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    Governo: Lo Russo, oltre 2mila firme a appello per Draghi

    (ANSA) – TORINO, 20 LUG – “Abbiamo superato quota 2.000: un
    sindaco italiano su quattro ha sottoscritto l’appello dei
    sindaci al presidente Draghi”. Ad annunciarlo in un tweet è il
    primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo, uno dei promotori
    dell’appello, sottoscritto inizialmente a partire da domenica da
    11 sindaci, per chiedere al premier, Mario Draghi, di proseguire
    il suo mandato.   
    “Una dimostrazione di compattezza senza precedenti in Italia
    – sottolinea Lo Russo -: speriamo il presidente possa
    accoglierla come ulteriore elemento utile a proseguire il
    lavoro”. (ANSA).   

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    La crisi di governo: la cronaca della giornata in diretta – FOTO

    Ore 8.33 – “Dopo la crisi di governo causata dai 5 Stelle, dopo giorni di minacce e provocazioni, con decine di parlamentari che cambiano partito per salvare la poltrona e con un Pd che insiste a parlare di ius soli, ddl Zan e legge elettorale, invece di mettere al centro stipendi, bollette e lavoro, oggi si decide. E la Lega, unita e compatta, deciderà solo e soltanto per il bene e il futuro dell’Italia”. Così scrive su Twitter il segretario della Lega, Matteo Salvini in vista delle comunicazioni del premier Draghi attese stamattina al Senato. 
    Ore 9.14 – “Mi auguro che sia una buona giornata per il Paese”. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, deputato del M5s, arrivando al Senato per le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, senza rispondere alle domande sulla posizione del Movimento.

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    Draghi al bivio, sale la tensione tra i partiti. Il centrodestra di governo a Palazzo Chigi

    Draghi al bivio tra governo e crisi. Domani alle 9.30 le comunicazioni al Senato (fiducia in serata), giovedì alla Camera.
    Il premier Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi dopo l’incontro con il centrodestra di governo, presenti Matteo Salvini, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. Il rendez vous è stato organizzato con una telefonata tra Silvio Berlusconi e il presidente del Consiglio. Il vertice di centrodestra è riaggiornato a stasera, sempre a Villa Grande. Prevista domani alle 8.45 la riunione dei senatori di Forza Italia che si vedranno prima delle comunicazioni del premier.

    Agenzia ANSA

    Le comunicazioni del premier prima al Senato, poi alla Camera (ANSA)

    “L’ho scritto in una chat: ascolteremo il discorso di Draghi in aula domani. Trovo chiaro che se aprirà ai principali temi posti all’interno dei 9 punti da parte del Movimento 5 stelle, diventa ingiustificabile non confermare la fiducia”. Così il capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa, al termine della capigruppo di Montecitorio. “C’è una variabile, Draghi deve dire qualcosa”, ha aggiunto, e a chi gli domandava se si profila una scissione nel Movimento, ha risposto: “L’oggetto è cosa dirà Draghi e come si reagirà alle dichiarazioni di Draghi”.Le forze di centrodestra di governo riunite a Villa Grande intendono chiedere un incontro al premier Mario Draghi. “Incredulità del centrodestra di governo per le provocazioni del Pd: il premier non può gestire una crisi così complessa confrontandosi solo con il campo largo di Pd e 5 Stelle, a maggior ragione dopo una crisi causata dallo strappo di Giuseppe Conte e dalle provocazioni del Partito democratico”.Nella residenza romana di Silvio Berlusconi sono riuniti a pranzo, oltre a lui, il leader della Lega, Matteo Salvini e i suoi capogruppi parlamentari Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani e i capigruppi azzurri Paolo Barelli e Annamaria Bernini, Lorenzo Cesa e Antonio De Poli rispettivamente segretario e presidente dell’Udc e Maurizio Lupi di Noi con l’Italia. “All’inizio del vertice del centrodestra di governo è stato espresso sconcerto perché il presidente Mario Draghi ha ricevuto il segretario del Pd e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica. È quanto riferiscono fonti del centrodestra di governo.
    Draghi in mattinata ha ricevuto Letta a Palazzo Chigi e si è recato stamane al Quirinale per incontrare Mattarella.
    E’ in pressing il Pd, a tutti i livelli e con tutti i protagonisti di questi giorni. E’ quanto viene confermato da fonti dem. Parola chiave: continuità. In quest’ottica rientrerebbe la visita del segretario Pd, Enrico Letta, stamani a Palazzo Chigi. Sull’incontro dal Nazareno bocche cucitissime: “Non è il momento dell’improntitudine – viene spiegato – serve serietà”.

