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    Nasce “Impegno civico” di Di Maio, contro estremismi

    Un’ape e un Tricolore, per una forza moderata, rifomista, attenta ai giovani, al terzo settore, alla transizione ecologica, che promuove l’unità di chi non vuole che l’Italia finisca in mano agli estremisti, a chi “fonda la sua politica sui no”. Luigi Di Maio definisce insieme a Bruno Tabacci il nuovo soggetto politico, “Impegno civico”, presentando per la prima volta anche il simbolo: un cerchio metà azzurro che dà sul verde, metà arancione, con appunto un’ape stilizzata, simbolo dell’impegno ecologista, e un Tricolore. Piccolo piccolo il simbolo della forza guidata da Bruno Tabacci, il “Centro democratico”. E infine le scritte in bianco, sopra “Impegno civico”, sotto più grande “Di Maio”. Il ministro degli Esteri per la sua kermesse sceglie una sala delle Officine Farneto, un centro congressi a due passi dalla Farnesina. A condurre l’iniziativa, l’ex pentastellato Emilio Carelli. La platea è composta quasi esclusivamente da parlamentari ‘dimaiani’ e da esponenti campani a lui vicini. “Il 25 settembre – esosrdisce severo Bruno Tabacci – si gioca una partita di sola andata. E’ una data epocale: europeismo e atlantismo da una parte, filoputinismo dall’altra”. Stamane, in un’intervista sul Corriere, l’ex Presidente della regione Lombardia, ha paragonato questa tornata elettorale a quella del 2 giugno del 1946: “Quel giorno la scelta era secca, Repubblica o monarchia, così è stavolta”.
    Tabacci, molto applaudito, attacca frontalmente l’alleanza di centrodestra: “con il loro governo l’Italia sarà fuori dalla prospettiva europea”. Quindi “benedice” la leadership di Luigi Di Maio, con un’investitura che ricorda un po’ i riti della vecchia Dc, insistendo che il partito lanciato oggi intende andare ben oltre il 25 settembre: “L’operazione di oggi non è casuale, è un investimento sul futuro, è un passaggio generazionale”, sottolinea tra gli applausi. Sempre sul Corriere Tabacci aveva citato il Papa della sua gioventù, per rafforzare il signficato della sua vicinanza con il ministro degli Esteri: “Da democratico cristiano convinto, mi vengono in mente le parole di Papa Roncalli: ‘Se incontri un viandante non chiedergli da dove viene, domanda dove sta andando'”. Un assist perfetto per Di Maio, che, aprendo il suo intervento, cita Francesco: “Ci rifacciamo alle parole del Papa sulla responsabilità civica: nessuno può sottrarsi a questo impegno a favore del proprio Paese”. Quindi, nell’esaltare il popolo italiano, capace di dare il meglio di sè nei momenti più difficili della sua storia, inserisce nel pantheon del nuovo partito “gli angeli del fango di Firenze nel 1966, i volontari del terremoto in Irpinia e gli angeli del 2020, coloro i quali portarono la spesa agli anziani durante la pandemia”. Infine lancia una proposta concreta per aiutare i giovani ad acquistare la loro prima casa: “Chi si vuole fare una famiglia ha bisogno di cercare una casa: per fare un mutuo ci sono tasse alte e anticipi che sono il vero problema. Proponiamo un anticipo a tasso zero garantito dallo Stato”.

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    Emorragia M5s, per Grillo sono addii 'degli zombie'

    Per il M5s le ultime settimane di legislatura sono caratterizzate da un’emorragia costante di parlamentari . Ogni giorno arriva l’annuncio di un abbandono. Gli ultimi addii sono avvenuti a Montecitorio: hanno lasciato Niccolò Invidia e Federica Dieni. E Beppe Grillo attacca sul blog: “sono tutti “zombie”. Il fondatore Cinque Stelle ha ‘assemblato’ e postato su Facebook l’immagine di un album di figurine, con in copertina i visi di Luigi Di Maio, Davide Crippa e Laura Castelli trasfigurati a mo’ di zombie. Accanto, ha pubblicato le foto (normali) dei transfughi: da Vincenzo Spadafora a Carla Ruocco, da Lucia Azzolina a Pierpaolo Sileri.
    In tutto, una settantina di figurine. Come frase di accompagnamento, o meglio di (finto) lancio, il fondatore ha scritto: “Da oggi in tutte le edicole”. Nel mirino di Grillo non ci sono solo gli ultimi fuoriusciti, come Federico D’Incà e Alessandra Carbonaro, o la truppa di Luigi Di Maio, ma anche chi ha preso altre strade da tempo, come Emilio Carelli, uscito dal M5s nel febbraio 2021 e da metà luglio confluito nel gruppo di Di Maio.
    Il ministro degli Esteri, in mattinata ha presentato nome e simbolo della lista con cui correrà alle elezioni: un’ape con la scritta ‘Impegno civico. Di Maio’. La formazione sembra orientata a un’alleanza con il Pd. Anche Crippa e D’Incà, insieme all’ultimo uscito Invidia, hanno presentato la loro associazione, ‘Ambiente 2050′, anche questa schierata nel campo progressista. “E’ da tempo che le decisioni che vengono prese dai vertici – ha scritto la deputata Dieni per motivare l’addio al M5s – non mi appartengono più. In qualunque modo la si voglia giustificare, la realtà è che il MoVimento 5 Stelle non esiste più”.Nello scacchiere delle alleanze, gli ex 5 stelle sono tendenzialmente orientati ad alleanze di centrosinistra. Il M5s di Giuseppe Conte sta invece preparando la corsa in solitaria.

