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    A 34 anni dalla morte di Tortora otto ore di maratona

    Otto ore di maratona per ricordare Enzo Tortora: l’evento organizzato davanti a Montecitorio e trasmesso in diretta da Radio Leopolda in occasione del 34esimo anniversario della morte del conduttore e politico.Alla maratona hanno partecipato anche diversi altri esponenti politici e deputati, fra cui il presidente di Italia viva Ettore Rosato, il sottosegretario al ministero degli Esteri, Benedetto Della Vedova (Più Europa) e il sottosegretario al ministero dell’Interno, Ivan Scalfarotto (Italia Viva). Presenti anche esponenti dei Radicali, come la tesoriera Irene Testa, e l’attore Massimo Wertmuller.
    “Il 18 maggio 1988 se ne andava Enzo Tortora. Ricordarlo, ricordare la terribile vicenda giudiziaria e umana che lo ha visto travolto, trasformandolo in un mostro da sbattere in prima pagina, colpevole prima ancora di essere giudicato, è un dovere di tutti noi. Italia Viva con Radio Leopolda lo ha voluto fare con una maratona in piazza Montecitorio. Un modo non solo per rendere omaggio ad una persona perbene, ma anche per tenere viva la sua battaglia, quella per una giustizia più giusta, che dopo 30 anni è ancora lontana dall’essere vinta”. Lo scrive sui social il Presidente di Italia Viva Ettore Rosato in occasione della maratona “In ricordo di Enzo” in diretta su Radio Leopolda da Piazza di Montecitorio”.

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    Stefania Craxi presidente della Commissione Esteri del Senato. Ira M5s: 'Vogliono farci fuori, emarginarci'

    Stefania Craxi è la nuova presidente della commissione Esteri di palazzo Madama. I voti a suo favore sono stati 12, mentre 9 voti sono andati a Ettore Licheri (M5s) e una persona si è astenuta. 

    Stefania Craxi: ‘Nessuna crisi di governo, i mal di pancia passeranno’

    L’elezione arriva dopo che tutti i membri si della commissione si erano dimessi in polemica con l’ex presidente, Vito Petrocelli, in quota M5s. Per questo, a seguito dell’elezione di Craxi, il M5s ha convocato un consiglio nazionale straordinario, indetto da Giuseppe Conte. “Registriamo che di fatto si è formata una nuova maggioranza da FdI a Iv”, ha detto, al termine del consiglio, il leader del Movimento. “Draghi – ha aggiunto – era stato avvertito già ieri. Spetta a lui la responsabilità tenere in piedi questa maggioranza. Oggi M5s, Pd e Leu sono stati responsabili, altri no”.
     “L’attuale maggioranza esiste solo sulla carta non nella realtà del confronto quotidiano. Registriamo come ormai sia venuto meno anche il più elementare principio di leale collaborazione. E’ quanto scritto nel comunicato del consiglio. “Nei giorni scorsi avevamo ventilato il sospetto che qualcuno ci volesse fuori dalla maggioranza. Oggi ne abbiamo la conferma. Nel Palazzo vogliono emarginare le nostre posizioni, ma non si può silenziare la voce della maggioranza degli italiani”. E’ quanto scritto nella nota diffusa dai 5 stelle dopo il Consiglio straordinario.
    Con l’elezione di Stefania Craxi alla guida della commissione Esteri del Senato, Forza Italia guadagna una presidenza di commissione. È l’unica del gruppo a Palazzo Madama in questa legislatura, che finora è stata la ‘fotografia’ degli equilibri politici emersi dalle elezioni politiche del 2018 che portarono alla nascita del primo governo Conte. A quota una presidenza, anche il gruppo Misto che guida la commissione Ambiente con Vilma Moronese. Le altre presidenze sono 4 del M5s, dopo aver perso quella degli Esteri in mano a Vito Petrocelli; 4 del Pd; 2 della Lega e altrettante di Italia viva. Craxi è stata eletta con 12 voti su 22 e con scrutinio segreto. Ex deputata e approdata al Senato nel 2018, è stata vicepresidente della commissione Esteri fino alla precedente composizione. Sotto il quarto governo Berlusconi è stata nominata sottosegretario agli Esteri, incarico che ha ricoperto dal 2008 al 2011.
    “Non ho mai fatto una questione di incarichi. Sono onorata di questa scelta della commissione Esteri”, ha detto Craxi. “La prima cosa che mi sento di dire è che la politica estera di un grande paese non deve essere un argomento che divide maggioranza e opposizione soprattutto in un momento così delicato della storia del mondo, quindi lavoreremo insieme – ha continuato la nuova presidente della commissione Esteri -. Bisogna immediatamente dare dei segnali chiari: c’è una guerra in corso, bisogna usare la durezza necessaria per condurre a un dialogo, la commissione darà segnali in questo senso”.
    “La politica estera di un grande Paese come l’Italia, per ragioni valoriali e culturali, ancor prima che storiche e geopolitiche – ha proseguito -, non può non avere chiari connotati atlantici, un atlantismo della ragione che non ammette deroghe ma non accetta subalternità. È in questo contesto che dobbiamo avere l’ambizione di essere protagonisti di pace, ricoprendo un ruolo guida sul fronte Sud e nelle acque inquiete del Mediterraneo allargato. La politica estera di un grande Paese non può poi conoscere divisioni e, soprattutto, non dovrebbe essere mai oggetto di scontro. Per questo, pur ringraziando tutti i senatori che hanno espresso fiducia nella mia persona, anche oltre i confini del centrodestra tradizionale, posso assicurare che lo spirito di unità e condivisione caratterizzerà la guida della Commissione esteri”. “Infine – conclude -, voglio rivolgere un ringraziamento particolare al mio Presidente, Anna Maria Berini, a cui ascrivo il merito di questa mia elezione, a Forza Italia, da sempre baluardo dei valori atlantici, nelle persone di Antonio Tajani e di Silvio Berlusconi ed a tutte le forze di centrodestra che ancora una volta dimostrano che sulle grandi questioni di fondo trovano sempre le ragioni della loro unità”.

