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    Il Times: “Calabria hub della mafia”. Occhiuto: “Pronto a denunciare”

    “Per ‘The Times’ la Calabria è l’hub della mafia. Un titolo (poi modificato) sconcertante, intriso di banali stereotipi, ad un articolo che racconta l’accordo con i medici cubani. La nostra Regione è stanca di questi luoghi comuni. Sono pronto a denunciare il giornale britannico”. Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria in merito al titolo che, nella prima versione, era “Il cuore della mafia assume medici cubani”.

    To replace Italian doctors put off by red tape, incompetent, politically appointed local managers, corruption and mafia clans which fix contracts, Calabria is to fly in nearly 500 Cuban medicshttps://t.co/vDwByECDGY
    — Tom Kington (@tomkington) August 19, 2022

     

    Per @thetimes la Calabria è l’hub della mafia. Un titolo (poi modificato) sconcertante, intriso di banali stereotipi, ad un articolo che racconta l’accordo con i medici cubani. La nostra Regione è stanca di questi luoghi comuni. Sono pronto a denunciare il giornale britannico pic.twitter.com/CCS3R47E5L
    — Roberto Occhiuto (@robertoocchiuto) August 19, 2022

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    Elezioni, Salvini: “La Russia non influirà”. Di Maio: “Complice di ingerenze”

    “Chiuse le candidature della Lega negli uninominali del Senato: le donne sono il 56%. Gli altri promettono e litigano, la Lega fa i fatti”: lo scrive su Twitter il segretario della Lega Matteo Salvini, che si trova nella sede del partito in via Bellerio a Milano.
    “Dopo aver donato il sangue, vado in ufficio e oggi chiudiamo le liste. E penso che saranno delle belle liste. Io sarò orgogliosamente candidato nella mia Milano. Mi chiedono di candidarmi anche in altre Regioni, dalla Calabria, alla Puglia, alla Sicilia, alla Calabria, al Lazio”: aveva detto Salvini in mattinata. “Io penso alla squadra e la squadra è il centrodestra che è vincente e compatto, mentre la sinistra è divisa in quattro. E poi io ho sempre l’ambizione, la speranza e la convinzione che la Lega possa essere il traino di questa squadra di centrodestra”. “Com’è giusto che sia – ha aggiunto – chi prende un voto in più avrà l’onore di prendere per mano questo Paese”. Però “lasciamo scegliere gli italiani – ha concluso Salvini – non qualche giornalista o qualche sondaggista. Gli italiani il 25 settembre sceglieranno e io penso che sceglieranno bene”.
    “Stiamo preparando una proposta concreta e definitiva di flat tax, di taglio delle tasse. Oggi una tassa al 15% aiuta già 2 milioni di lavoratrici e lavoratori con partita Iva, il progetto della Lega è di estendere questa tassa al 15% ad altri lavoratori autonomi e nei prossimi mesi anche ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle famiglie. Il costo è sostanzialmente identico a quello del reddito di cittadinanza”, ha spiegato Salvini durante un punto stampa a Milano.
    “Non vado in Russia da anni e non ho contatti con politici russi da anni. Mi occupo di Italia. Spero che la sinistra non passi 30 giorni a parlare di altro, di marziani o di insulti”, ha dichiarato Salvini. “Al governo – ha aggiunto – ben prima di me qualcuno che ha fatto affari e accordi commerciali con la Russia c’è e penso proprio alla sinistra”. Invece, ha concluso Salvini incalzato dai cronisti sui rapporti con Mosca, “io non ho mai stretto accordi economici di nessun tipo con nessuno”.
    “La Russia non influirà minimamente sul voto degli italiani. Sceglieranno operai casalinghe, studenti e pensionati con la loro testa. Se veramente a sinistra c’è qualcuno che pensa che i paesi stranieri possano condizionare il voto degli italiani manca di rispetto agli italiani”: ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Milano, rispondendo ai cronisti che chiedevono conto delle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza della federazione russa Dmitri Medvedev che aveva invitato gli europei a “punire” i loro governi alle elezioni. “Lasciamo che votino gli italiani”, ha concluso Salvini.
    Immediata la replica di Di Maio: “È stato Putin a dirti che non ci saranno influenze russe sulle nostre elezioni? I tuoi contatti con la Russia sono evidenti. Penso a quando volevi farti pagare il viaggio a Mosca in rubli dall’ambasciata russa, oppure a quando i tuoi uomini avevano contatti con esponenti russi, come letto nei giorni scorsi in un’inchiesta de La Stampa, discutendo delle possibili dimissioni dei ministri leghisti. Il rischio c’è e le continue ingerenze nella politica italiana di esponenti russi lo confermano. La tua timidezza nel prendere le distanze dalle gravi minacce di esponenti russi ti rende complice di queste ingerenze”. Così Di Maio a Salvini