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    Elezioni: simboli, liste, candidati, ecco regole

    Dalle 8 del 12 agosto alle 16 del 14 agosto presso il ministero dell’Interno avverrà il deposito dei contrassegni dei partiti o movimenti che parteciperanno alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. La ‘finestra’ per la presentazione delle liste e candidature si aprirà invece tra le 8 del 20 agosto e le 20 del 21 agosto presso le cancellerie delle Corti di appello. Tutte le “Istruzioni per la presentazione e l’ammissione delle candidature” sono illustrate online sul portale Eligendo del ministero dell’Interno.
    Nel corposo dossier (342 pagine) sono anche riportati i fac-simile dei moduli di deposito dei contrassegni, di raccolta delle sottoscrizioni e di presentazione delle liste, nonché quelli relativi agli altri documenti richiesti dalla legge.
    Oltre al contrassegno di lista i partiti – entro lo stesso periodo di tempo – dovranno depositare presso il ministero dell’Interno anche lo statuto, “qualora il partito o gruppo politico organizzato risulti iscritto nel registro dei partiti politici”, o, in mancanza dell’iscrizione al registro, “una dichiarazione in cui vengono indicati gli elementi minimi di trasparenza del medesimo partito o gruppo politico”.
    Dovranno anche depositare l’eventuale dichiarazione di collegamento in una coalizione di liste ed il programma elettorale con l’indicazione del capo della forza politica.
    Entro il quattordicesimo giorno dalla data delle elezioni i partiti che si presentano alle elezioni sono obbligati a pubblicare, sul proprio sito, il curriculum vitae fornito dai propri candidati e il relativo certificato rilasciato dal casellario giudiziale.
    Per quanto riguarda i contrassegni di lista, è vietato presentare immagini “che riproducono immagini o soggetti religiosi”.
    Ai partiti che non abbiano un simbolo tradizionale e ai gruppi politici “è fatto assoluto divieto di presentare contrassegni identici o confondibili con quelli che riproducono simboli utilizzati tradizionalmente da altri partiti”.
    Vige anche il divieto di presentare contrassegni che fanno riferimento a ideologie di stampo fascista o nazista. Per i contrassegni risultati regolari, il ministero restituisce al domicilio del depositante, nei due giorni successivi a quello in cui è scaduto il termine per il deposito, un esemplare del contrassegno con l’attestazione dell’avvenuto deposito e della sua regolarità. Per quelli risultati non regolari il ministero invita il depositante a sostituire il contrassegno entro 48 ore dalla notifica del relativo avviso. Contro le decisioni del Viminale sui contrassegni è possibile fare opposizione – entro 48 ore dalla decisione – all’Ufficio centrale nazionale costituito presso la Corte suprema di cassazione.
    Specifiche disposizioni sono previste per garantire la rappresentanza di genere nella formulazione delle liste dei candidati. nella successione interna delle liste nei collegi plurinominali.
    Innanzitutto, i candidati devono essere collocati secondo un ordine alternato di genere, a pena di inammissibilità (ad esempio: donna, uomo, donna, uomo). Per la Camera è stabilito che, nel complesso delle candidature presentate da ogni lista o coalizione di liste nei collegi uninominali a livello nazionale, nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al 60%. Al Senato le medesime previsioni sulle quote di genere per i candidati uninominali e per i capolista nei collegi plurinominali sono stabilite a livello regionale.

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    Strage Bologna: Bolognesi, 'l'omertà è ancora attuale'

    “La cosa stupefacente è che tante persone a cui si chiede cosa facessero il 2 agosto 1980 hanno tanti ricordi da raccontare. Gran parte dei nostri servizi segreti, interrogati nel processo, rispondevano alla stessa domanda che essendo passati più di 40 anni non ricordavano più.    L’omertà è ancora molto insistente da quelle parti, per fortuna altri hanno parlato”. Lo ha detto Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime delle strage alla stazione del 2 agosto 1980 durante il suo intervento al parco di Villa Torchi a fianco al ceppo che ricorda i bambini vittime della bomba, facendo riferimento alla verità processuale sui mandanti di recente ottenuta con la sentenza del 6 aprile 2022 della Corte d’Assise di Bologna che ha condannato Paolo Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia. “Noi abbiamo avuto dei servizi segreti che si sono comportati in quel modo, ma chi ha nominato i servizi segreti erano i politici; nel 1978 furono nominati i vertici dei servizi segreti tutti iscritti alla loggia massonica P2 dal governo presieduto da Andreotti con l’avvallo di Cossiga, ministro degli Interni e – prosegue – quando parliamo dei servizi segreti deviati e delle schegge impazzite è un modo come un altro per limitare la responsabilità dei politici che hanno nominato quella gente”.    Bolognesi parla di assetti di potere che ancora oggi si vogliono difendere: “Coloro che hanno fatto depistaggi, o dichiarato false testimonianze ai giudici e sono stati condannati, i depistaggi e le false dichiarazioni li hanno fatti nel 2019 – dice – questo vuol dire che parliamo ancora di momenti attuali, assetti di potere che ancora oggi vanno mantenuti. Questa è la verità del processo di primo grado, adesso vedremo nell’appello come andrà a finire, ma ci sono prove che sono sempre più difficili da scalzare; questa verità va a toccare assetti ancora attuali che saranno difesi strenuamente e questo deve far meditare”. 

