More stories

  • in

    Altre scritte contro La Russa. 'Atti condannati dalla storia'

    Uno striscione contro il neo presidente del Senato, Ignazio La Russa, è stato esposto a Roma – a quanto si apprende poco dopo le 21.30 di ieri – nei pressi del Colosseo, sul Ponte degli Annibaldi. Una pattuglia dei carabinieri del centro lo ha notato, rimosso e sequestrato. Sullo striscione, firmato da ‘Cambiare Rotta’, è scritto “Benvenuto presidente La Russa (il nome è a testa in giù rispetto alle altre parole, ndr). La resistenza continua”. Sul profilo Fb di Cambiare Rotta Roma si legge: “Saremo ben lieti di mostrare a questo e a questo parlamento il significato di Antifascismo Militante. Ai nostri posti ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città”.Una scritta contro il neopresidente del Senato, Ignazio La Russa e una stella a cinque punte è comparsa sulla serranda della sede che fu del Msi e ora di Fratelli d’Italia, nel quartiere Garbatella a Roma. Lo riferiscono fonti del partito. “La Russa Garbatella ti schifa”, si legge, seguita da una stella e la sigla ‘Antifa’. La sede è la sezione dell’ex Movimento sociale frequentata da Giorgia Meloni da giovane.  “Ringrazio sinceramente le forze politiche per le espressioni di solidarietà che mi hanno fatto pervenire ma voglio rassicurare tutti che una scritta vergata da mani ignote non mi ha minimamente turbato. Nella mia vita ho memoria di scritte anche assai peggiori verso di me e la mia parte politica. Anche stavolta avrei preferito, fosse dipeso da me, ignorare chi lancia il sasso e nasconde la mano, chi pensa che la minaccia o l’insulto possa sostituire il confronto. O peggio chi vorrebbe rivangare anni di violenza e terrorismo condannati dalla storia”. Lo afferma il presidente del Senato, Ignazio La Russa.”Scritta contro La Russa firmata con la stella a 5 punte: chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno”. Lo scrive in un tweet Giorgia Meloni (Fdi).
      “Accade che in una sede di Fratelli d’Italia compaia una scritta contro” Ignazio La Russa “firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno. Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull’odio ideologico, perché l’Italia e gli italiani devono tornare a correre, insieme”, scrive su Twitter la presidente di FdI.”Solidarietà al Presidente del Senato Ignazio La Russa, vittima di minacce e attacchi volti a intimidire le Istituzioni e i suoi rappresentanti. Il Paese ha bisogno di unione e non di messaggi e azioni divisive e inneggianti all’odio”. Lo afferma il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.”Solidarietà mia e di tutto il PD al Presidente del Senato La Russa. Quelle scritte sono inaccettabili”. Lo ha scritto su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.”Solidarietà e vicinanza al presidente del Senato, e amico, Ignazio La Russa per la serie di minacce e intimidazioni di cui è oggetto. Mi preoccupa rivedere quella stella a cinque punte, che mi riporta a momenti bui”. Lo afferma Roberto Calderoli della Lega, che conclude con “un invito a tutti: stemperiamo i toni”.  “Al presidente del Senato Ignazio La Russa va la mia piena e convinta solidarietà. Così come piena e convinta è la condanna di ogni minaccia e intimidazione rivolta alle istituzioni e ai suoi rappresentanti. È necessario reagire con fermezza e tempestività contro ogni tentativo di inquinare il dibattito politico e la vita civile dell’Italia”. Lo afferma Osvaldo Napoli, torinese, della segreteria nazionale di Azione.

