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    Berlusconi rompe silenzio al seggio, toghe politicizzate

    Nel giorno in cui si vota per i cinque referendum sulla giustizia e per le amministrative in molti Comuni, Silvio Berlusconi rompe il silenzio elettorale e torna ad attaccare le toghe e la “giustizia politicizzata” con toni duri, parlando fuori dal seggio dove ha votato nel centro di Milano. L’ex premier difende poi l’alleato e leader della Lega, Matteo Salvini, al centro delle polemiche per il viaggio a Mosca poi saltato dicendo che il caso “non esiste”. A scatenare la rabbia del leader di Forza Italia sul tema della giustizia sono i fatti di Palermo dove, a pochi giorni dal voto, sono stati arrestati due candidati, uno di Fratelli d’Italia e uno di Forza Italia, con l’accusa di scambio elettorale politico mafioso. “Questi arresti di candidati un giorno o due prima delle elezioni, potevano anche aspettare due giorni dopo – ha osservato Berlusconi -. Questa è sempre la storia della giustizia politicizzata che non è morta”. Secondo l’ex premier, i cinque referendum sulla giustizia potevano essere l’occasione “per fare un passo avanti verso una giustizia giusta” ma “sono stati boicottati con il voto in un giorno solo e con il silenzio assoluto su molti giornali e sulla televisione di Stato”. In Italia “siamo dei masochisti – ha concluso -, ho visto i sondaggi e dicono che non arriveremo al 30%. C’è la volontà di mantenere le cose come stanno”. Berlusconi è poi tornato sulla sua personale vicenda giudiziaria e sulla decadenza da senatore dopo la condanna per frode fiscale, “per una cosa risibile mi hanno condannato a sei anni di esclusione dalla vita politica”. Per questo secondo l’ex premier la Legge Severino, per cui oggi si può decidere l’abrogazione o meno, “va affossata” perché in Italia “c’è già una legge che vieta a chi è stato condannato per certi reati di fare politica in tutti i modi”. Nel giorno dell’election day Berlusconi annuncia un suo maggiore impegno politico in presenza e in tv in vista delle elezioni politiche del prossimo anno e rinsalda l’intesa con Matteo Salvini difendendolo dagli attacchi per il viaggio a Mosca poi saltato, il cui biglietto sarebbe stato pagato dalla Russia. Quella su Salvini “mi sembra una polemica del tutto inutile e senza senso – ha commentato -. Come tante cose che fanno addosso a noi che sono senza senso. Si fanno tutte queste discussioni attorno a quello che era un viaggio teso a dare una mano alla pace”. Il Cav interviene sulla vicenda del biglietto :”non è così. L’ambasciata russa era intervenuta perché con l’Aeroflot c’erano delle somme in più da pagare e Salvini – ha concluso – quando l’ha saputo ha restituito i soldi quindi questo è un caso che non esiste”. Parlando del conflitto in Ucraina e dei suoi rapporti con il presidente russo, Vladimir Putin, un tempo buoni, Berlusconi ha ammesso di non averlo sentito di recente. “Eravamo molto amici, ho fatto due telefonate all’inizio di questa operazione e non ho avuto risposte, dopo questo mi sono astenuto da ulteriori tentativi”. Ma l’ex premier si è detto convito di un fatto: “Se fossi stato io il Presidente della Repubblica avrei convinto Putin” a non attaccare l’Ucraina.
       

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    A Palermo caos nei seggi, gente rinuncia e la Procura indaga

