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    Governo: Meloni al lavoro alla Camera, Salvini da Berlusconi a villa Grande

    Il centrodestra continua a lavorare alla squadra di Governo, mentre le nubi continuano ad addensarsi all’orizzonte con il Fondo monetario internazionale che, per il 2023, taglia le sue previsioni per l’Italia di 0,9 punti percentuali.
    Silvio Berlusconi arriva a Roma e si trasferisce subito a Villa Grande in attesa di tornare al Senato giovedì, dopo 9 anni di assenza: nel 2013 decadde dal mandato di parlamentare dopo la condanna in via definitiva per frode fiscale. E subito si parla di un vertice di maggioranza visto che anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono al lavoro nella Capitale.Ma nel pomeriggio il Cavaliere riceve solo Salvini e il colloquio dura poco più di mezz’ora. Venerdì scorso la leader di FdI aveva annunciato un nuovo vertice di coalizione da tenersi fra oggi e domani, alla vigilia dell’insediamento del nuovo Parlamento.

    Agenzia ANSA

    Il 90% degli elettori della Lega vorrebbero Salvini al Viminale (ANSA)

    Nell’attesa, impazza il gioco del ‘toto-ministri’. In queste ore prende sempre più corpo l’ipotesi di Giancarlo Giorgetti, al Ministero dell’Economia. Il diretto interessato, interrogato sul punto, scoppia in una sonora risata. E divertito è anche il commento di Ignazio La Russa, che in molti nel centrodestra vedrebbero già seduto sullo scranno più alto di Palazzo Madama: “Giorgetti potrebbe fare anche il generale delle Forze armate – assicura – lui potrebbe fare tutto, è un mio amico”. In realtà per la presidenza del Senato si fa anche il nome di Roberto Calderoli il leghista già vicepresidente della Camera alta e tra i ‘padri’ del nuovo Regolamento interno. “Io sono pronto a fare tutto – ammette – ma la scelta dipende dai leader”.

    ASCOLTA IL PODCAST di Anna Laura Bussa

    In mattinata diventa notizia la riunione in via della Scrofa tra i vertici di FdI, Calderoli, Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa e Antonio De Poli dell’Udc. Un incontro al quale avrebbe preso parte anche Licia Ronzulli e Alberto Barachini per FI. Sul tavolo la composizione del Governo e i nuovi equilibri politici che si dovranno creare al Senato. Altri, come Antonio Tajani, che i rumors vedono sempre in pole per la Farnesina, non scoprono le carte limitandosi a dire che i nomi li sceglierà Berlusconi. Anche se poi in ambienti parlamentari della maggioranza si apprende che pur di avere Ronzulli nell’Esecutivo, il Cav sarebbe anche pronto a “sacrificare” un ministero di peso come gli esteri.
    I Verdi e SI bocciano l’ipotesi di Paolo Scaroni a ministro dell’Energia accusandolo di esser stato lui a portare “lui a far dipendere l’Italia dal gas russo”. Salvini prima di vedere Berlusconi, incontra alla Camera Giorgetti, che Azione vedrebbe bene alla presidenza di Montecitorio, Lorenzo Fontana, Riccardo Molinari ed Edoardo Rixi. Ufficialmente si parla di programmi, ma è lecito pensare che qualche altro tassello in vista del nuovo Esecutivo sia stato messo. Un esecutivo che per Giorgia Meloni sarà “forte, unito e autorevole”. Le Camere, intanto, diventano operative. I primi ad accreditarsi oggi a Montecitorio sono Nicola Zingaretti e Giorgetti. Al Senato rinasce il Gruppo per le Autonomie, mentre Carlo Calenda, dopo essersi iscritto, si fa accompagnare in Sala Maccari per vedere l’affresco dedicato alla congiura di Catilina. Nel Pd, che domani riunisce gli eletti, si promuove un sit-in davanti all’ambasciata russa per il 13 ottobre al quale parteciperanno anche Enrico Letta e +Europa. Il leader M5S Giuseppe Conte riunisce i suoi e insiste sulla necessità di arrivare presto ad una pace in Ucraina.

    Agenzia ANSA

    “Ma nessuno pensi di smantellare la misura” (ANSA)

    “Siamo consapevoli del risultato che abbiamo ottenuto e sentiamo la responsabilità di dover affrontare un’importante sfida nella condizione più difficile nella quale l’Italia potesse trovarsi. Pronti a riscrivere le sorti della Nazione con un Governo forte, unito e autorevole”. Lo afferma su twitter la leader di Fdi Giorgia Meloni.