  • in

    Lo sprint sui ministri, si delinea la squadra di governo

    Superati gli scogli delle presidenze delle Camere (anche se non brillantemente al Senato), Giorgia Meloni accelera sulla squadra di governo e tiene aperti i dossier economici e sull’energia, continuando, tra gli altri, i contatti con Roberto Cingolani. “Non c’è tempo da perdere.  All’Italia serve un governo autorevole che lavori in modo spedito”, è il mantra che ripete. Un punto fermo, in queste ore, sembra essere Giancarlo Giorgetti all’Economia, sdoganato plasticamente da Matteo Salvini a Montecitorio con chiacchiere, battute e foto nel cortile, accanto al decano Umberto Bossi. Si dà in queste ore assai probabile anche Antonio Tajani alla Farnesina, mentre rimangono stazionarie le quotazioni del prefetto Matteo Piantedosi al Viminale.
    Tuttavia la leader di Fratelli d’Italia non dimentica lo smacco subito a Palazzo Madama, con i 16 voti mancanti di Forza Italia per Ignazio La Russa. E potrebbe farlo pesare nella scelta dei ministri, si ragiona in ambienti della maggioranza, a scapito di FI e a vantaggio della Lega. Pesano inoltre i rapporti tra lei e Silvio Berlusconi, fortemente incrinati. Proprio per questo è inevitabile – fanno notare diverse fonti parlamentari – che serva un chiarimento al più presto.
    Intanto il giorno dopo la figuraccia al Senato, il centrodestra vota ed elegge Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera. Ma anche stavolta non è compatto: al leghista mancano poco più di una decina di voti della coalizione. Del resto, a Montecitorio l’imbarazzo è difficile da nascondere e le facce scure di parecchi forzisti lo confermano. Circola così il sospetto, alimentato da più voci, che FdI potrebbe ‘vendicarsi’ ad esempio escludendo dal governo i senatori azzurri che non hanno votato La Russa.
    Meloni sembra non voler cedere sull’ex pm Carlo Nordio, con Francesco Paolo Sisto di Fi tra i papabili per un ruolo di viceministro. Così come il più accreditato alla Difesa è Adolfo Urso di FdI. Al partito conservatore andrebbe pure il ministero dell’Istruzione (anche se finora non circolano nomi) e lo Sviluppo economico con Guido Crosetto in pole ma anche in pista per la poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio qualora non dovesse concretizzarsi il passaggio a Palazzo Chigi di Giovanbattista Fazzolari, il più accreditato, in queste ore, per tale poltrona. Ma pronto anche per il dicastero per l’attuazione del programma. In alternativa a nomi squisitamente politici, si potrebbe far strada per il sottosegretariato alla presidenza un profilo tecnico.
    La Lega – complice l’asse rafforzato tra Salvini e Meloni dopo la prova di fiducia al Senato – potrebbe conquistare in tutto 6 ministeri: oltre a Giorgetti e lo ‘pseudo-tecnico’ Piantedosi, si fa largo l’ipotesi di Salvini alle Infrastrutture. “Sono a disposizione. So cosa so fare. Al Viminale l’ho dimostrato”, rammenta. Si confermerebbe, inoltre,l’ipotesi di Gian Marco Centinaio all’Agricoltura e quella di Roberto Calderoli al ministero delle Riforme. In aggiunta ci potrebbe essere un incarico a Simona Baldassarre per il dicastero della Famiglia e natalità. Dalla presunta ira meloniana sarebbe ‘salva’ Elisabetta Casellati, unica a votare insieme al Cav: potrebbe spuntare un incarico alla Pubblica amministrazione. Per FI, oltre a Tajani, entrerebbero nella squadra Annamaria Bernini al dicastero dell’Università, Paolo Zangrillo alla Salute (ministero chiesto espressamente dal partito) che è in alternativa a Guido Bertolaso. E Alberto Barachini ai Beni culturali, in ‘competizione’ con Gianpaolo Rossi ex consigliere Rai in quota FdI.
    Resta sul tavolo anche l’opzione vicepremier, nonostante le perplessità che avrebbe espresso in più di una occasione Meloni, si racconta, forse per non fare un’ulteriore concessione agli alleati rispetto ai ministeri più pesanti che potrebbero essergli assegnati.

  • in

    Manifesto Comunicazione Non Ostile, Sky aderisce a progetto

    Sky ha aderito oggi al ‘Manifesto della Comunicazione Non Ostile’, ideato dall’Associazione ‘Parole ‘O_Stili’, un progetto di sensibilizzazione contro l’uso violento delle parole, per favorire comportamenti rispettosi e civili e per fare in modo che la Rete sia un luogo accogliente e sicuro per tutti. A siglare il manifesto, insieme alla presidente di ‘Parole O_Stili’, Rosy Russo, è stata Sarah Varetto, Evp Communications, Inclusion & Bigger Picture di Sky Italia, al termine di un dibattito sul linguaggio inclusivo organizzato a Firenze nell’ambito di Sky Tg24 Live in, il format del canale all news che porta l’informazione nelle città italiane per creare confronto e dibattito sul territorio.    “Da sempre Sky si impegna per promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione, non solo attraverso la scelta dei contenuti dei nostri canali ma anche con corsi e progetti dedicati alle nostre persone – ha spiegato Sarah Varetto, Evp communications, inclusion & bigger picture di Sky Italia -.    Siamo convinti che vivere e lavorare in un ambiente inclusivo, in cui ognuno possa essere se stesso ed esprimere appieno le proprie potenzialità, generi valore, innovazione ed eccellenza.    È in questo contesto che si inserisce la firma del Manifesto per la Comunicazione Non Ostile, perché la strada verso l’inclusione passa anche dal linguaggio”.    “Oggi più che mai abbiamo bisogno di gesti concreti, di prese di posizione chiare”, ha dichiarato Rosy Russo, presidente di ‘Parole O_Stili’.    “Perché le professioni devono essere declinate al maschile? – ha detto Nicoletta Maraschio, presidente onorario dell’Accademia della Crusca -. L’Accademia della Crusca ha fatto un lavoro sull’uso del femminile nelle professioni. È risultato che l’Italia è indietro rispetto ad altre nazioni europee nel riconoscimento del genere. Non è una questione soltanto linguistica”.    