    “E’ gravissimo che a Palermo, senza alcun preavviso, un elevato numero di presidenti di seggio non si sia presentato per l’insediamento, ovvero abbia rinunciato all’incarico, ritardando l’avvio delle operazioni di voto. Un tale atteggiamento esprime una assoluta mancanza di rispetto per le Istituzioni e per i cittadini chiamati in questa giornata elettorale e referendaria ad esercitare un diritto costituzionale fondamentale per la vita democratica del Paese”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. “La Procura di Palermo valuterà gli eventuali profili di responsabilità conseguenti alle segnalazioni inviate dal Comune, competente per le procedure di insediamento dei seggi e di sostituzione dei presidenti”, ha aggiunto Lamorgese.Dopo settimane di veleni, polemiche sui condannati per mafia Marcello Dell’Utri e Totò Cuffaro in sostegno di Roberto Lagalla, l’arresto di due candidati (Fi e FdI) per scambio elettorale politico-mafioso e i quattro “impresentabili” dell’Antimafia, oggi i fari dovevano essere puntati solo sull’apertura delle urne con l’attesa per lo spoglio di domani, alle 14. E invece è andato in scena un pasticcio clamoroso. Senza precedenti. Tanto che c’è chi, come l’Ordine degli avvocati di Palermo, invoca addirittura l’annullamento delle elezioni. E chi, come Lega e FdI, mette sulla graticola la ministra Luciana Lamorgese per “la pessima gestione”, mentre la Procura sta valutando alcune segnalazioni acquisite: i reati che potrebbero prospettarsi vanno dall’interruzione di pubblico servizio al rifiuto di atti d’ufficio. A far esplodere il caos è stato il forfait di quasi un terzo dei presidenti designati nei 600 seggi per le amministrative, in concomitanza con l’attesa partita casalinga del Palermo con il Padova per la promozione in B che ha registrato il “tutto esaurito”. Ieri in apertura delle sezioni per le operazioni preliminari si è scoperto che 174 presidenti avevano rinunciato, mentre in molte sezioni le schede elettorali sono state consegnate con 3-4 ore di ritardo mandando in tilt le operazioni preliminari. E’ partita una inaspettata corsa contro il tempo per sostituire i presidenti: per tutta la notte Comune e Prefettura hanno fatto i salti mortali per evitare il peggio; sono stati mobilitati i vigili urbani, l’amministrazione comunale ha persino lanciato un appello rivolto a tutti andando in deroga alle disposizioni che prevedono la selezione dei presidenti da un apposito albo dovendo avere alcune caratteristiche per potere ricevere l’avallo della Corte d’appello. Nei seggi rimasti vacanti, gli scrutatori sono rimasti ‘ostaggio’ fino alle 2 della notte nella speranza che arrivasse il sostituto-presidente; in 64 sono stati trovati poco prima della mezzanotte, per gli altri la ricerca è andata per le lunghe e oltre i termini di legge. Infatti mentre la maggior parte dei seggi stamattina, alle 7, ha aperto le porte agli elettori, nel resto delle sezioni senza presidente è successo un pandemonio. Centinaia di elettori hanno trovato le porte chiuse e sono stati invitati dagli scrutatori a tornare più avanti nella giornata tra rabbia e stupore. In realtà il pasticcio si sarebbe potuto evitare: venerdì pomeriggio il Comune aveva chiesto aiuto agli Ordini degli avvocati e dei dottori commercialisti proprio per sostituire i “disertori”, anche se la vera corsa contro il tempo è scattata solo ieri dopo le 16, quando il caso è esploso nella sua evidenza. Toccherà agli investigatori accertare quante rinunce siano state comunicate, seppure a ridosso delle operazioni di voto, e se siano state motivate adeguatamente e quanti presidenti incaricati abbiano invece dato forfait senza alcuna comunicazione. Ad aggravare la situazione sarebbe stato l’attacco hacker subito dal Comune di Palermo nei giorni scorsi che avrebbe mandato in tilt anche la ricezione delle mail via pec. Alcuni presidenti incaricati avrebbero informato della rinuncia per tempo, ma l’email non sarebbe arrivata al Comune. “Con la partita decisiva per la promozione del Palermo in programma stasera alle 21.15 – dicono alcuni rappresentanti di lista – era assolutamente prevedibile cosa sarebbe accaduto, ma la Prefettura non solo ha provveduto a rinviare la partita, ma neppure ha pensato a un piano b”. Di fronte alle richieste di proroga del voto fino a lunedì – fatte durante la giornata da molti tra cui Matteo Salvini (Lega), Ignazio La Russa (FdI) e il governatore della Sicilia Nello Musumeci – il Viminale prima ha escluso la deroga, poi ha inviato una nota alla Prefettura chiedendo l’immediato accorpamento delle sezioni senza presidenti a quelle operative, chiarendo inoltre che gli elettori che si troveranno all’interno dei seggi potranno votare anche oltre le 23 (orario di chiusura previsto). Intorno alle 13 è arrivata la svolta. Prima è stato il Viminale a comunicare che la situazione si avviava alla ‘normalità’, poi la Prefettura e il Comune hanno annunciato di avere completato la sostituzione dei presidenti rinunciatari in tutti i seggi che erano rimasti scoperti e che quindi non sarebbe stato necessario l’accorpamento indicato dal ministero. La frittata però ormai era fatta. Tante sono le denunce nei commissariati di polizia e nelle stazioni dei carabinieri fatte da semplici elettori; il Comune ha depositato un esposto in Procura contro i presidenti rinunciatari. E dopo lo spoglio di domani con l’esito indicativo a metà scrutinio, appare probabile il ricorso alle carte bollate nelle aule di giustizia da parte degli sconfitti. Peggio di così l’era post-Leoluca Orlando non poteva aprirsi.

