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    Mattarella compie 81 anni. Draghi: 'Garanzia di stabilità”

    Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella compie 81 anni. Il capo dello Stato, che in settimana ha sciolto le Camere aprendo di fatto alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, non trascorrerà la giornata in famiglia come fece un anno fa per festeggiare gli 80 anni. E’ infatti a Torino perpartecipare alla cerimonia in occasione del 200° anniversario di istituzione della Scuola allievi carabinieri.
    Sui social network sono moltissimi i messaggi di auguri indirizzati a Mattarella. Su Twitter “Auguri Presidente” in mattinata è entrato tra gli argomenti di tendenza.
    Gli auguri sono arrivati anche dal premier Mario Draghi. “A nome del Governo e mio personale Le faccio tanti auguri di buon compleanno. In questi mesi ho avuto modo di apprezzare in più occasioni la Sua grande umanità, la Sua dedizione all’Italia, il Suo alto senso dello Stato. È sempre stato una garanzia di continuità, di stabilità, di rispetto della Costituzione. Rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per i cittadini, per le Istituzioni e per la vita politica e civile di questo Paese. La ringrazio per la fiducia che mi ha mostrato e per il sostegno dato al Governo”, ha scritto Draghi in un messaggio al Capo dello Stato.
    Tra gli auguri, anche quelli del segretario del Pd Enrico Letta.

    #Mattarella #AuguriPresidente pic.twitter.com/BuCc8YRT0X
    — Enrico Letta (@EnricoLetta) July 23, 2022
    Gli auguri del Papa. “In questo particolare frangente, segnato da non poche difficoltà e scelte cruciali per la vita del Paese, Lei continua a offrire un contributo fondamentale e imprescindibile, con gentile autorevolezza ed esemplare dedizione”. Lo afferma papa Francesco in un telegramma augurale inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del suo 81/o compleanno”.”Nella felice ricorrenza del Suo genetliaco, desidero parteciparle cordiali espressioni augurali, assicurando il ricordo orante per la Sua persona e per l’alto servizio che svolge a favore dell’amato popolo italiano”, scrive Francesco nel suo messaggio al capo dello Stato. “Mi unisco dunque volentieri a quanti condividono l’odierna gioia – aggiunge il Pontefice -, formulando i migliori voti per il Suo compleanno e, mentre Le rinnovo la mia personale stima, invio la benedizione apostolica, che estendo ai familiari, ai collaboratori e all’intera Nazione, chiedendole di pregare per me”.
    Casellati: “Ora sfide difficili”. “Nella ricorrenza del Suo compleanno, desidero esprimerLe i più sinceri auguri. Stiamo attraversando un periodo storico denso di incognite e fragilità. Lo scioglimento anticipato delle Camere si inserisce in un contesto di gravi emergenze geopolitiche, economiche, sociali, energetiche, ambientali. Forte è la preoccupazione di cittadini, famiglie e imprese per il loro futuro, per le prospettive del Sistema Paese. Tanti sono gli impegni prioritari a cui l’Italia è chiamata a livello europeo ed internazionale. In questo momento storico particolarmente delicato, la Sua fermezza nel difendere e promuovere l’unità nazionale attingendo sempre allo spirito della Costituzione rappresenta un baluardo più che mai prezioso a tutela dei nostri valori costitutivi: il senso di appartenenza nazionale; l’ancoraggio democratico delle istituzioni; i legami di solidarietà e fratellanza che sono alla base del nostro essere comunità. Nei prossimi mesi La attenderanno altre sfide difficili, ma sono certa che saprà decifrarle ed interpretarle con grande autorevolezza ed incisività, sostenendo e ridando slancio alle migliori energie della nostra amata Italia. ;Nel rinnovarLe i migliori auguri, colgo l’occasione, Signor Presidente, per rivolgerLe un personale ringraziamento per la vicinanza dimostrata nel corso di tutta la legislatura”. Lo scrive la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in un messaggio di auguri al presidente Mattarella.
    Il messaggio ai giovani. “Sono molto avanti negli anni, sto per farne 81, sono precisamente vecchio”, ha detto Mattarella un mese fa, in occasione della visita a Villa Maraini-Croce Rossa italiana in cui ha lanciato uno schietto messaggio ai più giovani: “Ciascuno di noi – ha affermato – in qualunque esperienza umana, è irripetibile. In questo lungo percorso ho incontrato tante persone mai due fra di loro uguali, ciascuna persona ha un immenso valore, inestimabile, e allora questo valore va espresso con pienezza di libertà, con pienezza di futuro da costruire”.

