Il cartello di Airola: “Qui tutti hanno paura di restare soli con Draghi o con se stessi”
“Qui tutti hanno paura di restare soli con Draghi o con se stessi”. E’ il cartello scritto dal senatore M5s Alberto Airola spuntato in Aula a Palazzo Madama.
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“Qui tutti hanno paura di restare soli con Draghi o con se stessi”. E’ il cartello scritto dal senatore M5s Alberto Airola spuntato in Aula a Palazzo Madama.
Il decreto Aiuti è trasformato in legge dal Senato, ma la fiducia al governo passa senza il voto dei Cinque Stelle. Tutti i senatori del Movimento hanno disertato l’Aula durante lo scrutinio. Alla fine, i sì sono stati 172, 11 più della maggioranza assoluta. Ma lo strappo con l’esecutivo si è consumato e, un minuto dopo, il presidente del Consiglio Mario Draghi è salito al Quirinale per dimettersi. I prossimi passaggi della crisi sono ora nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Si apre una crisi d’estate di cui è difficile prevedere la conclusione. Molto negativa, intanto, la reazione dei mercati e dell’Europa. Piazza Affari, la peggiore d’Europa, cede il 3,7% mentre il premier sale al Colle. Lo spread con il Bund sale a 215 punti, il rendimento del Btp decennale al 3,35%.
L’Europa guarda alla situazione con preoccupazione e stupore. Il capogruppo del Ppe Weber attacca i Cinque Stelle: ‘Di fronte alla recessione economica e alle continue sfide della guerra russa in Ucraina, l’Europa ha bisogno di un governo stabile a Roma. Disertando il governo Draghi, gli estremisti 5 Stelle non solo peggiorano le prospettive economiche dell’Italia ma anche dell’Europa. Un atteggiamento irresponsabile e incomprensibile’.
Richiami alla responsabilità che il M5s rinvia al mittente. “Oggi difendiamo la nostra dignità – ha detto in dichiarazione di voto la capogruppo Castellone – Dire che si indebolisce l’azione del governo quando si sta cercando di indicare con chiarezza la linea politica, è falso. Bisogna rispondere al malessere sociale che sta montando. Gli irresponsabili non siamo noi, irresponsabile è chi non dà risposte al Paese”.
Di fronte allo strappo dei Cinque Stelle, il centrodestra cerca di ricompattarsi per puntare alle elezioni il più presto possibile. In questo senso l’azione della Lega e la spinta di Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia garantisce: ‘Noi non abbiamo paura delle elezioni’.
Il centrosinistra tenta invece le ultime carte per rendere possibile un governo Draghi bis, che avrebbe la maggioranza anche al Senato come dimostra il voto sul decreto Aiuti e potrebbe forse contare sull’adesione di un nuovo fronte di responsabili per allontanare la data delle elezioni. Lo hanno fatto la capogruppo del Pd al Senato Malpezzi e il leader di Italia Viva Renzi, che ha chiesto al presidente del Consiglio di andare avanti.
Tanto più che il governo sta affrontando l’emergenza dovuta agli effetti della guerra in Ucraina. Sono pronti 10 miliardi per il decreto Aiuti di luglio, che dovrebbe prevedere misure per azzerare l’Iva sul carrello della spesa, avviare il taglio del cuneo fiscale, sostenere famiglie e imprese contro il caro bollette. In attesa della manovra che dovrà prevedere la Legge di Bilancio 2023. Il rischio invece è che restino ferme in Parlamento le riforme previste dal Pnrr. Bloccate anche la proposte di legge sui diritti avanzate dal centrosinistra, dallo ius scholae alla legalizzazione della cannabis per uso domestico.
Domani non ci sarà l’udienza del processo Open Arms in programma a Palermo. La difesa del senatore Matteo Salvini ha presentato istanza di rinvio, alla luce del delicato momento istituzionale, e il presidente della seconda sezione penale Murgia l’ha accolta. Lo si apprende da fonti della Lega.
