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    Scuola: per un prof su 3 ok nuova vaccinazione e mascherine

    Dal 5 settembre in Alto Adige e via via in tutte le Regioni, si tornerà a scuola e in base alle recenti indicazioni pervenute dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero dell’Istruzione, la sola disposizione anti-Covid sostanzialmente obbligatoria: quella di tenere le finestre aperte. Gli altri obblighi – vaccinazioni, mascherine, distanziamenti, igienizzazione continua, ecc. – rimangono un’eventualità. Tuttavia, un insegnante su tre già oggi reputa inevitabile una nuova vaccinazione in autunno qualora il numero di nuovi casi Covid dovesse superare il livello di guardia.
    In tal caso, un docente su due reputa anche inevitabile il ritorno della mascherina da indossare per legge durante lo svolgimento delle lezioni. La doppia indicazione giunge da un sondaggio nazionale realizzato dalla Tecnica della Scuola sulle modalità del rientro in classe e la possibile evoluzione della pandemia da Covid-19.
    Esaminando le 1.759 risposte pervenute, risulta che quasi 7 docenti su 10 si dicono contrari all’eventualità che si possa tornare all’obbligo vaccinale (che per il 90% dei casi significa quarta dose di vaccino), anche qualora in autunno i contagi dovessero tornare a crescere.
    Percentuale che non si discosta molto da quella che include genitori e studenti, i quali si esprimono negativamente in misura ancora maggiore: tra le famiglie degli alunni e gli stessi allievi che hanno risposto al sondaggio, a dire no sono stati quasi 8 su 10.
    Quanto all’ipotesi che con la risalita dei contagi possa tornare in auge anche l’obbligo di indossare la mascherina, gli insegnanti si mostrano più possibilisti: un docente su due (il 49,9%) si esprime favorevolmente verso l’obbligo di mascherina, un dispositivo evidentemente percepito più utile che fastidioso, sempre qualora dovessimo subire una recrudescenza della pandemia. Genitori e studenti sono invece più scettici sulla reintroduzione coatta dei dispositivi di protezione: dicono ‘no’ al ritorno della mascherina il 66,5% degli intervistati, a fronte di un 31,4% che si esprimono in modo favorevole. (ANSA).   

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    Negli Stati Uniti diritto all'aborto a rischio per una donna su tre

    Una donna americana su tre rischia di perdere l’accesso all’aborto a breve. A due mesi dalla decisione della Corte Suprema sulla Roe versus Wade, la storica sentenza che legalizzò le interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti, molti stati a guida repubblicana hanno varato delle strette già in vigore o destinate a divenire legge nei prossimi mesi non appena i contenziosi legali in corso di risolveranno. Il risultato, riporta il Washington Post, è che il 36% delle donne fra i 15 e i 44 anni anni non sarà in grado di accedere all’aborto nello stato in cui vive. 

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    Elezioni, tutti i programmi tv in partenza