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    Bonetti, firmato il decreto per il bonus padri separati

    “Il Bonus per i padri separati oggi anticipato da ‘Il Messaggero’ è una misura che ha avuto un lungo iter perché nella formulazione con cui la Lega l’aveva presentato era di fatto inapplicabile. Era buona in gran parte degli intenti,ma è stato necessario modificarla per renderla applicabile e equa verso tutti i figli di coppie separate. In questo modo riusciamo a erogare queste risorse necessarie ai ragazzi. Felice di aver portato a compimento questa misura firmando nel mese di luglio la proposta di decreto”. Lo la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.    

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    Sondaggi: Quorum/You trend, FdI sale al 24,2%,il Pd al 23,4%

    Confermato il “trend di crescita, rispetto alla scorsa rilevazione” di FdI, che si attesta al 24,2%,(era al 23,8%), e del Pd che sale al 23,4% (era al 22,5%).
    La Lega registra un 13,5% (+0,1%) mentre il M5S ottiene il 9,9% (+0,1%). FI raggiunge l’8% (-0,3%), Azione + Europa il 5,2%, (+0,3%) Sinistra italiana/Europa Verde si attesta il 4,0% (-0,2%), Italia Viva al 2,6% (+0,8%) come ItalExit (+0,6%).
    Insieme per il futuro di Di Maio è all’ 1,8% (-0,8%)”. E’ quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 diffuso oggi dal canale all news.
    Sul fronte delle coalizioni, si legge ancora, “il centrodestra complessivamente avanza leggermente arrivando al 46% nell’ipotesi in cui il M5s non corra con le coalizioni di centrodestra e centrosinistra. “Nell’ipotesi di campo largo, il centrodestra arriva a sfiorare il 50% (49,8%). Il centrosinistra ottiene il 33,2% – si legge ancora – Azione e Più Europa sono stimati al 4,4% in coalizione col PD, invece al 3,3% fuori dal centrosinistra”.
    “Le figure in cui le persone ripongono ancor maggiormente fiducia sono il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (63,2%) e Mario Draghi (52,3%). Seguono: Giorgia Meloni (38,3%), Silvio Berlusconi (31,3%), Giuseppe Conte (33,2%), Matteo Salvini (28,4%), Enrico Letta (24,6%), Luigi Di Maio (19,3%) e Matteo Renzi (16,2)”. E’ quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 diffuso oggi dal canale all news. Sondaggio di 1.000 interviste svolte tra il 29 e il 31 Luglio 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana, suddiviso per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore generale è del +/- 3,1%, con un intervallo di confidenza del 95%.*

    *Sondaggio di 1.000 interviste svolte tra il 29 e il 31 Luglio 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana, suddiviso per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore generale è del +/- 3,1%, con un intervallo di confidenza del 95%.    

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    Elezioni, Renzi, noi puntiamo al 5%,costruiamo il terzo polo

       “Ho fatto di tutto perché il Pd smettesse di essere il partito delle tasse. Lo scontro tra noi e il Pd oggi sta nelle idee, non sui seggi. Per questo noi lavoriamo a un terzo polo, diverso dalla destra sovranista e dalla sinistra delle tasse. Che parli di lavoro e non di assistenzialismo. Di giustizia e non di giustizialismo. Di ambiente e non di ideologia. Di infrastrutture e non di veti. Di diritti e non di slogan”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua e-news.    “Andare da soli contro tutti è difficile. Noi puntiamo a prendere il 5%: il vero voto utile è mandare gente competente in Parlamento. E se insieme a noi ci saranno altre forze pronte a costruire davvero un terzo polo attrattivo e coinvolgente, saremo felici di lavorare insieme”, conclude.    

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    Papa: a settembre viaggio apostolico in Kazakistan

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 01 AGO – Papa Francesco compirà
    un viaggio apostolico in Kazakistan dal 13 al 15 settembre. Lo
    annuncia il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo
    Bruni. “Accogliendo l’invito delle autorità civili ed ecclesiali
    – afferma -, Papa Francesco compirà l’annunciato viaggio
    apostolico in Kazakhstan nei giorni dal 13 al 15 settembre di
    quest’anno, visitando la città di Nur-Sultan in occasione del
    VII Congress of Leaders of World and Traditional Religions”.   
    (ANSA).