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    Draghi in Israele: su tavolo energia, Ucraina e antisemitismo

    Domani inizierà la prima visita in Medio Oriente di Mario Draghi come presidente del Consiglio. La missione a Gerusalemme precede altri importanti impegni internazionali delle prossime settimane, tra cui i Summit G7 e Nato e la visita ad Ankara.
    Al centro degli incontri con le massime Istituzioni israeliane ci saranno il rafforzamento delle relazioni bilaterali, la situazione in Ucraina e la sicurezza alimentare con la necessità di scongiurare la crisi in atto, i temi energetici, il processo di pace israelo-palestinese e l’antisemitismo. Lo riporta in una nota di background Palazzo Chigi.
    Sul piano della cooperazione economica, Italia e Israele hanno un solido partenariato commerciale – si spiega -, in particolare nel comparto dell’innovazione e dell’Ict. Nel 2021 si è registrata una positiva e sostenuta ripresa dell’interscambio, ben oltre i livelli pre-Covid, che si è attestato a 4 miliardi di euro (+25,6% rispetto al 2020), con esportazioni italiane pari a 3,1 miliardi (+25,9%) e importazioni pari a 910 milioni (+24,6%).
    Oltre ai tradizionali settori di presenza delle imprese italiane nel Paese (innovazione e start-up, energia, infrastrutture e telecomunicazioni), ulteriori opportunità per il rafforzamento delle relazioni economico-commerciali sono offerte dai comparti dei trasporti, della mobilità sostenibile, della biomedicina, dell’aerospazio e della sicurezza cibernetica. Nell’ambito della cooperazione e ricerca in campo sanitario, è forte l’interesse da entrambe le parti a collaborare nell’ambito della salute digitale, del molecular health, della medicina di precisione, del Med Tech e della farmaceutica.
    Per quanto riguarda i temi energetici, per il Governo italiano – come ha sottolineato più volte in questi mesi il presidente Draghi – è prioritario il tema della sicurezza energetica. In particolare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, con attenzione al gas naturale – di cui Israele dispone ingenti risorse. In un recente incontro con la stampa, il Presidente Draghi ha ricordato gli studi di fattibilità finanziati dall’Unione europea per il progetto del gasdotto Eastmed, che sono in via di conclusione. Nei prossimi giorni la stessa Presidente della Commissione UE von der Leyen sarà in Israele. Si ricorda, inoltre, che Italia e Israele sono membri fondatori dell’East Mediterranean Gas Forum, nel quale continuano a collaborare per l’utilizzo comune delle risorse di gas del Mediterraneo orientale, nonché per lo sviluppo di energie rinnovabili, come l’idrogeno, e la loro commercializzazione.
    “L’Italia condivide anche con Israele la volontà di accelerare la trasformazione dei sistemi energetici, di fare leva sull’innovazione tecnologica e di rilanciare continuamente la cooperazione su “ricerca e sviluppo” e le sue ricadute industriali. In quest’ottica si sono tenute, nel novembre 2021, consultazioni tematiche a livello ministeriale su temi prioritari tra cui: energie rinnovabili; idrogeno; reti digitali intelligenti; veicoli elettrici.
    Lotta all’Antisemitismo. Costituisce un tradizionale tema di dialogo con le Autorità israeliane. L’Italia è impegnata sul piano nazionale e internazionale: per la conservazione della memoria dell’Olocausto; con la partecipazione all’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) e l’adozione della definizione di lavoro di antisemitismo dell’IHRA; con la nomina di una Coordinatrice nazionale e la presentazione della Strategia Nazionale per la lotta all’antisemitismo. Da parte dell’Italia è stato forte il sostegno all’iniziativa israeliana per una Risoluzione dell’Assemblea Generale ONU sulla negazione dell’Olocausto. L’Italia è stata tra i primi a co-sponsorizzare il testo (approvato lo scorso 20 gennaio)”, conclude la nota di background del viaggio del premier.