    La campagna elettorale balneare spinge le reti televisive a riprogrammare la partenza dei programmi di informazione per la prossima stagione. 
    Il via alle trasmissioni nella seconda metà di settembre, come da tradizione, mal si concilia con l’appuntamento delle urne, fissato per il 25 settembre.
    Ecco, dunque, che i direttori sono al lavoro per far ripartire le macchine a pieno regime già a fine agosto o inizio settembre.
    RAI
    Da “Mezz’ora in più” a “Porta a Porta”, passando per “Il cavallo e la torre”, “#cartabianca”, “Agorà” e “Agorà weekend” e “Restart”: da domenica 28 agosto ripartono sulle tre reti Rai le trasmissioni di approfondimento politico.
    Si comincia con “Mezz’ora in più”, che – dopo la serie di puntate speciali che hanno accompagnato i telespettatori fin dalla caduta del governo Draghi alla fine di luglio – torna nel suo studio, a partire da domenica 28 agosto, alle 14.30 su Rai 3, per raccontare l’ultimo mese di campagna elettorale.
    Da lunedì 29 agosto, alle 20.40 su Rai 3, in diretta dal nuovo studio di Viale Mazzini con vista sul cavallo simbolo della Rai, poi, arriva tutti i giorni “Il cavallo e la torre”: il fatto del giorno filtrato in 10 minuti dagli occhi e la sensibilità di Marco Damilano.
    Il giorno dopo – martedì 30 agosto alle 21.20 su Rai 3 – torna “#cartabianca”, il programma condotto da Bianca Berlinguer, pronto ad affrontare i temi caldi del confronto politico. Ancora martedì 30 e poi mercoledì 31 agosto in seconda serata su Rai 1 sono in calendario anche i primi appuntamenti della nuova edizione di “Porta a Porta”, con Bruno Vespa.
    A settembre la programmazione sarà dal lunedì al giovedì, con una prima serata speciale giovedì 22 settembre e due speciali in collaborazione con il Tg1 in seconda serata domenica 25 e lunedì 26 settembre per seguire l’esito delle votazioni. Nell’arco dell’intera programmazione saranno invitati tutti i leader politici che parteciperanno alle prossime elezioni.
    Quali sono i programmi economici dei partiti e delle coalizioni che il 25 settembre chiederanno il voto agli italiani? Quali le sfide, quali le soluzioni del nuovo Governo italiano? Ma soprattutto quali saranno le conseguenze per i cittadini nella vita di tutti i giorni? Questi alcuni dei temi di “ReStart”, il programma di economia e politica di Rai 2 in onda in seconda serata, condotto da Annalisa Bruchi a partire da venerdì 2 settembre per 4 puntate, ogni venerdì di campagna elettorale, e poi dal 3 ottobre ogni lunedì alle 23.30. La conduttrice sarà affiancata dal vicedirettore del Corriere della Sera Aldo Cazzullo e dal direttore dell’Agi Mario Sechi.
    Da lunedì 12 settembre, per seguire il rush finale della campagna elettorale, infine, “Agorà Estate” passerà il testimone ad “Agorà” nella versione invernale, condotto quest’anno da Monica Giandotti: a partire dalle 8.00 il palinsesto di Rai 3 si aprirà con lo storico programma giunto alla dodicesima edizione: notizie, ospiti, storie e collegamenti dal territorio, supportati dal Moviolone di Marco Carrara, che proseguiranno sino alle 10.30 anche con l’approfondimento di “Agorà Extra”.
    A partire da sabato 17 settembre, poi, per il secondo anno consecutivo l’informazione di Rai 3 sarà in onda sette giorni su sette con Agorà Weekend, condotto tutti i sabati e le domeniche sempre alle 8.00 da Giusi Sansone.
    MEDIASET L’informazione Mediaset, sempre accesa durante l’estate, rafforza Il suo impegno per raccontare la campagna elettorale dei partiti politici, dei leader e delle coalizioni, in vista dell’election day del 25 settembre. Su Retequattro, in prima serata: · “Zona Bianca”: in onda il lunedì ed il giovedì. Da domenica 28 agosto riprende la nuova stagione; · “Controcorrente – Prima Serata”: il mercoledì, a cui si aggiungono cinque speciali il 2, il 9, il 16, il 21 e il 23 agosto. Prosegue l’appuntamento quotidiano in access prime-time; · “Dritto e Rovescio”: torna da giovedì 25 agosto; · “Quarta Repubblica”: torna da lunedì 29 agosto; · “Fuori dal Coro”: torna da martedì 30 agosto. In day-time, prosegue tutti giorni, dalle ore 15.30, l’appuntamento con “Tg4 – Diario del giorno”. Su Canale 5, in day-time, continua, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.40, “Morning News”. Dal 12 settembre, in access prime-time, dal lunedì al venerdì, riparte “Stasera Italia”, mentre prosegue l’appuntamento nel weekend con “Controcorrente”. Su Canale 5, in day-time, da lunedì 5 settembre, tornano “Mattino Cinque News” e “Pomeriggio Cinque”.
    LA7
    La7 riparte a pieno regime in anticipo, da inizio settembre. Otto e mezzo al via il 5 settembre, DiMartedì il 6, Piazzapulita l’8, Propaganda il 9, In Onda (versione weekend) il 10 e 11 settembre, Non è l’arena l’11 settembre. La stessa settimana partono anche in day time L’aria che tira con Myrta Merlino e Tagadà con Tiziana Panella. In palinsesto ovviamente anche gli speciali, da programmare, del direttore del tg Enrico Mentana che ha già annunciato la sua maratona per il giorno del voto. Seguendo lo schema delle ultime elezioni, la rete diretta da Andrea Salerno proporrà lunedì 26 Propaganda che salterà l’appuntamento di venerdì 23 per chiudere la maratona elettorale.
    SKY SkyTg24
    A partire dal 29 Agosto mette in campo una programmazione speciale, anche con un nuovo studio immersivo e arricchito dalla realtà aumentata. Numerosi i format tv e digitali dedicati per seguire nel dettaglio la campagna elettorale. Numeri: curato e condotto da Alessandro Marenzi, – in onda alle 18.30 da lunedì al venerdì – è un programma quotidiano data driven che si propone di usare i numeri come bussola per servizi e approfondimenti.
    Casa Italia: curato e condotto da Fabio Vitale è l’appuntamento in onda dal lunedì al venerdì alle 20.30, che ospita ogni giorno i protagonisti della campagna elettorale, i commentatori, gli analisti, approfondisce i temi della giornata e del momento. L’intervista di Maria Latella: torna per le prossime elezioni il format curato e condotto da Maria Latella con quattro interviste, una a settimana fino al 25 Settembre. What’s Next & Cosa chiedono i giovani Si intensifica la Will: continuerà in versione elettorale la coproduzione What’s Next, nella quale Silvia Boccardi approfondirà alcuni aspetti del voto legati alle esigenze e alle aspettative delle nuove generazioni. Alessandro Tommasi, invece, interverrà negli spazi di approfondimento di SkyTg24 portando all’attenzione del dibattito temi, idee, necessità, dubbi e istanze della community di Will che raccoglie milioni di italiani tra i 18 e i 34 anni. Reportage: al centro delle inchieste alcuni temi individuati dalla redazione di Sky TG24 che verranno sottoposti ai candidati ogni volta che ci sarà l’occasione di ospitarli con l’obiettivo di avere un’agenda anche fuori dalla strettissima attualità quotidiana.

