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    Nuova partnership tra l'ANSA e l'agenzia romena AGERPRES

     Un nuovo accordo di collaborazione internazionale è stato firmato oggi a Bucarest tra l’Agenzia ANSA e AGERPRES, agenzia di informazione della Romania, alla presenza dell’Ambasciatore italiano in Romania Alfredo Durante Mangoni e – in collegamento – dell’Ambasciatrice rumena in Italia Gabriela Dancau.    La partnership va ad arricchire ulteriormente il portafoglio di collaborazioni internazionali dell’ANSA e contribuisce a incrementare l’offerta di servizi di informazione internazionale che le due Agenzie offriranno ai propri abbonati e clienti: è prevista infatti la possibilità per i partner di utilizzare i rispettivi servizi informativi per uso editoriale e di sviluppare offerte commerciali congiunte a supporto della comunicazione di istituzioni e aziende dei rispettivi paesi.    L’accordo firmato oggi, ha dichiarato l’ambasciatore italiano a Bucarest Alfredo Durante Mangoni, è “uno strumento per sviluppare le già eccellenti relazioni” tra Italia e Romania, Paesi tra i quali esiste una “partnership strategica in termini di cooperazione in campo politico, economico e culturale”.    Inoltre, ha sottolineato il diplomatico, questa intesa “può aiutarci a contrastare la disinformazione attraverso il lavoro di due affidabili organizzazioni mediatiche che verificano le notizie in modo efficace”.    “Questo accordo non poteva avvenire in un momento più appropriato”, ha detto da parte sua l’ambasciatrice rumena in Italia, Gabriela Dancau, ponendo anch’essa l’accento sul ruolo che la collaborazione tra le due agenzie può avere nel “combattere la disinformazione” di fronte alle grandi sfide del momento: “La guerra in Europa, la pandemia e il riscaldamento globale”.    “Attraverso la collaborazione con l’ANSA saremo in grado di riferire i fatti in modo più efficace”, ha commentato la direttrice generale della AGERPRES, Claudia-Victoria Nicolae, aggiungendo che la continua trasformazione in atto nel mondo dei media fa sì che “abbiamo bisogno uno dell’altro” per “costruire migliori piattaforme a beneficio dei nostri lettori”.    “Lavoriamo con la AGERPRES da molto tempo nell’ambito delle Associazioni internazionali, e condividiamo gli stessi valori, problemi ed esperienze”, ha sottolineato l’Amministratore Delegato dell’ANSA, Stefano De Alessandri, aggiungendo che questa cooperazione “si rafforzerà sensibilmente con questo accordo che costituisce anche un primo passo per lo sviluppo di progetti commerciali congiunti”.   

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    Clima: Extincion Rebellion, avanti con disobbedienza civile

    (ANSA) – TORINO, 26 LUG – Gli attivisti di Extincion
    Rebellion non ci stanno. Non si aspettavano la sequenza di
    denunce e fogli di via arrivati a decine di loro dalla Questura
    di Torino per il blitz con cui due giovani ieri mattina si sono
    arrampicate sul Palazzo della Regione a Torino, per appendere
    sul balcone uno striscione contro la crisi climatica. “La
    disobbedienza civile non violenta è uno degli strumenti
    fondamentali per ottenere dei cambiamenti sociali e politici.   
    Noi vogliamo applicare ciò che funziona. Quindi andremo avanti”.   
    Lo hanno detto in una conferenza stampa al Climate Social Camp,
    il campeggio al parco della Colletta, che da ieri e per un
    totale di cinque giorni accompagna il secondo meeting europeo di
    Fridays for Future. Extinction Rebellion, che a Torino conta su
    un centinaio tra attivisti e simpatizzanti, è infatti tra i
    movimenti che ha aderito al Camp.   
    “Quello che non è giusto – spiegano Delfina e Vic, le due
    attiviste che sono salite sul palazzo con una scala – è quando,
    come è avvenuto ieri, chi non si prende gli stessi nostri rischi
    viene denunciato per gli stessi reati”. In sostanza non si
    aspettavano le misure della Questura di Torino per chi non ha
    partecipato all’azione, “ma si è limitato a stare sotto. in
    piazza Castello, a ballare e ad applaudire. Noi le denunce le
    prendiamo tutte e va bene così e rivendichiamo le nostre azioni
    pacifiche – dicono -. Siamo salite e sapevamo potenzialmente
    quali reati stavamo compiendo. Per cui entro quel limite non ci
    aspettavamo della tolleranza, perché stavamo infrangendo la
    legge. Ci sconvolge che altri sono ora costretti ad andar via da
    Torino, dove studiano e lavorano senza aver commesso il nostro
    reato”, affermano. (ANSA).   

