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    Mattarella: “Risposta netta a Mosca per il ripristino della pace”

    “Il conflitto scatenato da Mosca per anacronistiche velleità di potenza richiede una risposta netta, unitaria e solidale, al fine di giungere al ripristino di condizioni di pace”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla sessione inaugurale della Conferenza nazionale della Cooperazione allo sviluppo.
    “Il contributo delle comunità di cittadini stranieri presenti in Italia” è “prezioso” per “la conoscenza fra i nostri Paesi”, ha detto ancora Mattarella, alla Conferenza nazionale della Cooperazione allo sviluppo. “Il lavoro degli immigrati genera ricadute positive nel funzionamento del nostro sistema produttivo e di welfare, e insieme contribuisce allo sviluppo dei Paesi di origine – ha aggiunto -. Le rimesse generate nel mondo verso i Paesi a reddito basso e medio ammontano soltanto nel 2021 a circa 550 miliardi di euro”.
    “La pandemia ha reso evidente che in un mondo interconnesso non esistono soluzioni locali a sfide globali, come quelle dell’emergenza sanitaria, dei cambiamenti climatici, della povertà estrema, dell’insicurezza alimentare”.

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    Dubbi dentro a M5s. Ma Conte per ora frena: 'Sosteniamo il governo Draghi'

    Il giorno dopo la scissione di Luigi Di Maio, mentre in Aula nasce il gruppo Insieme per il Futuro che fa capo al ministro degli Esteri, Il presidente della Camera Roberto Fico accusa: “La scissione è una operazione di potere e non politica, che è cosa diversa. Ed è stata usata con una strumentalità senza precedenti”. Anche l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino è critica nei confronti della scelta di Di Maio. “Come ho sempre detto – sottolinea – la mia casa politica è quella del Movimento 5 Stelle e, finché ci sarà un’idea condivisa di futuro, questa continuerà ad essere”. “Ieri – scrive – Luigi Di Maio e diversi parlamentari hanno fatto una scelta che non condivido assolutamente, ma che non cancella quanto fatto e vissuto insieme in tutti questi anni. Che, nel bene e nel male, ci ha portato ad essere ciò che siamo”.
    Il leader del M5s Giuseppe Conte – intanto – assicura il proprio appoggio al governo Draghi. “Il sostegno a Draghi non è in discussione”, ha detto Conte parlando con i cronisti fuori dalla sede del partito. “Il Movimento rimarrà la prima forza politica ad occuparsi di tutti quei temi, dalla giustizia sociale alla transizione ecologica, che fanno parte dell’ossatura del Movimento 5 stelle”.
    Tra le fila pentastellate, però, cresce la voglia di dare un segnale all’esterno e di discontinuità dopo l’addio pesante di Di Maio. Lo stesso Conte non si nasconde il problema: “Noi nel governo ci siamo e ci saremo fino a che saremo in grado di tutelare gli interessi dei cittadini e continuare le nostre battaglie” avverte il presidente prefigurando al prossimo incontro – “un confronto in settimana” – con Draghi, una serie di nuovi paletti per garantire il sostegno dei 5 stelle al governo. Conte intanto incassa il sostegno di Roberto Fico, visita di ‘prestigio’ nella giornata di oggi. Il presidente della Camera è infatti uno dei pochi veri “testimonial” del Movimento delle “origini” con un rilevante peso istituzionale. Fico e Conte si lasciano volentieri fotografare insieme, per un veloce spuntino consumato a pochi passi dalla sede di Via Campo Marzio accompagnati dallo stato maggiore pentastellato: Vito Crimi e Paola Taverna, Roberta Lombardi, Mario Turco e Nunzia Catalfo, tra gli altri.
    E in quella pausa sia Fico che Conte provano a smussare le frizioni già emerse sulla tenuta del sostegno al governo. A provocare il dibattito il suo ex viceministro allo Sviluppo, Stefano Buffagni. “Restare nel governo? Valutiamo, vediamo, ci dobbiamo riflettere non vi pare? Secondo me sarà uno dei tanti temi da affrontare” dichiara il deputato ai cronisti che lo incrociano davanti alla sede 5s. Negli uffici del Movimento il parlamentare avrebbe fatto le stesse pressioni con Conte e i suoi colleghi di partito. Scoppia il finimondo: a stretto giro Stefano Patuanelli, capodelegazione al governo, la viceministra Alessandra Todde ed altri esponenti che hanno lasciato la riunione negano con forza la volontà di abbandonare l’esecutivo. Una nota dello staff di Conte, dello stesso Buffagni e dei presenti al vertice di via Campo Marzio nega che siano volati gli stracci. Poi anche Conte smentisce in tutte le salse l’intenzione di voler strappare con Draghi: “assolutamente non metterò in discussione il nostro sostegno al governo”. Né intende chiedere la testa del ministro: “Lascerei che Di Maio si interroghi con la propria coscienza e decida, io non chiederò le sue dimissioni” come vorrebbero le regole M5s. E’ quasi più duro Fico con Di Maio, suo antico antagonista. “La scissione è una operazione di potere e non politica, che è cosa diversa”.
    Ma Fico prova a voltare pagina : “Per me la scissione che è avvenuta ieri è già il passato. Ci sono tanti temi da trattare. Le scissioni sono il grande classico della politica e una grande banalità della politica. Una banalità che allontana i cittadini dalle Istituzioni”. E per voltare pagina parla di nuove iniziative, a partire dalla Campania nei prossimi giorni. Dove però, mentre si vocifera di nuove addii al M5s di esponenti di primo calibro, succede che tutto il gruppo consiliare del M5s di Pomigliano d’Arco abbia deciso di seguire il ministro passando a “Insieme per il futuro”. Anche a livello regionale potrebbe passare con Di Maio la capogruppo 5s e vicepresidente del Consiglio regionale Valeria Ciarambino. Con Di Maio in Campania “non c’è nessuna competizione, non c’era neanche prima perché siamo in collegi diversi. E’ una stupidaggine” smorza Fico che annuncia a breve una riunione degli eletti in Campania “che incontriamo per risolvere i problemi dei cittadini”. In serata c’è poi da affrontare lo scoglio dei parlamentari, quelli rimasti: sta a Conte convincerli di aver fatto la scelta giusta. Sta a lui frenare possibili nuove emorragie. D’altra parte il partito dell’uno vale uno ora litiga anche sul suo contrario: “che uno non può valere uno l’ho detto io per primo ed è stato un elemento quasi di rottura in una comunità che dagli albori diceva l’opposto” rivendica, il giorno dopo Di Maio anche Giuseppe Conte.