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    Elezioni, Cappato: 'La nostra lista respinta ovunque, ricorreremo'

    “Le Corti d’Appello dove ieri sono state depositate le firme digitali a sostegno delle candidature della lista Referendum e Democrazia hanno deciso di escludere la nostra presenza alle elezioni del 25 settembre”. Lo dichiara Marco Cappato, leader della lista. “Il diniego di oggi non ci farà desistere, nelle prossime 48 ore – afferma Cappato – predisporremo i ricorsi urgenti affinché si adegui lo strumento digitale alle farraginose, quanto poco sicure o trasparenti, modalità di raccolta firme cartacee per la presentazione delle candidature per le elezioni politiche”.
    “Le motivazioni differiscono – spiega Cappato – ma, in tutte le circoscrizioni, non si è tenuto conto delle modificazioni legislative sopravvenute dall’adozione delle legge elettorale e dall’introduzione della firma digitale certificata per sottoscrivere documenti ufficiali”. Nel momento in cui si dovrebbe facilitare “la partecipazione popolare alla vita politica del Paese” chiarisce Cappato, “si sono interpretate restrittivamente norme datate senza tenere di conto del progressivo ampliamenti dell’uso della sottoscrizione digitale nonché il precedente del milione di firme online raccolte l’estate scorsa a sostegno dei referendum eutanasia e cannabis ritenute valide dalla Cassazione”.

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    La scuola entra nella campagna elettorale, è scontro tra i big

    Libri di testo gratuiti fino alle superiori, allungamento dell’obbligo scolastico dall’asilo e fino ai 18 anni, aumento consistente degli stipendi degli insegnanti nel giro di 5 anni: le tematiche che riguardano il mondo della scuola sono state al centro di questa mattinata al meeting di Cl in corso a Rimini e sono state toccate da tutti i leader dei partiti.
    Il segretario del Pd Enrico Letta punta sugli stipendi degli insegnanti “devono essere pagati come i loro colleghi europei. In 5 anni è possibile farlo. Prendiamoci tutti questo impegno a favore di uno stipendio europeo”, dice, sostenendo anche la necessità di “rendere obbligatorio l’asilo e allungare l’obbligo sino a 18 anni”. Una proposta, quella sull’estensione dell’obbligo scolastico, che non è piaciuta alla platea del Meeting: le parole del leader Pd sono state sottolineate da un coro di “no!”.
    La leader di FdI, Giorgia Meloni, punta invece su un “sistema serissimo di borse di studio”. E propone anche di “reintrodurre i voti nella scuola primaria e valorizzare l’esame di maturità”. Anche lei, come Letta, vuole che siano adeguati gli stipendi degli insegnanti alla media europei e chiede infine “più sport per tutti”.
    La ricetta del segretario della Lega Matteo Salvini anche in risposta alla grave crisi economica che rischia di travolgere le famiglie, è quella di “estendere alle medie e alle superiori” la previsione “che i libri di testo siano gratuiti o detraibili”: questo, sostiene, comporterebbe “poca spesa e molta resa”. Sull’università il leader della Lega propone che alla facoltà di Medicina si possa copiare il sistema francese dove tutti accedono alla facoltà. “La selezione – dice – non la fai prima di cominciare con il test a crocette, ma alla fine del primo anno in base ai voti e ai meriti”. Una ricetta proposta nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, di centrosinistra, ma bocciata dall’attuale ministra dell’Università Cristina Messa.
     Al centro del dibattito dei big di stamane anche la scuola paritaria, “offre un servizio pubblico”, dice Maurizio Lupi di Noi Moderati. Tema, questo, affrontato anche da Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia. “Serve un bonus, troppe scuole non statali stanno chiudendo perché strangolate da una politica a loro contraria”. C’è il “diritto di educare da cristiani i nostri figli”, fa notare.
    Sempre Tajani ritiene che bisogna “creare lavoro e mettere i giovani nelle condizioni di lavorare”, “lasciamo perdere il reddito di cittadinanza”, esorta. Serve infine “riformare l’università” dove ci sono “troppi nepotismi e baroni”. Mentre Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, sostiene che nel sistema scolastico e sanitario italiano sia fondamentale il rispetto del principio della sussidiarietà.

