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    Elezioni: Meloni, 'Un'Italia guidata da FdI sarà affidabile all'estero'

     “Ribadiamo che saremo garanti, senza ambiguità, della collocazione italiana e dell’assoluto sostegno all’eroica battaglia del popolo ucraino. Posso dire che un’Italia guidata da Fratelli d’Italia e dal centrodestra sarà una Italia affidabile sui tavoli internazionali”. L’ha detto la presidente di FdI, Giorgia Meloni alla Direzione nazionale del suo partito in vista delle prossime elezioni.  “Vogliamo difendere gli interessi nazionali e porre in Europa i temi su cui la strategia è stata sbagliata. E dobbiamo essere chiarissimi sulla guerra. Da opposizione, abbiamo chiesto al governo di fare ciò che era necessario perché l’Italia non fosse l’anello debole dell’Occidente, mostrandosi fiera e leale e allontanando lo stereotipo della nazione spaghetti e mandolino tanto cara ai detrattori”. L’ha detto la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni nel suo intervento alla Direzione nazionale del partito.

    Agenzia ANSA

    ‘Centrodestra unito su idee, programmi e progetti per l’Italia’ (ANSA)

    “Agli alleati abbiamo ribadito che per avere un governo forte e duraturo è necessaria una alleanza solida. Si vince e si perde insieme. Sono contenta che alla fine abbia prevalso per tutti il buonsenso. E mi diverte vedere oggi la profonda delusione della sinistra di fronte alla capacità del centrodestra di trovare immediatamente la sintesi e dimostrarsi unito e compatto” ha detto la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni nel corso della Direzione nazionale del partito convocata dopo il vertice del centrodestra di eri.

    Agenzia ANSA

    Passa la linea di Giorgia Meloni sulla premiership. La regola, usata anche per le elezioni del 2018, prevede che ogni lista della coalizione si presenti da sola con il proprio simbolo e chi prende più voti avrà la facoltà di indicare il premier. Per le circoscrizioni all’estero ci sarà una lista unica del centrodestra. Berlusconi: ‘Siamo tutti indispensabili per vincere’ (ANSA)

    “Letta ha detto che l’Italia dovrà scegliere tra lui e noi. E’ vero: noi vogliamo un ritorno del bipolarismo e questo confronto non ci spaventa. Quando la storia chiama bisogna rispondere e noi non ci siamo mai tiratI indietro. Tanto meno lo faremmo adesso”. L’ha detto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni alla Direzione nazionale del suo partito.
       

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    Conte, su doppio mandato presto la soluzione

    “Se io e Grillo abbiamo risolto la questione del doppio mandato? Stiamo discutendo in queste ore e risolveremo entro questa settimana sulle modalità anche per valorizzare esperienze e competenze”. Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte a margine della assemblea della Coldiretti.
    “La trasparenza per me è sempre stato un principio. Se ci sono questioni da chiarire la Lega dovra’ farlo nelle sedi opportune”, ha anche detto Conte in relazione alla polemica scoppiata stamane in relazione a un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa. “Le dichiarazioni di Di Maio? Io non rispondo di affermazioni che non ho letto. Io non so che corbellerie possano dire altri… Il sottoscritto non è andato in alcuna ambasciata russa, non ha avuto nessun contatto con esponenti del governo russo, perché noi queste cose non le facciamo. Noi siamo patrioti che tutelano l’interesse nazionale”. Dunque, “nessuno abbia la miserabile idea di gettare ombre sul comportamento del sottoscritto e del M5s”.

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    Nobel e attivisti, il soft power per la sfida del clima