       

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    Copasir, ritardo contrasto disinformazione e ingerenze

    (ANSA) – ROMA, 19 AGO – In Italia si ravvisa “una sostanziale
    debolezza degli interventi per il contrasto alla disinformazione
    e alle diverse forme di ingerenza. Un chiaro deficit e ritardo
    del nostro Paese rispetto ad impegni, strumenti, strategie e
    misure che da diverso tempo sono già operativi tanto nel
    contesto internazionale”. E’ uno dei punti sottolineato dal
    Copasir nella relazione al Parlamento, approvata oggi, come
    riferisce il presidente del Comitato Adolfo Urso, sollecitando
    “un maggiore impegno del nostro Paese – di tutti i soggetti e le
    autorità a vario titolo coinvolte – in questo campo anche non
    escludendo possibili interventi” legislativi e normativi.   
    La Relazione è in tutto composta da 12 capitoli che
    riguardano i principali dossier affrontati dal Comitato: la
    sicurezza nazionale nel settore economico, la sfida dei sistemi
    autoritari alle democrazie occidentali, l’avanguardia della
    guerra ibrida: la macchina di disinformazione, la propaganda, il
    condizionamento e le ingerenze straniere, la guerra della Russia
    in Ucraina e la sfida della Cina all’Occidente. Il Mediterraneo
    allargato priorità nazionale, i nuovi domini bellici:
    cyberspazio e aerospazio, la governance della sicurezza,
    l’azione di controllo messa in campo dal Comitato e infine
    l’ultimo capitolo con le indicazioni al Parlamento. (ANSA).   

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    Bufera sul candidato Pd Raffaele La Regina: “Mai messo in dubbio Israele”

    E’ bufera su Raffaele La Regina, il 29enne candidato del Pd alle prossime elezioni, dopo che il Giornale ha pubblicato un articolo citando alcuni post su Facebook in cui La Regina ironizza sullo Stato d’Israele, mettendone in dubbio l’esistenza come nel caso degli alieni. Altri commenti anti-Israele sono stati scovati anche sul profilo Twitter del giovane candidato. Che replica: “mai messo in dubbio Israele”. Letta: “Le sue parole chiudono la polemica”. Ma il centrodestra va all’attacco.
    “Il Giornale di oggi mi accusa di negare l’esistenza dello Stato di Israele, richiamando un meme che distrattamente e superficialmente ho rilanciato in un gruppo privato. Si trattava insomma di satira, non di una posizione politica. Un gesto comunque sbagliato, per cui chiedo scusa. Ma voglio essere chiaro, non ho mai messo in dubbio la legittimità dello Stato di Israele, né in passato né mai, né il suo diritto a esistere”, scrive su Facebook La Regina, capolista del Pd nel collegio plurinominale della Basilicata alla Camera.
    Nel corso della conferenza stampa al Nazareno, in mattinata, La Regina ha ribadito le sue “scuse”,dicendo di aver usato “parole sbagliate” ma di non aver “mai messo in dubbio la legittimità dello stato di Israele e il suo diritto ad esistere”. Il segretario Enrico Letta lo ha ringraziato per delle “parole che chiudono una polemica che il Giornale ha voluto alzare. Siamo sempre molto trasparenti e mi sembra che le tue parole e il comunicato precedente abbiano fatto chiarezza su parole del passato che non hanno a che fare con le scelte di oggi”.