    Agenzia ANSA

    Domani Draghi al Senato, giovedì alla Camera. Nodo rimpasto (ANSA)

    Secondo quanto si apprende, intanto, dalla Lega, dalla riunione del leader Salvini con i suoi ministri e sottosegretari si conferma “grande compattezza: il partito è indisponibile a proseguire il lavoro con gli inaffidabili 5 Stelle e senza chiarezza. L’auspicio è garantire all’Italia soluzioni all’altezza, evitando che provocazioni, liti e figure inadatte blocchino il Paese”.
    “A sentire la stampa sembra che tutta Italia stia supplicando Draghi di rimanere, come se questo governo fosse nel cuore di tutti gli italiani. Pero’ poi la stessa stampa avverte che se si votasse stravincerebbe chi sta all’opposizione. Tipiche dissonanze cognitive della sinistra”. Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Ecco perché le stanno tentando tutte per evitare di tornare subito al voto…”, scrive poi sulla sua pagina Facebook Giorgia MELONI, postando un recente sondaggio di Swg che dà Fdi al 23,8 per cento. “Ecco spiegato perché la sinistra ha così paura delle elezioni”, si legge nel post dove campeggia una foto della leader di Fdi accanto alla recente rilevazione.
    “Dalle dimissioni di Draghi ad oggi sono successi due fatti politici clamorosi. Le manifestazioni e gli attestati di supporto al governo Draghi affinché possa restare in carica: oltre 1600 sindaci, la società civile, gli imprenditori, la comunità finanziaria e quella internazionale. Il direttivo della Camera del gruppo M5S, oggi partito di Conte, ha espresso la volontà di votare la fiducia al governo Draghi, al di là della volontà dei vertici”. Così il ministro Luigi Di Maio durante l’assemblea congiunta di Insieme per il Futuro.
    Domani si ripartirà da Palazzo Madama per quella che appare la giornata più dura dalla nascita del governo dell’ex banchiere centrale. Intanto si moltiplicano gli appelli e le prese di posizione a favore del premier.

    Agenzia ANSA

    “Le dimissioni di Mario Draghi da presidente del consiglio italiano dopo una spaccatura nel suo governo di unità nazionale annunciano una maggiore incertezza politica anche se venissero evitate le elezioni anticipate”. (ANSA)

    “I consumi rallentano, l’inflazione cresce, il conflitto in Ucraina continua e preoccupa la prospettiva delle restrizioni monetarie. In questo contesto, la crisi politica rischia di ripercuotersi pesantemente su quella economica. Serve, invece, la guida di Draghi e un’azione di governo sempre più efficace per gestire al meglio le risorse del PNRR, la legge di bilancio e le riforme strutturali che il Paese attende”. E’ quanto afferma il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati sulla congiuntura diffusi stamattina dalla Confederazione.
    La crisi di governo in Italia “non è una buona notizia, abbiamo grande rispetto per il lavoro eccezionale portato avanti dal presidente del Consiglio Mario Draghi”. Lo ha detto il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a una domanda sulla situazione politica italiana. “Per gestire le crisi che attraversiamo e in particolare quella energetica, serve continuità governativa e si spera che possa durare”, ha detto. “La continuità è ciò di cui abbiamo bisogno, perché i momenti che abbiamo di fronte sono complicati e dovremo mostrare molta unità e solidarietà”.
    “Ieri sera abbiamo superato le 1500 firme, siamo quasi a 1600” per l’appello dei sindaci al premier affinché rimanga in carica, e “probabilmente arriveremo a 2000 prima del discorso del presidente Draghi al Senato”. Così Dario Nardella, sindaco di Firenze, in collegamento con Omnibus su La7. “C’è un’adesione larghissima – ha aggiunto – che va da nord a sud, dal centrosinistra al centrodestra, e che nasce da una preoccupazione oggettiva, quella che noi viviamo ogni giorno sul territorio”. Per Nardella le tante firme dei sindaci sono “un dato sorprendente, mai vista una cosa del genere: evidentemente c’è un sentimento fortissimo”.

