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    Dl aiuti bis: cybersecurity rafforzata, più obblighi di notifica

    Si rafforza la cybersicurezza dopo l’aumento degli attacchi a reti, sistemi e servizi informatici di attori pubblici e privati nazionali verificatisi con lo scoppio del conflitto in Ucraina.
    Un emendamento dei relatori al dl aiuti bis, che sarà votato domani mattina in Commissione al Senato, prevede l’obbligo di notifica di tutti gli eventi ai danni dei soggetti facenti parte del già esistente Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, anche se non riguardano direttamente beni specificamente inseriti nello stesso Perimetro. L’obiettivo è avere un quadro “puntuale e aggiornato” su tutti gli eventi in corso nello stesso momento.-

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    Mattarella accenderà la lampada di San Francesco

    (ANSA) – PERUGIA, 05 SET – Le celebrazioni per la festa di
    San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, avranno quest’anno un
    carattere inedito: per l’offerta dell’olio presso la Tomba di
    San Francesco non è stata coinvolta una singola Regione ma la
    Conferenza Episcopale Italiana “al fine di promuovere una
    partecipazione che si faccia gesto di gratitudine per quanti si
    sono prodigati nel far fronte alla pandemia”, spiegano gli
    organizzatori. Sarà anche l’occasione, in particolare durante la
    Messa del 4 ottobre, per una preghiera speciale per l’Italia e
    per la pace. Sarà il Presidente della Repubblica Sergio
    Mattarella ad accendere la “Lampada Votiva dei Comuni d’Italia”
    a nome di tutto il popolo italiano e successivamente rivolgerà
    un messaggio al Paese dalla Loggia del Sacro Convento.   
    “Vogliamo, con questo nostro gesto, divenire un segno per
    l’Italia e vogliamo altresì pregare per l’Italia, perché essa
    progredisca sempre più nella sua vocazione di popolo ponte fra
    le nazioni, popolo solido e solidale capace di trarre dalla
    propria radice cristiana spunti e suggerimenti per tracciare vie
    nuove, fondate sul dialogo e sulla collaborazione con tutti”, ha
    sottolineato il card. Matteo Zuppi, presidente Cei. (ANSA).   

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    Crack dell'Unità: Soru rinviato a giudizio a Roma

     Il gup di Roma ha rinviato a giudizio l’imprenditore Renato Soru, ex governatore della Sardegna, ed altri nell’ambito del procedimento relativo al fallimento del quotidiano l’Unità. Il processo è stato fissato al prossimo 13 febbraio. Nei confronti di Soru ed altri l’accusa è di bancarotta per distrazione e per dissipazione.    Soru, difeso dall’avvocato Fabio Pili, compare nel procedimento per il suo ruolo di socio svolto dal 2008 al 2015 in relazione alla gestione del quotidiano.    

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    A inizio 2023 al via i lavori per il rigassificatore di Ravenna

    A fine ottobre si concluderà la conferenza dei servizi (ovvero il tavolo che riunisce tutti i soggetti in qualche modo coinvolti) e all’inizio del 2023 cominceranno i lavori per il rigassificatore, che sarà ormeggiato al largo del porto di Ravenna.
    La Regione Emilia-Romagna, con il presidente Stefano Bonaccini che è stato nominato commissario per la realizzazione del progetto, conferma il cronoprogramma per la realizzazione della piattaforma galleggiante che nelle previsioni servirà per aumentare l’autonomia energetica dell’Italia.  
    Dopo la presentazione del progetto da parte di Snam, c’era tempo fino al 30 agosto per presentare richieste di integrazioni (ne sono arrivate una ventina) e osservazioni, che sono invece circa 10, comprese quelle molto critiche di Legambiente e Italia Nostra. Snam, adesso, avrà venti giorni di tempo per rispondere, quindi, ai primi di ottobre, sarà convocata una nuova seduta della Conferenza dei servizi per discuterne. Poi ci saranno altri venti giorni per pareri e autorizzazioni, quindi, a fine ottobre, la conferenza terminerà i propri lavori, secondo tempi molto più stretti rispetto a quelli solitamente utilizzati per un’opera di questo tipo. Se tutto filerà liscio, nel primo quadrimestre del 2023 partiranno i lavori.
    Le osservazioni e le richieste di integrazione riguardano vari aspetti del progetto: il posizionamento dell’impianto a terra di filtraggio e regolazione, opere di mitigazione e compensazione, i dragaggi per consentire l’accesso delle navi, i materiali utilizzati, la prevenzione degli incendi e la questione dell’abbassamento della temperatura dell’acqua del mare che verrà usata nel processo di rigassificazione.