    (ANSA) – ROMA, 28 LUG – Scienziati e premi Nobel,
    imprenditori, alti dirigenti, politici, diplomatici, attivisti,
    ex ministri o rappresentanti dell’economia insieme ai
    responsabili delle più importanti associazioni internazionali
    che si occupano di cultura, restauro, musei, cinema. Il soft
    power del mondo torna a raccolta a Venezia, il 29 e 30 agosto,
    per la terza edizione del think tank internazionale fondato da
    Francesco Rutelli e quest’anno il confronto è sulle grandi sfide
    del clima, della sostenibilità, del digitale, in un mondo messo
    a dura prova dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica e
    ambientale. “Nessun velleitario orizzonte, semmai un contributo
    al dialogo”, premette appassionato l’ex ministro della Cultura e
    vicepresidente del Consiglio, per anni sindaco della capitale,
    una vita spesa nell’impegno politico, oggi presidente
    dell’Anica, l’associazione degli industriali del cinema. “Ma
    quello che sta accadendo in questi mesi con la guerra, e con il
    ritorno in campo degli strumenti del cosiddetto hard power,
    rende paradossalmente ancora più importante un incontro di
    questo tipo”.
    Ecco quindi che tra i nuovi adepti del club ispirato dal
    pensiero lanciato 15 anni fa dal politologo Joseph Nye jr negli
    Usa arriverà Kiran Mazumdar Shaw, fondatrice della più grande
    azienda indiana di biotecnologie. E insieme a lei ci saranno
    Rebeca Grynspan, segretario generale di Unctad (Conferenza delle
    nazioni unite sul commercio e lo sviluppo) e il diplomatico Lord
    Charles Powell, che fu capo di gabinetto di Margaret Thatcher,
    fianco a fianco col dg dell’Iccrom (centro mondiale per la
    conservazione e il restauro del monumenti) Webber Ndoro o con
    Charles Rivkin, leader della Motion Picture Association
    Hollywood – Washington, solo per citare alcuni dei nomi noti tra
    cui il climatologo Antonio Navarra, presidente del centro
    europeo mediterraneo sui cambiamenti climatici, e Marzio
    Galeotti, presidente della Fondazione Eni, Enrico Mattei. Una
    super squadra dalle “sensibilità plurali”, sottolinea Rutelli,
    con il principe di Giordania El Hassan Bin, ma anche l’ex
    premier neozelandese Helen Clark o il cinese Yuan Ding,
    vicepresidente e Dean della China Europe Businness School di
    Shangai, il Ceo di Generali Donnet. (ANSA).   

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    Mattarella: 'A Ravenna ricordiamo il buio del fascismo'

     “Ricordiamo oggi, qui a Ravenna, una pagina di violenza, di devastazione e di morte, nel capitolo della nostra storia che avrebbe portato alla perdita della libertà per gli italiani, con l’avvio della stagione buia della dittatura fascista, nell’agonia dell’ordinamento monarchico-liberale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando da Ravenna nel centenario dell’assalto squadrista alla Federazione delle Cooperative.
    “La democrazia nasce dalla diffusa coscienza di responsabilità di ciascuno nella difesa delle comuni libertà. E’ stata una conquista di popolo. A noi tocca rigenerarla ogni giorno, chiamando i più giovani ad essere protagonisti”. “La storia è parte di noi. Di ciascuno di noi. È alle fondamenta della nostra cultura, dei nostri ordinamenti, dei valori in cui ci riconosciamo e che costituiscono l’asse portante della società contemporanea. La libertà di cui godiamo, la democrazia che è stata costruita, l’uguaglianza e la giustizia che la Costituzione ci prescrive di ricercare sono tutte figlie di una storia sofferta e di generazioni che le hanno conquistate con dolore, sacrificio, impegno, consegnandole alla nostra cura affinché possiamo a nostra volta trasmetterne il testimone”. ha aggiunto il capo dello Stato.
    “L’attacco alla sede della Federazione delle cooperative di Ravenna intendeva colpire il cuore del movimento di riscatto popolare del territorio, che era giunto a organizzare oltre 15.000 braccianti agricoli. Con esso si intendeva indebolire l’istanza di partecipazione democratica che si affacciava in modo sempre più vigoroso. La libertà dei corpi sociali di un Paese è elemento che contribuisce a sorreggere la vita democratica. Quando le formazioni intermedie vengono compresse, costrette al silenzio, è l’intera impalcatura delle libertà e dei diritti che viene compromessa” ha sottolineato.
    “La cooperazione è stata ed è un soggetto della democrazia economica, un vettore di progresso. Una protagonista, insieme ad altri, di quel sistema produttivo e di servizi plurale che ha reso la nostra economia una delle più avanzate al mondo. Il fascismo la costrinse dentro le gabbie di uno Stato oppressivo e totalitario. La Repubblica le ha ridato libertà e respiro. La solidarietà, la centralità della persona, la crescita del lavoro come misura di dignità per ogni donna e ogni uomo, valori che ne sono alla base, alimentano la democrazia e hanno trovato nella Costituzione esplicito riconoscimento. È un’esigenza che va sempre avvertita, anche nelle condizioni inedite di un tempo che registra cambiamenti così veloci” ha anche detto il capo dello Stato