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    Affluenza alle ore 12 ai 5 referendum al 6,8%

    (ANSA) – ROMA, 12 GIU – Affluenza al 6,8% per i 5 referendum
    sulla giustizia alle ore 12. Il dato definitivo, arrivato 5 ore
    dopo, vede oscillare dal 6,78 al 6,79 l’affluenza ai 5 quesiti.   
    Record di voti con quasi il 10% in Liguria (dove si vota
    anche per le comunali a Genova) con Fvg e Veneto sul 9%, mentre
    l’affluenza più bassa si registra in Molise (4,1%). (ANSA).   

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    Dati rubati al Comune di Palermo nel dark web

    Parte dei dati rubati al sito del Comune di Palermo si trovano nel dark web. La minaccia di Vice Society, la gang di hacker responsabile dell’attacco al sistema dell’amministrazione che aveva lanciato un countdown nei giorni scorsi chiedendo il pagamento di un riscatto, è diventata realtà. Il gruppo ha infatti riversato decine e decine di file contenenti dati sensibili. “E’ stata pubblicata la prima parte delle informazioni gentilmente condivise con voi dai rappresentanti di questa società. Ce ne saranno altre domani”, ha scritto il gruppo nella giornata di ieri, annunciando la pubblicazione di altre informazioni.
    C’è di tutto nella lunga lista rilasciata dai criminali informatici: relazioni su riscossioni di imposte e tasse, lavorazioni degli stipendi, accrediti al servizio di tesoreria del Comune di multe pagate dai cittadini con nomi e cognomi, ingiunzioni di pagamento, anche in questo caso, con i riferimenti anagrafici dei coinvolti, documenti d’identità di dipendenti Sispi, elenchi del personale coi numeri di telefono segnati accanto. Ma ci sono ancora note interne del comando della polizia municipale, verbali su riunioni di servizio, schede di valutazione di ausiliari dell’Amat e anche l’elenco telefonico del comando della polizia municipale.
    L’elenco è veramente sterminato e contiene anche lettere private. Su Twitter c’è chi ha pubblicato alcuni screenshot coi nomi dei file sottratti dalla rete di Palazzo delle Aquile. sul furto di dati da parte degli hacker sono in contro indagini della polizia postale.   

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    Vaccini: Caritas chiede la revoca dei diritti di proprietà

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 12 GIU – In occasione della
    dodicesima Conferenza ministeriale dell’Organizzazione Mondiale
    del Commercio, che si ape oggi, Caritas Internationalis invita i
    membri dell’Omc “a rinunciare ai diritti di proprietà
    intellettuale per tutte le tecnologie mediche, al fine di
    sostenere la condivisione di informazioni e il trasferimento di
    tecnologie ai Paesi in via di sviluppo, per aiutarli a
    rispondere alla pandemia di Covid-19”.   
    “Dopo 18 mesi di negoziati relativi all’Accordo Omc sui
    diritti di proprietà intellettuale legati al commercio, Caritas
    Internationalis avrebbe auspicato – sottolinea l’organizzazione
    in una nota – che la realtà del Covid-19 potesse aprire le porte
    alla ricerca e all’implementazione di soluzioni efficaci, estese
    e complete per affrontare le sfide che mettono a rischio la vita
    delle persone più povere e vulnerabili del nostro mondo. La
    rinuncia a tutti i diritti di proprietà intellettuale per la
    durata della pandemia consentirà ai Paesi del Sud globale di
    produrre vaccini e di rafforzare i sistemi sanitari rendendoli
    capaci di far fronte a potenziali pandemie future”.   
    “È un diritto fondamentale di ogni persona avere accesso
    all’assistenza sanitaria in qualsiasi circostanza, soprattutto
    durante le pandemie – afferma il segretario generale di Caritas
    Internationalis, Aloysius John – In seguito alla pandemia di
    Covid-19, che continua ad avere un impatto sulla vita di milioni
    di persone in tutto il mondo, è diventato evidente che i
    cittadini dei Paesi in via di sviluppo devono avere un accesso
    equo ai vaccini”. “Chiediamo con urgenza a tutti i Paesi di
    prendere le loro decisioni nel rispetto dei diritti umani,
    assicurandosi che la dignità di ogni individuo sia preservata e
    che prevalga la giustizia sociale”, conclude John. (ANSA).   

