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    Telefonata tra Conte e Draghi, si danno appuntamento a lunedì

    Alle 16.30 c’è stata una telefonata fra il premier Mario Draghi e il presidente del M5s Giuseppe Conte. I due, come si apprende da fonti parlamentari, si sono dati semplicemente dati appuntamento a Palazzo Chigi lunedì pomeriggio.
    “Bisogna confrontarsi con Draghi, ci mancherebbe che non ci sia una occasione per chiarire questo nostro disagio politico”. Lo ha detto Giuseppe Conte a un evento di AreaDem, a Cortona, parlando di lunedì.
    Nella scelta sulla permanenza al governo “noi le decisioni le prendiamo nell’ambito di una comunità: ci sarà un coinvolgimento degli organi politici e valuteremo. L’incontro di lunedì sarà importante per chiarire e per capire dove siamo arrivati”. Lo ha detto Giuseppe Conte a un evento di AreaDem, a Cortona.
    “Credo che non si possa in un momento così difficile per l’Italia continuare a picconare il governo. Minacciare crisi a giorni alterni non fa che creare problemi al Paese”, ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
    “È importante parlare di come vogliamo costruire insieme un progetto, si parte dai contenuti, se ne parla stasera e in questi giorni, che tipo di Italia, il lavoro, la sostenibilità, se non ci si trova d’accordo su questi temi poi non ci sono campi larghi, alleanze non c’è nulla, si parte dai contenuti”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a margine di un evento di AreaDem, a Cortona.
    “Il governo non rischia – ha detto ieri il premier in conferenza stampa – perché l’interesse nazionale e degli italiani è preminente. Il Governo è stato formato per fare e questa è la condizione che ha per fare. Il Governo non si fa senza i 5 stelle, questa è la mia opinione”. “I Cinque Stelle danno un contributo importante e sono certo che continueranno a darlo nei prossimi mesi. Conte ha confermato che non è intenzionato ad uscire dal governo e a dare l’appoggio estero quindi mi baso su questo”, ha aggiunto Draghi.”Il governo è nato con i 5 Stelle, non si accontenta di un appoggio esterno, perché valuta troppo il contributo dei 5 Stelle per accontentarsi di un appoggio esterno”. 

    Agenzia ANSA

    ”Non sono disponibile ad un governo con un’altra maggioranza”, ha affermato il premier in conferenza. “Raggiunti i 45 obiettivi del Pnrr. L’Italia ha rispettato le scadenze”. Dal governo un nuovo decreto taglia-bollette da tre miliardi (ANSA)

    Draghi: ‘Non ho mai pensato di entrare nelle questioni di partito’

    “Credo che questa vicenda” all’interno del M5s con gli attriti con Draghi “non sia rilevante, Credo che sia importante che Draghi rimanga, tenga la barra dritta, faccia le riforme e spenda soldi Pnrr”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a margine di una iniziativa della Cgil a Roma.

    Draghi: ‘Il governo non rischia, l’interesse nazionale e’ preminente’

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    Turismo: Garavaglia, a fine anno numeri 2019, forse di più