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    Draghi incassa sì della Camera su Kiev e sostegno Conte

    Giuseppe Conte promette lealtà al governo: l’appoggio del Movimento “non è in discussione”.

    Agenzia ANSA

    L’ex premier assicura che resterà alla guida del Movimento e riceve Roberto Fico. Intanto Di Maio domani riunirà domani l’assemblea congiunta dei parlamentari della nuova formazione, Insieme per il Futuro. (ANSA)

    Un sostegno ribadito, nei fatti, anche a Montecitorio dove Mario Draghi, prima del Consiglio Ue, incassa il sì compatto della maggioranza e applausi. In particolare quando, in un vibrante intervento fuori programma, spiega l’importanza di supportare con armi e sanzioni la difesa di Kiev, affinché non sia sottomessa. Parole forti con cui il premier, rafforzato dall’addio di Luigi Di Maio ai 5 stelle, prende di petto un argomento delicato per la sua maggioranza – quello degli aiuti militari – per chiarire, una volta per tutte, da che parte sta l’Italia e perché. Poi, insieme al ministro degli Esteri e ad altri componenti dell’esecutivo, sale al Quirinale: la tradizionale colazione di lavoro, prima di partire per Bruxelles, in cui il capo del governo e il presidente della Repubblica confermano l’asse sulla linea da tenere in Europa.