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    M5s: “In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo”

    “In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola”. Lo annuncia su Facebook il leader del M5s, Giuseppe Conte. Sarà Nuccio Di Paola, attuale referente regionale del M5s, il candidato dei 5stelle a governatore in Sicilia

    La decisione del Movimento scatena l’ira del Pd: “A Giuseppe Conte dico, intanto, che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo Movimento è tutt’altro che degna. Quello del M5s è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista”, afferma  il segretario del partito in Sicilia, Anthony Barbagallo, sulla rottura di 5stelle per le regionali.
    “Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più. Tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto”. Così Caterina Chinnici, che aveva vinto le Primarie della coalizione progressista, sulla decisione del M5s di rompere l’alleanza in Sicilia.

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    Liste chiuse tra veleni e polemiche, parte la campagna

    Il puzzle delle candidature è completo. Costato molta più fatica del passato, e non solo per l’afa della prima campagna elettorale estiva, lascia sul campo molti esclusi (compresi i big), parecchi malumori e altrettanti addii. Fino a sfiorare il terremoto interno, come è quasi successo dentro Forza Italia e nel Pd. Chi resta sono candidati dai volti più o meno noti, pochi vip e pochissimi sindaci. Oltre alla squadra di governo, in gran parte riconfermata nella corsa al nuovo Parlamento che nascerà in autunno. Il primo ridotto a 600 eletti dalla riforma costituzionale voluta dal M5s.
    Ma appena il tempo di depositare i faldoni delle liste nelle corti d’appello e scatta la fase due: la campagna elettorale. Sui nastri di partenza c’è Giorgia Meloni che aprire la sua campagna ad Ancona. Dopo il super dibattito con quasi tutti gli altri leader – escluso Giuseppe Conte del M5s – che si troveranno al Meeting di Rimini, la leader di Fratelli d’Italia sarà in piazza nella regione che il suo partito governa con Francesco Acquaroli.
    Comizi a parte, la campagna è già entrata nel vivo. E si consuma a colpi di tweet (ripescati o nuovi), filmati, proposte incrociate in una polarizzazione dei fronti sempre più netta e dominata dai veleni interni. Un ‘virus’ da cui – a parte FdI, apparentemente – non è rimasto immune nessun partito. Quello di Silvio Berlusconi ne sa qualcosa. Dopo un lungo conclave a Villa Certosa e più di una maratona notturna, FI rivela i suoi assi e scoppia la rivolta dei territori. Dalla Basilicata al Veneto passando per il Molise, i locali protestano contro i candidati ‘paracadutati’ da Roma. Nel mirino finisce la presidente del Senato, Elisabetta Casellati – che corre nel collegio lucano all’uninominale, scalzando di fatto il sottosegretario locale Giuseppe Moles – la capogruppo bolognese Anna Maria Bernini che punta al collegio di Padova (considerato certo per Casellati) e scompagina il partito veneto, fino al presidente della Lazio, Claudio Lotito che agita ora il Molise.
    Agitazione vissuta pure tra i Democratici. Qui la lotta all’ultimo posto si è consumata a Ferragosto nella Direzione nazionale rinviata più volte e chiusa a mezzanotte. Escluso eccellente Luca Lotti finito – è convinto – nelle vendette incrociate tra Dem ed ex renziani. Più fortunato il sottosegretario Enzo Amendola, in bilico ma ‘ripescato’ alla fine in Basilicata. Ma gli strascichi continuano, con mugugni dei tanti piazzati in collegi molto incerti. E un paio di addii dal partito come i senatori Gianni Pittella e Dario Stefano. Tra i super big, poche le sorprese. Il Cavaliere si prepara al gran ritorno al Senato ed è capolista in Piemonte, Lazio, Campania e nella ‘sua’ Monza. Schierata in Lombardia pure la sua compagna Marta Fascina alla Camera, mentre i suoi fedelissimi Antonio Tajani e Licia Ronzulli si dividono il Lazio e la Lombardia.
    Enrico Letta guida la lista a Milano e ‘sconfina’ nel Veneto lanciando la sfida alla Lega nella sua terra. Per il suo debutto in Parlamento, Conte scommette sui collegi di Lombardia, Puglia, Campania e Sicilia. Il suo predecessore nel M5S, Luigi Di Maio se la gioca a Napoli-Fuorigrotta. Per Matteo Salvini la sfida è aperta a Milano, mentre a Roma il duello è tra Emma Bonino di + Europa e Carlo Calenda, alleati solo per poche ore.
    Meno doloroso, il ‘parto’ delle liste di FdI: favoriti dai sondaggi e in overbooking di candidature (essendo stati finora all’opposizione), i ‘patrioti’ pubblicano l’elenco completo sul sito. Cinque i collegi per la Meloni (Abruzzo, Lazio, Lombardia, Puglia e Sicilia), l’ex ministro Giulio Tremonti sarà in pista in Lombardia e l’ex pm Carlo Nordio in Veneto. Poche le new entry extra politica. Dalla tv arriva Rita Dalla Chiesa, candidata in Puglia con FI, dall’editoria Antonio Angelucci che ha scelto la Lega. Dallo sport l’ex pilota di Formula uno, Emerson Fittipaldi che sarà nella circoscrizione sudamericana di FdI. Altro sportivo è il pallavolista Luigi Mastrangeli, in lizza per la Lega. Il Pd schiera l’economista Carlo Cottarelli e il virologo Andrea Crisanti che diventa la miccia per l’ennesimo scontro sui vaccini.