    “A fine anno è credibile che raggiungeremo i numeri del 2019, se non di più in alcune regioni e località. E questo considerando che nei primi mesi dell’anno c’erano ancora le restrizioni è un risultato davvero eccezionale. Ma noi ora dobbiamo stabilizzare questi numeri, anzi crescere ulteriormente nei prossimi anni e i suggerimenti che ci danno questi ragazzi riuniti a Sorrento sono eccezionali”. Lo dice il ministro Massimo Garavaglia a margine del Global Youth Tourism Summit organizzato dal ministero del Turismo con l’Unwto e l’Enit a Sorrento. 
    “Abbiamo organizzato assieme all’Unwto il primo congresso mondiale del turismo giovanile perché banalmente la generazione Z, i nati dal ’97 in poi, sono due miliardi nel mondo e sono loro che disegneranno e stanno già disegnando il turismo del futuro. Orientano le decisioni delle famiglie e loro stessi sono turisti. Sono nati con internet, parlano un linguaggio diverso e hanno desideri diversi: sentendoli parlare hanno un’attenzione particolare al turismo sostenibile, accessibile e ai temi della disabilità. Noi dobbiamo sentire loro per adeguare l’offerta”. I ragazzi chiedono ai politici un impegno per un turismo sostenibile, accessibile e inclusivo e a “loro misura” e il ministro ribatte: “E’ un appello che recepiamo volentieri anche perché sono i nostri futuri clienti. Quindi non possiamo che esser d’accordo con loro e adeguarci velocemente anche perché i numeri sono buoni – conclude – ma vogliamo che siano sempre migliori negli anni futuri”.   
    Un week-end a giugno, uno short break tra luglio e inizio agosto e una vacanza di almeno 7 giorni ad agosto. Sono questi i programmi di circa 28 milioni di italiani che faranno le vacanze una o più volte, tra giugno e settembre, per un totale di 62,8 milioni di partenze, inclusi coloro che andranno all’estero e chi, per diversi motivi, non soggiornerà in strutture turistico ricettive. Emerge dall’Osservatorio di Confturismo Confcommercio. Ci sono, quindi, i presupposti per un’estate in linea con quella del 2019, se non addirittura al di sopra, a meno che la diffusione di Omicron 5 non smorzi gli entusiasmi.
    Gli italiani che andranno in vacanze quest’estate, circa 28 milioni secondo i calcoli di Confturismo Confcommercio, spenderanno a testa quasi 300 euro per un week end, 540 euro per una vacanza tra 3 e 6 giorni e 1.250 per la vacanza principale, quella di 7 giorni o più, riversando complessivamente nell’economia nazionale, con i loro acquisti, circa 47 miliardi di euro tutto compreso (trasporto, soggiorno, ristorazione, intrattenimento, shopping, ecc.). E il budget di spesa risulta essere il primo elemento con cui gli intervistati fanno i conti, citato come motivazione di scelta della destinazione di viaggio dal 19,3% del campione, seguito dalla ricchezza delle attrattive del luogo e dalla qualità del paesaggio, rispettivamente al 13,5% e al 12,1%.

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    Gb: ubriaco palpa uomini in club, si dimette membro governo Tory

    (ANSA) – LONDRA, 01 LUG – Altro grattacapo per il governo di
    Boris Johnson, investito dall’ennesimo scandalo a sfondo
    sessuale della politica britannica. Stavolta la vicenda riguarda
    Chris Pincher, costretto a dimettersi in queste ore da
    vicecapogruppo (deputy chief whip) del Partito Conservatore alla
    Camera dei Comuni, incarico che nel sistema del Regno coincide
    con un ruolo di membro del gabinetto, dopo essersi ubriacato
    qualche sera fa in un club privato, il Carlton Club di Londra, e
    aver “palpato due uomini”, come scoperto e rivelato dal tabloid
    Sun.   
    Pincher, chiamato fino a ieri a sorvegliare la disciplina
    del gruppo di maggioranza parlamentare, si è scusato per il suo
    comportamento e ha rimesso il mandato in una lettera inviata
    stamattina al premier. Al momento non risulta sia stato
    denunciato dai due uomini coinvolti nei fatti e non è stato
    colpito da provvedimenti disciplinari. Anche se una fonte di
    Downing Street ha ammesso che si è comportato “molto male” e
    alcuni colleghi di governo hanno suggerito una sua imminente
    sospensione dai ranghi del gruppo Tory.   
    L’opposizione laburista da parte sua ha colto la palla al
    balzo per tornare all’attacco di Johnson e sollecitare le
    dimissioni di Chris Pincher anche da deputato, oltre a
    un’investigazione sull’accaduto. Il Partito Conservatore – ha
    sostenuto la vice leader del Labour, Angela Rayner – “non può
    provare a insabbiare un nuovo potenziale caso di molestie
    sessuali”. (ANSA).   