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    Meloni: “Sanzioni? non ci sfiliamo”. Salvini: “I danni li paghi l'Ue”

    Complice il clima di campagna elettorale, crescono i dissapori tra Fratelli d’Italia e la Lega su come affrontare e risolvere nell’immediato l’emergenza energetica: un tema, quello del caro bollette, che inevitabilmente coinvolge la ‘vexata questio’ delle sanzioni contro Mosca e la tenuta dei conti pubblici.
    Sul primo punto la Lega ha un approccio più problematico: “abbiamo sempre votato le sanzioni e le manteniamo ma chiediamoci se stanno funzionando- afferma Matteo Salvini – e soprattutto proteggiamo l’Italia. L’Europa – osserva da Cernobbio – copra le spese per imprese e famiglie”.
    Nettamente contrari invece gli alleati, sia Fratelli d’Italia, sia Forza Italia. Per Giorgia Meloni, se ci sfiliamo dai nostri alleati, “per l’Ucraina non cambia niente ma per l’Italia sì”, perchè sarebbe a rischio la nostra “credibilità” al livello internazionale. Altrettanto chiaro Antonio Tajani: “Quella di Salvini é un’opinione e se ne può discutere. Io credo che le sanzioni siano inevitabili e che dobbiamo continuare a infliggerle. Qualsiasi scelta di modifica della posizione – ha chiarito il coordinatore nazionale azzurro – non può che essere presa a livello europeo e di Nato”.
    Visioni diverse anche circa l’ipotesi di uno scostamento di bilancio per fornire aiuti immediati e concreti a famiglie e imprese, strumento bocciato senza mezzi termini dall’ex ministro della Gioventù e definito invece “indispensabile” dal segretario leghista. Tuttavia sembra che i due tutto sommato stiano interpretando dei ruoli ben precisi, previsti da un copione che vede la coalizione di centrodestra cercare di dar risposte a sensibilità diverse presenti nel Paese: da un lato Giorgia Meloni, svolge la parte del ‘poliziotto buono’, punta sul senso di responsabilità, rassicura l’Europa sul fatto che ove mai andasse a Palazzo Chigi darà ampie garanzie sulla tenuta dei conti (e degli impegni internazionali). Su un fronte diverso c’è il segretario della Lega che cerca di fare il pieno dei voti tra i più arrabbiati e preoccupati dalla crisi, dai piccoli e grandi esercenti, dagli imprenditori, che stanno già pagando aumenti enormi nella loro bolletta della luce e vorrebbero risposte certe nel brevissimo termine. Proprio secondo questo schema, fedele al detto “marciare divisi colpire uniti”, lo scontro tutto sommato non deflagra mai.
    Queste differenze, Giorgia Meloni le derubrica a “sfumature”, Matteo Salvini addirittura le nega, riparandosi dietro l’intervento del Colle a favore dell’intervento dell’Unione europea. “Non so a cosa ci si riferisca quando si dice che c’è un duello tra di noi: Io, Giorgia e Tajani – spiega su Rai 3 – abbiamo detto la stessa cosa. Per fermare la guerra abbiamo approvato le sanzioni, ora però, a 7 mesi di distanza, tanti, non solo Salvini ma ad esempio l’Economist, si stanno chiedendo se le sanzioni stanno funzionando. Poi – è la sua conclusione – tutti noi chiediamo uniti quello che ha chiesto Mattarella: uno scudo europeo. L’Europa deve aprire il suo paracadute sull’energia”. Poi però, a chi lo incalza su cosa fare nel caso in cui Bruxelles dovesse rispondere picche, Salvini conferma che servirebbe un’azione nazionale: “E’ preferibile – si chiede provocatoriamente – avere i conti a posto e milioni di disoccupati? L’ Europa è intervenuta durante il Covid, e deve fare lo stesso ora con la crisi energetica. Mi rifiuto di pensare che Bruxelles dica di no, dica arrangiatevi…Confido che l’appello di Mattarella e nostro venga ascoltato. Altrimenti – tira dritto – agirebbe l’Italia: io gli italiani non li lascio al freddo. Se non ci fosse l’Europa ci penserà l’Italia”.

