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    Ucraina, mogli dei soldati Azov dal Papa, speriamo di salvare loro le vite

    L’incontro con il Papa è stato “un momento storico. Speriamo tutti insieme che questo possa aiutare a salvare i nostri mariti, i soldati che sono nella Azovstal a Mariupol. Noi speriamo che questo incontro ci dia una chance per salvare le loro vite”. Così Katarina e Yulia, due mogli dei soldati del battaglione Azov che hanno incontrato Papa Francesco e che sperano che sia data ai loro soldati la possibilità di evacuare dall’acciaieria. Papa Francesco “ha detto che pregherà per noi e che farà il possibile”. “Gli abbiamo chiesto di venire in Ucraina e di parlare con Putin perché se ne vada”, su questo “non ha risposto. Ha detto che pregherà per noi”, riferiscono Katarina e Yulia. “Spero che tutti possano sopravvivere e noi faremo ogni cosa possibile per salvare le loro vite”, dice Katarina. Nell’acciaieria “molti di loro sono morti e non abbiamo potuto seppellirli secondo la tradizione cristiana. Abbiamo chiesto al Papa di aiutarci affinché ci siano per loro ‘corridoi verdi’” per uscire dalla Azovstal di Mariupol, aggiunge Yulia.

    Ucraina, le mogli dei soldati del Battaglione Azov: ‘Il Papa ci aiuti’

    “Pensiamo ci siano ancora civili dentro” l’acciaieria di Azovstal a Mariupol “perché ci sono le famiglie dei militari. Hanno paura ad essere evacuati perché hanno paura che i militari russi non li lasciano andare nei territori ucraini perché le persone che vengono evacuate da Azovstal vanno prima nei campi russi e la Federazione russa poi non lascia andare via da lì. Hanno paura di essere torturati e uccisi”, affermano le due mogli di due soldati del battaglione Azov.
    “Non hanno cibo, acqua, medicine e cure sanitarie. E’ una situazione terribile. Anche l’acqua dei tubi dell’acciaieria sta finendo. Non possiamo stare seduti a guardare queste terribili notizie. Ogni giorno uno o due soldati feriti stanno morendo”. Questa la situazione nella Azovstal di Mariupol secondo il racconto di Katarina e Yulia, mogli di due soldati del battaglione Azov che hanno incontrato il Papa. “Ci sono sei-settecento soldati feriti che devono essere evacuati immediatamente per essere curati” riferiscono le due donne.

    Ucraina, le mogli di due soldati del Battaglione Azov dal Papa

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    M5s, Casaleggio: 'crolla nei sondaggi, imboccata la via del declino'

    “Penso che sia un po’ schizofrenico quello che si sta facendo oggi nel M5s. Si dice una cosa e si fa il contrario spesso. Questa schizofrenia in politica non credo paghi. Infatti i sondaggi stanno crollando di giorno in giorno”.    Così Davide Casaleggio a margine di un evento a Milano.    “Il Movimento ha imboccato una via di declino che sta continuano a scendere” ha aggiunto. E anche l’alleanza con il centrosinistra “penso stia tramontando, infatti al governo c’è un campo larghissimo di presenze. Mi dispiace – ha concluso – che non si voglia più partecipare alle comunali. È la fase di declino di un progetto”.
    “Il fatto di mettere all’angolo un senatore che vota contro l’invio delle armi quando pubblicamente si dice di non volerle inviare è un esempio di schizofrenia”. Così Davide Casaleggio ha commentatola decisione della Giunta del regolamento di palazzo Madama di sciogliere la commissione Esteri presieduta da Vito Petrocelli. “È stata bizzarra come gestione e tra l’altro non è stato espulso dal Movimento 5 stelle, ma solo dalla commissione”, ha concluso.
    Per un nuovo soggetto politico “c’è tantissimo spazio perché penso che tutte queste persone disilluse, su cui il Movimento 5 Stelle aveva pescato elettoralmente nel 2013, oggi stanno tornando, e lo vediamo alle elezioni comunali e regionali, all’astensionismo”. Lo ha spiegato Davide Casaleggio parlando con i giornalisti a margine di un evento a Milano. “Intercettare le istanze di queste persone è importante, è stato fatto un tentativo tramite le iniziative del referendum e mi spiace che siano state bocciate e rimandate al mittente in modo così brusco – ha proseguito -, perché una partecipazione dei cittadini è essenziale per costruire uno stato forte. Penso che il tema sia quello della partecipazione, ho sempre lavorato per questo in modo innovativo, tramite Rousseau, e la costruzione di nuove idee. La platform society, la costruzione di strumenti per la partecipazione dei cittadini, penso sia la via del futuro e oggi il concetto di Movimento che era innovativo dieci anni fa è già qualcosa di passato”. Con la crisi da affrontare come quelle della guerra e dell’inflazione “dobbiamo pensare a quali possono essere le soluzioni e dobbiamo coinvolgere i cittadini sulle soluzioni – ha concluso -, non possiamo pensare di trovarle in una stanza chiusa e pensare che valgano per tutti”.   