    Congratulazioni a @stefaniacraxi eletta Presidente della Commissione Affari esteri del Senato. Un ruolo molto importante e delicato, soprattutto in questa fase storica. Persona autorevole e competente saprà svolgere al meglio il suo lavoro. Auguri!
    — Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 18, 2022

    Subito sono arrivati i complimenti dell’ex presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che su Twitter ha specificato che si tratta di “un ruolo molto importante e delicato, soprattutto in questa fase storica”, ma anche che Craxi è “persona autorevole e competente saprà svolgere al meglio il suo lavoro”. Da Forza Italia, ha fatto eco a Tajani il senatore Renato Schifani, già presidente del Senato: “Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Stefania Craxi, che saprà guidare la Commissione esteri del Senato con la competenza e l’autorevolezza necessarie ad affrontare la complessità del momento internazionale che stiamo vivendo”. “Complimenti a Stefania Craxi” arrivano anche dalla vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli: “Un incarico prestigioso e, al contempo, molto delicato, tanto più in questo periodo in cui venti di guerra soffiano sulla pace in Europa”. 
    Dalla coalizione di centrodestra, sempre su Twitter arrivano anche gli auguri del leader della Lega Matteo Salvini, eletta “nel nome dell’equilibrio, del buonsenso e della Pace”.

    Buon lavoro Stefania Craxi: felice che sia tu a guidare la Commissione Esteri nel nome dell’equilibrio, del buonsenso e della Pace.
    — Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 18, 2022

    Lapidario, invece, il commento di Pier Ferdinando Casini su Twitter: “La sintesi della riunione della Commissione Esteri di questa mattina è: Stefania Craxi promossa a pieni voti, maggioranza bocciata a pieni voti. Come volevasi dimostrare”. Dello stesso avviso, per il centrosinistra, il senatore del Pd Andrea Marcucci, perché “la sua elezione rimette la commissione Esteri nelle condizioni di tornare a lavorare” anche se “dispiace, come dice il senatore Casini, che la maggioranza non sia stata in grado di trovare un candidato unitario”. 
    Da Italia Viva, il presidente dei senatori Davide Faraone è più critico: “La maggioranza avrebbe dovuto convergere su un nome condiviso, si trattava di un passaggio fondamentale per la compattezza delle forze politiche in una situazione internazionale delicatissima e dopo la vicenda Petrocelli. Si è voluto invece procedere alla conta in modo del tutto irresponsabile, come avevamo paventato nei giorni scorsi. Facciamo gli auguri a Stefania Craxi, figura autorevole, confidando nelle sue prime dichiarazioni riguardo alla ricerca di una maggiore unità in commissione e sul profilo del nostro Paese in politica estera”.

