More stories

  • in

    Gb, deputato Tory rivela di essere trans e aver subito abusi

    Il deputato conservatore Jamie Wallis ha rivelato sul suo profilo Twitter di essere transessuale e di aver subito in passato ricatti e uno stupro.Il parlamentare nel compiere il suo ‘outing’ ha spiegato di avere una disforia di genere e affermato che “mi sono sentito così da quando ero un bambino molto piccolo”.
    Wallis, 37 anni, eletto nel 2019 per il collegio gallese di Bridgend, ha raccontato la serie di abusi subiti, fra cui lo stupro da parte di un uomo conosciuto online. Il suo gesto coraggioso ha ricevuto un ampio sostegno da parte del suo partito. A partire dal premier Boris Johnson che lo ha lodato per aver condiviso una storia “molto intima che senza dubbio sarà di grande aiuto agli altri”.
    Parole che sono arrivate dopo che ieri sera durante un incontro coi parlamentari Tory il primo ministro aveva fatto una battuta sul tema dell’identità di genere. Secondo i media, Johnson avrebbe detto: “Buonasera signore e signori, o come direbbe Keir Starmer, persone a cui alla nascita viene assegnato il genere maschile o femminile”, riferendosi al leader dell’opposizione laburista e alle sue dichiarazioni in favore dei gruppi Lgbt.   

  • in

    E' morta a 99 anni Maria Romana De Gasperi

    È morta nella notte a Roma, all’età di 99 anni, Maria Romana De Gasperi. Saggista e politica italiana, nonché fondatrice e presidente della Fondazione De Gasperi, era nata a Trento il 19 marzo 1923 ed era la primogenita delle quattro figlie di Alcide De Gasperi. Nel 2021 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’aveva nominata Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Ad annunciarlo nell’Aula della Camera la deputata del Pd Flavia Piccoli Nardelli in apertura di seduta: “Ricordo una persona che è stata credo cara a molti di noi. Era una persona lucidissima e attentissima a quello che accadeva attorno a lei. Ha vissuto accanto al padre i momenti più difficili della nostra storia, sono sicura che resterà il ricordo di lei e della figura di sui padre”. Al ricordo della De Gasperi si è unito anche il deputato di Forza Italia Simone Baldelli: “E’ stata staffetta partigiana ed ha dedicato parte della sua vita alla diffusione dell’attività culturale e politica di suo padre”.
    Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, profondamente commosso dalla scomparsa di Maria Romana De Gasperi, ha inviato ai familiari un messaggio nel quale ne ricorda “l’affettuosa e attiva vicinanza all’opera di Alcide De Gasperi in momenti cruciali della storia della Repubblica e il costante e prezioso impegno per conservarne e diffonderne la memoria”. E’ quanto si legge in una nota del Quirinale.   

  • in

    Un sasso per pace in Ucraina da anziani residenza Foligno

    (ANSA) – FOLIGNO (PERUGIA), 30 MAR – Un sasso per la pace in
    Ucraina. A dipingerlo sono gli anziani della residenza “La
    Quiete” di Foligno. Il ricavato delle offerte che vengono date
    per avere una di queste pietre colorate, dove in un lato è
    dipinta una casa e dall’altro la bandiera della pace, andrà alla
    Caritas di Lowicz, città polacca che sta accogliendo i profughi
    ucraini in fuga dalla guerra.   
    “Quando ero piccola sono scappata pure io ai bombardamenti
    durante il secondo conflitto mondiale, so bene cosa stanno
    passando le donne, i bambini e tutte le persone dell’Ucraina”,
    racconta all’ANSA Natalina, 90 anni, mentre partecipa al
    laboratorio. “Pure io sono stata profuga e assieme alla mia
    famiglia sono stata salvata da un prete ad Arezzo”, racconta,
    invece, sorella Giovanna che pure lei è ospite della residenza
    per anziani.   
    “La guerra in Ucraina – spiega Barbara Cesaretti, una delle
    animatrici del centro – ha risvegliato i ricordi, le ansie, e
    anche il dolore che queste nonne e nonni hanno vissuto da
    piccoli tra il 1940 e il 1945. Quando è emersa l’idea di
    dipingere dei sassi per donare il ricavato alla popolazione
    ucraina – aggiunge – si sono messi tutti a disposizione con
    grande entusiasmo, è il loro modo per dare un aiuto a chi sta
    soffrendo”.   
    L’iniziativa viene portata avanti con la Pastorale giovanile
    della diocesi di Foligno. “È attraverso loro che faremo arrivare
    il nostro aiuto alla cittadina polacca che sta accogliendo
    migliaia di profughi”, sottolinea Stefania Occhietti, presidente
    della cooperativa che gestisce la casa di riposo. “L’obiettivo è
    di arrivare a dipingere mille sassi – fanno sapere sia la
    presidente che l’animatrice – e i nostri ospiti sono molto
    determinati a dare il loro contributo”.   
    “Se serve siamo disposti a lavorare anche di notte – dice
    infatti Novella – È doveroso dare una mano a chi soffre”. “Noi
    dipingiamo questi sassi, ma una guerra nel 2022 non è proprio
    una visa normale”, chiude Assunta. (ANSA).   

