propri occhi per intercettare
    quelli del vicino e accennare un inchino, evitando la stretta di
    mano o l’abbraccio”. Per la distribuzione dell’Eucaristia i
    ministri continueranno a indossare la mascherina e a igienizzare
    le mani prima di distribuirla preferibilmente nella mano.   
    Si chiede inoltre di non partecipare alle celebrazioni per
    chi ha sintomi influenzali e chi è sottoposto a isolamento
    perché positivo al Covid-19. Indicazioni vengono date anche per
    l’areazione degli ambienti e l’igienizzazione di chiese e
    sagrestie. “E’ possibile riprendere la pratica delle
    processioni”, indica ancora la Cei. (ANSA).   

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    Cei: Settimana Santa, ok a processioni e lavanda dei piedi

    (ANSA) – ROMA, 25 MAR – Si torna, pur con tutte le
    attenzioni, ai riti della Settimana Santa pre-covid. Lo
    stabilisce la Cei che chiede ai parroci di “esortare i fedeli
    alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche
    limitando la ripresa in streaming delle celebrazioni e l’uso dei
    social media per la partecipazione alle stesse”.   
    Per la Domenica delle Palme “si presti però attenzione che i
    ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di
    palma portato con sé, evitando consegne o scambi di rami”. Il
    Giovedì Santo, “per il rito della lavanda dei piedi” si
    consiglia di “sanificare le mani ogni volta e indossare la
    mascherina”.   
    Il Venerdì Santo “il vescovo introduca nella preghiera
    universale un’intenzione ‘per quanti soffrono a causa della
    guerra’”, dice ancora la Conferenza episcopale italiana
    recependo l’indicazione della Congregazione vaticana per il
    Culto divino. Si chiede che l’atto di adorazione della Croce
    avvenga “evitando il bacio”. La Veglia pasquale potrà essere
    celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito. (ANSA).   

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    Pnrr: Garofoli, nei prossimi giorni secondo decreto

    Il Governo sta lavorando e sarà approvato nei prossimi giorni un secondo decreto-legge Pnrr, che faciliterà il raggiungimento dei prossimi obiettivi del piano, “come peraltro già fatto a novembre dell’anno scorso con il decreto n. 152 e prima ancora con il decreto n. 77”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, in una lectio alla Spisa di Bologna, parlando del tema dell’attuazione. Ha ricordato che sono stati raggiunti i primi 51 obiettivi con scadenza il 31 dicembre 2021 e il primo versamento della prima rata dei finanziamenti europei, che ammonta a 21 miliardi, sarà entro metà aprile.    I primi 51 obiettivi sono stati raggiunti e “altri 45 obiettivi” del Pnrr “saranno raggiunti entro giugno. Di questi, sette sono già stati conseguiti. Entro la fine del mese dovrebbero diventare 10. A questi si aggiungeranno altri 7/8 obiettivi da raggiungersi tramite specifici interventi normativi primari”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli in una lectio magistralis alla Spisa di Bologna.    Il Piano, ha ricordato in un altro passaggio della lezione pone “obiettivi ambiziosi: 134 investimenti (235 se si considerano anche i sub-investimenti) e 63 riforme, tutti accompagnati da traguardi ben definiti che devono essere realizzati in tempi certi: la rendicontazione finale è prevista entro il 2026 ma ci sono obiettivi con scadenze molto più ravvicinate che se non realizzati impediscono di accedere ai fondi europei”.    

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    Mattarella: “La giustizia è condizione essenziale per il successo del Pnrr”

    “Siamo nella fase in cui troveranno piena applicazione le riforme approvate dal Parlamento nell’anno appena concluso e l’avvocatura è chiamata a svolgere in essa un ruolo centrale, con lo spirito di collaborazione e servizio al Paese che ha contraddistinto la sua attività durante l’emergenza pandemica”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio Nazionale Forense, sottolineando che “l’amministrazione della giustizia, efficace e tempestiva, è una condizione essenziale per il successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
    “L’impegno dell’avvocatura – prosegue il Presidente della Repubblica – è elemento prezioso per permettere di concentrare gli sforzi sui traguardi comuni da raggiungere per assicurare una risposta in questo senso. La qualità della giurisdizione dipende dalla qualificata e leale partecipazione delle parti e, in essa, del foro, alla complessa attività decisionale propria del giudice. L’azione che il Consiglio Nazionale sviluppa per promuovere la competenza e il rigore nell’esercizio della professione forense, nella funzione di tutela di valori costituzionali e del principio di legalità, è apprezzabile e va continuamente alimentata”.