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    Con l'ora legale tutto l'anno risparmi per 500 milioni, l'idea che piace a Pd e Lega

    Con la crisi energetica e il dibattito sul tetto al prezzo del gas, alla luce del nuovo stop del Nord Stream, in Italia si fa largo l’ipotesi di prorogare l’ora legale per tutto l’anno. La proroga, secondo il coportavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli  “consentirebbe il risparmio di mezzo miliardo di euro. Chiediamo di avviare subito una sperimentazione in tal senso in Italia. Ma sarebbe auspicabile che fosse presa anche a livello Ue. Che ne pensa il ministro Cingolani?”.
    Anche secondo il Pd l’ora legale estesa tutto l’anno “può un essere un pezzo di un mosaico più articolato per l’efficienza energetica e il consumo sostenibile. Questa potrebbe essere una delle soluzioni” dice all’ANSA la responsabile Transizione Ecologica del Pd, Chiara Braga e sul tema si interroga anche la Lega. 
    “Sull’ora legale stiamo facendo studi da 36 ore per capire se ne vale la pena – dice all’ANSA Paolo Arrigoni responsabile energia della Lega- se si guadagna in termini di risparmio energetico la sera, si perde al mattino. Probabilmente la soluzione sarà non di stabilizzarla per sempre ma di prorogarla per qualche mese o qualche settimana”. 

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    Elezioni, Letta spera nella rimonta. Meloni, i numeri sono con noi

    “Ci sono tre settimane davanti in cui gli indecisi sono al 40%, i giovani non hanno ancora deciso cosa andare a votare, è una partita tutta da giocare”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, uscendo da Palazzo Marino dopo l’incontro con il sindaco Giuseppe Sala, replicando alle dichiarazioni del leader della Lega, Matteo Salvini, secondo cui il centrodestra stravincerà e ‘il Pd sa di perdere’. “Come si è visto anche in tante altre elezioni nel nostro paese – ha aggiunto – sono le ultime settimane quelle decisive motivo per il quale le voglio cominciare da Milano accanto a un’esperienza così positiva, come quella di Sala”.
    “Noi metteremo gente preparata al governo: pensate all’Istruzione, prima c’era Azzolina. Noi puntiamo al merito”: così la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni nelle prime battute del suo comizio in piazza del Carmine a Cagliari. “I dati che dicono che Fratelli d’Italia potrebbe governare stanno creando molto nervosismo. Non abbiamo vinto niente, bisogna combattere, ma i dati dicono quello che dicono”.

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    La leader di Fratelli d’Italia a Cagliari (ANSA)

    Il Terzo Polo apre la campagna a Milano

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    Il Terzo Polo apre la campagna elettorale a Milano. Insieme con il leader di Italia Viva, anche il leader di Azione Carlo Calenda (ANSA)

    “Non abbiamo accettato ammucchiate con chiunque pur di presentarci con un cartello elettorale”, ha detto il leader del M5S Giuseppe Contea Volturara Appula (Foggia), in riferimento alle dichiarazioni di Letta secondo cui l’unico voto utile per battere la destra è quello dal al Partito democratico. “Letta – ha precisato Conte – vuole costruire un inganno per i cittadini, volendo bipolarizzare questa partita politica e facendo credere che l’unico da votare in alternativa alle ricette insostenibili e inadeguate della destra della Meloni sia lui con il Pd”. 

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    “Non abbiamo accettato ammucchiate con chiunque pur di presentarci con un cartello elettorale” (ANSA)

    “Serve il blocco navale? No, basta reintrodurre i decreti sicurezza, il divieto di ingresso nelle acque territoriali, il sequestro delle navi pirata, le sanzioni, le espulsioni per chi non merita, e senza essere geni avevamo sostanzialmente azzerato gli sbarchi di immigrati clandestini, che invece in queste ore si stanno ripetendo a migliaia”: così il leader della Lega, Matteo Salvini, a Controcorrente, su Rete4. “Nel programma del centrodestra – ha aggiunto – non c’è nessun blocco navale, non facciamo la battaglia navale con i sommergibili ci sono i decreti sicurezza. Rispettano le norme, salvano vite e garantiscono sicurezza”.