    La sintesi della riunione della Commissione Esteri di questa mattina è: Stefania Craxi promossa a pieni voti, maggioranza bocciata a pieni voti. Come volevasi dimostrare.
    — PierferdinandoCasini (@Pierferdinando) May 18, 2022

    Commenti alla nomina di Craxi arrivano anche dall’opposizione. Secondo il presidente del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani, “l’elezione della senatrice Stefania Craxi alla presidenza della Commissione Esteri è l’ennesima conferma dell’implosione di questa maggioranza di governo, rafforzando così le ragioni che oltre un anno fa ci avevano convinto a rimanere all’opposizione. Una maggioranza sempre più dilaniata che va avanti soltanto per la paura del voto e per garantirsi posizioni di potere. Fratelli d’Italia –  ha continuato Ciriani -, fedele alla linea politica che dall’inizio di questa Legislatura ha indicato Giorgia Meloni, ha votato da opposizione responsabile la senatrice Stefania Craxi considerata l’unica, alla luce delle altre candidature in campo, capace di guidare con competenza, terzietà e senza imbarazzi la Commissione Esteri. Questa elezione, peraltro, conferma che quando il centrodestra è unito è vincente. Obiettivo che per FdI rimane prioritario, come dimostra la scelta fatta oggi nella votazione della Commissione Esteri”. 
    Sempre dall’opposizione, il presidente del gruppo Cal-Alt-Pc-IdV, il senatore Mattia Crucioli ha dichiarato: “Dopo aver tolto la presidenza della commissione esteri a Petrocelli con un pericoloso strappo istituzionale, oggi la maggioranza di governo mette a nudo di essere tenuta insieme solo dalla brama di poltrone. Forza Italia e M5S, dopo aver insieme obbedito agli ordini del Governo di far fuori Petrocelli perché “dissidente”, hanno litigato fino all’ultimo per chi dovesse ottenere il premio del tradimento all’autonomia del Parlamento e ricoprire la presidenza che avevano decapitato e che ora è ulteriormente delegittimata”. 
    “E’ accaduta una cosa scontata, che nulla ha a che fare con una nuova maggioranza. Conte giudica gli altri con il metodo di chi pensa che gli altri abbiano il proprio, ma non c’è una nuova maggioranza”. Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni alla presentazione del libro di Giovanni Orsina “Una democrazia eccentrica”.
    “Noi leali, è evidente che c’è stata una forzatura della destra interna alla maggioranza”. E’ quanto rispondono dal Nazareno a commento di quanto avvenuto in Senato riguardo l’elezione del nuovo presidente della commissione Esteri.

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    Ue, price cap da solo non serve,stock comuni per calo prezzi

    (ANSA) – BRUXELLES, 18 MAG – “Il modo migliore per ridurre i
    prezzi dell’energia è acquistare collettivamente da fonti
    alternative. Il price cap è una misura di emergenza ma non è che
    una misura sola basta a far decrescere i prezzi, bisogna trovare
    le alternative” Lo ha detto il vice presidente della Commissione
    Ue Frans Timmermans presentando il RePowerEu.   
    “Se abbiamo un grosso intralcio nelle forniture riusciremo
    ad intervenire. Non avremo nessuno al freddo in Europa ma ciò
    richiede adattabilità e solidarietà. Talvolta servirà portare il
    gas ad altri Paesi membri se necessario”, ha aggiunto. (ANSA).   

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    Il Premio Ischia a Lucio Caracciolo e alla carriera a Cremonesi

    (ANSA) – ROMA, 18 MAG – Lucio Caracciolo, fondatore e
    direttore della rivista Limes, è il vincitore del Premio Ischia
    Internazionale di giornalismo. Ad Anna Zafesova, giornalista de
    La Stampa, va il riconoscimento per la carta stampata, a Elena
    Testi, giornalista de La 7, per il giornalismo televisivo, a
    Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera il Premio alla
    carriera, mentre la direttrice di Rai Sport, Alessandra De
    Stefano, vince il premio per il giornalismo sportivo.   
    Lo ha deciso la giuria presieduta da Giulio Anselmi e
    composta da Andrea Abodi, Lucia Annunziata , Luigi Contu,
    Alessandro Barbano, Enzo D’Errico, Giuseppe De Bellis, Giovanni
    Grasso, Lucio Fontana, Carlo Gambalonga, Federico Monga, Mario
    Orfeo, Agnese Pini, Fabio Tamburini e Alessandra Galloni. La
    cerimonia si terrà il 1 e 2 luglio a Casamicciola.   
    Lucio Caracciolo è stato premiato per essersi distinto per
    l’equilibrio dimostrato nel dibattito politico, spesso
    polarizzato, che da due mesi accompagna le varie fasi del
    conflitto in Ucraina. Anna Zafesova ha seguito la vicenda
    ucraina con numerosi articoli, svolgendo un prezioso ruolo di
    coordinamento per il quotidiano torinese con le fonti a Mosca,
    Kiev ed in Italia. Elena Testi si è distinta come esempio della
    intera schiera di free lance che hanno vissuto in prima persona,
    con coraggio e trasparenza, le varie storie della complicata
    fase bellica. Alessandra De Stefano, prima donna alla direzione
    della testata giornalistica Rai Sport, è stata premiata per il
    suo lavoro di inviata al seguito del ciclismo nazionale ed
    internazionale e per la conduzione della fortunata trasmissione
    Il circolo degli anelli durante le Olimpiadi.   
    Il premio alla carriera è stato assegnato a Lorenzo
    Cremonesi, che come inviato di guerra per il Corriere della Sera
    dalla fine degli anni Ottanta ha raccontato in prima persona,
    con coraggio e professionalità, i momenti più delicati in molti
    punti caldi del mondo, Iraq e Afghanistan, Libano e Pakistan, ed
    in queste settimane in Ucraina.   
    Un riconoscimento, infine, verrà dato dalla Fondazione
    Premio Ischia per i 30 anni del Tg5, per il mensile di cinema
    Ciak e per il 130/o anniversario de Il Mattino. (ANSA).   