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    Editoria: il Roma compie 160 anni, gli auguri della Fnsi

    (ANSA) – NAPOLI, 22 AGO – “Celebrare il compleanno del Roma
    non è soltanto un atto ordinario, ma significa soprattutto
    riconoscere il merito di tutti i giornalisti che,
    quotidianamente, portano avanti da anni un’impresa tuttaltro che
    semplice. In un panorama editoriale che, a livello mondiale,
    continua a far segnare il forte arretramento dell’informazione
    tradizionale, soprattutto quella su carta, trovare la forza di
    portare ogni giorno in edicola un pezzo della storia
    dell’informazione di Napoli, della Campania e dell’Italia intera
    è quasi un atto di eroismo. Per questo ci uniamo, oggi come
    ieri, a tutti i colleghi della cooperativa del Roma augurando
    loro di continuare in uno spirito di libertà a raccontare il
    loro territorio per offrire ai lettori, non soltanto di Napoli e
    della Campania, una lettura originale e controcorrente della
    realtà”. E’ quanto afferma il segretario generale della Fnsi,
    Raffaele Lorusso.   
    “I 160 anni del Roma sono una bella notizia per chiunque ami
    l’articolo 21 della costituzione e il pluralismo
    dell’informazione. Mai come in questa stagione abbiamo bisogno
    di voci capaci di illuminare le tante oscurità che ci circondano
    e non solo in Campania. Un grazie infine a tutta la redazione
    del Roma che non ha mai mancato di essere ‘scorta mediatica’ per
    chiunque chieda verità e giustizia», afferma Giuseppe Giulietti,
    presidente Fnsi.   
    “Per me il Roma non è solo il più antico quotidiano del
    Mezzogiorno dell’Italia postunitaria, una voce libera e
    indipendente, un presidio di democrazia in una terra difficile
    come la Campania, è anche il giornale nel quale orgogliosamente
    lavoro da più di venti anni e che con un gruppo di colleghi ho
    contribuito a rifondare”, aggiunge Claudio Silvestri,
    segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania. “È
    un giornale senza padroni – prosegue – portato in edicola dai
    giornalisti con grande fatica e difficoltà. Una sfida continua
    in direzione ostinata e contraria, ma una sfida necessaria.   
    Questo territorio ha bisogno di essere raccontato, illuminato,
    ogni voce è un’arma micidiale contro la criminalità e la
    corruzione. Per questo la parola d’ordine è resistere. Lunga
    vita al Roma. Auguri». (ANSA).