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    Pdl sulla vulvodinia, flash mob con Damiano e Giorgia

    C’è anche Damiano, il cantante dei Maneskin, in piazza davanti a Montecitorio accanto alla sua fidanzata Giorgia Soleri per un flash mob per il riconoscimento della vulvodinia e neuropatia del pudendo. La proposta per il riconoscimento di queste patologie è stata depositata alla Camera e al Senato: è nata raccogliendo le istanze della società civile e delle attiviste e ha ottenuto l’appoggio di gran parte dei gruppi parlamentari intervenuti oggi in conferenza stampa ala Camera: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Italia Viva, Lega Nord, Coraggio Italia, +Europa.
    “Abbiamo iniziato la nostra campagna dichiarando che le nostre patologie erano un ‘dolore senza voce’. Quello di oggi è un risultato straordinario”, dice Silvia Carabelli del Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo. “Sono qui come alleato – spiega Damiano – . Quello che posso fare è cercare di aiutare con la mia visibilità, ma il grande lavoro lo stanno facendo le donne del comitato. Non ci resta che sperare nella politica: che faccia il suo lavoro e che lo faccia al meglio”.
    La prima volta “che ho parlato in terapia del mio dolore è stato solo quando ho avuto finalmente una diagnosi”, racconta Giorgia Soleri, l’influencer che soffre da tempo di vulvodinia, come da lei stessa raccontato sui social. “Non avere una diagnosi non permette di dare un nome al proprio dolore. Ho iniziato a soffrire a 16 anni e mi ci sono voluti 8 anni per avere un nome per quel dolore: quello che oggi mi auguro è che le prossime Giorgia adolescenti non debbano aspettare così tanto senza una terapia”, conclude.    

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    Damiano e Giorgia sostengono il pdl sulla vulvodinia

    “Sono qui in veste di alleato, cerco semplicemente di dare il mio sostegno, il più possibile, ma il vero lavoro che stanno facendo tutte queste ragazze è incredibile. Sono estremamente orgoglioso dell’opportunità di far parte di questo bellissimo progetto e sono molto felice che si sia arrivati ai luoghi più importanti”. Lo ha detto Damiano David, il cantante e frontman del gruppo rock italiano Maneskin al termine della conferenza stampa alla Camera di presentazione della proposta di legge per il riconoscimento di vulvodinia e neuropatia del pudendo nei Livelli essenziali di assistenza del Sistema sanitario nazionale. Alla conferenza stampa ha partecipato la sua fidanzata, Giorgia Soleri, esponente del comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo. “Non sono qui solo per Giorgia, ma per tutte le persone che fanno parte del comitato e che soffrono. Adesso, si può solo sperare per il meglio, spero che l’attenzione sia sulle cose giuste”, ha concluso il cantante. 
    Parente (Iv): ‘Vulvodinia invalidante, va inserita nei Lea’ – “È fondamentale il riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo come malattie croniche e invalidanti. Vanno inserite nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e, come presidente della commissione Sanità del Senato, mi impegno a dare il mio sostegno per arrivare a una rapida approvazione della legge”. È quanto afferma la senatrice di Italia viva e presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama, Annamaria Parente, in occasione della presentazione del testo della legge su Vulvodinia e Neuropatia del pudendo. “Nonostante la Vulvodinia sia stata riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità – sottolinea Parente – in Italia ancora non è accaduto. È una malattia che, insieme alla neuropatia del pudendo, che colpisce gli uomini, non rientra nel nostro Servizio sanitario nazionale. Eppure non si può restare fermi davanti al dolore di tante persone che vedono fortemente condizionata la loro vita lavorativa e sociale a causa di questa patologia. Se per il Ssn una malattia non esiste, infatti, molti altri diritti fondamentali vengono meno, come quello di assentarsi dal lavoro quando si sta male. Come politici e rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere di sostenere e tutelare chi soffre e l’appoggio trasversale dato a questa legge è un segnale importante”.   

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    M5s: Petrocelli, non mi dimetto, onoro l'impegno con gli elettori

    “Non mi dimetto perché sento di rappresentare la Costituzione, la volontà degli italiani che non hanno più partiti che la rappresentino in Parlamento. Onorerò gli impegni per la pace e il dialogo internazionale che ho preso con gli elettori nel 2018”. Così in un tweet il senatore M5s, presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama Vito Petrocelli.   

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    Niente carcere per i figli di madri detenute, la Commissione dà l'ok

    Via libera della commissione Giustizia della Camera alla proposta di legge che impedirà ai bambini, figli di madri detenute, di andare in carcere. Il testo è ora pronto per l’Aula, dove approderà nel mese di maggio. “Una legge fortemente voluta dal Partito Democratico, grazie all’impegno del primo firmatario, il deputato dem, Paolo Siani, che raccoglie gli appelli, le indicazioni, le richieste di tante associazioni, pediatri e pedagogisti”, sostiene il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Alfredo Bazoli. “Mai più bambini dietro le sbarre – aggiugne – mai più minori costretti a scontare le colpe dei genitori”.