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    Election day: un milione di lombardi al voto per 127 Comuni

    (ANSA) – MILANO, 12 GIU – Sono 127 i comuni lombardi dove si
    vota per le amministrative per oltre un milione di cittadini
    coinvolti, oltre a coloro che andranno ai seggi in tutta la
    regione per i 5 referendum. Il centrodestra cerca conferme nelle
    quattro città principali dove si vota, i tre capoluoghi di
    provincia di Monza, Como e Lodi, oltre a Sesto San Giovanni
    (Milano).   
    Sono 27 i comuni con oltre 15.000 abitanti dove si potrebbe
    andare al ballottaggio, mentre sono 18 i piccoli centri con un
    solo candidati che dovrà sperare nell’affluenza per evitare il
    commissariamento.   
    A Monza, Lodi e Sesto San Giovanni cercano il bis i tre
    sindaci uscenti Dario Allevi, Sara Casanova e Roberto Di
    Stefano, mentre a Como Giordano Molteni potrebbe essere il primo
    sindaco di Fratelli d’Italia in un capoluogo di provincia
    lombardo. A Crema si vota per sostituire la sindaca Stefania
    Bonaldi dopo due mandati, mentre tra i paesi minori si vota a
    Nembro (Bergamo), uno dei comuni più colpiti dalla prima ondata
    della pandemia, e in grossi centri del Milanese come
    Abbiategrasso, Cernusco sul Naviglio e San Donato Milanese.   
    Alla chiusura delle urne alle 23, si procederà allo spoglio
    per il referendum mentre da domani alle 14 inizierà lo scrutinio
    per le comunali. (ANSA).   

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    Election day: aperti i seggi per comunali e referendum

    Si sono aperti  i seggi elettorali per il voto per le elezioni comunali e per i referendum.  I municipi in cui si aprono i seggi sono in tutto 971, per un numero complessivo di elettori che sfiora quota 9 milioni.
    CAOS A PALERMOAvrebbero dovuto aprire le porte agli elettori alle 7 – il voto è consentito soltanto oggi fino alle 23 – ma finora sono una cinquantina a Palermo le sezioni elettorali dove mancano ancora i presidenti per insediare il seggio, con gli scrutatori in attesa. “Abbiamo lavorato tutta la notte per reperire presidenti. Attualmente circa 50 seggi non sono ancora aperti ma stiamo notificando altrettante nomine” dice all’ANSA Antonio Le Donne, segretario generale del comune di Palermo.

    Agenzia ANSA

    Chiusa la campagna elettorale – oggi è giornata di ‘silenzio elettorale’ – domani, domenica 12 giugno, è election day: si vota dalle ore 7 alle ore 23 per 5 quesiti referendari e per il rinnovo degli organi elettivi in 971 comuni. (ANSA)

     I comuni capoluogo sono 26, di cui quattro capoluoghi di regione.  Si tratta di Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Lodi, Monza, Belluno, Padova, Verona, Gorizia, GENOVA, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, Viterbo, L’AQUILA, Barletta, Taranto, CATANZARO, PALERMO, Messina e Oristano.
    Dei capoluoghi di provincia al voto quattro sono commissariati: Barletta e Taranto in seguito a un voto di sfiducia, mentre Messina e Viterbo a causa delle dimissioni del sindaco. I quesiti referendari – su cui potranno esprimersi 50.915.402 elettori, di cui 4.735.783 all’estero – sono cinque e riguardano la separazione delle funzioni per i magistrati, la legge Severino, i limiti per la custodia cautelare, le regole per le candidature al Csm e le valutazioni dei magistrati. 

    Sono i cinque i quesiti referendari sulla giustizia, promossi dai Radicali e dalla Lega, per i quali si vota © ANSA