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    Mattarella a Torino per il giuramento degli Allievi carabinieri

    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato in piazza Castello a Torinoper presenziare alla cerimonia del giuramento degli Allievi carabinieri del 140/o corso intitolato ad Alberto La Rocca, carabiniere Medaglia d’Oro al Valor Militare, che nell’agosto 1944 si consegnò ai tedeschi a Fiesole per salvare la vita di dieci ostaggi civili che sarebbero stati uccisi in conseguenza della sua fuga per unirsi alle brigate partigiane.
    La cerimonia cade nel bicentenario dalla fondazione della prima scuola di formazione dell’Arma dei carabinieri, che la Città di Torino ospita dal 1822. Il 12 ottobre 1822 infatti il re di Sardegna Carlo Felice emanò a Torino le Regie Patenti con le quali istituì la figura dell’Allievo carabiniere.
    Uno schieramento diretto dal maggiore Alberto Giletti – che include la Banda dell’Arma dei carabinieri, il Gagliardetto del 140/o Corso Formativo, e un Battaglione di formazione composto dagli allievi del 140/o corso – ha reso gli onori oggi in piazza Castello a Torino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello Stato passa in rassegna i reparti schierati, accompagnato dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Con loro anche il capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, e il comandante generale dei Carabinieri Teo Luzi.

    Torino, Mattarella e Guerini al giuramento degli Allievi Carabinieri

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    Nyt: la caduta di Draghi fa temere l'indebolimento del fronte anti Mosca

    Il solo fatto che Mario Draghi avesse un posto a quel tavolo” con Emmanuel Macron e Olaf Scholz sul treno per Kiev “rifletteva come, con la forza della sua statura e della sua credibilità, avesse reso il suo Paese – gravato dai debiti e da una persistente instabilità politica – un partner alla pari con le più importanti potenze europee. Fondamentale per quel successo non è stata solo la sua capacità come ex presidente della Banca centrale europea, ma anche il suo incrollabile riconoscimento che la guerra russa rappresenta una sfida esistenziale all’Europa e ai suoi valori”. Lo scrive il New York Times in un lungo articolo sulla crisi politica italiana.
    “Tutto ciò ora è a rischio da quando una ribellione populista, motivata da una presa opportunistica del potere, ha silurato il governo di Draghi”, aggiunge il quotidiano americano sottolineando come i sondaggi per le elezioni di settembre “mostrino che un’alleanza dominata da nazionalisti e populisti di estrema destra è fortemente favorita per guidare l’Italia il prossimo autunno”.
    Questo, si legge ancora nell’articolo di Jason Horowitz, “solleva preoccupazioni, ben oltre l’Italia”, su quali “danni un governo italiano più solidale con la Russia e meno impegnato nei confronti dell’Unione europea potrebbe causare alla coesione dell’Occidente di fronte a quella che è forse la più grande combinazione di sfide economiche e di sicurezza dalla Guerra Fredda”.

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    Palamara: 'Mi candido, interlocutori di centrodestra ma non solo

    “Mi candido alle elezioni del 25 settembre. Chi saranno i nostri interlocutori politici? Io penso che questo sia un tema che storicamente ha interessato il mondo del centrodestra. Ma non solo. Penso che il tema della giustizia abbia diviso il Paese in due tra garantisti e giustizialisti, ed è stata la vera sconfitti. Il Paese è di tutti”. Lo ha detto Luca Palamara, annunciando la sua discesa in campo alle politiche del 25 settembre, all’Hotel Baglioni in via Veneto a Roma, e lanciando la sua associazione, “Oltre il sistema”.
    “Quindi è molto semplice: no all’uso politico della giustizia. La mia battaglia di verità continua”, ha aggiunto.  