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    Sale a 20 numero morti attacco russo nella regione di Odessa

    (ANSA) – ROMA, 01 LUG – E’ salito a 20 il numero delle
    persone uccise a seguito di un attacco missilistico russo nel
    villaggio di Sergiyivka, nella regione di Odessa. Lo afferma il
    servizio di emergenza statale dell’Ucraina come riporta
    Ukrinform.   
    “Alle 13:30, 20 persone sono rimaste uccise, 38 sono rimaste
    ferite”, si legge nel messaggio. Secondo il servizio di
    emergenza statale, i feriti sono stati ricoverate in ospedale.   
    Otto persone sono state salvate, tre delle quali bambini.   
    (ANSA).   

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    Dl aiuti: nella notte ok Commissione, lunedì va in Aula

    Via libera nella notte della Commissione Bilancio della Camera al decreto aiuti. I deputati hanno votato fino a poco prima dell’alba e hanno quindi conferito mandato ai relatori per far approdare il provvedimento in Aula lunedì. Il decreto dovrà passare poi all’esame del Senato per essere approvato entro metà luglio. Nel dl è conferito stanotte anche il nuovo decreto bollette. 

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    Papa: l'Onu è impotente di fronte alla guerra

     “Dopo la Seconda Guerra Mondiale c’era molta speranza nelle Nazioni Unite – dice papa Francesco nell’intervista all’agenzia argentina Telam -. Non voglio offendere, so che ci sono ottime persone che lavorano, ma a su questo punto non hanno il potere di imporsi”. “Contribuiscono sì a evitare guerre, e penso a Cipro, dove ci sono truppe argentine – aggiunge -. Ma per fermare una guerra, per risolvere una situazione di conflitto come quella che stiamo vivendo oggi in Europa, o come quelle vissute in altre parti del mondo, non hanno alcun potere. Senza offesa. È solo che la costituzione di cui dispongono non dà loro potere”.  Rispondendo alla domanda se sono cambiati i poteri nel mondo e il peso di alcune istituzioni, il Papa sottolinea che “ci sono alcune istituzioni benemerite che sono in crisi o, peggio ancora, che sono in conflitto”. “Quelle in crisi mi fanno sperare in un possibile progresso – osserva -. Ma quelle in conflitto sono impegnate a risolvere questioni interne”. “In questo momento servono coraggio e creatività – avverte Francesco -. Senza questi due elementi, non avremo istituzioni internazionali che possano aiutarci a superare questi conflitti così gravi, queste situazioni di morte”. 
    “Una guerra, purtroppo, è una crudeltà al giorno. In guerra non si balla il minuetto, si uccide. E c’è un’intera struttura di vendita di armi che la favorisce”. Lo afferma papa Francesco in un’intervista all’agenzia argentina Telam. “Qualcuno esperto di statistiche mi ha detto, non ricordo i numeri, che se non si fabbricassero armi per un anno, non ci sarebbe più fame nel mondo – sottolinea -. Credo sia giunto il momento di ripensare il concetto di ‘guerra giusta’. Ci può essere una guerra giusta, c’è il diritto di difendersi, ma il modo in cui il concetto viene usato oggi deve essere ripensato”.  