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    Ruby ter, pm: “Se la sentenza arriva dopo 8 anni, il sistema ha fallito”

    “Se un processo può arrivare ad una pronuncia di primo grado dopo 8 anni vuol dire che il sistema ha fallito”. Lo ha affermato il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano nella parte iniziale della requisitoria nel processo sul caso Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati, tra cui una ventina di ex ospiti delle serate di Arcore e la stessa Karima El Mahroug che sarebbero state ‘stipendiate’ con versamenti e regalie per portare nei processi sul caso Ruby la versione delle “cene eleganti”. Le indagini si chiusero nel 2015. “I fatti sono stati già consegnati alla Storia, indipendentemente dalle nostre valutazioni e da quella delle difese, questo fatto non è già più nostro ma consegnato alla Storia: il presidente del Consiglio in carica usava sistematicamente allietare le proprie serate ospitando a casa propria gruppi di odalische, schiave sessuali a pagamento”.    Lo ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano nella requisitoria del processo milanese sul caso Ruby ter iniziando anche a parlare del “pagamento delle testimoni”, ossia delle cosiddette ‘olgettine’, al centro dell’accusa di corruzione in atti giudiziari.    
    Imane Fadil, una delle testimoni chiave dell’accusa nei processi sul caso Ruby morta nel 2019 per una rara malattia, “aveva paura, una paura che l’ha accompagnata fino alla morte, un timore che il giro che l’ha accompagnata fino alla morte fosse davvero pericoloso e potente”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano Tiziano Siciliano nella requisitoria del processo Ruby ter. Sulla morte di Fadil all’inizio si indagò anche per omicidio. Fadil ha “alimentato in noi un profondo desiderio di giustizia”, perché questi “reati di gravità straordinaria feriscono” non solo l’amministrazione della giustizia ma anche “le persone”.

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    Dl riaperture: Senato conferma fiducia con 201 sì e 38 no

     Con 201 voti favorevoli, 38 contrari e nessun astenuto l’aula del Senato ha confermato la fiducia posta sul decreto Riaperture, nel testo approvato dalla Camera il 5 maggio scorso. Dunque via libera definitivo alla conversione in legge, in scadenza il 23 maggio. Presenti in aula 240 senatori, 239 i votanti.    Sono 16 i senatori del M5s risultati assenti al voto di fiducia posto dal governo sul decreto Riaperture, appena approvato in via definitiva dal Senato. E’ quanto emerso dai primi calcoli dalle due ‘chiame’ dei senatori. Tra gli assenti ci sono la capogruppo Mariolina Castellone, la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, e l’ex presidente della commissione Esteri, Vito Petrocelli. Assenze dovute probabilmente al fatto che molti stanno partecipando al consiglio nazionale straordinario, voluto dal presidente Giuseppe Conte dopo la ‘perdita’ della presidenza della commissione Esteri, passata da Vito Petrocelli dei 5S a Stefania Craxi di Forza Italia, eletta oggi con 12 voti a favore.
    Dl Ucraina bis – La Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge Ucraina bis con 391 voti a favore, 45 contrari e due astenuti. L’Assemblea ora passa all’esame dei circa 90 ordini del giorno al testo.