    Siamo consapevoli del risultato che abbiamo ottenuto e sentiamo la responsabilità di dover affrontare un’importante sfida nella condizione più difficile nella quale l’Italia potesse trovarsi. #Pronti a riscrivere le sorti della Nazione con un Governo forte, unito e autorevole. pic.twitter.com/byP72hzmMD
    — Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 11, 2022

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    Senato, 130 eletti accreditati, anche Segre e Casini. Ne mancano una settantina

    Secondo giorno di accoglienza in Senato per i neo eletti. La maggior parte dei 200 senatori della XIX legislatura sono già stati accreditati, verso sera si contano più di 130 senatori in regola. Ne mancano circa una settantina che avranno tempo fino a venerdi prossimo per sbrigare gli adempimenti necessari ad entrare ufficialmente nella Camera Alta. Sono le matricole però, a dover assolutamente presentarsi per gli adempimenti burrocratici entro giovedì, quando si avrà la prima seduta dell’Assemblea e verrà eletto il nuovo presidente del Senato.

    Senato, Calenda si accredita e da’ lezione di storia romana

    “E’ una grande emozione e cercherò di onorare questa istituzione. Mi fa molto impressione quando mi chiamano senatore, penso a Cicerone, ad Appio Claudio Cieco, è una cosa che sento come un mio retaggio”. Così il leader di Azione Carlo Calenda parlando con i giornalisti in Senato. “Il Senato della Repubblica – prosegue – è dal 509 a.C. in poi, quando sono stati cacciati i Tarquini, un punto di riferimento dell’Idea di Repubblica e lo è stato nel corso degli anni fino al 27 a. C. con Augusto, è stato il momento più alto della civiltà umana”.   Nello Musumeci ex governatore della sinistra eletto nelle fila di FdI dopo essere arrivato per l’accoglienza lascia solo una battuta: “Una bella esperienza, esaltante e entusiasmante. Continuerò a servire la mia terra, la Sicilia, come ho creduto di fare fino ad ora”. Evita l’incontro con la stampa l’azzurro Maurizio Gasparri.
    Senato, Gasparri: ‘Immagino che i leader si parleranno per definire gli ultimi dettagli’

    “Sono qui per provare a svolgere una funzione di rappresentamza del lavoro dentro le istituzioni, per come si è delineato il risultato elettorale si svolgerà all’opposizione”. Lo dice Susanna Camusso, neo senatrice del Pd ed ex segretaria Cgil, dopo aver svolto le procedure di registrazione a palazzo Madama. “Progetti ce ne possono essere molti, – aggiunge – a partire dalla Carta dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici per la quale abbiamo raccolto 1 milione di firme e che Camera e Senato non discussero mai”. Collaborerà con Landini? “Ma certamente, – risponde – sto da un’altra angolatura, ma dalla stessa parte”.
        Nessun commento dal ministro per la cultura Dario Franceschini che dice solo: “Primo giorno da senatore”. Questa mattina si sono visti anche i 5s Ettore Licheri, al secondo mandato, la matricola del Pd Nicola Irto e la matricola di FdI Andrea de Priamo. Primo giorno da senatore anche per il pentastellato Orfeo Mazzella. Tra gli accrediti Francesco Giacobbe senatore del Pd eletto all’estero.    Attesa la senatrice a vita Liliana Segre che, a quanto si apprende sarebbe arrivata a Roma per lavorare al discorso di giovedì 13 ottobre quando presiederà in Aula per la prima seduta della legislatura.
    Liliana Segre è arrivata questa mattina in Senato e si è accreditata ed ha scattato la foto per il ‘facciario’. Lo ha fatto dalle sue stanze, una procedura che viene attivata in alcuni casi. Poi, la senatrice a vita si è messa subito al lavoro in vista di giovedì prossimo quando presiederà la prima seduta della XIX legislatura nell’Aula di palazzo Madama. In questa occasione l’Assemblea sarà impegnata a proclamare gli eletti e ad eleggere il presidente della Camera Alta. Guidare il debutto della legislatura sarebbe spettato al senatore più anziano d’età, quindi al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, ma le sue condizioni di salute non gli permettono di svolgere questo compito. Per questo a sedere sullo scanno della presidenza sarà Liliana Segre (92 anni).

