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    Lega, a consiglieri chiesto contributo di 5mila euro per politiche

    Un contributo di 5mila euro da ogni consigliere regionale della Lega per finanziare le prossime elezioni politiche. E’ la richiesta partita, secondo quanto riportato dal Gazzettino, la settimana scorsa dalla segreteria federale e indirizzata ai vari capigruppo territoriali. Un’ iniziativa che ha impensierito non poco i consiglieri veneti. Il malumore all’interno del Consiglio regionale serpeggia per questa iniziativa che pare non abbia precedenti e che rischia di creare polemiche.
    Il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti conferma all’ANSA che l’indicazione telefonica ai capogruppo è stata effettivamente data.    

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    Salvini alla festa della Lega: 'Nuove tasse? Da incoscienti'

    E’ arrivato in bicicletta, nella storica Piazza dei Salinari a Cervia, nel Ravennate, Matteo Salvini, ospite d’onore alla festa della Lega Nord Romagna. Camicia bianca, il segretario del Carroccio ha salutato i volontari ai fornelli e le tante persone sedute ai tavoli a mangiare. Poi è salito sul palco per partecipare a una tavola rotonda. Nel pomeriggio Salvini ha seguito a Bellaria-Igea Marina, nel Riminese, le evoluzioni delle Frecce Tricolori. “Parlare di ulteriori tasse in questo momento è da incoscienti: tasse sul patrimonio, sulle successioni, sui morti, no. Non è il momento delle tasse, anche perché sui quei soldi le tasse sono state pagate e strapagate Il 25 settembre si confrontano due modi di stare al mondo diversi.La patrimoniale svela il vero volto della sinistra. Di fronte a chi ha successo, a chi crea ricchezza, invece di dargli una pacca sulla spalla e dirgli grazie a sinistra ci sono invidia, rancore, gelosia. Evviva chi ce la fa, evviva chi ha successo”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervenendo alla festa della Lega Romagna a Cervia, nel Ravennate.”Nessuna patrimoniale e nessuna tassa in più, con la Lega faremo il contrario di quanto dice Letta”, ha aggiunto.

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    Elezioni: Stop di Calenda al Pd, no a Di Maio, Fratoianni e Bonelli

    Tre tweet, tre No: no a Fratoianni, no a Bonelli, no a Di Maio. A 24 ore, forse meno, dall’annuncio della decisione che dovrebbe chiudere il braccio di ferro sulle alleanze del centrosinistra, Carlo Calenda gioca la sua partita e pone condizioni ben precise ai Dem di Enrico Letta. Condizioni talmente stringenti che dalle parti del Nazareno le considerano come un ostacolo molto difficile da superare.
    “Ma non impossibile”, predicano ottimismo i pontieri dei due partiti (soprattutto lato +Europa). Enrico Letta professa calma e disponibilità al dialogo, ma allo stesso tempo mostra l’orologio agli alleati: “stiamo mettendo tutto il nostro impegno a convincere tutti quelli che vogliono e possono far parte della nostra alleanza di esserci. Non mettiamo veti, non abbiamo un atteggiamento men che costruttivo”, ma “il tempo passa – avverte -, ormai c’è poco tempo davanti”. La preoccupazione principale del segretario dem, però, è sui possibili sviluppi politici di una decisione di Calenda: “Mi sento di fare un appello accorato – scandisce infatti da Casalgrande – a tutti coloro che in queste ore hanno dubbi sul fatto di creare una larga, importante e convinta alleanza che sia in grado di battere le destre.
    Coloro che pensano che fare un terzo polo che si mette in mezzo sia conveniente o possa essere più utile. Un terzo polo in questo momento – sottolinea con forza – è il modo migliore per aiutare le destre che non hanno bisogno di ulteriori aiuti”. Calenda, al momento, resta sulle sue posizioni e via social istruisce il Pd sulle sue regole di ingaggio: “Discutiamo di quello che volete, ma agli elettori di @Azione_it non possiamo chiedere di votare Di Maio, Bonelli (anti ILVA, termovalorizzatori e rigassificatori) e Fratoianni (che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi) nei collegi uninominali”. Un aut aut su cui Europa Verde e Sinistra Italiana subito replicano: “Carlo Calenda continua a parlare di cose che non conosce: dovrebbe farsi un giro a Piombino per capire quanto sia pericoloso un rigassificatore nel porto della città”, tuonano Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni che sui permessi facili e senza controlli per il rigassificatore paragonano “le politiche di Calenda sul clima” a quelle di Donald Trump. Strada sempre più in salita, dunque. Considerando anche che Calenda, nel tweet-bombing di oggi, va a contestare lo stesso Letta e la sua proposta – rilanciata appena ieri sera – di una dote ai 18enni da finanziare con una patrimoniale per i plurimilionari. “Ai diciottenni non serve una dote ma un’istruzione di qualità e meno tasse sul lavoro. @Azione_it aveva proposto di concentrare il taglio dello scorso anno sui ragazzi fino a 30 anni. Nessuno, dicasi nessuno, lo ha votato”, scrive all’ora di pranzo marcando il tweet con l’hashtag “#ItaliasulSerio”. E poco sul serio Calenda prende un retroscena, smentito a stretto giro dal Nazareno, che voleva l’attuale presidente della Camera, Roberto Fico, “corteggiato” dal Pd. “Wow”, la stupita e sarcastica replica alla notizia. Del resto, e Calenda di certo non ne fa mistero, tutto ciò che in qualche modo riguarda chi ha votato contro il governo Draghi e che strizza l’occhio ai transfughi 5 Stelle viene visto come fumo negli occhi.