  • in

    Insularità, sì unanime della Camera al ddl costituzionale

    Via libera all’unanimità dall’Aula della Camera alla proposta di legge costituzionale per la modifica all’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità, già approvata in prima deliberazione dal Senato. Ci sono stati 425 voti favorevoli e un astenuto. Ora il testo passa di nuovo al vaglio del Senato in quanto necessari quattro passaggi, due in ciascuna Camera, trattandosi di un ddl che modifica la Carta costituzionale.

  • in

    Ucraina:92 profughi accolti in Sardegna da Protezione civile

    (ANSA) – CAGLIARI, 29 MAR – Sono 92, tra cui 50 tra bambini e
    bambine, gli sfollati dalla guerra in Ucraina accolti oggi in
    Sardegna dalla protezione civile regionale che ha coordinato
    l’operazione autorizzata da un provvedimento del governo. La
    macchina si è messa in moto con la notizia dell’arrivo di un
    gruppo composto in maggioranza da minori provenienti da
    case-famiglia. La prefettura aveva già informato che era urgente
    trovare un alloggio “in attesa che si definiscano eventuali
    altre soluzioni di accoglienza”.   
    La Regione, attraverso “un avviso esplorativo di
    manifestazione di interesse” pubblicata sul sito istituizionale,
    ha poi trovato una sistemazione per il gruppo in una struttura
    alberghiera.   
    Varie associazioni di volontari hanno collaborato alle
    operazioni – fanno sappere da viale Trento – mentre la Caritas
    ha provveduto a fornire il pranzo per i profughi. Nella stessa
    sala dell’hotel è stata allestita un’area gioco per i bambini.   
    (ANSA).   