       

    Agenzia ANSA

    Camera e Senato accolgono i parlamentari, in vista della prima seduta della XIX legislatura (ANSA)

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    Conte: pronti a confrontarci su riforma del reddito di cittadinanza

    “Siamo consapevoli che la riforma del reddito di cittadinanza, per coloro che sono idonei al lavoro, deve ancora incrociare una più organica ed efficace riforma del sistema delle politiche attive.Ci stiamo lavorando e su questo intendiamo confrontarci con tutte le forze politiche.Ma che nessuno pensi di smantellare questo necessario sistema di protezione sociale, più che mai necessario in questa fase recessiva”.Lo ha detto ai parlamentari del M5s riuniti in assemblea il presidente M5s, Giuseppe Conte.
    PER CONFINDUSTRIA DEBITO BUONO SOLO SE VA IMPRESE
    “Ora tutti si svegliano e immaginano manovre da decine di miliardi. Ora anche Confindustria parla di una manovra da 50 miliardi. Meglio tardi che mai. Solo che a Confindustria è bene chiarire che non può continuare così che quando si sostengono le imprese è debito buono e quando si sostengono le famiglie che non arrivano a fine mese è debito cattivo. Queste distinzioni, che filano limpide in astratto e sono buone per conferenze accademiche, si scontrano con la dura realtà di una spirale recessiva ormai in atto”. Così Conte in assemblea con i parlamentari eletti.
    TORNI LA POLITICA, BASTA LARGHE INTESE
     “Noi tutti, abbiamo un obiettivo ben preciso in questa legislatura: dobbiamo restituire il primato alla politica. Questa legislatura si è chiusa con un governo di larghe intese che ha finito per scacciare nell’ombra la politica, esiliandola sullo sfondo. Se non torna la buona politica saremo sopraffatti dalle crisi in corso”, ha detto Conte, che è stato accolto da lungo applauso all’assemblea degli eletti nell’Auletta dei gruppi alla Camera.       

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    Sondaggi: SWG, il 25% pensa che Governo Meloni durerà 5 anni

     “Le trattative e i confronti tra i partiti della maggioranza si stanno svolgendo in maniera serrata e presto dovrebbe essere risolto il rebus della composizione del prossimo governo. L’intesa non sembra semplice ma secondo la percezione prevalente i contrasti tra i partner del centrodestra rientrano nell’ordinario e soltanto per 1 rispondente su 3 (e metà degli elettori dei partiti di opposizione) sono ingestibili”. A sostenerlo è il report su un sondaggio di SWG effettuato tra il 3 e il ottobre.    “Per quanto riguarda gli incarichi di governo – si legge ancora nella nota di SWG – appare significativo il fatto che l’elettorato del centrodestra accetti l’inserimento di ministri tecnici nel nuovo esecutivo ma soltanto con una presenza limitata. L’ipotesi di Salvini al Viminale ottiene un sostegno compatto da parte dei leghisti (90%) e una reazione positiva anche da una larga maggioranza degli elettori di Fratelli d’Italia (65%) e Forza Italia (70%)”.    “Considerata la storica instabilità dei governi in Italia, ancora prima che un esecutivo nasca ci si comincia a chiedere quanto durerà. Al nascente governo Meloni – si spiega nel sondaggio – più della metà dei cittadini prospetta una vita relativamente lunga: solo il 25% ritiene possa raggiungere la fine della legislatura (cosa mai successa in Italia), ma molti prevedono che rimanga in carica per diversi anni (31%) ovvero più della durata media dei governi italiani (che è poco più di un anno). Quanto alle opposizioni, gli elettori dei partiti della minoranza tendono a preferire un atteggiamento dialogante con il nuovo governo, in particolare per quanto riguarda i sostenitori di Azione-Italia Viva (58%). Negli elettorati di PD e M5S c’è invece anche una nutrita componente di fautori di una linea più battagliera (42%)”.    NOTA INFORMATIVA: valori espressi in %. Date di esecuzione 5-10 ottobre 2022. Metodo di rilevazione: sondaggio CATI-CAMI-CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 1200 soggetti maggiorenni.   

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    La manifestazione della Pace Acli-Arci a metà novembre

    (ANSA) – ROMA, 11 OTT – La grande manifestazione per la pace
    promossa dalla società civile per chiedere che l’Italia si
    faccia promotrice di una conferenza internazionale di pace
    dovrebbe svolgersi a metà novembre, presumibilmente il 12 o il
    19. Almeno è questo l’orientamento emerso dagli incontri che si
    stanno svolgendo in queste ore tra i rappresentanti del mondo
    dell’associazionismo a cui hanno partecipato, tra gli altri,
    Acli e Arci.   
    La città deputata ad ospitare il corteo è Roma. La
    manifestazione dovrà essere assolutamente “apolitica e senza
    bandiere di partito”. (ANSA).   

