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    Elezioni: centrodestra fa l'en plein di seggi in Sardegna

    (ANSA) – CAGLIARI, 26 SET – Netta vittoria del centrodestra
    anche in Sardegna. Alla Camera en plein nei quattro collegi
    uninominali: a Cagliari eletto il deputato uscente Ugo
    Cappellacci (Fi), nel sud Sardegna l’assessore regionale
    dell’Ambiente Gianni Lampis (FdI), a Oristano-Nuoro eletta
    Barbara Polo (FdI), e nel collegio Sassari-Olbia il consigliere
    regionale della Lega Dario Giagoni.   
    Al Senato, nel collegio sud Sardegna è stata eletta la
    coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, Antonella Zedda,
    mentre nel collegio nord Sardegna eletto l’ex presidente del
    Senato Marcello Pera. (ANSA).   

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    Elezioni: Svp primo partito sul plurinominale in Regione

    (ANSA) – BOLZANO, 26 SET – La Svp è primo partito nel
    collegio plurinominale del Trentino Alto Adige. Dopo lo
    scrutinio di tutte le 1018 sezioni, la Volkspartei ha il 23,15%
    dei consensi. L’elezione del deputato uscente Dieter Steger è
    perciò certa. Seguono Fratelli d’Italia con il 18,76% e il Pd
    con il 17,09%. La Lega, a livello regionale è all’8,53%. La
    lista Calenda riceve il 6,07%, mentre Alleanza Verdi e Sinistra
    con il 5,8% M5s (5,02%) e Forza Italia (3,35%). La lista no vax
    Vita, presente praticamente solo in Alto Adige, comunque arriva
    al 4,42%. Per quanto riguarda invece le coalizioni, il
    centrodestra stacca con il 31,18% nettamente il centrosinistra
    che ha il 26,30%. (ANSA).   

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    Elezioni: il Pd in Emilia-Romagna resta il primo partito

    (ANSA) – BOLOGNA, 26 SET – L’Emilia-Romagna si conferma la
    regione dove il Pd e il centrosinistra, pur nettamente
    sconfitti, ottengono i risultati migliori. La coalizione guidata
    da Giorgia Meloni ha infatti preso il 39% contro il 36% del
    centrosinistra e si è nettamente imposta nella sfida dei collegi
    con un 10-6 (3-2 al Senato e 7-4 alla Camera).   
    L’Emilia-Romagna è praticamente l’unica Regione dove il Pd è
    il primo partito, visto che in Toscana è davanti alla Camera, ma
    al Senato è primo Fdi. Il Pd ha chiuso con il 28% contro il 25%
    di Fratelli d’Italia.   
    Esce molto ridimensionata la Lega che si ferma al 7,4%,
    superata sia dal Movimento 5 Stelle (10%), sia da Azione/Italia
    Viva 8,5%.   
    Due collegi uninominali della Camera, in particolare, si sono
    chiusi al photofinish: a Carpi Andrea De Maria ha conquistato il
    collegio confermando il suo seggio a Montecitorio con un
    vantaggio di almeno un punto percentuale. Ancora più thriller
    l’epilogo della sfida di Ravenna dove Alice Buonguerrieri di
    Fratelli d’Italia ha superato Ouidad Bakkali (che dovrebbe
    comunque essere eletta nel proporzionale) di appena 49 voti.   
    (ANSA).   

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    Elezioni: in Liguria un collegio su 6 al centrosinistra

    (ANSA) – GENOVA, 26 SET – Il collegio uninominale della
    Camera ‘conteso’, il Liguria 3, va al centrosinistra ed è
    l’unico dei sei tra senato (2) e Camera (4). Quando mancano due
    sezioni da scrutinare il candidato del centrosinistra, il
    sindaco di Bogliasco e deputato uscente di Leu, Luca Pastorino è
    in vantaggio sul totiano Sandro Biasotti, imprenditore
    parlamentare uscente e ex governatore con Forza Italia.   
    Pastorino ha 73304 voti, il 36,05% e Biasotti 72027, il 35,42%.   
    I rappresentanti dei due schieramenti sono certi che nelle due
    sezioni mancanti non ci sia la possibilità di invertire il
    risultato. (ANSA).   