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    Guerini al Copasir, arriva il quarto decreto armi

    Dovrebbe esserci anche il quarto decreto interministeriale sull’invio di armi all’Ucraina – a quanto si apprende – tra i temi dell’audizione al Copasir del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, mercoledì prossimo alle 12.
    Come per gli altri tre decreti precedenti, il titolare della Difesa riferirà al Comitato l’elenco secretato dei materiali e mezzi da inviare alle forze armate di Kiev che si stanno opponendo all’invasione russa.
    Gli invii sono coordinati tra gli Stati ‘donatori’ nel corso di riunioni periodiche del cosiddetto ‘gruppo Ramstein’: l’ultima c’è stata la scorsa settimana.   

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    Moratti, aspetto chiarimento da c.destra, poi mi riterrò libera

    (ANSA) – MILANO, 26 LUG – “Sono concentrata sulla mia
    Regione”: Letizia Moratti, vicepresidente della Lombardia che ha
    dato la disponibilità a candidarsi come governatore, lo ha
    spiegato all’Aria che tira su La7 rispondendo alla domanda se il
    suo nome potesse essere spendibile come ministro o addirittura
    come candidato premier del centrodestra.   
    “Aspetto un chiarimento – ha aggiunto – dopodiché mi riterrò
    libera e indipendente di fare le mie scelte, come sono sempre
    stata”.   
    Letizia Moratti ha poi ribadito di aver dato “la mia
    disponibilità” per una candidatura a governatore per il
    centrodestra “e la riconfermo”. Alla domanda se, dopo la caduta
    del governo Draghi a cui era contraria, si senta ancora di
    centrodestra l’ex ministro ed ex sindaco di Milano ha chiarito:
    “io mi sono sempre considerata al servizio dei cittadini, l’ho
    fatto sempre in maniera civica. Quindi il mio è un impegno
    civico. Non vedo steccati ideologici: io credo nei programmi,
    nell’ascolto e nel confronto, questa è sempre stata la mia
    bussola, la stella polare e sarà sempre così. Non si tratta di
    schieramenti ma di dare risposte”.
    “Cerco di valutare prima i programmi e rispetto a quelli
    scelgo e determino le mie scelte e azioni. Il centrodestra è
    sempre stato europeista e atlantista e in questo mi ritrovo” ha
    aggiunto. Ora, ha notato, “gli schemi si stanno sfaldando e
    ricostituendo, si tratterà di vedere come. Alcune parti
    politiche stanno delineando già un proprio programma e questo mi
    sembra molto serio”. (ANSA).   

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    Siccità: Marnati; riserve acqua finite, salvare ogni litro