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    M5s: Conte, chi va via per candidarsi non sputi veleno su di noi

    “Abbiamo perso e perdiamo ancora in questi giorni e ore alcuni portavoce, si stanno staccando e cercano una collocazione, si sono attrezzati per muoversi e garantirsi un futuro politico da professionisti. Bene, auguri, andate tranquilli, liberi in pace, sereni con le vostre coscienze, ma non ci propinate veleni, non lo consentiamo”. Lo ha detto Giuseppe Conte alla riunione con gli attivisti del Movimento in Campania. Riferendosi a chi ha già fatto due mandati e quindi non si può ricandidare e allora lascia il M5S, dice: “Lasciate che propinino veleni i nostri avversari. Voi siate in silenzio con più discrezione e più dignità”.In questa campagna elettorale “avremo al nostro fianco a supportarci molti che hanno finito il secondo mandato e non possono ricandidarsi, sono eroi”. Lo ha detto Conte nella riunione via zoom. “Alcuni sono andati via, cercano collocazione politica e ci attaccano. Possono risparmiarci le prediche, parlano con le stesse parole dei nostri avversari”, ha aggiunto Conte.”La regola dei due mandati è un monito e un impegno”, che “nasce da una grande intuizione: chi entra in politica rischia, con il trascorrere del tempo, di perdere di vista la ragione del suo impegno. Ma “ha qualche controindicazione”. Lo scrive il leader Giuseppe Conte in lungo post su Facebook. “A questo inconveniente, però, ovvieremo trovando le forme e i modi per valorizzare il patrimonio di competenze ed esperienze dei portavoce che durante questa legislatura hanno contribuito a fare del Movimento una “vera, notevole forza riformatrice'”, aggiunge citando una considerazione di Giuliano Ferrara.

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    Elezioni: Tajani, è buon senso far votare anche lunedì

    “È la prima volta che si vota in estate, dare possibilità ai cittadini di votare anche lunedì mattina, magari pensando alle famiglie che devono fare le vacanze a settembre e sono appena tornate mi sembra una proposta di buon senso”. Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ospite di di Mezz’ora in più su Rai3.”La politica fiscale del Pd e della sinistra in campagna elettorale sarà continuare con il solito vecchio ritornello dell’aumento delle tasse. Noi ci batteremo nella maniera più forte e coerente per evitare tasse su patrimoni e successioni”.”Si possono tagliare almeno 10 miliardi” del Reddito di cittadinanza per girarli “verso l’aumento delle pensioni”. Lo ha detto il coordinatore di Fi Antonio Tajani ospite di Mezz’ora in più su Rai3. “Bisogna cambiare la politica di sostegno ai deboli: il reddito che di principio poteva essere giusto si è trasformata in sostegno a tante persone che non hanno bisogno di aiuto, bisogna ridisegnare la politica di assistenza ai più deboli tra cui ci sono i pensionati. Perché dare più soldi a un giovanotto di 20 anni e non aumentare la pensione a un 80enne che ha lavorato tutta la vita?”.