  • in

    Ucraina: Draghi al Quirinale per vicenda spese militari

    A quanto si apprende il premier Mario Draghi si sarebbe recato al Quirinale per aggiornare il capo dello Stato sulla vicenda degli investimenti militari. Oggi il presidente del Consiglio ha incontrato il leader M5s sul tema dell’Ucraina. Il Governo intende rispettare e ribadire con decisione gli impegni Nato sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil. Questo è quanto avrebbe detto il premier Mario Draghi nel corso dell’incontro con Giuseppe Conte nel quale, però, il leader M5s avrebbe tenuto il punto sul nodo delle spese militari.
    “Non possono essere messi in discussione gli impegni assunti, in un momento così delicato alle porte dell’Europa. Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza”, il commento che filtra da Palazzo Chigi.
    “I piani concordati nel 2014 – sottolineano ancora fonti di palazzo Chigi – e seguiti dai vari governi che si sono succeduti, prevedono entro il 2024 un continuo progressivo aumento degli investimenti. Il bilancio della difesa nel 2018 era sostanzialmente uguale al 2008. Nel 2018 si registravano circa 21 miliardi, nel 2021 24,6 miliardi (un aumento del 17 per cento). Questi sono i dati del Ministero della difesa nei governi Conte. Tra il 2021 e il 2022 il bilancio della difesa sale invece a 26 miliardi: un aumento del 5,6 per cento”.
    “Ho portato a Draghi la preoccupazione del M5s e di tutti italiani. Ho chiesto al premier di lavorare per maggiori risorse per la salute italiani. Abbiamo discusso del caro bollette, che sono anche triplicate, dell’aumento del prezzo dei generi alimentari. Questioni prioritarie rispetto all’ incremento spesa” militare. Lo ha detto il presidente dei 5 stelle, Giuseppe Conte, al termine dell’incontro con il premier Mario Draghi. “Siamo rimasti che ci aggiorneremo”, ha quindi aggiunto. “In commissione al Senato – ha spiegato – c’era un odg che evocava questo impegno. M5s ha chiesto di votarlo” ma non è stato fatto. “Ora i lavori della commissione si sono aggiornati. Su questo (con il premier Draghi, ndr) abbiamo discusso. Abbiamo valutazioni diverse”. Conte ha aggiunto: “non metto in discussione l’accordo nè che il governo lo faccia con la Nato”.
    “Nel Def ragionevolmente – ha detto Conte –  non ci sarà scritto qualcosa del genere, ma questo non toglie che è una prospettiva che dobbiamo affrontare. Il problema può essere procrastinato ma dobbiamo affrontarlo dal punto di vista politico”.
    Il segretario del Pd Enrico Letta segue con preoccupazione questi momenti. Così fonti del Nazareno rispondono, interpellati, alla domanda su cosa pensi il leader dem dello scontro tra il premier Draghi e il leader M5s Conte.
    “Draghi è uno statista, Conte è un populista. Noi stiamo con Draghi, noi stiamo con l’Italia”. Lo scrive su Twitter il leader di Italia viva, Matteo Renzi.
    Il dl Ucraina arriverà in Aula al Senato domani alle 18 anche se non concluso in commissione, non è previsto orario di chiusura. L’esame proseguirà giovedì con il voto finale con o senza fiducia. Lo si apprende a margine della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. La decisione del governo sulla possibilità di porre questione di fiducia si avrà nelle prossime ore.
    Tensione in commissione. “È inaccettabile che il governo abbia deciso di accogliere l’ordine del giorno di FdI sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil entro il 2024 malgrado la forte contrarietà della principale forza di maggioranza. Un ordine del giorno che inizia con ‘Il Senato impegna il governo’ non può essere accolto senza un voto di verifica”. Lo dichiarano la vicepresidente del M5S Paola Taverna e i senatori Vito Crimi, Gianluca Ferrara, Ettore Licheri, Andrea Cioffi e Gianluca Castaldi che stanno partecipando alla seduta congiunta delle commissioni Difesa ed Esteri.
    “Malgrado la nostra insistente richiesta – proseguono Taverna, Crimi, Ferrara, Licheri, Cioffi e Castaldi – , la presidente della commissione Difesa Roberta Pinotti non ha voluto metterlo ai voti. Di cosa ha paura? Forse dopo le parole di Papa Francesco temono che in molti abbiano un rigurgito di coscienza e si oppongano a questa scelta scellerata? Di cosa ha paura il Governo? La forza di un Paese non si misura con il numero di carri armati e cacciabombardieri, ma con la solidità economica delle proprie imprese, con il benessere dei suoi cittadini, con la capacita di resistere alle crisi economiche ed energetiche. Un paese forte è un paese con una forte coesione sociale. Insisteremo quindi sulla richiesta di mettere al voto questo ordine del giorno”, concludono.
       