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    Regioni: Molise, Consiglio ministri impugna due leggi

    (ANSA) – CAMPOBASSO, 23 LUG – Il Consiglio dei ministri, su
    proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie,
    Mariastella Gelmini, ha impugnato la legge 7/2022 della Regione
    Molise ‘Disposizioni collegate alla manovra di bilancio
    2022-2024 in materia di entrate e di spese. Modificazioni e
    integrazioni di leggi regionali’. L’impugnativa, “in quanto
    talune disposizioni in materia di beni culturali e paesaggio e
    di ordinamento civile, ponendosi in contrasto con la normativa
    statale, violano gli articoli 3, 9, e 97, 117, primo e secondo
    comma della Costituzione, l’articolo 81, terzo comma,
    relativamente alla copertura finanziaria, nonché i principi di
    leale collaborazione, di uguaglianza, buon andamento e
    imparzialità dell’amministrazione. Il Consiglio dei ministri ha
    impugnato anche la ‘Legge di stabilità regionale anno 2022’, in
    quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la
    normativa statale in materia di beni culturali e paesaggio,
    concorsi pubblici e coordinamento della finanza pubblica,
    violano gli articoli 3, 97, 117, secondo e terzo comma e 119
    della Costituzione, nonché l’articolo 81, terzo comma,
    relativamente alla copertura finanziaria”. (ANSA).   

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    Renzi: 'Alle prossime elezioni serve un polo del buonsenso'

    In vista delle prossime elezioni serve “un Polo del buonsenso”, secondo il leader di Italia Viva Matteo Renzi, che è critico sulla scelta del segretario del Partito democratico Enrico Letta di chiudere sul ‘campo largo’.
    “Hanno già deciso di perdere e si attrezzano per fare opposizione – afferma l’ex premier in un’intervista alla Stampa -. Se questo è il disegno, Letta rischia di essere il segretario di un partito che lascia per la prima volta la maggioranza assoluta alla più estrema destra del panorama europeo”.
    “Non capisco la scelta dem”, aggiunge Renzi. “Magari prendono il 25%, ma lasciano alla Meloni e a Salvini la possibilità di cambiare la Costituzione da soli. Se davvero fosse così, auguri”. Il polo definito da Renzi, invece, “contribuirebbe a portare ad una coalizione più vasta”, precisa.+
    Far cadere il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato “un autogol”, afferma l’ex premier. “Stavamo giocando una partita decisiva, da campioni d’Europa in carica”. E “Draghi non è un brand”, dice a chi lo tira per la giacchetta. “Draghi è un premier che ha sostituito il populista grillino solo grazie al coraggio lungimirante e forse un po’ folle di Italia Viva”, aggiunge Renzi.   

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    Regioni:Consiglio Calabria, presidente Mancuso rinvia nomine

    (ANSA) – REGGIO CALABRIA, 23 LUG – “Dinanzi ad una campagna
    elettorale da cui i cittadini si attendono dalla politica
    posizionamenti chiari e proposte puntuali per affrontare i tanti
    problemi del Paese, a ognuno di noi è richiesta la massima
    responsabilità nell’esercizio delle funzioni pubbliche”. Così il
    presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo
    Mancuso, della Lega, ha motivato, durante la Conferenza dei
    capigruppo, la decisione di non dare corso alle nomine di sua
    competenza per le quali è stato delegato dall’Assemblea
    legislativa.   
    “E questo – ha affermato il presidente Mancuso – per evitare
    sospetti di interferenze anomale attraverso gli strumenti di cui
    la Regione dispone e prevenire i rischi di eventuali distorsioni
    in quella che auspichiamo debba essere una libera e corretta
    consultazione elettorale”.   
    La sospensione delle nomine, “pur essendo stati regolarmente
    pubblicati – ha detto ancora Mancuso – gli elenchi definitivi
    dei candidati e benché il Consiglio regionale abbia delegato il
    suo vertice istituzionale e amministrativo ad effettuare le
    circa 70 designazioni di sua competenza, si protrarrà per tutto
    il periodo della campagna elettorale per le consultazioni
    politiche fissate per il 25 settembre”. (ANSA).   