(ANSA) – MONZA, 14 LUG – La Procura di Monza ha iscritto nel
registro degli indagati per peculato Paolo Romani, senatore di
Cambiamo! e in precedenza di Forza Italia. Secondo le accuse
avrebbe sottratto 350 mila euro dai conti del suo precedente
partito, in parte facendoli “traghettare” attraverso una
collaborazione con l’imprenditore Domenico Pedico, anche lui
indagato. Lo rende noto la Procura di Monza. Già convocato per
un interrogatorio, Romani si è avvalso della facoltà di non
rispondere, ma ha reso dichiarazioni spontanee riservandosi di
produrre successiva documentazione.
L’indagine svolta dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria
della guardia di finanza di Milano, coordinata dal Procuratore
della Repubblica di Monza Claudio Gittardi, è partita da alcune
segnalazioni per operazioni sospette sui conti azzurri. Così le
fiamme gialle hanno accertato come il senatore, tra il 2013 e il
2018, all’epoca capogruppo del Pdl e poi Fi, “avendo la
disponibilità di somme di denaro giacenti” sul conto del partito
presso una banca di “Palazzo Madama e intestato al gruppo Forza
Italia e con delega a suo favore”, si legge nei capi di
imputazione, “si appropriava dell’importo complessivo di 83 mila
euro”, tramite tre assegni emessi a sua firma “e a sé
intestati”, per poi depositarli sul proprio conto corrente, in
una filiale di Cinisello Balsamo (Milano).
Le fiamme gialle hanno ricostruito altre due operazioni
analoghe. La prima per oltre 180 mila euro spostati sul conto
dell’imprenditore Pedico, e su quello della ‘CarontGraft D&K
srl’, attualmente in liquidazione, sempre riferibile
all’imprenditore. Denaro poi dirottato da Pedico sui suoi conti
personali, e poi restituiti a Romani, tramite altri assegni
bancari. Il senatore avrebbe inoltre utilizzato 95 mila euro
circa per spese personali e per il pagamento di prestazioni o
professionisti non conformi al regolamento del Senato della
Repubblica. (ANSA).
Torna online il sito del Senato, che non è stato raggiungibile stamani per almeno due ore per un problema del sistema informatico.
Fonti di Palazzo Madama, avevano spiegato che i tecnici erano al lavoro per riattivare il collegamento. Al momento si esclude l’ipotesi di un attacco hacker, come è avvenuto nei mesi scorsi.
(ANSA) – ROMA, 14 LUG – “Preoccupato per il voto al decreto
aiuti che potrebbe bloccare il termovalorizzatore? Sono
preoccupato per la stabilità di governo, che è importante in un
momento così decisivo”. Lo ha detto Roberto Gualtieri, sindaco
di Roma, a margine della conferenza stampa di presentazione
degli Europei di nuoto in programma nella Capitale. “Abbiamo il
Pnrr e il dovere di non sprecare quest’opportunità che ci siamo
prefissati in Europa, sono preoccupato per questo. Il decreto
sarà approvato”, ha aggiunto. (ANSA).