    Agenzia ANSA

    Per andare avanti in nome della stabilità (ANSA)

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    Crisi di governo, la cronaca della giornata in diretta – FOTO

    Ore 21  –  Il premier Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi dopo l’incontro con il centrodestra di governo 
    Ore 19.39 – Il centrodestra di Governo, in tutte le sue componenti, si sta recando a Palazzo Chigi per incontrare il Presidente Mario Draghi. Ci saranno Matteo Salvini, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. Il rendez vous è stato organizzato poco fa, con una telefonata tra Silvio Berlusconi e il premier. Il vertice di centrodestra è riaggiornato a stasera, sempre a Villa Grande.Ore 17.43 – “L’ho scritto in una chat: ascolteremo il discorso di Draghi in aula domani. Trovo chiaro che se aprirà ai principali temi posti all’interno dei 9 punti da parte del Movimento 5 stelle, diventa ingiustificabile non confermare la fiducia”. Così il capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa, al termine della capigruppo di Montecitorio. “C’è una variabile, Draghi deve dire qualcosa”, ha aggiunto, e a chi gli domandava se si profila una scissione nel Movimento, ha risposto: “L’oggetto è cosa dirà Draghi e come si reagirà alle dichiarazioni di Draghi”.Ore 17.42 – La Borsa di Milano chiude tonica spinta dalle banche, in vista delle decisioni della Bce sui tassi d’interesse. A Piazza Affari si respira un clima positivo, in linea con gli altri listini europei, alla viglia dell’intervento di Mario Draghi alle Camere con il successivo voto di fiducia. L’ultimo indice Ftse Mib guadagna il 2,49% a 21.696 punti.Ore 16.40 – L’esito del voto di fiducia di domani al Governo “è altamente incerto, ma i recenti eventi sono negativi per il credito e aumentano il rischio di elezioni anticipate”. Anche se Draghi rimarrà premier, “l’attuazione delle politiche sarà più difficile in vista delle elezioni, in particolare per le politiche necessarie per sbloccare la terza rata dei fondi di risanamento dell’UE”.Lo scrive Moody’s secondo cui “Il governo potrebbe anche avere difficoltà a trovare un accordo sul bilancio 2023, che dovrà presentare alla Commissione europea entro ottobre, o su politiche per gestire i rischi legati alla dipendenza dell’Italia dal gas russo”Ore 16.31 – “Incredulità del centrodestra di governo, che si sta confrontando a Villa Grande, per le provocazioni del Pd: il premier non può gestire una crisi così complessa confrontandosi solo con il campo largo di Pd e 5 Stelle, a maggior ragione dopo una crisi causata dallo strappo di Giuseppe Conte e dalle provocazioni del Partito democratico”. Si apprende da fonti del centrodestra di governo.Ore 15.59 – Le forze di centrodestra di governo riunite a Villa Grande, secondo quanto si apprende, intendono chiedere un incontro al premier Mario Draghi. Il vertice è ancora in corso.Ore 14.29 – “Dalle dimissioni di Draghi ad oggi sono successi due fatti politici clamorosi. Le manifestazioni e gli attestati di supporto al governo Draghi affinché possa restare in carica: oltre 1600 sindaci, la società civile, gli imprenditori, la comunità finanziaria e quella internazionale. Il direttivo della Camera del gruppo M5S, oggi partito di Conte, ha espresso la volontà di votare la fiducia al governo Draghi, al di là della volontà dei vertici”. Così il ministro Luigi Di Maio durante l’assemblea congiunta di Insieme per il Futuro.
    Ore 14.23 – “All’inizio del vertice del centrodestra di governo è stato espresso sconcerto perché il presidente Mario Draghi ha ricevuto il segretario del Pd e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica. È quanto riferiscono fonti del centrodestra di governo riuniti a Villa Grande.
    Ore 13.54 – Al via il vertice delle forze di centrodestra che sostengono il governo Draghi, a Villa Grande. Nella residenza romana di Silvio Berlusconi sono riuniti a pranzo, oltre a lui, il leader della Lega, Matteo Salvini e i suoi capogruppi parlamentari Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani e i capigruppi azzurri Paolo Barelli e Annamaria Bernini, Lorenzo Cesa e Antonio De Poli rispettivamente segretario e presidente dell’Udc e Maurizio Lupi di Noi con l’Italia.
    Ore 13.22 – “Ecco perché le stanno tentando tutte per evitare di tornare subito al voto…”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Giorgia MELONI, postando un recente sondaggio di Swg che dà Fdi al 23,8 per cento. “Ecco spiegato perché la sinistra ha così paura delle elezioni”, si legge nel post dove campeggia una foto della leader di Fdi accanto alla recente rilevazione.