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    M5s, Grillo: 'Gli zombie ci hanno contagiato, ma alla fine vinceremo'

    “Non esiste un vento favorevole per chi non sa dove andare, ma è certo che per chi va controcorrente il vento è sempre sfavorevole. Sapevamo fin dall’inizio di dover combattere contro zombie che avrebbero fatto di tutto per sconfiggerci o, ancor peggio, contagiarci. E così è stato: alcuni di noi sono caduti, molti sono stati contagiati. Ma siamo ancora qui, e alla fine vinceremo, perché abbiamo la forza della nostra precarietà: siamo qui per combattere, non per restare, e questa nostra diversità è spiazzante per gli zombie”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. “Compiangiamo chi di noi è caduto e non ha resistito al contagio” degli zombie. “Ma soprattutto ringraziamo chi di noi ha combattuto e combatte ancora. Per alcuni è il tempo di farlo con la forza della precarietà, perché solo così potremo vincere contro gli zombie, di cui Roma è schiava. Onore a chi ha servito con coraggio e altruismo, auguri a chi prosegue il suo cammino! Stringiamoci a coorte! L’Italia ci sta chiamando.
    “Dopo ormai 14 anni di attivismo politico mi vedo costretto a lasciare il Movimento 5 Stelle. Si tratta per me di un gesto molto sofferto e meditato a lungo. Non ho mai nascosto la mia divergenza di opinione con i vertici del movimento sulla gestione del mancato voto di fiducia al Governo, che di fatto ha aperto una crisi poi cavalcata dal centrodestra per scopi elettorali”.Lo scrive su Facebook l’ex capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa. “Non comprendo più il progetto politico, troppo instabile, troppo volubile e spesso contraddittorio, che ha fatto perdere di vista l’orizzonte comune che aveva unito il Movimento”, aggiunge
    “Ho riflettuto molto in questi giorni sulle motivazioni e le conseguenze della caduta del Governo Draghi e non posso che prendere atto delle insanabili divergenze tra il mio percorso e quello assunto nelle ultime settimane dal Movimento 5 Stelle, che oggi lascio”. Lo annuncia il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà ricordando che aveva “spiegato nelle sedi opportune e anche pubblicamente i rischi ai quali avremmo esposto il Paese in caso di un non voto di fiducia nei confronti del Governo Draghi. Una decisione a mio giudizio irresponsabile che non ho condiviso e che ho cercato di evitare fino all’ultimo”.

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    Calenda: 'Con il centro o con il Pd, entro lunedì la scelta'

    “Non possiamo sbagliare la decisione sulla corsa in coalizione al centro o con il @pdnetwork. Da questa decisione dipende la possibilità di contendere la vittoria, che non reputo affatto certa, alla destra e di dare al paese un governo decoroso. Le variabili sono molte e complesse.    La cosa più naturale per noi sarebbe il modello Roma. Anche perché la decisione del PD di tenere dentro partiti che non hanno votato la fiducia a Draghi e ex 5S non ci convince per nulla. Però la legge elettorale è quella che è, e la campagna dura un mese. Entro lunedì decideremo”. Lo scrive su twitter il leader di Azione, Carlo Calenda.   

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    Elezioni: Di Maio sigla accordo con Tabacci

    E’ stato siglato, a quanto si apprende, l’accordo tra il ministro degli esteri Luigi Di Maio, fondatore dei gruppi parlamentari di Ipf, e il sottosegretario Bruno Tabacci, fondatore di Centro Democratico. Lunedì mattina a Roma ci sarà il lancio del nuovo progetto. “Sarà l’evoluzione di Insieme per il futuro”, confermano dall’entourage del ministro.