    (ANSA) – TORINO, 26 LUG – “Dobbiamo salvare ogni litro di
    acqua potabile a disposizione, perché le riserve sono finite.   
    L’acqua che sta scendendo oggi sui bacini idroelettrici è acqua
    glaciale, cioè che è dovuta purtroppo allo scioglimento dei
    ghiacciai per l’innalzamento dello zero termico, quindi non è
    una bella notizia: arriva acqua, ma stiamo perdendo le riserve”.   
    Così l’assessore all’Ambiente del Piemonte, Matteo Marnati,
    sulla situazione idrica del territorio regionale.   
    “Siamo una delle realtà più virtuose a livello nazionale – ha
    sottolineato Marnati – ma abbiamo il dovere di abbattere la
    dispersione, sul 33% in media, che è ancora troppo alta. Più si
    sale in montagna più le percentuali di dispersione salgono a
    superare anche il 60%, più scendiamo in pianura e più arriviamo
    anche sotto il 20%. L’importante è sostituire le tubature dove
    gli acquedotti hanno oltre 50 anni”. “Il Vco – ha spiegato – è
    la provincia che in questo momento ha più criticità e più
    bisogno di autobotti: chiederemo per questo un ulteriore
    stanziamento di fondi all’interno dello Stato di emergenza,
    perché i costi aumentano. Anche l’Alessandrino è in forte
    difficoltà, il Torinese nella media, il Cuneese abbastanza
    buono, l’Astigiano ha le performance migliori”. (ANSA).   

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    La presenza su Facebook dei partiti durante la caduta del Governo

    ANSA e DataMediaHub hanno analizzato la presenza su Facebook dei principali partiti italiani nella settimana in cui è caduto il Governo Draghi. I dati sono relativi alle fanpage dei partiti dal 19 al 26 luglio 2022.
    Nonostante si dica che gli italiani sono disaffezionati alla politica, tutti i partiti vedono crescere il numero di persone che seguono la propria pagina. Il partito con il maggior numero di follower è il Movimento 5 Stelle che supera i 1,5 milioni di persone che seguono la sua pagina su Facebook. Quello che vede la maggior crescita nell’arco temporale preso in considerazione è Fratelli d’Italia. Per quanto riguarda la numerosità di follower, per tutti i partiti da noi presi in considerazione, i rispettivi leader hanno sempre più persone che seguono la loro pagina rispetto a i follower dell’account del partito.
    Ad esempio, Giuseppe Conte ha più di 4,5 milioni di follower, Salvini oltre 5 milioni e la Meloni 2,3 milioni, per stare ai tre con il maggior numero di persone che seguono la loro pagina. La maggior pressione viene fatta dalla Lega che in questa settimana ha postato mediamente ben 44 post al giorno. Cifra alla quale non si avvicina neppure lontanamente nessuno degli altri partiti da noi esaminati. Anche Italia Viva pare abbia parecchio da dire in questo periodo con una media di oltre 16 post/die. Tutti gli altri, ben distanti, pubblicano tra poco più di quattro e due post al giorno di media. Naturalmente con una tale quantità di post pubblicati quotidianamente non poteva che essere la Lega il partito con il maggior numero di interazioni. Il partito di Salvini però è quello con il tasso di coinvolgimento più basso tra tutti.
    Segue il Movimento 5 Stelle con quasi 127mila interazioni nel periodo nonostante invece pubblichi meno di 4 post al giorno. Al di sotto di Fratelli d’Italia e Più Europa. È invece Azione, il partito di Calenda, quello con il maggior tasso di coinvolgimento. Ma essendo l’engagement rate calcolato per numero di follower, ed essendo Azione quello che ne ha meno di tutti, questo incide al riguardo. In termini di interazioni, fatto 100 il totale, like e le altre reaction che è possibile utilizzare su Facebook pesano sempre almeno il 70%, o più. Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana sono i due partiti con il maggior numero di condivisioni. Entrambi al 13% del totale. Segno che evidentemente chi segue le loro fanpage condivide le posizioni espresse dai due partiti.

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    Salvini: 'Premier? Chi prende un voto in più sceglie'

    “Meno tempo si passa a litigare e meglio è, sceglieranno gli italiani, non vedo dove sia il problema. Chi prende un voto in più sceglie, vince e governa, non capisco dove sia il problema”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini a Rtl 102.5 parlano del nodo della premiership.E ha aggiunto: “Stamattina riunisco tutti i ministri e i governatori della Lega perché c’è il taglio dell’Iva sul pane, pasta, riso, latte, frutta e verdura che si può ottenere già questa settimana. Di questo mi vorrei occupare. Passare le giornate su leadership, collegi e candidature mi sembra tempo perso”. 