    Ore 12.34 – Continua il pressing del Pd, a tutti i livelli e con tutti i protagonisti di questi giorni, su Mario Draghi, affinché scelga di restare alla guida del governo. E’ quanto viene confermato da fonti dem. Parola chiave: continuità. In quest’ottica rientrerebbe la visita del segretario Pd, Enrico Letta, stamani a Palazzo Chigi. Sull’incontro dal Nazareno bocche cucitissime: “Non è il momento dell’improntitudine – viene spiegato – serve serietà”
    Ore 12.22 – L’incontro di questa mattina tra Sergio Mattarella e Mario Draghi rientra nelle consuete interlocuzioni tra presidente e premier, tanto più in fasi delicate come l’attuale, e all’indomani del viaggio in Algeria. Lo sottolineano fonti del Quirinale.
    Ore 12.13 – “A sentire la stampa sembra che tutta Italia stia supplicando Draghi di rimanere, come se questo governo fosse nel cuore di tutti gli italiani. Pero’ poi la stessa stampa avverte che se si votasse stravincerebbe chi sta all’opposizione. Tipiche dissonanze cognitive della sinistra”. Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
    Ore 12.03 – Piazza Affari gira in positivo (Ftse Mib +0,4% a 21.252 punti) dopo la conferma del tasso d’inflazione nell’Eurozona. In calo a 203,3 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano che arretra di 0,2 punti al 3,271%.
    Ore 11.58 – La crisi di governo in Italia “non è una buona notizia, abbiamo grande rispetto per il lavoro eccezionale portato avanti dal presidente del Consiglio Mario Draghi”. Lo ha detto il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a una domanda sulla situazione politica italiana. “Per gestire le crisi che attraversiamo e in particolare quella energetica, serve continuità governativa e si spera che possa durare”, ha detto. “La continuità è ciò di cui abbiamo bisogno, perché i momenti che abbiamo di fronte sono complicati e dovremo mostrare molta unità e solidarietà”.
    Ore 11.50 – Secondo quanto si apprende dalla Lega, dalla riunione del leader Salvini con i suoi ministri e sottosegretari si conferma “grande compattezza: il partito è indisponibile a proseguire il lavoro con gli inaffidabili 5 Stelle e senza chiarezza. L’auspicio è garantire all’Italia soluzioni all’altezza, evitando che provocazioni, liti e figure inadatte blocchino il Paese”.
    Ore 11.25 – Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato stamane al Quirinale per incontrare il presidente Mattarella.
    Ore 10.31 – E’ previsto un vertice del centrodestra di governo all’ora di pranzo a Villa Grande, dove il leader di FI Silvio Berlusconi alloggia a Roma.
    Ore 10.16 – È iniziata alla Camera la riunione del leader leghista Matteo Salvini con ministri, sottosegretari, capigruppo e vicesegretari del suo partito.
    Ore 10.15 – Il segretario del Pd Enrico Letta, questa mattina è stato a palazzo Chigi, a colloquio con il premier Mario Draghi.
    Ore 9.57 – “Le dimissioni di Mario Draghi da presidente del consiglio italiano dopo una spaccatura nel suo governo di unità nazionale annunciano una maggiore incertezza politica anche se venissero evitate le elezioni anticipate”. Lo afferma l’agenzia di rating Fitch in una nota. “Le implicazioni di breve termine per la politica economica e di bilancio dipendono dagli esiti politici, ma è probabile che le riforme strutturali e il risanamento di bilancio diventino più impegnativi”, aggiunge.
    Ore 9.30 – “I consumi rallentano, l’inflazione cresce, il conflitto in Ucraina continua e preoccupa la prospettiva delle restrizioni monetarie. In questo contesto, la crisi politica rischia di ripercuotersi pesantemente su quella economica. Serve, invece, la guida di Draghi e un’azione di governo sempre più efficace per gestire al meglio le risorse del PNRR, la legge di bilancio e le riforme strutturali che il Paese attende”. E’ quanto afferma il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati sulla congiuntura diffusi stamattina dalla Confederazione.
    Ore 9.03 – Indice FTSE-MIB -0,78% a quota 21.003,45 in apertura.
    Ore 9.03 – “Ieri sera abbiamo superato le 1500 firme, siamo quasi a 1600” per l’appello dei sindaci al premier affinché rimanga in carica, e “probabilmente arriveremo a 2000 prima del discorso del presidente Draghi al Senato”. Così Dario Nardella, sindaco di Firenze, in collegamento con Omnibus su La7.