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    Intervento Draghi al Senato il 19, niente comunicazioni

     Il premier Mario Draghi interverrà al Senato il 19 maggio nella formula del ‘question time’, declinata spesso in gergo come ‘premier time’. E’ quanto chiariscono fonti parlamentari rispetto alla richiesta, avanzata dalla conferenza dei capigruppo, di un intervento del presidente sulle questioni legate alla crisi in Ucraina e alla luce del viaggio del premier negli Stati Uniti.    In attesa che il question time sia confermato, con la disponibilità di Palazzo Chigi, in aula quindi dovrebbero esserci domande e risposte ma non una discussione fra parlamentari né la presentazione di documenti e mozioni che può esserci solo con le “comunicazioni”.    

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    M5s: via libera della Giunta del Regolamento a sciogliere commissione Esteri

    La Giunta del regolamento di palazzo Madama ha dato parere favorevole allo scioglimento della commissione Esteri presieduta da Vito Petrocelli. Nei giorni scorsi 20 componenti della commissione su 22 (sono rimasti in carica lo stesso Petrocelli e Emanuele Dessì di Cal) hanno presentato le dimissioni e non sono stati sostituiti. Per questo motivo si è deciso, nella conferenza dei capigruppo, di chiedere un parere alla Giunta. Spetta ora al presidente del Senato valutare come procedere. “ll presidente del Senato è tenuto, al fine di garantire il regolare svolgimento dei lavori parlamentari, a provvedere agli adempimenti necessari al rinnovo dell’organismo in analogia all’articolo 21, comma 7 del regolamento”. E’ quanto si legge nel parere dato all’unanimità dalla Giunta per il regolamento del Senato sul caso Petrocelli. Il parere prende atto – viene specificato nel documento della Giunta – “delle dimissioni di 20 componenti della commissione Esteri e della contestuale indisponibilità da parte dei gruppi a designarne i sostituti”.   

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    Riforme, la Camera respinge la proposta sul presidenzialismo

    La proposta di legge sul presidenzialismo “si intende interamente respinta”: lo ha annunciato nell’Aula della Camera il vicepresidente Ettore Rosato con l’approvazione di tutti gli emendamenti al testo a seguito della quale non si è passati al voto finale.   

    Presidenzialismo, Meloni: ‘Oggi la proposta in aula, vediamo chi ci sta’

    Al voto sono state confermate le posizioni di partenza: il centrodestra ha votato compatto contro gli emendamenti soppressivi (incassando da 204 a 206 voti nelle varie votazioni), mentre il centrosinistra ha votato a favore. Sempre 109 gli astenuti: tutti i deputati di Iv.

