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    Meloni: 'Mai temuto di non riuscire a formare un governo'

    “Non ho mai temuto davvero di non riuscire a fare un governo anche se ho preso in considerazione l’ipotesi di presentarmi in Parlamento senza un accordo preventivo con tutti gli alleati, quando alcune proposte mi sono sembrate irricevibili”. Così la premier Giorgia Meloni in un passaggio dell’ultimo libro di Bruno Vespa .
    “Nonostante – prosegue – io fossi andata incontro a tutti senza sfogliare il manuale Cencelli, perché i numeri avrebbero detto altro. Ma a me interessava formare una squadra che funzionasse, un governo inattaccabile, serio, adeguato, ben calibrato. E credo di esserci riuscita”.
    “Con Salvini si è stabilito un rapporto nuovo e diverso – ha detto la premier -. Ha capito quel che si poteva e quel che non si poteva fare e mi ha aiutato a cercare soluzioni. In certe situazioni lui mi ha chiesto di aiutarlo, in altre io l’ho chiesto a lui. Franchezza reciproca senza polemiche. Un mediatore? Be’, il fatto di non schierarsi aprioristicamente con Berlusconi mi ha aiutato molto”.
    Per quanto riguarda Silvio Berlusconi, Meloni afferma che “con lui c’è stata qualche incomprensione in più, figlia del passaggio di testimone. Quando si vivono certi momenti epocali, è fatale che ci siano delle scosse.Non so quanto sia stato ben consigliato all’inizio, ma devo riconoscergli la lucidità di capire quali fossero alla fine le priorità per non deludere chi aveva creduto in noi e nel ritorno dopo undici anni a un governo politico di centrodestra. Il suo discorso sulla fiducia pronunciato al Senato è stato bello e importante, e sono stata contenta di applaudirlo”.
    E parlando del suo inconrtro con il presidente francese Macron, la premier spiega di aver illustrato “la nostra decisione di difendere il marchio made in Italy. Ho contestato l’atteggiamento predatorio che la Francia ha manifestato in qualche occasione, ho trovato una perfetta comunità d’intenti nella difesa della sovranità alimentare alla quale anche la Francia tiene molto. Abbiamo parlato di Libia, immigrazione, infrastrutture. Ma la lealtà e la franchezza potranno portare soltanto vantaggi ai nostri rapporti. L’ho trovato assolutamente d’accordo su questa linea”.

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    Zelensky incontra commissaria Ue: danni gravi al 40% delle reti energetiche

    La Russia ha gravemente danneggiato circa il 40% delle infrastrutture energetiche dell’Ucraina. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky incontrando oggi a Kiev la commissaria Ue per gli affari energetici Kadri Simson.    Lo riporta il Guardian, aggiungendo che si è discusso di come l’Ucraina sia stata costretta a interrompere l’esportazione di elettricità in Europa “a causa degli attacchi con missili e droni kamikaze da parte della Federazione russa”.    “Sono sicuro che ripristineremo tutto e, in un momento più tranquillo, quando la situazione nel nostro sistema energetico si sarà stabilizzata, continueremo a esportare elettricità in Europa”, ha affermato Zelensky, spiegando a Simson che le forze russe hanno “seriamente danneggiato” circa il 40% delle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, in particolare centrali termiche, centrali termoelettriche e centrali idroelettriche.    “Oltre il 30% dell’infrastruttura energetica in Ucraina è stata colpita dagli attacchi mirati della Russia e per riparare o sostituire l’Ucraina ha bisogno di strumenti specifici”, ha scritto su Twitter la commissaria europea. “Assicurando al presidente Zelensky che stiamo contattando i partner per aiutare con il supporto dedicato necessario”.