    “In Europa hanno un’esperienza molto triste del populismo. È appena uscito un libro, ‘Sindrome 1933’, che mostra come si è generato il populismo di Hitler. Per questo mi piace dire: non confondiamo il populismo con il popolarismo”. Lo dice papa Francesco nell’intervista all’agenzia argentina Telam. “Il popolarismo – spiega – è quando il popolo porta avanti le proprie cose, esprime il suo pensiero nel dialogo ed è sovrano. Il populismo è un’ideologia che unisce il popolo, che cerca di raggrupparlo in un’unica direzione. E qui, quando parli loro di fascismo e di nazismo, capiscono cos’è il populismo”. 
    Su Putin i media hanno manipolato le mie parole Soffermandosi, nell’intervista all’agenzia argentina Telam, sulle manipolazioni dei media, papa Francesco afferma che “prendono una frase fuori dal contesto e ti fanno dire ciò che non intendevi dire. In altre parole, bisogna fare molta attenzione”. “Per esempio, con la guerra – prosegue -, c’è stata un’intera controversia per una mia dichiarazione su una rivista dei gesuiti: ho detto che ‘qui non ci sono né buoni né cattivi’ e ho spiegato perché. Ma hanno preso questa dichiarazione da sola e hanno detto: ‘Il Papa non condanna Putin!'”. “La realtà – spiega il Pontefice – è che lo stato di guerra è qualcosa di molto più universale, più serio, e non ci sono buoni e cattivi. Siamo tutti coinvolti e questo è ciò che dobbiamo imparare”.
     Nell’intervista all’agenzia argentina Telam, papa Francesco ricorda di aver usato fin dal 2014 l’espressione “guerra mondiale a pezzi”. “Quello che accade in Ucraina lo viviamo da vicino e per questo ci preoccupiamo – osserva -, ma pensiamo al Ruanda 25 anni fa, alla Siria 10 anni fa, al Libano con le sue lotte interne o al Myanmar oggi. Quello che stiamo vedendo sta accadendo da molto tempo”. “Ho affermato che l’uso e il possesso di armi nucleari è immorale – prosegue il Pontefice -. Risolvere le cose con una guerra significa dire no alla capacità di dialogo, di essere costruttivi, che gli uomini hanno. Questa capacità di dialogo è molto importante. Esco dalla guerra e passo al comportamento comune. Si pensi a quando si sta parlando con delle persone e, prima che finisci, ti interrompono e ti rispondono. Non sappiamo ascoltarci. Non permettiamo all’altro di dire la sua. Bisogna ascoltare. Ascoltare quello che dice, ricevere, dichiariamo guerra prima, cioè interrompiamo il dialogo. Perché la guerra è essenzialmente una mancanza di dialogo”. “Quando sono andato a Redipuglia nel 2014, per il centenario della guerra del 1914, ho visto l’età dei morti nel cimitero e ho pianto – ricorda Bergoglio -. Quel giorno ho pianto. Il 2 novembre, qualche anno dopo, sono andato al cimitero di Anzio e quando ho visto l’età di quei ragazzi morti, ho di nuovo pianto. Non mi vergogno di dirlo. Che crudeltà! E quando è stato commemorato l’anniversario dello sbarco in Normandia, ho pensato ai 30.000 ragazzi rimasti senza vita sulla spiaggia. Aprivano le barche e ordinavano loro: ‘Scendere, scendere’, mentre i nazisti li aspettavano. È giustificabile, questo? Visitare i cimiteri militari in Europa aiuta a rendersene conto”.

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    Conte al bivio, eletti M5s premono per appoggio esterno