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    In Spagna individuati 8 possibili casi di vaiolo delle scimmie

    Le autorità sanitarie spagnole hanno attivato un’allerta relativa al vaiolo delle scimmie (monkeypox) dopo che sono stati individuati otto casi sospetti a Madrid, attualmente in fase di analisi. Lo riportano i principali media iberici.    Secondo quanto precisa El País, le autorità spagnole hanno attivato la fase di allerta dopo che sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo e in Regno Unito. Tutti i casi sinora diagnosticati o sospetti, aggiunge il quotidiano, sarebbero stati riscontrati tra uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini.    Simile alla malattia che colpisce gli esseri umani, il vaiolo delle scimmie non è grave e viene generalmente curato entro poche settimane. I sintomi con cui si manifesta sono soprattutto febbre, mal di testa e dolori muscolari e alla schiena. È possibile che in alcuni casi si presenti anche un’eruzione cutanea.    Le autorità sanitarie spagnole stanno analizzando i casi sospetti per confermarli o scartarli e individuare le possibili catene di trasmissione. (ANSA).   

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    Caos nel centrodestra dopo il vertice di Arcore, Fdi all'attacco

    Nel centrodestra è caos totale: a meno di un mese dalle amministrative la coalizione è spaccata verticalmente su tutto, con Fratelli d’Italia all’attacco su tanti fronti, dalla richiesta sinora inevasa di un patto “anti-inciucio” che escluda ogni futura alleanza con Pd e M5s, al nodo cruciale della ricandidatura di Nello Musumeci alla Regione Sicilia. Il vertice dei leader, organizzato ad Arcore, avrebbe dovuto segnare un primo passo verso il disgelo dopo le scorie accumulate nei mesi passati. E’ arrivato a sorpresa, ben 145 giorni dall’ultima riunione di Villa Grande, alla vigilia di Natale, quando l’obiettiivo comune era strappare il Quirinale al centrosinistra.
    Poi, com’è noto, quel flop ha portato con sè altre spaccature, incomunicabilità e polemiche continue. Un clima politicamente e umanamente irrespirabile, che neanche l’ospitalità del Cavaliere è riuscito a mitigare. Per cercare di addolcire l’atmosfera, Silvio Berlusconi ha accolto i due alleati regalando ad ognuno di loro un quadro di una Madonna. Ma le due Vergini non hanno fatto il miracolo. Che le cose non siano andate lisce si capisce subito, quando la delegazione leghista formata da Matteo Salvini e Roberto Calderoli lascia solitaria villa San Martino, dopo il caffè. La Lega fa sapere laconicamente che il segretario “è molto soddisfatto” dell’incontro. Passa un’altra ora, sono le 17, quando esce Silvio Berlusconi per assicurare i giornalisti che il centrodestra è unito: “E’ evidente che se si disunisse perderemmo le elezioni, solo un pazzo potrebbe pensare di mandare all’aria questa coalizione. Aggiorneremo il programma, ne avremo uno unico, la coalizione va avanti spedita”, conclude. Nessun cenno all’usuale comunicato congiunto, con cui spesso la coalizione ha cercato in passato di attenuare i dissensi interni. Arriva invece una nota al fulmicotone di Fratelli d’Italia in cui si elencano, uno dopo l’altro, in modo impietoso, i punti di frattura con gli alleati.
    “È sicuramente positivo essersi incontrati ma l’unità della coalizione non basta declamarla. Occorre costruirla nei fatti”, esordisce il partito di Meloni che pone l’accento sui 5 capoluoghi in cui la colazione va divisa. Poi l’affondo sulla “non ancora ufficializzata ricandidatura del presidente uscente Nello Musumeci in Sicilia, su cui la personale dichiarata disponibilità di Berlusconi si è fermata di fronte alla richiesta di Salvini di ritardare l’annuncio del candidato”. Quindi la denuncia di “regole ancora fumose” su alleanze e programmi comuni. C’è chi dice che ci fosse un accordo per non rinfocolare la polemica a evitare note singole e che Fdi avrebbe violato quest’ipotesi. Non a caso a Meloni, per la Lega, non replica Salvini ma il leghista palermitano Nino Minardo: “I dubbi su Musumeci – contrattacca – non sono di Salvini o della Lega, ma semmai della netta maggioranza dei siciliani stando all’ultimo sondaggio”. Infine, come ciliegina su una torta sempre più immangiabile, da Arcore trapela la dura reazione del Cavaliere che si dice “sopreso e irritato” per la nota di Fratelli d’Italia. A Berlusconi non è andata giù la scelta di avergli attribuito pubblicamente quell’apertura, seppure personale, sulla ricandidatura di Musumeci. Da via della Scrofa replicano sorpresi: è stato proprio Berlusconi – raccontano – a farci vedere una sua nota in cui era confermata la sua apertura a Musumeci.