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    Bonus di 200 euro in busta paga, pressing per l'aumento

    “Duecento euro sono meglio di nulla ma non risolvono il problema”. Lo dice il leader della Cgil, Maurizio Landini, parlando a una tavola rotonda nella quale ha ribadito la necessità di affrontare la questione della precarietà. “Non è accettabile – ha detto – che il lavoro dipendente e le pensioni siano tassati di più delle rendite finanziarie. E’ una tassa sul lavoro vero. Devo modificare il sistema del prelievo fiscale. Ci sono troppe differenze. Non sta in piedi che ci siano queste differenze tra dipendenti e manager. Il mio problema non è che prendono troppo i grandi manager ma che prendono troppo poco i lavoratori dipendenti”.Nel decreto aiuti c’è “un importante e non scontato incremento delle risorse che, dopo l’incontro con il sindacato, il governo ha raddoppiato facendole passare da 7 a 14 miliardi, recuperandole da un’ulteriore tassazione degli extraprofitti”. Anche il bonus da 200 euro per lavoratori e pensionati “è un primo significativo intervento che va nella direzione da noi auspicata”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a Radio anch’io, sottolineando di aver “apprezzato la disponibilità del governo”: c’è “un primo forte intervento per l’emergenza, ora dobbiamo negoziare un nuovo patto sociale per crescita, sviluppo e lavoro”.Il bonus da 200 euro per chi ha redditi fino a 35 mila euro arriverà “direttamente” in busta paga: “l’ipotesi per i lavoratori dipendenti è che i datori di lavoro lo anticipino con le mensilità di giugno-luglio, portandololo poi a compensazione, mentre per i pensionati interviene direttamente l’Inps”. Lo afferma il segretario generale della Cisl a proposito del contributo una tantum previsto dal nuovo decreto aiuti, aggiungendo che “bisogna fare immediatamente un lavoro tecnico” per definire più nel dettaglio l’erogazione del bonus, che riguarda anche i lavoratori autonomi.Del nuovo decreto del governo “non ci convince la parte relativa al fatto che si affrontano i temi più importanti con i bonus e le una tantum. Noi abbiamo proposto degli interventi strutturali perché riteniamo che sia il momento per intervenire in questo modo sui gap decennali del Paese”. Così Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, prima dell’assemblea di Federalimentare in corso alla 21/ma edizione di Cibus, rispondendo a una domanda sul decreto aiuti del governo. “C’è comunque una parte che ci convince – aggiunge – che è il tentativo di sburocratizzare le pratiche legate alla realizzazione dei nuovi impianti di rinnovabili”.I 200 euro di bonus per i lavoratori “non sono mai abbastanza, ma le risorse sono queste e il provvedimento è stato fatto senza fare scostamenti di bilancio. Non escludiamo che in futuro ci sia un incremento di questo importo”. Così Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, a margine del convegno inaugurale di Cibus, la fiera dell’alimentazione in corso a Parma fino al 6 maggio, parlando del contributo una tantum previsto dal Decreto Aiuti.

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    Via libera dall'Eurocamera alle liste transnazionali

    Via libera dal Parlamento Europeo alla relazione d’iniziativa legislativa che mira alla riforma della legge elettorale creando una circoscrizione unica a livello Ue e la possibilità di avere liste transnazionali. Il testo è stato approvato per acclamazione dall’aula con voto per alzata di mano. Secondo il sistema proposto ed approvato dagli eurodeputati, ogni elettore avrà due voti: il primo per eleggere un deputato nella rispettiva circoscrizione nazionale e il secondo per eleggerne un altro nella circoscrizione paneuropea, composta da 28 seggi supplementari.
    Per garantire una rappresentanza geografica equilibrata all’interno delle liste, gli Stati membri saranno divisi in tre gruppi a seconda del numero di abitanti. Le liste paneuropee dovranno essere presentate da entità elettorali europee come coalizioni di partiti politici nazionali, associazioni nazionali di elettori o partiti politici europei. Il testo inoltre mira a contrastare la disuguaglianza di genere, il testo propone infatti un sistema di quote, senza violare i diritti delle persone non binarie. Presente nella relazione anche la richiesta di rendere il 9 maggio come data comune per le elezioni europee nonché il diritto di candidarsi alle elezioni per tutti gli europei a partire dai 18 anni e una soglia elettorale minima obbligatoria del 3,5% per le circoscrizioni con 60 o più seggi. Torna anche il sistema degli ‘Spitzenkandidat’ ovvero l’obbligo di presentare ai cittadini un candidato per la posizione del Presidente della Commissione Ue.    

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    Pdl sulla vulvodinia, flash mob con Damiano e Giorgia