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    Bancarotta Ste: appello conferma 5 anni 6 mesi a Verdini

    (ANSA) – FIRENZE, 03 MAG – La corte di appello di Firenze ha
    confermato la condanna di primo grado per Denis Verdini a 5 anni
    e 6 mesi nel processo per la bancarotta fraudolenta della Ste,
    la Società Toscana di Edizioni, che fino al fallimento ha
    pubblicato Il Giornale della Toscana. Confermate anche le
    condanne per gli altri imputati: 5 anni all’ex deputato Massimo
    Parisi, 3 anni come amministratori nelle varie fasi a Girolamo
    Strozzi Majorca Renzi, Pierluigi Picerno e Enrico Biagiotti. La
    corte di appello ha condannato Verdini e gli altri imputati
    anche al pagamento delle spese. I giudici della terza sezione si
    sono riuniti in una camera di consiglio durata circa due ore. La
    procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne del
    primo grado. Il processo ha riguardato la bancarotta della Ste,
    società editoriale che nel 1998 ebbe tra i suoi fondatori e
    investitori gli stessi Verdini, Parisi e il principe Strozzi,
    che nel tempo sono stati a vario titolo amministratori della
    Ste, con ruoli diversi. Motivazioni tra 60 giorni. (ANSA).   

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    Scuola: Bianchi, da qui al 2032 1.400.000 studenti in meno

    “Da qui al 2032-33 l’Italia avrà 1 milione e 400 mila studenti in meno, una caduta demografica di grande portata, che coinvolge la struttura sociale, le ambizioni e le speranze del Paese. Bisogna avere ancora più attenzione alla scuola. Come già stiamo facendo tutte le risorse che ci sono per la scuola devono rimanere sulla scuola. Bisogna ridurre il numero delle classi e aumentarne la qualità. La scuola non deve essere solo scuola di apprendimento ma anche avere capacità di costruzione di una comunità”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi alla presentazione della Unesco Chair on Urban Health a La Sapienza.
    “Noi abbiamo sempre avuto la sicurezza che la scuola c’è. La scuola è il battito della comunità. Una società che vive il benessere deve percepire il battito della comunità, dei ritmi collettivi che permettono di pulsare iniseme e questa pulsazione parte dalla scuola”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “In questo momento c’è bisogno di ricucire il paese e formare di più coloro che si occupano di scuola: stiamo investendo moltissimo sulla formazione dei nostri insegnanti, anche grazie al Pnrr. La scuola deve essere portatrice di una idea nuova, aperta, di vita collettiva. Come investiamo nella formazione in servizio, per creare figure intermedie nelle nostre scuole che progettino l’innovazione, con una capacità di struttuare il rapporto tra la ricerca e la sua traduzione in vita collettiva”, ha proseguito Bianchi. “Viviamo in una sorte di angoscia del tempo, di sindrome dell’agenda piena, anche i ragazzi, che vivono grande malessere, ancor più dopo la pandemia. Bisogna riconquistare il tempo e lo spazio”, ha concluso il ministro.    

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    Svp: tregua estiva per uscire dalla crisi

    (ANSA) – BOLZANO, 03 MAG – Si delinea una tregua estiva nella
    Svp per uscire dalla crisi, che il partito di raccolta dei
    sudtirolesi sta attraversando da alcuni mesi. Venerdì scorso il
    consiglio provinciale ha formalizzato l’uscita dalla giunta di
    Thomas Widmann, oggi il segretario del circondario di Bolzano
    Christoph Perathoner formalizzerà la sua uscita.   
    Il ‘pacchetto’ di dimissioni previsto dal parlamentino della
    Volkspartei, alla luce della polemiche dopo l’uscita di un libro
    inchiesta sullo scandalo Sad, la società che per molti anni ha
    gestito il trasporto pubblico locale in Alto Adige, prevedeva
    anche le dimissioni di Karl Zeller, che però non ci saranno.   
    L’ex senatore ed attuale vice segretario del partito è accusato
    da alcuni colleghi di partito di aver passato le intercettazioni
    alla stampa. Lui però nega. Al congresso, che dovrebbe svolgersi
    il 3 settembre a Merano, comunque non si ricandiderà e nel
    frattempo si terrà in disparte. La tregua estiva servirà ad
    arrivare meno divisi al congresso.   
    La crisi ha riavvicinato il segretario Philipp Achammer e il
    governatore Arno Kompatscher. Il tandem piace alla base del
    partito e, salvo sorprese, la Landesversammlung il 3 settembre
    lo rilancerà. Il governatore Kompatscher non ha ancora sciolto
    le riserve in merito ad una sua ricandidatura nel 2023. Per
    ricompattare il partito e limitare il rischio di fuoco amico, la
    candidatura potrebbe essere lanciata e sancita proprio dal
    congresso della Svp. (ANSA).   

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    Ucraina: Salvini, non ho chiesto il visto e non vado a Mosca

    “Nessun visto richiesto o missione organizzata. L’obiettivo di arrivare alla pace a qualunque costo, e incontrando tutti come ribadito oggi dal Santo Padre, rimane per me (e per il 74% degli italiani, dati Ipsos) una priorità. Un rinnovato accordo fra Russia, Ucraina, Europa e Stati Uniti deve essere il traguardo di tutti”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini smentendo una sua missione in Russia. 
    “Grazie a Papa Francesco, una guida che sta cercando, davvero, da sempre e a ogni costo, di arrivare alla Pace”. ha twittato il leader della Lega,  postando il link all’intervista del pontefice al Corriere della sera e alla sua disponibilità a incontrare il presidente russo Putin a Mosca.