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    Svp, il nuovo governo dimostri di essere per l'autonomia

    (ANSA) – BOLZANO, 26 SET – “La Svp, come ha sempre fatto, a
    Roma parlerà con tutti. Chi ultimamente si è dichiarato a
    parole a favore dell’autonomia ora lo dimostri anche con i
    fatti”. Lo ha detto il segretario della Svp Philipp Achammer in
    riferimento alla vittoria di Giorgia Meloni. “La Volkspartei –
    ha proseguito – è il primo partito in regione Trentino Alto
    Adige e, per quanto riguarda la Provicia di Bolzano, manda a
    Roma 5 parlamentari su 6, oltretutto in un parlamento ridotto a
    600 eletti”.   
    La Svp – ha ammesso – “in questa difficile tornata
    elettorale ha perso consensi, resta molto da fare in vista delle
    elezioni provinciale nel 2023 per riconquistare anche
    l’elettorato di protesta”. Achammer ha poi evidenziato che
    questa volta si sono presentate liste locali, come i
    Freiheitlichen, che nel 2018 non c’erano. “In Europa attualmente
    probabilmente non esiste un altro partito che raggiunge il 40%
    dei consensi”, ha aggiunta il presidente della Provincia di
    Bolzano Arno Kompatscher. “Ovunque avanzano le forze radicali,
    perché governare in questo momento così difficile non viene
    sempre premiato dagli elettori. Solo l’Alto Adige ha un altro
    colore, dove resistono le forze moderate”, ha concluso il
    governatore. (ANSA).   

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    Elezioni: Bosatra (Lega), a Bolzano esito a fotofinish

    (ANSA) – BOLZANO, 26 SET – “È stata una sfida a tre con esito
    a fotofinish. Appena mille voti mi separano dall’ex sindaco
    Spagnolli. Spiace solo per l’occasione persa per l’Alto Adige
    nell’avere un rappresentante locale nel governo a guida
    centrodestra”. Lo afferma il candidato della Lega Maurizio
    Bosatra, in merito all’esito nel collegio uninominale di Bolzano
    per il Senato. (ANSA).   

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    Elezioni 2022: le ultime notizie, Meloni: 'E' il tempo della responsabilità, governeremo per tutti gli italiani'

    ll centrodestra a guida Fratelli d’Italia vince le elezioni. La coalizione ottiene la maggioranza sia alla Camera che a Palazzo Madama. Netto il distacco del partito di Giorgia Meloni al 26% rispetto a Lega e Forza Italia, entrambi sotto la soglia del 10%. Un divario che almeno ufficialmente non preoccupa i diretti interessati sulla tenuta della coalizione: “Siamo sicuri di governare bene. Il buon governo sarà il miglior collante per il Centrodestra: vedo tempi sereni per la politica”, assicura Giovanni Donzelli responsabile organizzazione di Fdi. Parole a cui fa eco Maurizio Lupi: “Non c’è nessun rischio per la coalizione”.
    GLI SCRUTINI IN DIRETTA
    Alla Camera Fratelli d’Italia è il partito più votato nella metà delle regioni del Paese, in particolare al Nord, mentre al Sud e nelle Isole quello con più preferenze è Movimento Cinque Stelle, con il Partito Democratico avanti nel centro Italia solo in Emilia Romagna e in Toscana. E’ quanto emerge dagli scrutini, con i dati ancora parziali ma quando manca ancora soltanto il 2% delle sezioni. Nello specifico, alla Camera FdI è il primo partito in dieci regioni (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto) mentre in altre sette (Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) il primato di voti va al M5s e in altre due al Pd (Emilia Romagna e Toscana). Infine in Valle d’Aosta all’Autonomie Progrès Fédéralisme. In tutte le regioni, laddove non è il primo partito, Fratelli d’Italia si piazza comunque al secondo posto: fa eccezione solo la Campania, con M5s primo partito e il Pd secondo. Nel dettaglio, in Basilicata M5s è il primo partito (24,75) e stacca di circa 6 punti FdI; in Calabria M5s (29,53) stacca di circa 10 punti FdI; in Campania 1 M5s (41,34) stacca di circa 27 punti il Pd secondo partito; in Campania 2 M5s (27,68) stacca di circa 6 punti FdI; in Emilia Romagna il Pd (28,25) stacca di circa 3 punti FdI; in Molise M5s (24,41) stacca di circa3 punti FdI; in Puglia M5s (27,97) stacca di circa 4 punti FdI; in Sardegna M5s (26,35), stacca di circa 3 punti FdI; in Sicilia 1 M5s (30,62) stacca di circa 13 punti FdI; in Sicilia 2 M5s (26), stacca di circa 6 punti FdI; in Toscana il Pd (26,41), stacca di circa un punto FdI; in Valle d’Aosta, Vallée d’Aoste – Autonomie Progrès Fédéralisme (38,63), stacca di circa 9 punti il partito formato dall’intera coalizione di Centrodestra.
    L’attesa ora è per le dichiarazioni dei leader, tutte a metà mattina con eccezione di Meloni che invece dovrebbe parlare nel primo pomeriggio. Se il centrodestra esulta, nel centrosinistra inizia la resa dei conti. Il primo affondo lo lancia Simona Malpezzi capogruppo del Pd a palazzo Madama. La presidente dei senatori Dem riconosce la sconfitta ed ammette che “è come se la nostra proposta non sia stata accolta”, ma contemporaneamente accusa Giuseppe Conte ed il leader del Terzo Polo Carlo Calenda: “Conte non si chiede come si è comportato il 20 luglio quando ha mandato a casa Draghi. Sarebbe stata un’altra storia. Calenda ottiene un 7% che ha aiutato il centrodestra a portare a casa il risultato, una destra a trazione Meloni”. Calenda ammette il risultato non proprio soddisfacente: “L’obiettivo di fermare la destra e andare avanti con Draghi non è stato raggiunto – ragiona il leader di Azione – gli italiani hanno scelto di dare una solida maggioranza alla destra sovranista. Consideriamo questa prospettiva pericolosa e incerta. Vedremo se la Meloni sarà capace di governare”. L’ex ministro però rilancia subito il progetto messo in campo con Iv: “Abbiamo il compito di dare una rappresentanza stabile e organizzata all’Italia che cerca una politica seria. Con quasi l’8% dei consensi partiamo da solide basi”. Le percentuali raggiunte dal centrodestra hanno l’effetto di portare alla coalizione a guida Meloni un ricco bottino di seggi anche dalle sfide all’uninominale. Silvio Berlusconi tornerà a palazzo Madama dopo la vittoria del collegio a Monza, insieme ad Elisabetta Casellati che sbaraglia tutti in Basilicata. Isabella Rauti ha vinto la sfida contro Emanuele Fiano a Sesto San Giovanni. Mentre nel collegio di Roma centro Lavinia Mennunni trionfa su Emma Bonino
    “Se saremo chiamati a governare la Nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, dando agli italiani l’orgoglio di sventolare il Tricolore”. Accolta da un grande applauso, la leader di Fratelli d’Italia, parla da ‘premier in pectore’, facendo un discorso ecumenico e salutando i militanti raccolti nell’Hotel Parco dei Principi per la nottata elettorale.
     