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    Battute, lapsus e lacrime. Politica show a Cernobbio

    Al Forum Ambrosetti di Cernobbio va in scena lo show della politica fra lapsus, siparietti e pure qualche lacrima, come quelle del ministro Renato Brunetta. L’ex Forza Italia sul palco si commuove per l’addio – o l’arrivederci – al Parlamento, mentre conferma che tornerà a fare il professore.
    Il segretario della Lega Matteo Salvini inizia la giornata intervistato in radio a bordo piscina e con vista lago. Insieme a lui c’è anche la fidanzata, Francesca Verdini, piuttosto divertita dalle attenzioni che le dedicano i giornalisti. Salvini, che non a caso propone di spostare il ministero dell’Innovazione a Milano, si concede un upgrade tecnologico: “Mi permetto – dice intervenendo davanti alla platea degli imprenditori – di iniziare con qualche slides”. La soluzione non sfugge alla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che parla di “novità” per il leghista: “Sì – accetta il gioco Salvini fra le risate della platea – poca spesa molta resa”.
    Lontani da occhi indiscreti, i politici mischiano le carte a pranzo. Carlo Calenda mangia insieme alla ministra Mariastella Gelmini, neoacquisto di Azione, e all’ex premier Mario Monti con l’ex azzurra che in mattinata aveva scambiato due parole pure con Angelino Alfano, di casa a Cernobbio fin dai tempi in cui anche lui era ministro.
    Calenda in precedenza ne aveva approfittato anche per parlare con l’economista Carlo Cottarelli, che tanto avrebbe voluto candidato con Azione e che invece correrà alle politiche con il Pd. Lo stesso Cottarelli che, subito dopo aver ascoltato il discorso di Antonio Tajani sui tassi di interesse, prende in disparte l’azzurro per esporgli la sua di visione, per quella che alcuni, scherzosamente, già definiscono come una piccola lezione di economia.
    Anche Tajani si rende protagonista di un siparietto quando durante il suo intervento ritorna a “quella volta” che bisognava scongiurare che diventasse presidente della Commissione europea un socialista: “Matteo Renzi si ricorda della telefonata che gli ho fatto allora”. Un lapsus, visto che il Matteo giusto è il segretario della Lega e non l’ex premier. Poi la correzione, Salvini prende la palla al balzo: “Avevo una crisi d’identità”.
    Sempre Tajani, parlando della caduta del governo Draghi, incolpa Pd e M5s. A quel punto Calenda si gira verso Enrico Letta, e, conoscendo già la risposta, gli chiede: “Sei stato tu?”.