Il governo pone la fiducia sul decreto Aiuti al Senato. Salta anche l’ultima ipotesi di mediazione con i Cinque Stelle lanciata dal ministro pentastellato D’Incà (e cioè ok al testo senza fiducia). La prossima mossa tocca a Conte e ai senatori del Movimento: se alle 15 voteranno la fiducia il governo andrà avanti altrimenti Draghi salirà al Quirinale nel pomeriggio e toccherà al presidente della Repubblica Mattarella decidere i nuovi passaggi di una crisi che sarebbe di fatto aperta. L’Europa guarda all’Italia ‘con preoccupato stupore’, dice il commissario Gentiloni, che presenta le nuove stime del Pil riviste al rialzo per il nostro Paese: +2,9% nel 2022, ma con la forte incertezza per il 2023, che sarebbe anno elettorale se non ci fossero precipitazioni improvvise, quando dovremmo essere gli ultimi per crescita tra i 27. L’Italia sarebbe la buona notizia che l’Ue può dare cisto che Germania e Francia si trasformano nei grandi malati d’Europa. Ma la crisi imminente cambia le carte in tavole e le previsioni, con lo spread che sale oltre quota 210, il rendimento del Btp decennale a 3,35% e Piazza Affari che perde il 2%. La giornata è ‘complicata’, dice con un eufemismo il ministro Franceschini, mentre Letta definisce ‘improbabile’ l’ipotesi che Draghi accetti di tirare a campare altri nove mesi con una maggioranza senza M5s: ‘Se altri si sfileranno, la parola passerà agli italiani e noi saremo pronti ad andare di fronte agli italiani con il nostro progetto per il futuro dell’Italia’. Forza Italia attende con rispetto le decisioni di Draghi e le indicazioni di Mattarella e non teme le urne, fa sapere Berlusconi: ‘I numeri dicono che il governo potrebbe proseguire il suo lavoro fine a fine legislatura anche senza il M5s. È chiaro e innegabile che eventuali elezioni anticipate in un momento così delicato per l’Italia saranno da attribuire unicamente all’atteggiamento irresponsabile dei Cinque Stelle. Se dovesse accadere, andare alle urne non ci preoccupa. Siamo certi che il risultato elettorale premierebbe il centrodestra’. ‘Stupita e preoccupata’ la Lega, che lavora per arrivare a una posizione unitaria del centrodestra e si prepara alle elezioni anticipate: ‘Piuttosto che perdere mesi preziosi con inutili e logoranti tira e molla, sarebbe più saggio dare la parola agli italiani’. Da Palazzo Chigi e dal Quirinale nessun segnale in attesa di verificare che i Cinque Stelle compiano lo strappo. La giornata è segnata intanto dalla morte a 98 anni di Eugenio Scalfari, protagonista da giornalista e con Repubblica, della storia del Paese degli ultimi 70 anni. La sua scomparsa ‘lascia un vuoto incolmabile nella vita pubblica del nostro Paese – afferma il presidente del Consiglio – È stato assoluto protagonista della storia del giornalismo nell’Italia del dopoguerra. La chiarezza della sua prosa, la profondità delle sue analisi, il coraggio delle sue idee hanno accompagnato gli italiani per oltre settant’anni e hanno reso i suoi editoriali una lettura fondamentale per chiunque volesse comprendere la politica, l’economia. Ha accompagnato il suo amore per il giornalismo all’impegno civile e politico, all’alto senso delle istituzioni e dello Stato. A me mancheranno molto i nostri confronti, la nostra amicizia’, conclude Draghi.
‘Scrivere’. È sempre stata la vera passione di Eugenio Scalfari come racconta lui stesso nel prezioso ‘Racconto autobiografico’ pubblicato nel Meridiano Mondadori ‘La passione dell’etica. Scritti 1963-2012’ dedicato al grande giornalista e scrittore, fondatore de La Repubblica, con un saggio introduttivo di Alberto Asor Rosa.
Il ‘Racconto’ che sostituisce, in via del tutto speciale, l’abituale Cronologia dei Meridiani, vede Scalfari ripercorrere la propria vita (lo scopriamo anche direttore di una casa da gioco a Chianciano, nel ’46), ma soprattutto lascia spazio alle confidenze più intime e profonde.