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    Per Giornata dell'Europa la Toscana illuminata di blu

    (ANSA) – FIRENZE, 10 MAG – La Toscana si è illuminata di blu.   
    In occasione della Giornata dell’Europa e raccogliendo l’invito
    del presidente del Consiglio regionale, del presidente e dei
    membri della commissione politiche europee, oltre 100 Comuni,
    fra cui tutti i capoluogo di provincia, hanno acceso palazzi,
    monumenti storici e giardini.   
    L’appello lanciato ai fotoamatori a taggare le immagini nei
    profili instagram e facebook del Consiglio regionale
    (@crtoscana) e del presidente (@antonio_mazzeo1977), ha avuto
    altrettanto successo. Moltissimi gli scatti già condivisi e
    rilanciati, quelli più belli sono stati raccolti in una
    pubblicazione per celebrare i valori di pace e libertà, diffusa
    sui canali social del Consiglio regionale e del presidente
    dell’Assemblea legislativa. Si può continuare ad inviare gli
    scatti per aggiornare la galleria anche all’indirizzo mail
    presidenza@consiglio.regione.toscana.it
    La galleria delle immagini è in costante aggiornamento e
    disponibile sul sito inconsiglio.it (ANSA).   

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    Ucraina: Papa, serve conversione che smilitarizzi cuori

    “Il mondo vive un tempo di dura prova, segnato prima dalla tempesta inaspettata e furiosa della pandemia, poi da una guerra che ferisce la pace e lo sviluppo su scala mondiale”. Lo scrive il Papa nel Messaggio per la Giornata dei nonni (24 luglio). “Non è casuale -sottolinea- che la guerra sia tornata in Europa nel momento in cui la generazione che l’ha vissuta nel secolo scorso sta scomparendo”. Francesco sottolinea che ci sono anche “altre forme diffuse di violenza” e per questo “abbiamo bisogno di un cambiamento profondo, di una conversione, che smilitarizzi i cuori, permettendo a ciascuno di riconoscere nell’altro un fratello”.
    Il Papa, nel Messaggio per la Giornata dei nonni, che si celebrerà il 24 luglio, si rivolge agli anziani: “Noi, nonni e anziani, abbiamo una grande responsabilità: insegnare alle donne e gli uomini del nostro tempo a vedere gli altri con lo stesso sguardo comprensivo e tenero che rivolgiamo ai nostri nipoti. Abbiamo affinato la nostra umanità nel prenderci cura del prossimo e oggi possiamo essere maestri di un modo di vivere pacifico e attento ai più deboli. La nostra, forse, potrà essere scambiata per debolezza o remissività, ma saranno i miti, non gli aggressivi e i prevaricatori, a ereditare la terra”.
    “Uno dei frutti che siamo chiamati a portare – dice il Pontefice parlando agli anziani – è quello di custodire il mondo. Siamo passati tutti dalle ginocchia dei nonni, che ci hanno tenuti in braccio; ma oggi è il tempo di tenere sulle nostre ginocchia, con l’aiuto concreto o anche solo con la preghiera, insieme ai nostri, quei tanti nipoti impauriti che non abbiamo ancora conosciuto e che magari fuggono dalla guerra o soffrono per essa. Custodiamo nel nostro cuore, come faceva San Giuseppe, padre tenero e premuroso, i piccoli dell’Ucraina, dell’Afghanistan, del Sud Sudan…”.
    “Non ci si salva da soli, la felicità è un pane che si mangia insieme. Testimoniamolo a coloro che si illudono di trovare realizzazione personale e successo nella contrapposizione. Tutti, anche i più deboli, possono farlo: il nostro stesso lasciarci accudire, spesso da persone che provengono da altri Paesi, è un modo per dire che vivere insieme non solo è possibile, ma necessario”, conclude il Papa.    