    C’è anche Damiano, il cantante dei Maneskin, in piazza davanti a Montecitorio accanto alla sua fidanzata Giorgia Soleri per un flash mob per il riconoscimento della vulvodinia e neuropatia del pudendo. La proposta per il riconoscimento di queste patologie è stata depositata alla Camera e al Senato: è nata raccogliendo le istanze della società civile e delle attiviste e ha ottenuto l’appoggio di gran parte dei gruppi parlamentari intervenuti oggi in conferenza stampa ala Camera: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Italia Viva, Lega Nord, Coraggio Italia, +Europa.
    “Abbiamo iniziato la nostra campagna dichiarando che le nostre patologie erano un ‘dolore senza voce’. Quello di oggi è un risultato straordinario”, dice Silvia Carabelli del Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo. “Sono qui come alleato – spiega Damiano – . Quello che posso fare è cercare di aiutare con la mia visibilità, ma il grande lavoro lo stanno facendo le donne del comitato. Non ci resta che sperare nella politica: che faccia il suo lavoro e che lo faccia al meglio”.
    La prima volta “che ho parlato in terapia del mio dolore è stato solo quando ho avuto finalmente una diagnosi”, racconta Giorgia Soleri, l’influencer che soffre da tempo di vulvodinia, come da lei stessa raccontato sui social. “Non avere una diagnosi non permette di dare un nome al proprio dolore. Ho iniziato a soffrire a 16 anni e mi ci sono voluti 8 anni per avere un nome per quel dolore: quello che oggi mi auguro è che le prossime Giorgia adolescenti non debbano aspettare così tanto senza una terapia”, conclude.    

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    Damiano e Giorgia sostengono il pdl sulla vulvodinia

    “Sono qui in veste di alleato, cerco semplicemente di dare il mio sostegno, il più possibile, ma il vero lavoro che stanno facendo tutte queste ragazze è incredibile. Sono estremamente orgoglioso dell’opportunità di far parte di questo bellissimo progetto e sono molto felice che si sia arrivati ai luoghi più importanti”. Lo ha detto Damiano David, il cantante e frontman del gruppo rock italiano Maneskin al termine della conferenza stampa alla Camera di presentazione della proposta di legge per il riconoscimento di vulvodinia e neuropatia del pudendo nei Livelli essenziali di assistenza del Sistema sanitario nazionale. Alla conferenza stampa ha partecipato la sua fidanzata, Giorgia Soleri, esponente del comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo. “Non sono qui solo per Giorgia, ma per tutte le persone che fanno parte del comitato e che soffrono. Adesso, si può solo sperare per il meglio, spero che l’attenzione sia sulle cose giuste”, ha concluso il cantante. 
    Parente (Iv): ‘Vulvodinia invalidante, va inserita nei Lea’ – “È fondamentale il riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo come malattie croniche e invalidanti. Vanno inserite nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e, come presidente della commissione Sanità del Senato, mi impegno a dare il mio sostegno per arrivare a una rapida approvazione della legge”. È quanto afferma la senatrice di Italia viva e presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama, Annamaria Parente, in occasione della presentazione del testo della legge su Vulvodinia e Neuropatia del pudendo. “Nonostante la Vulvodinia sia stata riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità – sottolinea Parente – in Italia ancora non è accaduto. È una malattia che, insieme alla neuropatia del pudendo, che colpisce gli uomini, non rientra nel nostro Servizio sanitario nazionale. Eppure non si può restare fermi davanti al dolore di tante persone che vedono fortemente condizionata la loro vita lavorativa e sociale a causa di questa patologia. Se per il Ssn una malattia non esiste, infatti, molti altri diritti fondamentali vengono meno, come quello di assentarsi dal lavoro quando si sta male. Come politici e rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere di sostenere e tutelare chi soffre e l’appoggio trasversale dato a questa legge è un segnale importante”.   

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    M5s: Petrocelli, non mi dimetto, onoro l'impegno con gli elettori

    “Non mi dimetto perché sento di rappresentare la Costituzione, la volontà degli italiani che non hanno più partiti che la rappresentino in Parlamento. Onorerò gli impegni per la pace e il dialogo internazionale che ho preso con gli elettori nel 2018”. Così in un tweet il senatore M5s, presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama Vito Petrocelli.   

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    Niente carcere per i figli di madri detenute, la Commissione dà l'ok

    Via libera della commissione Giustizia della Camera alla proposta di legge che impedirà ai bambini, figli di madri detenute, di andare in carcere. Il testo è ora pronto per l’Aula, dove approderà nel mese di maggio. “Una legge fortemente voluta dal Partito Democratico, grazie all’impegno del primo firmatario, il deputato dem, Paolo Siani, che raccoglie gli appelli, le indicazioni, le richieste di tante associazioni, pediatri e pedagogisti”, sostiene il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Alfredo Bazoli. “Mai più bambini dietro le sbarre – aggiugne – mai più minori costretti a scontare le colpe dei genitori”.

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    Bancarotta Ste: appello conferma 5 anni 6 mesi a Verdini

    (ANSA) – FIRENZE, 03 MAG – La corte di appello di Firenze ha
    confermato la condanna di primo grado per Denis Verdini a 5 anni
    e 6 mesi nel processo per la bancarotta fraudolenta della Ste,
    la Società Toscana di Edizioni, che fino al fallimento ha
    pubblicato Il Giornale della Toscana. Confermate anche le
    condanne per gli altri imputati: 5 anni all’ex deputato Massimo
    Parisi, 3 anni come amministratori nelle varie fasi a Girolamo
    Strozzi Majorca Renzi, Pierluigi Picerno e Enrico Biagiotti. La
    corte di appello ha condannato Verdini e gli altri imputati
    anche al pagamento delle spese. I giudici della terza sezione si
    sono riuniti in una camera di consiglio durata circa due ore. La
    procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne del
    primo grado. Il processo ha riguardato la bancarotta della Ste,
    società editoriale che nel 1998 ebbe tra i suoi fondatori e
    investitori gli stessi Verdini, Parisi e il principe Strozzi,
    che nel tempo sono stati a vario titolo amministratori della
    Ste, con ruoli diversi. Motivazioni tra 60 giorni. (ANSA).