    Agenzia ANSA

    I falchi all’attacco della Bce per lo scudo anti-spread (ANSA)

    Al centro dell’incontro al Colle c’è l’impegno dell’Italia per il percorso Ue dell’Ucraina e dei Balcani Occidentali, l’aumento dello spread, la crisi energetica e alimentare. Infine, il futuro dell’Europa che vede il nostro Paese favorevole alla modifica della richiesta di unanimità a favore di meccanismi di voto a maggioranza. Il premier, dopo essersi messo alle spalle le tensioni sulla risoluzione di maggioranza, si appresta a partecipare al Consiglio europeo con una rinnovata forza. Alla Camera, passa non solo l’atto di indirizzo della maggioranza, ma anche uno di FdI.
    Un testo, approvato con l’astensione dei partiti che sostengono il governo, che prevede il “sostegno alla resistenza del popolo ucraino al fine di ottenere al più presto una pace giusta”. Ed è anche all’opposizione che il presidente del Consiglio si rivolge quando, con tono accorato, illustra i due punti di vista che si fronteggiano sull’Ucraina: “Uno è quello mio, l’Ucraina si deve difendere, e le sanzioni, l’invio di armi, servono a questo. L’altro è diverso: lasciamo che l’Ucraina si sottometta’”.
    La scissione nei Cinque Stelle da minaccia per la tenuta del governo, per ora, sembra essersi trasformata in elemento per la sua stabilità. E il sostegno indiscusso all’esecutivo diventa un refrain nel Movimento, che -indebolito dall’addio di Luigi Di Maio – accantona al momento i toni battaglieri e rivendicativi degli ultimi tempi per predicare lealtà. Lo fa Conte, ma anche gran parte di ministri, sottosegretari, parlamentari. Ma ci sono anche le voci fuori campo, come quella di Stefano Buffagni, che risuona come un campanello d’allarme: “Vedremo”, risponde a chi gli chiede se il M5s continuerà a sostenere Draghi. Di certo, senza il freno dei governisti (ormai fuoriusciti), ‘l’avvocato del popolo’ dovrà confrontarsi sempre di più con l’ala dura e pura del Movimento e sarà chiamato ad un grande sforzo di mediazione per conciliare le battaglie per i valori pentastellati, la permanenza nella maggioranza e la tenuta dell’alleanza giallorossa. La scissione non ha colto di sorpresa il segretario dem Enrico Letta che, tenendosi lontano dalla disputa Conte-Di Maio, e mette in chiaro che la priorità è “mettere in campo un’idea di Italia per i prossimi cinque anni”, poi “condividerla con gli alleati. Rifiuto l’idea che si debba partire dalle alleanze”.
    In giornata si riunisce anche il Cdm: Di Maio non c’é (è in missione in Serbia) e nessuno fa cenno ai travagli dei 5s. L’esecutivo approva il decreto che proroga al terzo trimestre le misure per contenere i prezzi delle bollette di luce e gas e per le garanzie per le imprese che effettuano stoccaggi di gas. “Siamo stati nel merito dei provvedimenti – dice Elena Bonetti – Il governo è stabile”.

    Agenzia ANSA

    “Il Pd ha la responsabilità di mettere in campo un’idea di Italia per i prossimi cinque anni. Dobbiamo poi condividerla con gli alleati”, ha affermato il segretario Dem. “A Conte e Di Maio ho detto che essere uniti è un valore” (ANSA)

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    Ipf-M5s, i nuovi equilibri tra Parlamento e governo