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    Terzo Polo apre la campagna elettorale, si accende lo scontro con il Pd

    “Siamo l’unico voto utile perché l’Italia torni a crescere”, ha detto Renzi. “Dobbiamo salvare il paese – ha aggiunto – da una parte c’è una destra sovranista tra le peggiori in Europa, dall’altra una sinistra populista. E tra gli altri, a destra, sinistra e nel M5s, c’è chi ha mandato a casa Draghi, noi l’abbiamo sostenuto”. 
    “Io non voglio fare polemica con nessuno, non certamente con Letta, quello che gli dico e ricordati da che storia vieni, non è così schematica Berlinguer-Almirante. C’era qualcosa di mezzo in Italia ed è molto importante”, ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, all’evento di apertura della campagna elettorale del Terzo Polo. “Noi non replichiamo (sul voto utile ndr) – ha aggiunto – è un dato di fatto, ci sono quattro coalizioni, non c’è fattualmente voto utile che non sia sul plurinominale in particolare al Senato ed è lì che fermeremo la destra, ma non la fermeremo dicendo ‘fermiamo la destra’ ma dicendo agli italiani quello che vogliamo fare. È l’unico voto utile che c’è”.

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    Elezioni, Meloni: 'Dati ci danno al governo, avversari nervosi'

    “Noi metteremo gente preparata al governo: pensate all’Istruzione, prima c’era Azzolina, Noi puntiamo al merito”. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni nelle prime battute del suo comizio in piazza del Carmine a Cagliari. “I dati che dicono che Fratelli d’Italia potrebbe governare stanno creando molto nervosismo. Non abbiamo vinto niente, bisogna combattere, ma i dati dicono quello che dicono”. 
    La sinistra “non ha paura dell’egemonia culturale, loro hanno paura di perdere una egemonia di potere. Hanno paura di un’Italia meritocratica dove vai avanti non perché sei amico della persona giusta”, ha aggiunto Meloni. “In un’Italia normale tutti devono avere le stesse opportunità, ma poi dove arrivi deve dipendere da te – ha aggiunto – La scuola progressista è una macchina di disuguaglianza, perché ha finito di livellare al punto di partenza”.
    Fuori programma per Giorgia Meloni appena salita sul palco in piazza del Carmine a Cagliari. La leader di Fdi è infatti stata avvicinata da un giovane con la bandiera arcobaleno che le ha chiesto di garantire i diritti delle persone Lgbt+. Meloni ha raccolto il messaggio dicendo di rispettare “il coraggio delle persone che rivendicano quello in cui credono. La democrazia è bella per questo – ha affermato – che ognuno può dire quello che vuole, quello che non funziona e dove, non si deve di impedire agli altri di dire quello che vogliono e non pensare che l’altro fa schifo, ma che le cose importanti sono le idee. Ma – ha chiarito – consentiteci di avere gli stessi diritti del resto del genere umano”.
    “Sono d’accordissimo sul price cap: abbiamo garantito al governo il massimo sostegno in una battaglia che consideriamo fondamentale. Nelle ultime ore sono diventata un po’ più ottimista rispetto ai giorni scorsi”, ha detto la leader di Fdi a margine del comizio elettorale di Cagliari. “Faremo quello che possiamo per dare una mano all’Italia in questo senso – ha aggiunto rispondendo ad un’unica domanda di una cronista – penso che si possa lavorare a livello italiano per scollegare il prezzo dell’elettricità a quello del gas. Questo comporterebbe una diminuzione sensibile e immediata delle bollette”.