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    Voto e social, c.destra vola su Fb, Calenda su Twitter

    In attesa che Tik Tok decolli tra i leader politici, Facebook e Twitter rimangono le piazze privilegiate in cui i partiti parlano nel mondo dei social: su Facebook è il centrodestra, in testa Meloni e Salvini, a avere più presenza, mentre su Twitter il re è Carlo Calenda. E’ quanto emerge da una analisi dell’impatto dei due social media sul primo mese di campagna elettorale (1 agosto-1 settembre) realizzata da Sociometrica e da AidaMonitoring, e coordinata da Antonio Preiti e Massimiliano Spaziani.
    Sul social fondato da Zuckerberg si parte da una situazione di dominio dei leader del Centro-destra e di M5s: considerando il numero di followers, Salvini è al primo posto con oltre 5milioni, seguito da Conte a 4,5 milioni; a distanza Di Maio e Meloni, rispettivamente con 2,5 e 2,4 milioni di followers. Da notare Gianluigi Paragone al sesto posto, preceduto da Beppe Grillo; seguono Renzi, Berlusconi e Calenda. Enrico Letta è invece quello che da agosto – inizio delle rilevazioni – ha aumentato di più i propri follower (+2,6%).
    L’analisi ha preso in considerazione tre indicatori: like, commenti e condivisioni. Ebbene Meloni, anche se è al quarto posto nella classifica per numero dei fan, raccoglie il massimo numero di like (1.641.392), seguita da Conte (1.431.806) e Salvini (1.141.928); più distante al quarto posto Calenda con 397.622 like. Di Maio, che si trova al quarto posto come totale di followers, è all’ultimo nella graduatoria dei likes (16.944).
    Per quanto riguarda invece i commenti si segnalano Meloni, Conte e Di Maio: i like sono un indice di apprezzamento mentre il commento può essere spesso negativo. La condivisione è il massimo indice di apprezzamento e in testa c’è Conte (4.059), seguito da Meloni (1.598), Salvini (493) e Renzi (464). Si segnala il basso grado generale di condivisione dei followers del Centro sinistra, e quello molto elevato di Calenda.
    Su Twitter emerge un elemento particolare, cioè il ruolo centrale nel dibattito pubblico di Draghi, che pure non ha profili sui social. Il suo nome preceduto da hashtag è al primo posto. L’esame dei tweet maggiormente rilanciati trova Carlo Calenda al primo posto (19.266 post rilanciati); seguono Italia Viva (6.220), Giorgia Meloni (5.983) e Fratelli d’Italia (5.019). In posizioni più basse Conte (3.243) e M5s (2.949). In particolare, osservando i tweet con maggiore successo nelle due ultime settimane, si vede che Calenda ha cinque posti nelle prime dieci posizioni; 3 sono di Conte e 2 di Renzi.
    Il leader con il maggior numero di follower su Twitter è Renzi, con 3,3 milioni di account; al secondo posto Grillo con 2,4 milioni, poi Salvini con 1,5 milioni, seguito da Meloni (1,2) e Conte (1,1). Se guardiamo alla variazione in agosto, vediamo che nella conquista di nuovi follower al primo posto c’è Calenda, seguito da Meloni e poi Letta. Da notare che nell’ultima settimana è cresciuto Berlusconi con il tweet con il quale annunciava la sua presenza su TikTok.       

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    Da Comune Umbertide fondo pensionati contro caro bollette

    (ANSA) – PERUGIA, 04 SET – “Il Comune di Umbertide mette a
    disposizione dei pensionati un fondo da 92 mila euro per
    combattere il caro bollette”: lo sottolineano l’onorevole
    Riccardo Augusto Marchetti, vice segretario regionale della
    Lega, e il consigliere regionale e referente provinciale dello
    stesso partito Manuela Puletti. “Dove amministra la Lega
    arrivano risposte concrete ai cittadini” aggiungono.   
    “In un momento di estrema difficoltà, quando il caro energia
    sta mettendo in ginocchio milioni di famiglie e aziende –
    sottolineano Marchetti e Puletti -, il Comune di Umbertide ha
    approvato un importante provvedimento per aiutare gli anziani
    con pensioni basse ad affrontare l’aumento dei costi per le
    utenze relativi a luce e gas. Quella messa in campo dal sindaco
    della Lega Luca Carizia è una misura importante per stare vicino
    a tutti quei nostri cittadini che hanno lavorato una vita e si
    trovano in grosse difficoltà a causa dell’aumento delle bollette
    di luce e gas”. (ANSA).