    Con l’addio di Luigi Di Maio e dei parlamentari che hanno deciso di seguirlo nel gruppo Insieme per il futuro, il Movimento 5 stelle passa da 155 a 105 deputati, da 72 a 61 senatori e perde cinque degli undici fra sottosegretari e viceministri in quota Movimento. In attesa di capire se si porrà la questione di riequilibrare le commissioni, intanto la Lega diventa il gruppo più numeroso alla Camera (132 componenti) e, non appena si costituirà la componente di Ipf nel gruppo Misto a Palazzo Madama, il partito di Matteo Salvini avrà gli stessi 61 senatori del M5s.
    Alla Camera il gruppo creato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio diventa il quinto per dimensione, con 51 deputati, incluso Antonio Lombardo, che aveva lasciato il M5s a fine 2020 transitando per varie sigle, da ultimo Coraggio Italia. Insieme per il futuro potrà contare su quattro presidenti di Commissioni permanenti alla Camera e due nelle bicamerali, più due presidenti nelle delegazioni parlamentari presso l’Assemblea parlamentare della Nato e nel Consiglio d’Europa.
    “Insieme” può contare inoltre 4 rappresentanti nell’Ufficio di Presidenza della Camera: un questore e tre segretari. Nella squadra di governo invece, a parte il titolare della Farnesina, restano nel M5s gli altri ministri espressi dal partito di Giuseppe Conte, ossia Federico D’Incà (Rapporti con il Parlamento), Stefano Patuanelli (Agricoltura) e Fabiana Dadone (Politiche giovanili), oltre ai viceministri Alessandra Todde (Sviluppo economico), i sottosegretari Carlo Sibilia (Interno), Ilaria Fontana (Mite), Giancarlo Cancelleri (Mims), Rossella Accoto (Lavoro) e Barbara Floridia (Istruzione). Approdano invece in Ipf il viceministro dell’Economia Laura Castelli, i sottosegretari Manlio Di Stefano (Esteri), Dalila Nesci (Sud), Pierpaolo Sileri (Salute) e Anna Macina (Giustizia).    

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    Conte: 'Il M5s sostiene il governo Draghi'

    Il giorno dopo la scissione di Luigi Di Maio, mentre in Aula nasce il gruppo Insieme per il Futuro che fa capo al ministro degli Esteri, Il presidente della Camera Roberto Fico accusa: “La scissione è una operazione di potere e non politica, che è cosa diversa. Ed è stata usata con una strumentalità senza precedenti”.
    Anche l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino è critica nei confronti della scelta di Di Maio. “Come ho sempre detto – sottolinea – la mia casa politica è quella del Movimento 5 Stelle e, finché ci sarà un’idea condivisa di futuro, questa continuerà ad essere”. “Ieri – scrive – Luigi Di Maio e diversi parlamentari hanno fatto una scelta che non condivido assolutamente, ma che non cancella quanto fatto e vissuto insieme in tutti questi anni. Che, nel bene e nel male, ci ha portato ad essere ciò che siamo”.
    Il leader del M5s Giuseppe Conte – intanto – assicura il proprio appoggio al governo Draghi. “Il sostegno a Draghi non è in discussione”, ha detto Conte parlando con i cronisti fuori dalla sede del partito. “Il Movimento rimarrà la prima forza politica ad occuparsi di tutti quei temi, dalla giustizia sociale alla transizione ecologica, che fanno parte dell’ossatura del Movimento 5 stelle”.
    Conte ha anche ribadito che resterà a capo dei Cinquestelle. “Se ho mai pensato di lasciare la guida del Movimento? E per quale motivo?”, ha detto.
    Parlando della risoluzione al Senato, “anche ieri che con la risoluzione chiedevamo maggiore coinvolgimento delle Camere, come è normale in ogni democrazia parlamentare, siamo stati messi molto in difficoltà ma il nostro appoggio non è venuto meno”, ha affermato Conte.
    Nel primo pomeriggio Roberto Fico è arrivato nella sede del M5s per incontrare Conte. Usciti dalla sede, i due esponenti pentastellati si sono poi fermati in un locale in piazza della Torretta per un colloquio. Con loro anche alcuni parlamentari, tra cui Vito Crimi, Paola Taverna, Ilaria Fontana, Roberta Lombardi, Nunzia Catalfo, Alessandra Maiorino, Massimo Castaldo Riccardo Ricciardi e Mario Turco.
    In mattinata, invece, Fico nel suo ruolo di presidente della Camera ha annunciato in Aula la costituzione del gruppo Insieme per il Futuro, la nuova componente che fa capo a Luigi Di Maio e di cui fanno parte tutti i deputati che hanno lasciato il Movimento Cinque Stelle. 
    Il leader di Insieme per il Futuro, Luigi Di Maio, riunirà domani l’assemblea congiunta dei parlamentari della nuova formazione. La riunione è programmata per domani alle 14.30.