    La Regina: ‘Non ho mai messo in dubbio l’esistenza di sraele’

    L’articolo del Giornale stamani aveva scatenato la reazione della comunità ebraica. “Candidare i giovani in Parlamento è una scelta di valore, soprattutto se i candidati portano valore e idee innovative. Se bisogna leggere tesi di odio che negano il diritto d’Israele ad esistere allora abbiamo un grande problema”, ha scritto la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, su Twitter.
    Anche il centrodestra è andato all’attacco. “”Israele modello di democrazia, innovazione, integrazione e libertà, mi fa orrore che a sinistra ci siano candidati che ne vorrebbero la cancellazione dalle cartine geografiche”, ha scrittoi sui social Matteo Salvini.
    “Capolista blindato del Pd per la Camera in Basilicata il classico giovane di sinistra che nega il diritto all’esistenza dello Stato di Israele. Letta ha evidentemente l’esigenza di accontentare la vasta area di antisemitismo anti israeliana presente nel Pd. Spregiudicatezza inaccettabile di Enrico Letta che marginalizza l’Italia nel contesto occidentale”, dichiara il dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari.

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    Ucraina: Papa Francesco, stiamo vivendo una crudeltà

    “Sto facendo tutto quello che posso per l’Ucraina. Stiamo vivendo una crudeltà. Sono vicino a queste signore e a tanti bambini ucraini. Ieri ho parlato telefonicamente con il presidente Zelensky. Rimango a disposizione, prego per lei e per tutti voi. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. Fraternamente, Francesco”.
    È il messaggio, scritto di suo pugno, che papa Francesco ha inviato a Suor Teresina Longo, superiora dell’ Istituto “Incoronata” di Erice Casa-Santa che accoglie 20 bambini evacuati con un volo umanitario dall’ Ucraina, punto di riferimento per tante profughe ucraine accolte in città. La suora aveva scritto a Bergoglio raccontando dell’accoglienza ai piccoli orfani e delle lacrime delle signore ucraine, tutte di Mariupol, in pena per i loro parenti e amici intrappolati nella città o prigionieri nelle mani dei russi. Alla lettera della superiora era allegato infatti un breve e drammatico appello di tre donne accolte a Trapani – Iyrina, Veronika e Olha – che chiedevano maggiore attenzione internazionale sulla loro città martoriata e sulle condizioni dei prigionieri in mano russa perché non siano violati i diritti fondamentali delle persone e ricevano un processo equo secondo le convenzioni internazionali.
    La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata lo stesso giorno in cui il Papa ha ricevuto la lettera. “Nonostante l’orrore che vediamo ogni giorno, speriamo che con gli sforzi di papa Francesco e del mondo civile possa venire un’era di misericordia e di pace. Siamo commosse e grate della sua vicinanza paterna”, hanno detto le tre donne, cristiane ortodosse.   

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    M5s pubblica lista candidati e Parlamentarie

    Il M5s ha reso noto l’esito delle Parlamentarie e pubblicato la lista dei candidati nei collegi plurinominali della Camera e del Senato. L’annuncio sul blog del Movimento nel quale si precisa che Giuseppe Conte si riserva la valutazione, sentito il Garante, di compatibilità con i valori e le politiche del Movimento 5 Stelle, esprimendo parere vincolante e insindacabile, in qualunque fase dell’iter fino alla scadenza del termine per il deposito delle liste elettorali. Il presidente, inoltre, si riserva di individuare i nominativi mancanti per il completamento delle liste, ove necessario.
    Giuseppe Conte si candida capolista in 4 regioni e 5 collegi per Montecitorio: Lombardia 1 (in 2 collegi), Campania 1 (primo collegio), Puglia 1 e Sicilia 1 (primo collegio).