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    Maggioranza fibrilla su ex Ilva, governo “salvato” da FdI

    Un gigante di acciaio difficile da gestire, difficilissimo da ‘riconvertire’ e che divide ancora la politica. Il futuro dell’ex Ilva di Taranto si ferma di nuovo in Parlamento e spacca la maggioranza sul voto per la bonifica. Al Senato M5s, Pd e Leu votano un emendamento dei 5 Stelle che si oppone alla proposta del governo di spostare i 150 milioni previsti per le bonifiche verso la produzione delle Acciaierie italiane, gli eredi di ArcelorMittal. Forza Italia e Lega invece si allineano all’esecutivo. Finisce in parità – 14 sì e altrettanti no – e maggioranza salva per 3 voti. Sono quelli del renziano Mauro Marino e di due senatori di Fratelli d’Italia che si astengono. Un voto che manda in fibrillazione la coalizione a poche ore dal voto sul decreto Ucraina bis in Aula, a cui è collegato l’emendamento della discordia. Tant’è che per non avere sorprese il governo sta pensando di chiedere la fiducia per blindarlo.
    Per gli impianti del quartiere Tamburi non c’è pace né futuro, al momento. Per la politica è un forte malumore che travolge di nuovo i partiti. “E’ la seconda volta che la maggioranza si spacca e alla fine non si vota a favore dell’Ilva: una cosa fondamentale”, tuona Matteo Salvini ricordando il caos vissuto a febbraio a Montecitorio sul decreto Milleproroghe, anche allora sull’Ilva. Il leghista non ci sta e chiama in causa il premier: “Ora mi aspetto da Draghi che intervenga al suo rientro dall’America”. Chiarimento urge anche fra i dem che ammettono di aver sbagliato a cedere alla “forzatura” voluta dall’alleato di centrosinistra e in dissenso con l’input dato dei vertici del Pd. E’ il senatore Stefano Collina a fare il mea culpa, assumendosene la responsabilità pubblicamente: “La scelta nasce solo dalla volontà di non rompere un’alleanza politica che sul territorio tarantino sostiene un candidato sindaco”, si giustifica. All’attacco va invece il Movimento. “Lo stop all’emendamento è uno schiaffo a Taranto e un segnale molto negativo per il Paese. Perciò lo ripresenteremo nel prossimo decreto Aiuti”, annuncia Mario Turco, vicepresidente del M5s e primo firmatario dell’emendamento.
    Come a febbraio, anche il second round dell’ex Ilva si gioca in notturna. Cambia solo il ring: stavolta sono le commissioni Industria e Finanze di Palazzo Madama, messe al lavoro ‘eccezionalmente’ di domenica sera, per il decreto Ucraina bis. E’ l’ennesimo provvedimento varato dal governo per arginare gli effetti della guerra, partendo dal taglio delle accise sui carburanti fino al controllo dei prezzi, concedendo più poteri al Garante, il cosiddetto mister prezzi. I tempi stretti – il decreto va convertito entro il 20 maggio, e prima deve passare alla Camera – costringono alla seduta ‘straordinaria’. Ma è sull’Ilva che gli animi si agitano. I 5 Stelle tentano il blitz chiedendo di votare un loro emendamento (nonostante il parere contrario del governo) che prevede di cancellare la proposta del ministero dello Sviluppo economico di destinare a progetti di decarbonizzazione i fondi per le bonifiche. I 5S puntano i piedi: “Il progetto di decarbonizzazione, così com’è, è indefinito. Vogliamo chiarezza sull’entità dei fondi, sul reale fabbisogno economico e l’impatto preventivo su ambiente e salute”, è il loro mantra.
    Alla fine convincono a seguirli, Dem e Leu. Il pareggio – insieme al ‘paracadute’ degli astenuti – fa fallire la mossa ma certifica l’ennesima frattura nella coalizione di governo. La evidenzia Andrea de Bertoldi di FdI: “Abbiamo scelto l’astensione anche per dimostrare plasticamente le spaccature che ci sono nella maggioranza su temi fondamentali”. E per Marino di Iv è il segno che “la smania elettorale è troppa e punta a far fibrillare un governo autorevole come quello di Draghi pur di risalire nei sondaggi”. Per i pentastellati è un boccone amaro da mandar giù.