    Agenzia ANSA

    Oltre un quarto dei parlamentari pronto all’addio al Movimento 

    M5s Europa, eletti con simbolo Movimento, fedeli a mandato”Il rispetto del mandato elettorale è da sempre uno dei valori fondanti della buona politica. I cittadini ci hanno eletto con il simbolo del Movimento 5 Stelle e a questo noi restiamo fedeli. Rinnoviamo la fiducia al progetto e ai principi contenuti nel nuovo Statuto, agli attivisti che hanno scelto a stragrande maggioranza la guida di Giuseppe Conte e al nostro Presidente”. Lo dichiarano gli europarlamentari del M5S Tiziana Beghin, Fabio Massimo Castaldo, Laura Ferrara, Mario Furore e Sabrina Pignedoli in merito alla scissione emersa anche al Pe dopo l’addio di Di Maio.

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    Segre: 'all'esame anche mio nipote, ma ha scelto la musica'

    “Quando ho fatto io l’esame di maturità, ero una ragazza molto strana, molto diversa dalle compagne di scuola e non sapevo ancora che la mia storia avrebbe avuto un lieto fine, che è stato l’amore. Quel giorno, quando sono uscita dalla prova di italiano, in realtà, non sapevo a chi dirlo. Oggi mio nipote Filippo ha fatto l’esame di maturità con la grandissima complicità e il grande amore che c’è tra noi e mi ha detto: nonna, non potevo fare il tema su di te, ho scelto la musica”.
    La senatrice a vita Liliana Segre non è affatto dispiaciuta delle scelte fatte da suo nipote, dopo che il ministero dell’Istruzione ha inserito anche un suo testo nelle tracce della prima prova della maturità.
    Piuttosto è il contrario: al telefono con ‘Pagine Ebraiche’ esprime sorpresa e apprezzamento. Anche perché – dice poi ai cronisti – la scelta arriva proprio nel giorno in cui la Commmissione che porta il suo nome dà l’ok unanime al documento finale sull’indagine conoscitiva sulla natura, cause e sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi d’odio: “la combinazione che nelle tracce della maturità ci sia la mia persona proprio oggi che è arrivato questo voto mi è sembrata vincente, visto che io combatto contro le ingiustizie in prima persona”. Un’unanimità che non era scontata. “Ricordiamoci che fin dal primo giorno non è stata accolta all’unanimità, che nonostante l’obiettivo della Commissione fosse il contrasto all’istigazione all’odio molti hanno cercato di fare delle eccezioni. Poi però alla fine le conclusioni sono votate da tutti”.
    “Il titolo del libro scelto da ministero per la traccia, ‘La sola colpa di essere nati’, un saggio edito da Garzanti e firmato assieme al magistrato Gherardo Colombo, spiega la senatrice a Pagine Ebraiche “è lo svolgimento del mio pensiero, essendo stata vittima per la sola colpa di essere nata. Quello che non mi aspettavo è che diventasse una traccia della maturità”. È un segnale importante, sottolinea dunque la senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz, “sia per i ragazzi che ormai prendono tutte le loro notizie dai telefonini sia per i loro genitori, che al tempo della persecuzione non erano nati. E che spesso ignorano quanto accaduto”. Poi la senatrice ritorna a parlare del nipote. “Tra i temi si trova il titolo inaspettato sulla nonna che ci ha messo tutta la vita a spiegare che si può essere uccisi per la sola colpa di essere nati”.