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    Governo: 1.861 sindaci hanno firmato l'appello a Draghi

    Sono arrivati a quota 1.861 i sindaci che hanno sottoscritto l’appello a Mario Draghi ad andare avanti in nome della stabilità. Si tratta di un lungo elenco che va dalle grandi città ai piccoli comuni, con una rappresentanza di diverse forze politiche e liste civiche, anche di centrodestra. “Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni”. “Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità”.

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    Crisi di governo: si alza tensione, incognita governisti M5s – IL PUNTO ALLE 18

    Passano le ore e manca ancora il “fatto politico” che potrebbe consentire di sbloccare la crisi di governo. I governisti 5S continuano a stare coperti mentre Forza Italia e la Lega alzano la posta. Salvini e Berlusconi si vedono a Villa Grande: un vertice nel corso del quale non solo ribadiscono il no ai Cinque Stelle ma mettono a verbale anche l’irritazione per l’incontro fra il premier Mario Draghi e il segretario del Pd Enrico Letta. Palazzo Chigi non può limitarsi a un confronto esclusivamente con il Pd e il Movimento, è la rivendicazione a cui si aggiunge la richiesta di essere trattati con pari dignità. Le porte di Palazzo Chigi – viene però precisato da fonti di governo – sono sempre state aperte. Sono momenti di grande tensione fra i partiti, con i Dem che non mollano il pressing verso il presidente del Consiglio affinché resti alla guida del governo e il M5s attraversato da profonde divisioni. Dissensi che però non riescono ancora a prendere una forma: e se fra i parlamentari c’è chi è pronto a scommettere che in serata la rottura possa consumarsi, l’ottimismo con cui si era aperta la giornata necessariamente ha ceduto il posto a una maggiore cautela. Anche perché chi nel centrodestra ragiona dell’ipotesi di un Draghi bis senza il M5s di Giuseppe Conte deve necessariamente fare i conti con la variabile di un rimpasto. Pontieri sarebbero già a lavoro per sminare il campo dalle richieste dei partiti: i desiderata della Lega – che potrebbe volere un cambio al ministero dell’interno e della Salute dove siedono la ministra Luciana Lamorgese e il collega Roberto Speranza – sarebbero destinati a essere delusi perché considerati “irricevibili”. Non è invece escluso, si ragiona in ambienti parlamentari, che il partito guidato da Matteo Salvini possa ambire al ministero delle Politiche agricole, oggi guidato da Stefano Patuanelli che insieme alla collega Fabiana Dadone (M5s) e ad una pattuglia di sottosegretari potrebbe dimettersi. Ma in questo caso si tratterebbe – viene spiegato – di semplici sostituzioni. Il momento della verità sarà domani: Draghi è atteso alle 9.30 in Senato dove terrà le sue comunicazioni, che saranno poi seguite da un lungo dibattito. Il voto di fiducia infatti, se si terrà sarà solo in serata. I deputati invece dovranno eventualmente attendere giovedì.