  • in

    Letta, Borrell, Scholz e leader Pse cantano 'Bella ciao'

    Alla chiusura del congresso del Partito socialista europeo i leader del Pse riuniti a Berlino, dopo il discorso finale del cancelliere tedesco Olaf Scholz, hanno intonato “Bella Ciao”, suonata dal vivo sul palco e cantata prima in persiano e poi in italiano dai presenti in sala tra cui il segretario del Pd, Enrico Letta, l’alto rappresentate Ue Josep Borrell, il nuovo presidente del Pse, Stefan Loefven, e i commissari Ue, Frans Timmermans e Ylva Johansson

  • in

    Governo: Salvini, fra Giorgia e Silvio tornerà armonia

    “Sono sicuro che anche fra Giorgia e Silvio tornerà quell’armonia che sarà fondamentale per governare, bene e insieme, per i prossimi cinque anni”. Lo dice il segretario della Lega Matteo Salvini, parlando della leader di FdI Giorgia Meloni e di quello di FI Silvio Berlusconi. 

    Agenzia ANSA

    Berlusconi fotografato ieri durante la seduta del Senato mentre maneggia un foglio con degli appunti, in cui si leggono alcune considerazioni sulla leader di Fdi. L’immagine è stata pubblicata da Repubblica.it. Sul foglio Meloni è definita “supponente, prepotente, arrogante e offensiva”. Lei: “Negli appunti manca l’aggettivo ‘non ricattabile'”. La Russa: il Cav dica che quell’appunto è un fake’ (ANSA)

  • in

    Gasparri: 'Il centrodestra andrà unito al Quirinale'

    Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, intervistato dal Messaggero, derubrica quanto successo a Palazzo Madama sull’elezione di La Russa e la polemica sugli appunti di Berlusconi. E aggiunge: “al Quirinale e al governo arriveremo insieme, compatti”. “Ci tengo a chiarire come è andata al Senato”, dice: “Negli ultimi giorni Berlusconi ha fatto aperture e passi di lato per l’unità del centrodestra. Si aspettava lo stesso dall’altra parte. Gli è dispiaciuto ricevere veti”, afferma: “nessun blitz, lui anzi ha partecipato al voto per dare un segnale. Alla seconda votazione eravamo pronti a votare La Russa”. “Appena iniziata la votazione, Licia” Ronzulli “ha chiesto a tutti di partecipare, mettendo davanti la coesione”. Ma Fi non ha votato.
    Quanto ai 17 voti dalle opposizioni, osserva: “Diciamo che quando c’è il voto segreto scattano sempre meccanismi di difesa. La Russa è in Parlamento da tanti anni, non stupisce che abbia raccolto un consenso più ampio”. Gli appunti di Berlusconi? “Tenderei a derubricare la polemica – afferma -. Tutti in privato possiamo usare espressioni colorite”, con Meloni “c’è un dialogo continuo, ovviamente non manca qualche differenza”. “Berlusconi – continua Gasparri – in alcune fasi attende, per la sua lunga esperienza e leadership politica, una considerazione non solo legata alle percentuali di voto”. E fa un esempio calcistico: “Dybala è un grande attaccante” e “giustamente ha i riflettori addosso”, “Totti quando gioca oggi segna meno, ma quando passa si ferma il traffico”.    

  • in

    Scritta contro La Russa e stella a 5 punte su una sede di Fdi

    Una scritta contro il neopresidente del Senato, Ignazio La Russa e una stella a cinque punte è comparsa sulla serranda della sede che fu del Msi e ora di Fratelli d’Italia, nel quartiere Garbatella a Roma. Lo riferiscono fonti del partito. “La Russa Garbatella ti schifa”, si legge, seguita da una stella e la sigla ‘Antifa’. La sede è la sezione dell’ex Movimento sociale frequentata da Giorgia Meloni da giovane.