    Un “victory speech”, breve, decisamente sobrio, dai toni pacati, senza toni retoricamente trionfalistici: non più di 6 minuti, in cui Giorgia Meloni lancia un messaggio di pacificazione nazionale dopo una campagna elettorale spesso molto aggressiva. “E’ Il tempo in cui – esordisce – gli italiani potranno avere un governo che esce da una loro indicazione. E’ stata una campagna elettorale violenta, sopra le righe che noi abbiamo subito, ma la situazione dell’Italia, dell’Ue richiede ora il contributo di tutti”. Quindi, definisce questo storico trionfo elettorale “non un punto di arrivo ma di partenza”. “Da domani – assicura – dobbiamo dimostrare il nostro valore”. Ma non dimentica di inviare un messaggio emotivamente forte alla sua comunità, quella della destra italiana, che per la prima volta nella storia della Repubblica vince le elezioni. “Il fatto che Fdi sia primo partito – osserva – significa tante cose per tanti di noi: questa è sicuramente per tanti di noi una notte di orgoglio, di riscatto, di lacrime, abbracci, sogni per noi e per le persone che non ci sono e che meritavano di vederla”. Poi ringrazia gli alleati, “che non si sono mai risparmiati”, il suo staff, la sua famiglia, ma soprattutto gli italiani che non mai creduto alle mistificazioni”.

    Meloni ringrazia Fdi: ‘Dati sempre per spacciati, ce l’abbiamo fatta’

    Nel momento più felice della sua esperienza politica, Meloni chiude il suo intervento con una lode al valore della coerenza e della tenacia. Rivendica di “non aver mai mollato”. “Sin da quando siamo nati – sottolinea – ci hanno sempre dato per spacciati: ma anche quando eravamo sempre sulle stesse percentuali sapevamo che le scorciatoie in politica sono un’illusione e che gli italiani l’avrebbero capito”. E ribadisce che “nessuna scommessa è impossibile”. “Proprio per questo – conclude – vorrei citare una frase di San Francesco: ‘cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.

    Agenzia ANSA

    “Prospettiva pericolosa. Vedremo se la Meloni sarà capace di governare”

    Le reazioniConte: ‘Ci davano in picchiata, rimonta significativa’. Serracchiani: ‘Vittoria a destra, giornata trsite’

    Il punto sugli elettiNon rieletto a Napoli Luigi Di Maio, Biancofiore vince il testa a testa a Rovereto

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    Borne: 'Francia-Ue attenti al rispetto dei diritti umani in Italia'

    “La Francia sarà “attenta” al “rispetto” dei diritti umani e dell’aborto in Italia dopo la vittoria del partito post-fascista di Giorgia Meloni alle elezioni legislative”: ha affermato oggi il primo ministro francese Elisabeth Borne. “Ovviamente saremo attenti, e con la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a garantire che questi valori sui diritti umani, sul rispetto reciproco, in particolare sul rispetto del diritto all’aborto, siano rispettati da tutti”, ha dichiarato a Bfm Tv.