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    Scontro sulla stretta sui rave. Allarme delle opposizioni. Il Viminale: “La norma non lede diritti”

    Botta e risposta tra il segretario del Pd, Enrico Letta, ed il vicepremier, Matteo Salvini, sulla norma per i rave voluta dal governo dopo il caso di Modena. E sul tema intervengono anche gli avvocati penalisti.
    Letta: “Il governo ritiri la norma sui rave “. “Il Governo ritiri il primo comma dell’art434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione.  #NoArt434bis”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.
    Salvini a Letta: “Indietro non si torna”. “Un Pd ormai in confusione totale difende illegalità e #raveparty abusivi, chiedendo al governo di cambiare idea. No! Indietro non si torna, le leggi finalmente si rispettano”: lo twitta il vicepremier Matteo Salvini replicando al tweet in cui il segretario del Pd Enrico Letta chiede all’esecutivo di ritirare la norma sui rave party.
    “La norma anti-rave illegali interessa una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l’incolumità pubbliche”. E’ quanto fanno sapere fonti del Viminale. Una norma, precisano sempre dal ministero dell’Interno, “che non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle Istituzioni”.
    Avvocati penalisti: “Con nuovo reato intercettazioni possibili”. “La norma che vieta i rave stabilisce sanzioni anche per i partecipanti, nei confronti dei quali la pena è ‘diminuita’. Ciò vuol dire che il giudice, al termine del processo, deve applicare una diminuzione che può arrivare fino ad un terzo della pena edittale che nei confronti degli organizzatori può andare dai tre ai sei anni. Non comprendo, quindi, perché il premier Meloni abbia voluto rivendicare di non avere dato il via libera alle intercettazioni dal momento che questo reato prevede pene superiori ai cinque anni”. Lo afferma il presidente delle Camere Penali, Gian Domenico Caiazza.

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    Due miliardari russi rinunciano alla nazionalità

    Il miliardario Oleg Trinkov, banchiere e imprenditore nato in Russia, fondatore della nota Tinkoff Bank, ha deciso di rinunciare alla nazionalità russa in segno di protesta contro la guerra in Ucraina. Lo ha comunicato lui stesso via Instagram, in quella che sembra anche un’esortazione ad altri facoltosi businessman a fare lo stesso.
    Prima di lui la stessa decisione era stata presa dal 38enne Nikolay Storonsky, co-fondatore e Ceo della start-up di base a Londra Revolut Ltd, almeno stando a quanto riferito dal Daily Telegraph.
    La reazione del Cremlino, attraverso il portavoce Dmitry Peskov, il quale ad una domanda sulla decisione dei due uomini d’affari ha risposto che si tratta di “un loro diritto”, aggiungendo anche che pressoché nulla delle loro attività finanziarie rimane sul territorio russo. “Non sono praticamente più coinvolti in affari nel nostro Paese”, ha detto, come riferisce Interfax.

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    Galeazzo Bignami vice alle Infrastrutture, polemica per una foto

    Numero due al ministero delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami è noto alle cronache per alcune foto in cui appare vestito da nazista. Era il 2005 ed in occasione del suo addio al celibato, Bignami si fece fotografare con una divisa nazista. Scatti che gli preclusero la partecipazione alla festa nazionale del Pd dello scorso anno a Bologna. I dem infatti decisero di revocare l’invito dopo che la notizia della partecipazione dell’esponente di Fdi scatenò diverse polemiche, tra cui quella dell’Anpi.  
    BIGNAMI: “FERMA CONDANNA DEL TOTALITARISMO”
    “La mia ferma condanna per qualsiasi forma di totalitarismo, per qualsiasi espressione liberticida e antidemocratica, ancor più riferita al male assoluto quale fu il nazismo così come qualsiasi movimento ad esso accostabile, è totale e incondizionata. E trovo assurda la riproposizione ciclica – a distanza di quasi venti anni – di una foto scattata in un contesto privato e per la quale mi sono già scusato più volte per essermi prestato ad essere raffigurato in quel modo che non mi appartiene”. Lo dichiara Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia. “Sfido chiunque a trovare, in 25 anni di attività istituzionale e politica, un mio qualsiasi atto che possa prestarsi a interpretazioni differenti o anche solo connotate da qualche ambiguità rispetto alla ferma e totale condanna all’antisemitismo che fin da Fiuggi, congresso a cui partecipai, fu convinta e totale. Anzi, in tutta la mia attività politica e istituzionale ho sempre espresso vicinanza, stima, sostegno al popolo ebraico e ad Israele, svolgendo, fin dal mio primo incarico istituzionale, attività inequivocabile a riguardo. Consegnare di me una rappresentazione grottesca, denigratoria, vergognosa è solo frutto di una strumentalizzazione politica che non accetto. Questo ancor più se si considera che quando quelle foto vennero pubblicate militavo in FI e la polemica che ne conseguì, benchè ricoprissi ruoli istituzionali ed elettivi, si sopì dopo che rappresentai il contesto in cui esse furono scattate e ritenni, comunque, di scusarmi per essermi prestato a immagini inaccettabili riferite ad una delle pagine più buie dell’umanità. Provo profonda vergogna per quelle immagini e, comprendendone da tempo la gravità, non posso che rinnovare quelle scuse. Da quando mi trovo in Fratelli d’Italia, vengono rinfocolate quelle polemiche che generano il dubbio che esse siano sollevate non per biasimare una condotta individuale, ma per colpire il partito a cui oggi aderisco”, conclude.