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    Ucraina: Di Battista, 'Un nuovo invio armi dovrebbe fare indignare'

    “Sebbene la guerra in Ucraina occupi sempre meno spazio sui giornali (molto meglio parlare del “bullizzatore” dei lavoratori Brunetta che si lamenta di esser stato bullizzato) accadono cose, ad essa legate, che dovrebbero far indignare la pubblica opinione, ancor di più in un momento drammatico dal punto di vista sociale. Guerini – ministro della difesa che sotto la doccia preferisce cantare l’inno americano piuttosto che l’Inno di Mameli – nonché ‘compagno d’armi’ di Luigi Di Vano, ha appena annunciato 1 miliardo e 200 milioni in più all’anno in spese militari nonché nuovi invii in Ucraina”. Lo scrive Alessandro Di Battista in un post su Facebook.
    “Da mesi insisto sul fatto che l’invio di armi in Ucraina non servirà a riconquistare Donbass e Crimea ma solo ad ‘autorizzare’ i governi a varare una nuova, idiota e anti-storica corsa agli armamenti. Il tutto a vantaggio delle grandi lobbies belliche, le prime 5, tra l’altro, tutte Usa.Ieri – aggiunge con ironia l’ex M5s -, in Canada, quel populista, demagogo, utopista e perché no, mezzo putiniano di Papa Francesco ha ribadito. ‘Basta riarmo, la politica non sia prigioniera delle lobby’. Il Papa ha detto chiaramente che ci sono le lobbies dietro alle scelte della politica. In particolare per quel che concerne la nuova corsa al riarmo. ‘Vox clamantis in deserto’. Soldi pubblici, tanti soldi pubblici, tolti alle scuole, agli ospedali, agli investimenti, alla manutenzione, alla lotta al cambiamento climatico e regalati ad un settore che produce quel che riempie gli ospedali, svuota le scuole, distrugge le opere pubbliche e provoca danni ambientali”.
    Proponendo “un termine di paragone”, Di Battista afferma che “il governo dei migliori ha appena stanziato 10 milioni di euro per il bonus psicologico. 10 milioni per sostenere chi ha bisogno di un percorso psicoterapeutico e non può permetterselo a fronte di 1 miliardo e 200 milioni all’anno in nuove armi. Pancia in dentro, petto in fuori e intelligenza smarrita, Signor ministro!”.    

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    Papa, striscione degli indigeni durante messa, “cancella la dottrina”

     All’inizio della messa di papa Francesco nel santuario nazionale canadese di Sainte-Anne-de-Beaupré un gruppo di indigeni ha innalzato uno striscione davanti all’altare con la scritta “Rescind the doctrine”, “cancella la dottrina”. Gli agenti della sicurezza hanno quindi fatto rimuovere lo striscione, senza particolari resistenze da parte dei manifestanti, che si sono allontanati, e senza momenti di eccessiva turbolenza. 
    Con lo striscione “Rescind the Doctrine” (Cancella la Dottrina), prima alzato davanti all’altare della messa papale e poi tuttora esposto fuori del Santuario nazionale canadese di Sainte-Anne-de-Beaupré, gruppi di indigeni contestano papa Francesco poiché, nonostante le scuse ai nativi per gli orrori nelle scuole residenziali cattoliche e della politica di assimilazione, non ha ancora ripudiato la Dottrina della Scoperta, gli editti emessi dalla Chiesa nei secoli passati che autorizzarono le potenze coloniali a invadere territori americani e africani e a sottometterne e schiavizzarne le popolazioni.
    Papa Francesco, nella sua quinta e penultima giornata del suo viaggio in Canada ha celebrato la messa al Santuario nazionale di Sainte-Anne-de-Beaupré, a 30 km dalla città di Quebec, dove oggi celebra la messa. La Basilica di Sainte-Anne-de-Beaupré, situata nel comune omonimo, lungo il fiume San Lorenzo, è il più antico luogo di pellegrinaggio del Nord America. La chiesa, dichiarata Santuario nazionale, accoglie quasi un milione di visitatori ogni anno. Intitolata a Sant’Anna, la patrona della provincia canadese, la prima chiesa fu costruita nel 1658 per accogliere una statua ritenuta miracolosa della Santa, e poi ampliata e ristrutturata più volte. Nel 1922, l’edificio fu distrutto da un incendio e la costruzione dell’attuale struttura fu avviata negli anni ’20 del secolo scorso su progetto dell’architetto parigino Maxime Roisin, e ufficialmente consacrata nel 1976 dal cardinale Maurice Roy. La storia narra che uno dei primi costruttori della chiesa, nel XVII secolo, malato di una grave scoliosi, al termine dei lavori di edificazione riuscì a guarire e a camminare senza stampelle. Ben presto, per i coloni e i convertiti autoctoni, la Basilica divenne meta di pellegrinaggio e luogo di guarigioni miracolose. Molti visitatori oggi commemorano questo miracolo lasciando una stampella sulla porta d’ingresso. Anche il premier  Justin Trudeau ha assistito alla messa nel santuario.   