    L’ex sindaco di Torino Chiara Appendino è candidata capolista per la Camera nei 4 collegi del Piemonte per il M5s. In Lombardia, oltre a Giuseppe Conte, sono capolista anche Alessandra Todde (capolista pure in Sardegna) e il fratello di Giorgio Sorial, Samuel. L’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho è candidato nel terzo collegio dell’Emilia Romagna e nel primo collegio della Calabria. Sergio Costa correrà come capolista nel secondo collegio Campania 1. Tra i capolista per la Camera figurano anche i vicepresidenti M5s Riccardo Ricciardi in Toscana e Michele Gubitosa in Campania 2 (secondo collegio).I candidati nel listino di Conte Livio De Santoli, architetto, ed Alfonso Colucci, notaio, corrono nel Lazio 1 (primo e secondo collegio).
    L’ex ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli, l’ex capogruppo al Senato Ettore Licheri, l’attuale presidente dei senatori Mariolina Castellone, il vicepresidente 5 stelle Mario Turco e il magistrato Roberto Scarpinato sono tra i candidati capolista indicati al Senato. Patuanelli corre in Friuli Venezia Giulia, Lazio e Campania. Turco in Puglia e Basilicata. Scarpinato in Calabria e Sicilia. Licheri in Sardegna, Piemonte e Toscana. La Castellone in Campania.

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    Mosca interviene nella campagna elettorale Pd: 'Destra ambigua, silenzio sulle interferenze'

     Il vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo Medvedev entra a piedi uniti nella campagna elettorale italiana.
    ‘Alle urne vorremmo vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche chiamarli a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità’, scrive su Telegram, sottolineando che ‘i voti degli elettori sono una potente leva di influenza’.
     Immediata la reazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “È davvero preoccupante l’ingerenza del governo russo nelle elezioni italiane. Un esponente russo, Medvedev, interviene nuovamente a gamba tesa su questioni di politica interna, questa volta dando anche un’indicazione di voto. Le forze politiche italiane prendano le distanze in maniera netta, senza alcuna timidezza, dalla propaganda russa. Noi stiamo lavorando per diversificare le fonti di approvvigionamento del gas, perché non si può dipendere da chi, con i soldi degli italiani, finanzia la guerra sanguinosa in Ucraina”. “Per questo serve anche un tetto massimo in Ue al prezzo del gas”.
    Il Partito Democratico con Enrico Borghi attacca: “Medvedev, il falco del regime russo tifoso dei massacri in Ucraina, entra nella campagna elettorale italiana, invitando gli elettori a punire nelle urne il governo. Grave fatto di ingerenza, tutti ne prendano le distanze, iniziando da una destra sempre più ambigua sul tema”.
    “Se Giorgia Meloni vincesse le elezioni, le persone più felici a livello mondiale sarebbero Putin, Trump e in Europa Orban. Quindi c’è il grande rischio di un grande cambiamento della presenza dell’Italia a livello mondiale”. Lo ha dichiarato il segretario del Pd, Enrico Letta. “Ma è anche un grande un grande rischio per il Paese in termini economici, sociali ed il modo in cui il Paese sarebbe governato in termini di unità e coesione – ha aggiunto Letta -. Le prossime elezioni saranno cruciali e continuiamo a lottare per evitare questo risultato”.  
    “Non mi interessano gli insulti del Pd. Voteranno gli italiani e non russi, cinesi ed eschimesi. All’estero possono dire quello che vogliono ma non mi interessa fare polemica col resto del mondo”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini sulle polemiche per le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo Medvedev, intervistato dal Tg4. E ha aggiunto: “Il problema degli italiani non sono tweet, insulti o polemiche di Letta o un televirologo che dice che Salvini è un assassino, ma la bolletta della luce, il gas, la benzina, il mutuo e il carrello della spesa”. 
     “L’intromissione di Dmitri Medvedev sulle prossime tornate elettorali europee è inopportuna e pericolosa: gli italiani non devono prendere lezioni e consigli da nessuno, tanto meno da chi si è reso protagonista di guerra e condotte che violano i più elementari diritti umani”. Così in un tweet il Presidente M5s Giuseppe Conte.  