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    Il rave diventa reato: fino a 6 anni per chi li organizza

       Organizzare e partecipare ai rave party diventa un reato specifico, il 434-bis del Codice penale. Punibile con pene fino a sei anni di reclusione. Nel primo Consiglio dei ministri operativo, ecco la stretta del Governo di centrodestra sui raduni illegali, proprio nel giorno dello sgombero – senza scontri e prima del clou in programma nella notte di Halloween – dell’evento di Modena, che ha richiamato migliaia di giovani. Niente dolcetto, dunque, piuttosto un pesante scherzetto agli amanti delle maratone danzanti – e spesso ‘chimiche’ – di massa in terreni incustoditi e capannoni in disuso. “Confidiamo nell’effetto deterrenza della sanzione accessoria della confisca obbligatoria dei mezzi che vengono usati per organizzare questi eventi”, ha spiegato in conferenza stampa il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. C’è infatti ora il rischio di vedersi sottrarre camion, furgoni e costosi sound system. Il titolare del Viminale respinge poi al mittente le critiche del leader M5S, Giuseppe Conte e del Pd, per il mancato intervento, invece, sul raduno fascista di ieri a Predappio, paese natale di Mussolini. “Sono cose – secondo il ministro – completamente diverse. Predappio è una manifestazione che si svolge da tanti anni, sul rave party c’era la denuncia del proprietario”.    Già la precedente ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, aveva messo al lavoro i suoi uffici per definire una norma che mettesse l’Italia al passo con altri Paesi europei nel contrasto ai rave. Con il nuovo Governo c’è stata un’accelerazione, determinata anche dalle polemiche per Modena. La misura è arrivata così subito sul tavolo del Consiglio dei ministri presieduto da Giorgia Meloni. Piantedosi ha ringraziato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ex magistrato ed il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per il contributo alla stesura del provvedimento. Il 434-bis istituisce dunque una nuova fattispecie di reato: “Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.    Chiunque organizza o promuove l’ “invasione” – commessa da più di 50 persone – è punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da 1.000 a 10.000 euro. La pena fino a sei anni consente di disporre le intercettazioni per prevenire i rave, che vengono quasi sempre organizzati con un passaparola in chat e social ‘coperti’. Per il solo fatto di partecipare alla “invasione” la pena è diminuita. E’ sempre ordinata la confisca “delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato… nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione”. Nel testo viene poi apportata una modifica al Codice antimafia disponendo le misure di prevenzione personali per chi si macchia del nuovo reato. Ciò consentirà l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per gli indiziati dell’ “invasione per raduni pericolosi”.    Secondo Piantedosi il decreto rispetta i requisiti di necessità ed urgenza “per il fatto, drammaticamente confermato nella giornata di ieri, che probabilmente l’assenza di una normativa efficace nel nostro Paese, a differenza dei Paesi limitrofi, ci rendeva vulnerabili come, ahimè, la cronaca degli ultimi anni testimonia. Si tratta di eventi – ha sottolineato – non solo pericolosi per le stesse persone che partecipano, ma molto dispendiosi per l’impiego di forze dell’ordine che ne consegue. Sono ora previste sanzioni significative e confidiamo che la norma possa costituire deterrenza per questi eventi”.