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    Sindaco sospeso di Catania, 'mi dimetto, scelta sofferta'

    (ANSA) – CATANIA, 28 LUG – “Oggi ho presentato le mie
    dimissioni da sindaco di Catania. È stata una scelta molto
    sofferta e a lungo ponderata e il momento era già stato
    individuato ben prima della crisi, imprevedibile, del Governo
    Draghi. Le mie dimissioni sono sempre aleggiate fra gli addetti
    ai lavori e sulla stampa, seppure chi le invocasse di giorno
    facesse di tutto per scongiurarle di notte”. Lo afferma Salvo
    Pogliese sindaco di Catania sospeso dall’incarico in
    applicazione della legge Severino per la sua condanna, il 23
    luglio del 2020, del Tribunale di Palermo per peculato a 4 anni
    e 3 mesi di reclusione nel processo su rimborsi all’Ars. “Dopo
    l’ingiusta e inaspettata sospensione del 24 gennaio, nonostante
    illustri costituzionalisti sostenessero con convinzione la tesi
    opposta, avallata anche da quello che ha sempre sancito la Corte
    Costituzionale – afferma Pogliese in una nota – ho valutato
    insieme alla mia Giunta quale fosse la decisione migliore per la
    Città. Una Giunta perfettamente legittimata a condurre
    l’Amministrazione in mia assenza e che per questo ringrazio”. La
    Giunta resterà in carica fino alla nomina di un commissario, che
    avrà i poteri di sindaco e assessori, che dovrà essere nominato
    dalla Regione Siciliana tra 20 giorni.   
    Le dimissioni di Pogliese, uno dei due coordinatori regionali di
    FdI in Sicilia, erano attese per oggi, secondo indiscrezioni,
    data ultima per permettergli di potersi candidare al Parlamento
    alle politiche del 25 settembre. (ANSA).   

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    Scontro in Aula al Senato tra Pd e Lega sulla Russia

    Scontro in Aula al Senato tra il senatore del Pd Dario Parrini e il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo sui presunti rapporti Lega-Russia, di cui parla oggi un quotidiano, al termine della discussione generale sul dl Infrastrutture.
    “Una vicenda molto grave e inquietante – dice Parrini all’Assemblea – e una notizia non smentita”. Per il parlamentare dem è “un’ombra sulla vita politica” all’inizio della campagna elettorale. “Pretendiamo chiarezza – incalza – Abbiamo il diritto di sapere se forze che aspirano al governo stanno con l’Occidente o no, se stanno con o contro le scelte politiche della Ue, se nella destra c’è la volontà di non avere alcuna subalternità verso un regime come quello di Putin che ha portato sul suolo europeo la guerra”.
    “Presenteremo iniziative ed interrogazioni – conclude – perché il Parlamento italiano deve sapere la verità. Il Pd sta con l’Occidente e con l’Europa”.
    Immediata la risposta del vice presidente di turno Ignazio La Russa: “Più che un intervento sull’ordine dei lavori mi è sembrato un comizio elettorale. Non faremo un dibattito su questo tema; do la parola, poiché me l’ha chiesta in anticipo, al senatore Romeo”. “La sinistra è rammaricata, non si sono ancora ripresi dalla notizia che il centrodestra ha trovato l’accordo. – risponde Romeo – Speravano che ci fosse divisione e, invece, questa unità li ha messi in seria difficoltà. Non penso che le invenzioni giornalistiche debbano essere smentite. Ricordo che più volte Salvini ha detto che l’Alleanza atlantica non è in discussione. Se oggi dipendiamo dal gas russo dobbiamo ringraziare il segretario Letta che è stato il Presidente del Consiglio ad aver stipulato i maggiori accordi per renderci dipendenti dalla Russia”.