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    Meloni: 'governa chi vince alle urne, e noi siamo pronti'

    Chi prende più voti andrà a Palazzo Chigi, lei è pronta e lo è anche Fdi. Intervistata in apertura della Stampa, Giorgia Meloni spiega che da tempo si lavora al programma.
    Il centrodestra può vincere le elezioni, ogni partito ne ha uno di partenza, ma in quello comune ci si dovrà concentrare su quello che si può fare. Intanto nessun totonomi, ma se si andasse al governo si dovrebbe prendere tutto il meglio.
    Nessun rischio dal voto, e sulle riforme Fdi garantirà disponibilità perché si arrivi alle scadenze in tempo utile. Sul rapporto con gli alleati, via i tatticismi, bisogna compattarsi e battere l’avversario: il Pd.La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
    “Da tempo lavoriamo alla costruzione di un programma – spiega la leader di Fratelli d’Italia – . A differenza della sinistra, non ci dobbiamo inventare un’identità. Le nostre proposte si conoscono, si tratta di ribadirle”.
    Guardando alla campagna elettorale, “il centrodestra può vincere le elezioni, ma governerà in una fase complessa”. E dunque “nel programma comune – spiega – dovremmo concentrarci sulle cose che si possono fare. Meglio mettere una cosa in meno, che una in più che non si può realizzare”. Ed è presto per parlare di nomi. “Dovremmo prendere tutto il meglio che c’è. Senza pregiudizi”, afferma. Quanto alla scelta del premier, in caso di vittoria, “chi vince governa”, la chiude Meloni, “questa regola ha sempre funzionato”, “non abbiamo nemmeno il tempo di cambiarla”. E sempre sui rapporti con gli alleati, la leader di Fdi confida “che si mettano da parte i tatticismi”. Bisogna “compattarsi per battere l’avversario. L’avversario è il Pd”, puntualizza.
    Sulle riforme da fare in vista della nuova tranche del Pnrr “garantiremo la nostra disponibilità affinché si arrivi alle scadenze in tempo utile”, assicura Meloni. “Se non otteniamo dei soldi è perché il governo non ha lavorato bene”, aggiunge.
    Nessun dubbio sull’Ucraina. Sostenerla “è stata una delle decisioni più facili della mia vita”, dichiara. Sull’invio di armi dice che “bisogna essere lucidi: non possiamo pensare di essere neutrali senza conseguenze”. E chiarisce che la politica estera di un governo a guida Fratelli d’Italia resterà quella di oggi: “per me è una condizione. E non credo che gli altri vogliano metterla in discussione”.
    Dal suo blog, intanto, Beppe Grillo parla dei due mandati e osserva che “sono la luce nella tenebra, sono l’interpretazione della politica in un nuovo modo, come un servizio civile. Sia io che Casaleggio quando abbiamo fatto queste regole non l’abbiamo fatto per ‘l’esperienza’, per andare avanti, ma perché ci vuole una interpretazione della politica in un nuovo modo”. E aggiunge: “Noi siamo questi e la legge dei due mandati deve diventare una legge di Stato. L’Italia si merita una legge sui due mandati e sui cambi di casacca”.
    “Ci vuole una nuova interpretazione della politica e vi dico la verità – aggiunge il garante del M5s -: tutti questi sconvolgimenti, queste defezioni nel nostro Movimento, queste sparizioni sono provocate da questa legge (dei due mandati, ndr) che è innaturale, che è contro l’animo umano. C’è gente che fa questo lavoro, entra in politica per diventare poi una ‘cartelletta’. Gigino ‘a cartelletta’ ora è di là che aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato. Ed ha chiamato decine e decine di cartellette che aspettano come lui di essere archiviate a loro volta in qualche ministero”.