  • in

    Mistero Abramovich, mediatore ombra anche a Istanbul

    Oligarca e mediatore, forse avvelenato, certamente molto influente sia per la Russia di Putin che l’Ucraina di Zelensky. Tra sospetti e segreti Roman Abramovich riappare ad Istanbul in un ruolo non ufficiale ma ben visibile nei colloqui di pace sotto la regia turca. Finito nel mirino delle sanzioni europee ma non di quelle americane e tantomeno di quelle turche, il miliardario ebreo, come peraltro lo stesso Zelensky, sembra essere sempre più al centro della scena negoziale. Lo conferma anche un colloquio privato avuto con il presidente Erdogan prima dell’inizio degli incontri di Istanbul.    Ormai è certo che sia Mosca che Kiev almeno su un aspetto siano perfettamente d’accordo: proteggere Abramovich, perché il suo ruolo serve ad entrambi i governi. E chissà che il miliardario non possa giocare anche un ruolo futuro nella Russia post-bellica.    Resta comunque la nebbia sul presunto avvelenamento ‘light’, confermato dall’entourage dell’oligarca ma smentito sia da Kiev che da Mosca. Mai come in queste settimane Abramovich è riuscito a mimetizzarsi politicamente, muovendosi segretamente tra Israele, Turchia e Russia con i suoi voli (e yacht) privati. Il riserbo è assoluto e gli analisti non riescono a decifrare quale sia il suo attuale grado di influenza su Vladimir Putin. Ben più chiara è l’attenzione che gli dedica Zelensky, che si sarebbe personalmente speso presso l’amministrazione Biden affinché gli Stati Uniti non applicassero sanzioni nei suoi confronti.    Oggi le immagini diffuse sui social media dell’incontro di Istanbul mostrano l’oligarca russo seduto accanto a Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Una fotografia diffusa dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti mostra Abramovich in piedi accanto a Erdogan e al ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, mentre parla con una terza persona all’interno della sala dove sono in corso i negoziati.    Quel che è certo è che Roman Abramovich sta prendendo parte ai negoziati russo-ucraini con l’approvazione di entrambe le parti, anche se tutti si affrettano a sottolineare che non è un membro ufficiale della delegazione russa né di quella ucraina.    D’altra parte il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato che “Abramovich si è impegnato a garantire alcuni contatti tra la parte russa e quella ucraina. Non è un membro ufficiale della delegazione. Tuttavia, Abramovich è presente anche dalla nostra parte a Istanbul”.    Non si placano intanto le polemiche sull’avvelenamento di Abramovich e sull’uso delle ‘pozioni di Dio’, come vengono efficacemente chiamate le miscele venefiche attribuite ai servizi russi. “Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere e preferibilmente evitare di toccare qualunque superficie”, ha infatti avvertito il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba proprio poco prima dell’inizio dei colloqui a conferma che il pericolo viene considerato reale. Ovviamente la Russia smentisce sdegnata: “Le informazioni riportate da alcuni media su un presunto avvelenamento del magnate russo Roman Abramovich “non sono vere, si tratta di disinformazione”, ha avvertito sempre Peskov.    

  • in

    Qui Londra, la coda del Partygate su BoJo

    Lo scandalo Partygate torna a bussare alle porte di Downing Street ma questa volta trova una situazione molto diversa per il premier britannico Boris Johnson, più che mai impegnato in un ruolo di guida nella risposta occidentale contro il presidente russo Vladimir Putin per l’invasione dell’Ucraina. Oggi la Met Police ha inviato le prime 20 multe a persone coinvolte, in particolare funzionari (in carica o che si sono dimessi), nelle feste e negli altri eventi tenuti nel periodo 2020-2021 a Downing Street (e a Whitehall) in violazione delle restrizioni anti-Covid allora vigenti. Il portavoce del n.10 ha confermato che al momento Johnson, finito nei mesi scorsi al centro di una bufera politica per la gestione della vicenda e la partecipazione ad alcuni dei party sotto accusa, non risulta fra i multati ma che se nel prosieguo delle indagini lo fosse, l’opinione pubblica ne verrà informata, anche perchè Scotland Yard si limita a comunicare il numero di sanzioni emesse e pochi altri dettagli.
    La tempesta che aveva visto vacillare Boris, con richieste di dimissioni arrivate da alcuni deputati ‘ribelli’ del suo partito conservatore e con forza dalle opposizioni (laburista e dello scozzese Snp), è stata drasticamente ridimensionata, anche nell’attenzione dei media, da un conflitto che richiede ora più che mai un primo ministro al suo posto e non certo una crisi di governo. Anche se oggi la vice leader del Labour, Angela Rayner, ha parlato ancora di dimissioni per il premier, le ha comunque messe in relazione a una multa col suo nome e cognome, mentre in precedenza il partito di sinistra chiedeva a BoJo di farsi da parte per i dubbi emersi sulla sua gestione e soprattutto l’accusa di aver mentito, ancora prima che l’inchiesta di polizia sui 12 party incriminati venisse aperta. Gli osservatori ritengono che l’ipotesi di una uscita di scena del primo ministro per questa vicenda sia ormai archiviata o come minimo allontanata. Non solo, fra i Conservatori Boris ha riconquistato piena fiducia e secondo i sondaggi i Tory sono in graduale recupero dopo il sorpasso subito dal Labour prima della guerra quando la polemica per il Partygate era nella fase più accesa.    Se tutto questo non bastasse, Johnson ha creato un rapporto personale e diretto col presidente ucraino Volodymyr Zelensky: i due si sentono quasi ogni giorno e Kiev considera il Regno Unito come uno dei Paesi più vicini alla sua causa anche nella prospettiva di arrivare un giorno a un accordo di pace.