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    Aut aut di Meloni agli alleati. Calenda punta su Draghi

    Coalizioni senza pace a due mesi dal voto. Meloni avverte il centrodestra: ‘Senza accordo sulla premiership l’alleanza per governare insieme è inutile’. ‘Chi ha un voto in più indica il premier’, afferma Salvini. Calenda presenta con Bonino il Manifesto del fronte repubblicano, apre a Letta (‘è una persona seria’), chiude a Di Maio, accoglie Gelmini e incontra a sorpresa Renzi: ‘Come premier c’è solo Draghi’. ‘Il tema non è in agenda’, risponde il Pd. Forza Italia perde altri pezzi: lasciano le deputate Annalisa Baroni e Giusy Versace e l’assessore lombardo Mattinzoli. Zingaretti pronto a candidarsi al Parlamento, il Lazio verso il voto nel 2023: ‘Si riproponga il campo largo per vincere’, dice.

    Agenzia ANSA

    Il leader di Azione, presenta il “Patto Repubblicano”, con +Europa. ‘Nessuna alleanza con chi ha fatto cadere Draghi’. ‘Anche Forza Italia è entrata nell’area sovranista’. Bonino: ‘Iniziata l’interlocuzione con il Pd’ Gelmini: ‘Io ci sono, vediamoci’. ‘Con grande piacere’ ha risposto il leader di Azione. Di Maio: ‘Le coalizioni sono un valore’ (ANSA)

    MELONI AVVISA GLI ALLEATI: ‘INTESA SU PREMIER O SALTA IL GOVERNO’
    Le regole ci sono e vanno rispettate. Giorgia Meloni va giù dritta e manda un messaggio chiaro a Silvio Berlusconi e Matteo Salvini: senza un accordo sulla premiership “non avrebbe senso andare al governo insieme”. Una presa di posizione chiara, quella della leader di Fratelli d’Italia su un tema che rischia di mettere in discussione l’alleanza di centrodestra prima ancora dell’avvio ufficiale della campagna elettorale. E proprio per evitare spaccature quando la campagna elettorale è solo all’inizio a sminare la tensione ci prova Matteo Salvini: “Lasciamo a sinistra divisioni e litigi. Chi avrà un voto in più avrà l’onore e l’onere di indicare il premier. Per quanto ci riguarda, siamo pronti a ragionare con gli alleati sul programma di governo partendo da tasse, lavoro, immigrazione e ambiente”.
    Parole che vanno incontro a quanto sostenuto dalla leader di Fdi: “Confido che si vorranno confermare, anche per ragioni di tempo, regole che nel centrodestra hanno sempre funzionato – ribadisce Meloni – e che noi abbiamo sempre rispettato e che non si capisce per quale ragione dovrebbero cambiare oggi”. Che il tema alzi il livello di tensione è ormai evidente tanto che nel vertice convocato per mercoledì nel tardo pomeriggio alla Camera i tre leader ne dovranno comunque discutere. Difficile convincere Fratelli d’Italia a cambiare posizione e magari aprire all’ipotesi, circolata nei giorni scorsi e sostenuta anche da Berlusconi, che a scegliere il premier siano gli eletti dei tre partiti. E’ pur vero che la legge elettorale non prevede che ci sia l’indicazione del candidato alla presidenza del Consiglio nel momento in cui si presentano le liste, ma è evidente che Fdi non sembra disposto a modificare quanto stabilito anche nelle precedenti elezioni quando il centrodestra si recò da Mattarella a chiedere che venisse conferito l’incarico a Matteo Salvini. La Lega infatti era il partito che aveva preso più voti tra quelli della coalizione. Berlusconi, Salvini e Meloni ne discuteranno mercoledì insieme all’altro nodo, non da poco, che i tre sono chiamati a risolvere e cioè la suddivisione dei collegi. Anche qui la regola non scritta che i partiti si erano dati era quella di dividere i posti facendo una media degli ultimi sondaggi. Ma, se da un punto di vista tecnico, nessuno avrebbe da ridire, il problema semmai è dividere i collegi nelle varie regioni: Prima del numero – è il ragionamento che fanno ad esempio gli azzurri – è capire dove abbiamo i collegi, perchè se ad esempio sono tutti in Regioni dove le nostre percentuali sono basse allora diventerebbe un problema.