    Ora Giuseppe Conte è davanti a un bivio. È crescente il pressing dei parlamentari M5s per l’appoggio esterno al governo, sull’onda delle tensioni nei confronti di Mario Draghi. E si attende di capire quale sarà la prossima mossa del leader, di fronte al messaggio chiaro del premier, secondo cui non esiste altro esecutivo senza il Movimento. Quasi come fosse una partita di poker, Conte viene sfidato a mostrare le carte, nonché i “riscontri oggettivi”, inesistenti secondo Draghi, delle richieste a Beppe Grillo di estromettere il presidente del Movimento. Per ora non filtrano reazioni alla conferenza stampa di Draghi, né dall’entourage di Conte né da altri esponenti del partito. Un silenzio dietro il quale molto probabilmente si stanno effettuando riflessioni sulla gestione di quello che nelle scorse ore è stato definito “un problema politico”. La partita è delicata. Dopo la tesa telefonata di ieri, in una giornata di forti fibrillazioni, si annuncia indispensabile un incontro fra l’avvocato pugliese e l’ex governatore della Bce, i cui rapporti personali non sono comunque mai stati idilliaci. L’appuntamento non è ancora in agenda e, fino al pomeriggio, non era proprio all’orizzonte, stando ai ragionamenti in ambienti del Movimento. Se il fine settimana aiuterà a stemperare il clima, lunedì potrebbe essere il giorno giusto. Fino a quel momento, resta sotto osservazione l’atteggiamento verso il governo da parte del Movimento: non dei suoi tre ministri, ma della gran parte di deputati, senatori e dei vicepresidenti. Lo stesso Conte, secondo fonti del Quirinale, avrebbe escluso lo scenario dell’appoggio esterno ieri sera nel suo colloquio con Sergio Mattarella.
    “Quello visto in questi giorni è uno spettacolo indecoroso. Un teatrino che stanno facendo due forze politiche in un momento storico delicato, mentre si stanno decidendo cose importanti anche per l’Italia. Con Insieme per il Futuro abbiamo fatto una scelta di maturità rispetto ad atteggiamenti che non sono più condivisibili e sostenibili”. Così il ministro Luigi Di Maio, fondatore dei gruppi parlamentari di ‘Insieme per il futuro’, durante l’assemblea congiunta. “La nostra azione sarà duplice: in parlamento per stabilizzare il governo così da sterilizzare i colpi di testa di alcune forze politiche e sul territorio, dove continueremo ad aggregare con programmazione e visione a lungo termine. Questo serve e dobbiamo essere umili, guardiamo anche all’esterno. Umiltà, responsabilità e professionalità. Così affronteremo le sfide che ci attendono”. Così il ministro Di Maio, fondatore dei gruppi parlamentari di ‘Insieme per il futuro’, durante l’assemblea congiunta. 

    Agenzia ANSA

    Il premier torna a Roma in anticipo, il leader 5s da Mattarella. Telefonata tesa tra il Draghi e Conte che si era detto sconcertato sulle voci di una sua richiesta a Grillo di rimuoverlo: “Grave che si intrometta”. Palazzo Chigi: ‘Questa richiesta non è mai stata fatta’. (ANSA)

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    Sullo Ius scholae il muro della Lega, è scontro Letta-Salvini

    La “tenaglia” di Lega ed M5s si fa sentire in Parlamento dove alcune leggi, dalla legalizzazione della cannabis allo ius scholae, passando per l’eutanasia ed il ddl Zan, rischiano di finire “imballate”.    Ma è sulla legge sulla cittadinanza che si consuma uno scontro durissimo tra la Lega e Enrico Letta. Il partito di Matteo Salvini ha presentato 1500 emendamenti, pur di bloccare il provvedimento. Ma il Nazareno non ci sta: Enrico Letta, parlando alla Direzione, dichiara che il Pd “non arretra di un millimetro” su un testo che, sottolinea, non assicura solo “diritti”, ma corrisponde a un “interesse nazionale”, per un Paese che vive una crisi demografica drammatica. “Siamo noi i veri patrioti, non Meloni e Salvini”, aggiunge. Quindi attacca la Lega, dicendo che sarebbe “inaccettabile”, far cadere il governo su un testo che non fa parte del programma di governo.    La replica di Via Bellerio è per le rime: “Spiace che il PD, che una volta rappresentava i lavoratori adesso abbia come priorità droga e immigrati. Le minacce di Letta? Non spaventano nessuno, Enrico stia sereno”. Infine i due capigruppo Romeo e Molinari che provocatoriamente chiedono a Pd e M5s se “vogliono lavorare per il Paese insieme alla Lega o se preferiscono una crisi di governo”.    Mario Draghi si chiama fuori: “sono proposte di iniziativa parlamentare e quindi il governo non prende posizione né io le commento”, dice in conferenza stampa.