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    Meloni: “Vogliamo essere un modello di ispirazione”

    Nel giorno in cui Putin decide di lanciare bombe su Kiev come risposta alla distruzione del Ponte Kerch che collega la Russia alla Crimea, prende il via di fatto in Italia la XIX legislatura. Sin dalle prime ore della mattina si notano davanti ai portoni di Palazzo Madama e Montecitorio i nuovi parlamentari che attendono di essere accolti per gli adempimenti del caso. Tra loro alcune facce nuove, come Michele Fina del Pd, tra i 6 senatori più giovani che il 13 faranno parte del Consiglio di presidenza provvisorio e affiancheranno in Aula la senatrice a vita Liliana Segre che presiederà la prima seduta, ma anche vecchie ‘glorie’ come Antonio Guidi e Antonio De Poli, giunto alla sua V legislatura. Vestiti per lo più di scuro confessano di essere ‘molto emozionati’, come Rita Dalla Chiesa che, vista la lunga fila rinvia a domani l’iscrizione, ma anche di essere pronti a fare “un’opposizione durissima” come l’ex ministro M5S Stefano Patuanelli. Ottimista sulla rinascita del Pd è, invece, il Dem Walter Verini che pensa sia di buon auspicio che le Camere si insedino il 13 e che il giorno dopo, il 14, sia il compleanno del Partito Democratico.
    Comunque, per amore di cronaca, i primi ad accreditarsi sono 3 esponenti di FdI e uno del Pd: a Palazzo Madama, Nicola Calandrini e Luca De Carlo e a Montecitorio Ylenia Lucaselli e Andrea Orlando. Alle matricole viene dato un kit con la Costituzione, il Regolamento interno e documenti vari. Una cravatta blu con il simbolo del partito per gli uomini e un foulard analogo per le donne sono invece i doni che Giorgia Meloni fa ai suoi parlamentari che riunisce subito nell’ aula dei gruppi a Montecitorio. Tra loro ci sono l’ex Pm Carlo Nordio; l’ex governatore siciliano Nello Musumeci; il fedelissimo Edmondo Cirielli; Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, Giovanni Donzelli e il responsabile del programma Giovanbattista Fazzolari. A tutti gli eletti Giorgia Meloni chiede “sobrietà, disciplina, competenza, rispetto delle istituzioni” e ribadisce l’intenzione di accelerare al massimo sul Governo che vuole “forte e autorevole”. Le emergenze sono molte, ricorda: dal caro bollette, all’energia, alla legge di bilancio e servono subito delle risposte. “Noi non ci ispiriamo a nessuno”, ma “vorremmo essere domani un modello di ispirazione per gli altri”, dichiara. Nessun accenno alla squadra di Governo. L’unico che si fa scappare una battuta è Fazzolari che assicura come il prossimo responsabile del Mef sarà un laureato in Economia e non in Storia come invece era Roberto Gualtieri.
    Nelle stesse ore, al Quirinale, Sergio Mattarella lancia un appello. Consegnando le onorificenze a Cavalieri e Alfieri del Lavoro spiega come ci sia bisogno di “coesione e senso della comunità” e come l’Italia “non possa perdere la sfida del Pnrr”.
    “Ne va del nostro ruolo in Europa che deve essere trainante”.
    “L’Europa – osserva – fatica a esprimere una politica di solidarietà e di coesione sulle conseguenze economiche e sociali di questa guerra”. E a questo “va posto un rimedio”. Quella tra Russia e Ucraina, dice con forza Mattarella, è “una guerra sciagurata” e “la pace è urgente e necessaria”.   

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    Via libera alla norma sblocca-mutui prima casa under 35

    “Oggi, nell’ultimo Consiglio dei Ministri di questo Governo, abbiamo approvato una norma che salvaguarda i tassi di interesse agevolati sui mutui accesi dai giovani tra i 18 e i 35 anni per l’acquisto della prima casa; in questo modo, i mutui dei giovani continueranno a beneficiare dei tassi agevolati, nonostante l’aumento dei tassi di interesse dell’ultimo semestre; la norma vale per tutte le domande di accensione di mutui, finalizzati all’acquisto della prima casa, che saranno presentate fino al 31 dicembre di quest’anno”. Lo scrive su Fb il ministro delle Politiche giovanili Fabiana Dadone.