“Ho avuto il desiderio di viaggiare nel mondo esterno e dentro di me. Questo è stato il privilegio del quale sono grato alla sorte e alle circostanze e agli incontri che l’hanno punteggiato e arricchito”, dice Scalfari. Si capisce così il suo amore per il giornalismo documentato in un’ampia antologia di 88 testi, selezionati da lui stesso – fra i quali ‘L’avvocato di panna montata’ su Gianni Agnelli, la famosa intervista a Enrico Berlinguer, ‘Dove va il Pci? e ‘Silvio Berlusconi adorabile canaglia…’ – e la ricerca della natura umana compiuta attraverso i suoi libri di cui il Meridiano ne include sei. Con l’inconfondibile attenzione ai dettagli e la precisione nel raccontare i particolari, Scalfari scrive della sua infanzia di figlio unico, preoccupato che i genitori si separassero; il forte legame con la madre, con la quale guardava dal balcone della casa di Civitavecchia, dove è nato il 6 aprile del 1924, le barche da pesca stendere le reti; la scuola, i buoni risultati, i trasferimenti a Roma e poi a Sanremo nel 1938 ‘il luogo dove il viaggio ebbe il suo consapevole inizio…’ e dove Scalfari fu accolto come ‘terrone’ e chiamato in un primo tempo ‘Napoli’.
A Sanremo fu soprattutto compagno di banco, in seconda e terza liceo, di Italo Calvino, figura fondamentale rievocata nei suoi libri e in molte occasioni. ‘Quello con Italo del resto è stato per me – e forse anche per lui – un rapporto essenziale perché il nocciolo del nostro modo di pensare e di sentire ce lo formammo insieme, sicchè quando parlo di me non posso fare a meno di parlare anche di lui’, spiega Scalfari.
In una vita in cui ‘non si è mai tanto divertito quanto lavorando’ Scalfari parla di Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti come dei suoi ‘padri di giornalismo e di politica’, ricorda gli anni dell’Università, in cui ebbe il primo contatto con il giornalismo e collaborava con ‘Roma Fascista’. “Ero cresciuto nel fascismo come tutti i giovani della mia età”, spiega. Rievoca gli anni alla Bnl come capo dell’ufficio ‘merci-estero’ a 26 anni, la collaborazione con il Mondo, il matrimonio con Simonetta de Benedetti nel ’54 a Londra e poi, nel ’59 a Roma, la direzione dell’Espresso dal 1963 al 1968 e la decisione di fondare un quotidiano nazionale che ‘mi portavo dentro fin dal 1954’ e che diventò realtà nel luglio del ’75 quando ‘nella villa di Sommacampagna di Giorgio Mondadori, in una notte di temporale estivo cui seguirono le stelle, firmammo l’atto di costituzione della società editrice. Era un sabato, la domenica andammo tutti ad ascoltare l’Aida all’Arena di Verona. Così cominciò quella bellissima avventura’, racconta.
Scalfari individua anche diverse fasi nella storia di Repubblica fra cui quella cruciale del ’78, quando fu rapito e poi ucciso Aldo Moro e in cui nacque il ‘partito della fermezza’, di cui faceva parte Repubblica, contrapposto a quello della ‘trattativa’. Dopo i saggi filosofici, il suo esordio narrativo è nel 1998 con ‘Il labirinto’, tornato in libreria nel 2016 con la prefazione dello stesso Scalfari. Nei sei libri del Meridiano a partire da ‘Incontro con io’ del 1994, a ‘Per l’alto mare aperto’ e ‘Scuote l’anima mia eros’ del 2011 compie un viaggio dentro se stesso. Nel Meridiano ci troviamo di fronte, come spiega Asor Rosa, a uno ‘Scalfari storico, ossia, più o meno, quel che lui è stato’ e a uno ‘Scalfari ideale, colui che oggi si rilegge e si ripensa’. I suoi pensieri, la gioia e fatica di vivere Scalfari li ha raccontati, usando per la prima volta la forma del diario, anche ne ‘L’allegria, il pianto, la vita’ Einaudi, 2015) e nella commovente dichiarazione d’amore per la vita ‘L’ora del blu’ (Einaudi, 2019) dove lo scopriamo poeta. Tra gli ultimi libri, nel 2019, ‘Il Dio unico e la società moderna. Incontri con Papa Francesco e il cardinale Carlo Maria Martini’, sempre per Einaudi, il suo editore.