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    Cappato fa ricorso, su firme digitali vinceremo

    Marco Cappato, le cui liste elettorali sono state escluse perché supportate da firme digitali, fa ricorso al Tribunale civile di Milano e soprattutto rilancia la battaglia su questo strumento di partecipazione, al di là della riammissione della sua lista a campagna elettorale ormai iniziata. “Qua non si tratta di sapere se la vinciamo, questa battaglia noi la vinciamo, dobbiamo solo sapere quando la vinceremo” ha detto in una conferenza stampa.
    A preparare il ricorso della Lista Democrazia e Referendum guidata appunto da Cappato, ci ha pensato il costituzionalista Giovanni Guzzetta che l’ha poi illustrato insieme a Giuseppe Corasaniti, docente di diritto amministrativo digitale. Cappato aveva supportato le proprie liste con firme digitali e non analogiche, anche alla luce della norma del 2021 che ha consentito la raccolta di firme digitali per i referendum. Se dunque la firma per il referendum, che è prevista dalla stessa Costituzione, è ammessa in forma digitale, tanto più lo deve essere per il procedimento di presentazione delle liste. Ma prima la Corte d’Appello e poi la Cassazione hanno rigettato le liste affermando che la legge elettorale non prevede esplicitamente la firma elettronica e che il Codice per l’Amministrazione Digitale (Cad) la esclude per “la consultazione elettorale”.
    Ma quest’ultimo termine, è la tesi sostenuta nel ricorso ex articolo 700 (davanti al Tribunale civile di Milano), va inteso in senso letterale, cioè concerne le sole operazioni di voto; non riguarda, ha spiegato Guzzetta, il procedimento che precede tale momento come appunto il deposito delle liste. In più, in caso di dubbio, il Quadro comune europeo prevede comunque la firma digitale ed esso prevale sulla legislazione italiana. Il ricorso ex articolo 700 del Codice civile richiede al Tribunale una risposta rapida, sui cui tempi Guzzetta ha espresso cautela. Per questo, oltre al ricorso di merito, è stata sollevata anche la questione di legittimità costituzionale della norma se il Tribunale la dovesse interpretare come ha fatto la Cassazione. A questo punto, ha spiegato Cappato, “l’obiettivo non è più l’esito elettorale della Lista Referendum e Democrazia; l’obiettivo è avere un principio che vale per tutti gli altri appuntamenti elettorali, a partire dalle elezioni Regionali in Lombardia” nel 2023. “Questo chiama in causa il governo Draghi – ha aggiunto Cappato -. Non chiediamo il favore di essere riammessi, chiediamo l’urgenza che merita l’eliminazione degli ostacoli discriminatori all’esercizio dei diritti. Non c’è stata finora nemmeno una risposta da Palazzo Chigi e dal ministero di Colao; una risposta non alla Lista Cappato ma al fatto che questa limitazione dei diritti deve avere termine. Occorre un intervento di urgenza per eliminare la discriminazione nel processo elettorale”.

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    La carica dei 5.558 candidati al Senato e alla Camera