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    Ok del Cdm alla proroga del taglio delle bollette e alle garanzie sugli stoccaggi di gas

    Via libera del Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, al decreto che proroga al terzo trimestre le misure per contenere i prezzi delle bollette di luce e gas e per le garanzie per le imprese che effettuano stoccaggi di gas.
    “Oggi abbiamo prorogato per il prossimo trimestre le misure a sostegno di imprese e famiglie” contro il caro bollette “un ulteriore conferma dell’impegno del governo. A breve ci sarà un altro provvedimento per il contenimento dei prezzi dei carburanti, per contenere i prezzi. Ci sarà un provvedimento a parte da parte dei ministeri competenti”. Così il ministro della Famiglia Elena Bonetti lasciando Palazzo Chigi al termine del Cdm.
    Il Consiglio dei ministri ha dato ok definitivo ai decreti legislativi proposti dal ministro del Lavoro che recepiscono due direttive dell’Ue su condizioni di lavoro trasparente e su equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Lo annuncia il ministero in una nota.
    “Penso che sia importante appena ci saranno le condizioni politiche riaprire il tavolo con le parti sociali. È uno dei titoli rilevanti, forse il più rilevante, il mio obiettivo è fare un intervento entro l’estate”. Così il ministro Orlando lasciando Palazzo Chigi al termine del Cdm a chi gli chiede delle ipotesi di misure a sostegno dei salari.

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    Letta: 'il campo largo? Sono sereno, non si parte dalle alleanze'

    “Sono molto chiaro, e abbastanza sereno, il tema di fondo è questo. Noi, Partito democratico, abbiamo una grande responsabilità, l’avevamo all’inizio e l’abbiamo ora: mettere in campo un’idea di Italia per i prossimi cinque anni. Dobbiamo poi condividerla con gli alleati. Rifiuto l’idea che si debba partire dalle alleanze, per questo ho parlato di campo”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, ospite della puntata di Porta a porta in onda questa sera su Rai1, alla luce della scissione fra M5s e Ipf.
    La scissione “un po’ me l’aspettavo, un po’ che la situazione era tesa, c’erano punti di distinzione, diciamo che non ha colto di sorpresa”, ha detto.
    “Ci si domanda nel Pd chi è più vicino a Conte e chi a Di Maio. Nel Pd si è più vicini al Pd. E il Pd reagisce assumendosi la responsabilità di essere ancora più forte e produttivo, è sulle nostre spalle la responsabilità di costruire la proposta per anni prossimi”, ha affermato Letta.
    A Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, “ho chiesto a tutti e due, per quel poco che potessi fare, che essere insieme, essere uniti, è un valore. Hanno ascoltato, ma io non ho titoli a dare consigli”, ha raccontato Letta. “Penso veramente – ha aggiunto – che soprattutto in questo momento serve molta attenzione da parte di tutti”. “Sono scelte impegnative, penso e spero che queste scelte possano essere gestite”, ha spiegato.
    “Quello che succederà lo capiremo nelle prossime settimane. Io sono massimamente rispettoso dei travagli delle altre forze politiche, spero soltanto che tutto questo non vada a vantaggio del centrodestra, che è già avvantaggiato domenica ai ballottaggi e alle prossime elezioni. Spero che ognuno giochi la partita essendo il più efficace possibile”, ha proseguito Letta.
    “Noi abbiamo una certa esperienza di scissioni, ma non solo la sinistra, anche il mondo democristiano. Tutto ciò che ha fatto nascere il Pd ha alle spalle storie di scissioni molto marcate, con litigi di decenni”, ha osservato Letta. “Lo stesso Pd che oggi è unito, quando era guidato da Renzi subì la scissione di Articolo 1 e lo stesso Renzi si è scisso da quello di Zingaretti – ha aggiunto -. Il nostro Pd è stato amputato di parti di gruppi parlamentari, anche lo stesso Calenda. Abbiamo una certa esperienza di scissioni, sempre con una certa attenzione a dire che i rapporti personali in politica contano molto, se finiscono con il divampare…”