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    Mercoledì Draghi in Senato alle 9.30, eventuale voto 19.30, il timing

    Iniziano mercoledì 20 luglio alle 9.30 le comunicazioni del premier Mario Draghi in Senato. La giornata a palazzo Madama dovrebbe terminare alle 19.30 per passare alla Camera il giorno successivo. Lo si apprende al termine della conferenza dei capigruppo del Senato. Il timing della giornata prevede anche, sempre che le condizioni lo permettano, una pausa alle 10.30 per la consegna del discorso del presidente alla Camera. L’Aula del Senato riprenderebbe intorno alle 11 con la discussione generale di circa 5 ore. Verso le 18.40 potrebbe iniziare la chiama.Alla Camera le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi si terranno giovedì. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Dalle 9 alle 11.30 ci sarà la discussione generale. Alle 11.30 la replica di Draghi.Domani, mercoledì 20 luglio, alle 10.30 il presidente del Consiglio Draghi, dopo aver svolto le sue comunicazioni al Senato, verrà in Aula a Montecitorio a consegnarne il testo, che non ripeterà alla Camera. A quel punto la seduta verrà tolta. Giovedì alle 9.30 ci sarà il dibattito. Alle 11.30 è prevista la replica di Draghi, dopodichè ci saranno le dichiarazioni di voto, fino alle 13.45, quando avrà inizio la votazione, il cui risultato sarà noto intorno alle 15.30.

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    Crisi di governo: trattative serrate, ira Lega per Letta a Chigi – IL PUNTO ALLE 15

    Giornata di incontri, trattative sottotraccia e telefonate per cercare di allargare il pertugio individuato dal Pd per salvare il governo Draghi. In un gran numero di colloqui, alcuni coperti e altri alla luce del sole, si cerca affannosamente una via d’uscita per evitare che domani si vada in Aula al Senato al buio, cioè senza un percorso di salvaguardia definito. A 24 ore dalle comunicazioni del premier in Senato, i partiti sono tutti riuniti e i protagonisti si sono consultati ai più alti livelli. Il presidente del Consiglio è salito al Colle per fare il punto della situazione con il presidente Mattarella ma regna il riserbo sui contenuti della conversazione al Quirinale se si eccettua la conferma che la situazione rimane molto complessa. Indiscrezioni confermano che la linea del premier non è cambiata e che Draghi non ha intenzione di cedere troppo nelle sue comunicazioni in Aula. Poco prima della salita al Colle si è visto entrare a palazzo Chigi il segretario del Pd Enrico Letta che sta alacremente lavorando per salvare la vita dell’esecutivo. Un passaggio che non è piaciuto affatto alla Lega che ha immediatamente protestato esprimendo ‘sconcerto’ perché il presidente Mario Draghi ha ricevuto il segretario del Pd e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica. Nel centrodestra, al di là della posizione di Giorgia Meloni che spinge i suoi alleati per correre al voto, si registrano incertezze e tatticismi: Matteo Salvini ha visto in mattinata i vertici della Lega per poi spostarsi a Villa Grande, la casa di Roma di Berlusconi, per un nuovo incontro con il presidente di Forza Italia. In attesa di novità concrete che consentano al capo del governo di presentare a Palazzo Madama le condizioni per proseguire il lavoro iniziato un anno e mezzo, il premier è al lavoro sul discorso del Senato. Dovrebbe essere un’agenda ristretta ma ben chiara di impegni da rispettare a cominciare dalle misure contro la crisi sociale e sull’emergenza energetica, dalle riforme del Pnrr al sostegno all’Ucraina e alla lotta alla pandemia. Intanto cresce il pressing interno ed internazionale affinchè Draghi resti alla guida del governo. L’ultimo segnale viene dall’agenzia di rating Fitch: ‘Le dimissioni di Draghi annunciano una maggiore incertezza politica anche se venissero evitate le elezioni anticipate. Senza di lui il risanamento di bilancio è più difficile’. Resta quindi altissima l’attesa sulle decisioni del Movimento e molti, a partire dai Dem, si augurano che la pattuglia governista si faccia avanti per evitare un possibile voto di fiducia al buio. Anche se Luigi Di Maio parlando all’assemblea dei parlmentari Ipf ha annunciato che il direttivo M5s della Camera ha già deciso di votare la fiducia a Draghi. A complicare il quadro si aggiunge la posizione della Lega che continua a sottolineare come ‘il partito sia indisponibile a proseguire il lavoro con gli inaffidabili Cinque Stelle e senza chiarezza’.