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    M5s convoca i candidati ma sulle liste è buio

    Le Parlamentarie del M5s, votate dagli iscritti il 16 agosto, sono ancora top secret. Il M5s non ha infatti ancora reso note le preferenze, indicate dalla base del Movimento sui candidati che gradirebbe vedere in cima alle liste, ma ha comunque avviato la macchina elettorale. Nel pomeriggio ha infatti convocato gli aspiranti parlamentari per firmare la loro disponibilità alla corsa elettorale.    I candidati, effettivi o supplenti di Camera e Senato, hanno quindi dovuto accettare l’iscrizione e firmare la documentazione necessaria ancora prima di conoscere i risultati delle Parlamentarie e quindi la loro postazione in lista. “Ci fanno firmare in bianco: hanno i risultati e non ce li comunicano” si lamenta uno di loro.    Giuseppe Conte deve infatti sbrigliare una pericolosa matassa e decidere, in base anche alle preferenze degli iscritti, dove piazzare i 15 candidati del suo listino “prioritario”. Candidati che andranno a surclassare quanti sarebbero, in base ai voti degli iscritti, i capilista. Un meccanismo complicato anche dall’assenza di un vero e proprio vincolo territoriale e dall’opzione delle pluricandidature. Lo stesso Conte, infatti, dovrebbe presentarsi come capolista in più circoscrizioni del proporzionale. E’ quindi plausibile, a questo punto, che la pubblicazione delle liste possa precedere quella dei risultati delle Parlamentarie. “Oggi non esiste più il Movimento 5 stelle ma il partito di Conte e dei fedelissimi.    E’ un partitino all’8/10 per cento” attacca Luigi Di Maio, anche lui costretto a fare i conti con i numeri. “Conte si è mosso da solo anche per le esclusioni senza spiegazioni, come quella di Francesco Capasso, ex consigliere di Marigliano, Alessandro Cannavacciuolo di Acerra” protesta la consigliera regionale della Campania, Maria Muscarà, ex cinque stelle, ora convinta che “tra Conte e Di Maio non c’è differenza, si uniranno tra loro con il PD che prenderà tutto”.    Il rapporto con il Pd e con gli alleati del centrosinistra è infatti l’altro tasto dolente per Giuseppe Conte che deve condurre la campagna elettorale isolato mentre tutti si attendono un riavvicinamento post-voto. “Il Pd tornerà, 5 minuti dopo le elezioni, dai 5 stelle. Basta leggere le dichiarazioni di Orlando, Bonini, Boccia” prefigura Carlo Calenda. E chi tifa per una riappacificazione che rafforzi l’ala a sinistra della coalizione è il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. “Penso che dopo il voto ci si possa alleare sui temi con chiunque costruisce sui temi una convergenza. Su questo dovremo tornare tutti a discutere”. Ma le basi sono state gettate: la proposta sulla riduzione dell’orario di lavoro a stipendio invariato lanciata da Conte e cavallo di battaglia di Sinistra Italiana ne è un esempio. Intanto Massimo Bugani, ex colonna del M5s a Bologna, ora ad Articolo deride l’entusiasmo per il boom di votazioni alle Parlamentarie: “l record di votanti in un solo giorno appartiene alla Associazione Rousseau con 79.634 iscritti votanti in 8 ore di voto. Totale rispetto per 50.000 votanti in 12 ore, ma evitiamo per favore di dire fesserie” scrive in un post. Da notare che la votazione in questione era del 2019 e riguardava l’alleanza tra il M5s e il Pd per dare vita al secondo governo Conte.