    Sono 5.558 i nomi in lizza per le elezioni politiche del 25 settembre. Si contenderanno i 600 posti rimasti in Parlamento dopo la riforma costituzionale che ne ha tagliati 345 (il 30%). Poco più di 10 candidati per scranno, dunque. L’elenco completo è pubblicato nello speciale Elezioni, sul sito del Viminale (interno.gov.it). Per la Camera lotteranno 1.314 per i collegi uninominali e 2.265 per quelli plurinominali: per il Senato, sono 646 i candidati per i collegi uninominali e 1.197 per i plurinominali. Per il voto all’estero, sono presenti 95 candidati per la Camera e 41 per il Senato.
    Le 35 liste e i candidati sono riportati nell’ordine del sorteggio effettuato a livello circoscrizionale/regionale dagli uffici presso le Corti d’appello, oppure – nei casi in cui non sia ancora pervenuta la comunicazione del sorteggio – nel loro ordine di presentazione. Si procederà all’aggiornamento, non appena acquisiti i dati relativi a tutti i sorteggi effettuati.
    Come da prassi avviene nelle corti di appello il sorteggio per decidere il posto dei simboli sulle schede. Da Palermo a Roma, da Napoli a Torino, gli uffici hanno utilizzato il bussolotto per estrarre i contrassegni di liste e coalizioni.
    Per la circoscrizione Lazio 1 sulla scheda la coalizione di centrosinistra comparirà come terz’ultimo simbolo con il Pd nel primo riquadro. Ultimo contrassegno per la coalizione del centrodestra con FdI nel primo riquadro. In Lombardia per il Senato è la coalizione di centrosinistra al primo posto, al terzo il centrodestra. Per quanto riguarda le quattro circoscrizioni della Camera, in due di queste, Lombardia 2 e Lombardia 3, al primo posto figura la lista Vita, della deputata Sara Cunial mentre nel collegio Lombardia 4 primeggia il centrosinistra; nel collegio Lombardia 1, apre l’elenco Italexit, la lista di Gianluigi Paragone. In Piemonte al Senato il primo posto è stato assegnato alla lista ‘Mastella Noi di centro Europeisti’, al secondo posto Italexit. Seguono le coalizioni di centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Noi moderati e Forza Italia) e di centrosinistra (Impegno civico Luigi Di Maio, PD, +Europa, Alleanza Verdi e Sinistra). Quindi ci saranno Movimento 5 Stelle, Azione-Italia Viva-Calenda, Vita, Alternativa per l’Italia-no Green pass, Italia Sovrana e Popolare, Unione Popolare con De Magistris. Alla Camera nella circoscrizione Piemonte 1 il primo simbolo che gli elettori troveranno sulle schede è quello del Movimento 5 Stelle, poi ci saranno Azione Italia Viva Calenda, la coalizione di centro-destra, quindi Italexit, Italia sovrana e popolare e la coalizione di centro-sinistra (Più Europa, PD, Alleanza Verdi e Sinistra, Impegno civico con Di Maio).
    A Perugia è stata utilizzato un bussolotto storico, in legno, che veniva impiegato per la scelta dei giudici popolari destinati a occuparsi dei processi penali. Alla Camera l’ordine sarà: Azione e Italia viva; Italia sovrana e popolare; Movimento 5 stelle; Unione popolare; la coalizione formata da Alleanza verdi e sinistra, +Europa, Impegno civico e Pd; Italexit, Noi di centro, Partito comunista italiano; Vita; il raggruppamento con Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati. Nelle due coalizioni di centro destra e centro sinistra l’ordine dei vari partiti che le compongono è scaturito da un ulteriore sorteggio.
    Ripetuto per entrambi i rami del Parlamento. Al Senato l’estrazione ha determinato un ordine con la coalizione Alleanza verdi e sinistra, Impegno civico, Pd e +Europa; Movimento 5 stelle; Azione e Italia viva, Partito comunista italiano, Italexit, Italia sovrana e popolare; l’altra coalizione con Noi moderati, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega; Unione popolare e Vita.

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    Agenzia cyber, aumento attacchi operatori italiani energia

    (ANSA) – ROMA, 02 SET – Si registra un aumento degli attacchi
    cibernetici alle strutture energetiche nazionali. Lo fa sapere
    l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, informando che si è
    tenuta questo pomeriggio la riunione del Nucleo per la
    cybersicurezza riguardo agli attacchi che negli scorsi giorni
    hanno coinvolto operatori italiani del settore energetico (Eni e
    Gestore dei servizi energetici, ndr). I tecnici dell’Agenzia
    hanno diffuso le raccomandazioni tecniche “per l’innalzamento
    dei livelli di protezione delle infrastrutture digitali degli
    operatori energetici, adeguandole costantemente alle più recenti
    informazioni sulla minaccia”. (ANSA).   

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    Murales con Meloni 'strega' che porge mela a Biancaneve/Italia

    (ANSA) – ROMA, 02 SET – Una Giorgia Meloni nella veste di
    strega della famosa fiaba che tenta di ammaliare con una mela
    rossa Biancaneve, vestita con i colori dell’Italia, dietro la
    quale si nascondono, effigiati come i 7 nani, i principali
    leader del centrosinistra: è quanto si vede in un murales,
    comparso nelle vie del centro storico di Roma a firma Harrygreb,
    che intende rappresentare nelle intenzioni dell’autore, “la
    seduzione, ma nell’accezione negativa del termine, l’istigazione
    alla colpa, al male, con allettamenti e lusinghe”. Dipende
    allora da “Biancaneve/Italia se accettare o meno l’offerta, con
    tutto ciò che ne consegue, o dare fiducia all’altro schieramento
    politico rappresentato come i nani un po’ pavidi che si
    nascondono con la sua veste”. (ANSA).