    Agenzia ANSA

    Così il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, risponde – ad Agorà estate su Rai 3 – ad una domanda sulla futura leadership del centrodestra. Gli insulti a Brunetta? ‘Non li ho mai sentiti, il problema è la sua coerenza politica’ (ANSA)

    CALENDA DICE SÌ A BIG EX FI E AVVERTE: ‘SOLO DRAGHI PREMIER’
    Calenda: ‘Di Maio non so chi sia, Letta persona seria’

    Azione e Più Europa lanciano il Patto Repubblicano, la premessa di una coalizione che apra anche ad alcuni big usciti da FI e si proponga alle prossime politiche in continuità con l’azione di Mario Draghi. E’ lui, secondo Carlo Calenda, l’unica persona che “bisogna tenere a fare il presidente del Consiglio”, non altri. Il riferimento sottotraccia è all’ipotesi di Enrico Letta candidato premier del centrosinistra. Così, a stretto giro, il Nazareno replica alla stoccata: “Noi non siamo la destra che litiga su Palazzo Chigi e sugli incarichi prima ancora di fare le liste. Nessuno può avere dubbi su ciò che pensano Letta e il Pd su profilo e caratura di Draghi. Ma non è un tema in agenda ora”. Dal fronte degli ex forzisti, che di giorno in giorno si ingrossa sempre più, si fa avanti la ministra Mariastella Gelmini che propone un incontro a Carlo Calenda: “L’agenda Draghi è quello che serve all’Italia. Io ci sono”. Il leader di Azione non se lo fa ripetere due volte: “Con grande piacere”. Intanto, la titolare del Sud Mara Carfagna, formalmente ancora nei ranghi di Forza Italia, continua il periodo di riflessione approfondita sul suo futuro, ma chi la conosce scommette che a stretto giro anche lei ufficializzerà l’addio a Silvio Berlusconi. Azione la aspetterebbe a braccia aperte. “Sono sicura che Mara prenderà la decisione giusta, quella di continuare a contribuire al nostro grande progetto”, dice la delegata forzista ai rapporti con gli alleati, Licia Ronzulli. Parole che attestano lo sforzo in atto dentro FI per evitare un altro divorzio pesante. Chi ha già lasciato gli azzurri, ma non ancora svelato le sue carte è Renato Brunetta. Da registrare la chiara analogia tra “l’unione repubblicana per salvare il paese” lanciata dal titolare della Pa e, meno di 24 ore dopo, il “Patto repubblicano” presentato alla Stampa Estera. Per capire che il progetto in questione si collocherebbe nell’area del centrosinistra, basta incrociare aperture e veti. “Da 24 ore è iniziata la prima interlocuzione col Pd che in questi anni ha preferito altri interlocutori, il M5s e l’estrema sinistra, ad esempio”, spiega la senatrice di Più Europa Emma Bonino. Per il resto, i paletti sono chiari: no “a chi ha fatto cadere Draghi”, dunque M5s, Lega e FI. Luigi Di Maio? “Non so di chi lei stia parlando”, taglia corto Calenda. La replica del leader di Insieme per il futuro non si fa attendere: “Le coalizioni sono fondamentali per stare uniti contro gli estremismi. Essere uniti, fra coloro che hanno provato a salvare il governo di unità nazionale, è un valore”.