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    Bruno Frattasi nominato prefetto di Roma

    Bruno Frattasi è stato nominato prefetto di Roma dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Frattasi era il capo di Gabinetto dell’ex ministro Luciana Lamorgese. Sostituirà proprio Piantedosi alla guida della prefettura della Capitale.”Rivolgo gli auguri di buon lavoro, personali, dell’Amministrazione e di tutta la città, al nuovo #Prefetto di #Roma Bruno Frattasi. Una figura di alto profilo che, con la sua grande esperienza, saprà dare un contributo importante alla nostra comunità”. Lo scrive su twitter il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

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    Ecco gli 8 viceministri e i 31 sottosegretari

    Il Consiglio dei ministri ha nominato 8 viceministri e 31 sottosegretari. “Buongiorno a tutti! Oggi ho nominato i sottosegretari e i viceministri. Molti di voi saranno coinvolti direttamente e molti altri avrebbero potuto esserlo per qualità e valore. Ho fatto il possibile utilizzando criteri di esperienza parlamentare oltre che nel settore specifico. Saranno molti i ruoli assegnati a Fratelli d’Italia e coordinandomi con i presidenti dei gruppi li indicherò seguendo criteri analoghi”. Lo ha scritto la premier Giorgia Meloni in un messaggio interno rivolto agli eletti di Fratelli d’Italia.
    “Il giuramento dei sottosegretari sarà il 2 novembre e qui mi divertirò a leggere i giornali, ma abbiamo bisogno di fare in fretta”, ha detto Meloni, spiegando che al Consiglio dei ministri del 4 novembre verrà attribuita la delega agli 8 sottosegretari che diverranno viceministri.

    Ecco l’elenco degli otto sottosegretari a cui verrà attribuita la delega di viceministro nei prossimi giorni
    ESTERI Edmondo Cirielli (Fdi)
    GIUSTIZIA Francesco Paolo Sisto (Fi)
    MEF Maurizio Leo (Fdi) MISE Valentino Valentini (Fi)
    AMBIENTE Vannia Gava (Lega)
    INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Galeazzo Bignami (Fdi) Edoardo Rixi (Lega)
    LAVORO E POLITICHE SOCIALI Maria Teresa Bellucci (Fdi)

    Ecco i 31 sottosegretariESTERI Giorgio Silli Maria Tripodi INTERNI Emanuele Prisco Wanda Ferro Nicola Molteni GIUSTIZIA Andrea Delmastro Delle Vedove Andrea Ostellari
    DIFESA Isabella Rauti Matteo Perego
    ECONOMIA Lucia Albano Federico Freni Sandra Savino
    MISE Fausta Bergamotto Massimo Bitonci
    AMBIENTE Claudio Barbaro
    AGRICOLTURA Patrizio La Pietra Luigi D’Eramo
    INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Tullio Ferrante
    LAVORO Claudio Durigon
    ISTRUZIONE Paola Frassinetti
    UNIVERSITA’ E RICERCA Augusta Montaruli
    CULTURA Gianmarco Mazzi Lucia Borgonzoni Vittorio Sgarbi
    SALUTE Marcello Gemmato
    RAPPORTI CON IL PARLAMENTO Giuseppina Castiello Matilde Siracusano
    SOTTOSEGRETARI ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Alessio Butti (Innovazione) Giovanbattista Fazzolari (Attuazione del programma) Alberto Barachini (Editoria) Alessandro Morelli (Cipe)