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    Il giudice Siena: “La Consulta valuti il primo decreto del governo”

    Finisce al vaglio della Corte costituzionale il primo decreto del governo Meloni, che ha rinviato al 30 dicembre l’attuazione della riforma Cartabia sulla giustizia penale. A sollevare la questione di illegittimità costituzionale è stato il giudice di Siena Simone Spina, anche su eccezione dell’avvocato Paolo Lorenzini, difensore di un imputato accusato di violenza privata e danneggiamento; reati che con l’entrata in vigore della riforma sarebbero diventati perseguibili solo a querela. Nel caso in questione la querela è stata ritirata e dunque il caso si sarebbe dovuto chiudere senza conseguenze per l’imputato. 

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    Mattarella a Maastricht: 'Sui migranti servono scelte condivise della Ue'

     Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Maastricht, ultima tappa della sua visita di Stato nei Paesi Bassi.   Discorso del capo dello Stato a trent’anni dalla firma dello storico Trattato europeo.  
    Sul tema dei migranti servono “scelte condivise dell’Unione europea”, ha detto Mattarella.  “La risposta alla sfida migratoria avrà successo soltanto se sorretta dai criteri di solidarietà all’interno dell’Unione e di coesione nella risposta esterna e da una politica lungimirante nei confronti della Regione africana”, ha aggiunto il presidente della Repubblica. 
    Migranti, Mattarella: ‘Su questo tema servono scelte condivise dell’Ue’

    “Non dobbiamo farci sconfortare dalle crisi perché l’Europa, come ha detto Jean Monnet, va avanti con le crisi” 
    “Il voto all’unanimità è una formula ampiamente superata perchè si trasforma in diritto di veto che paralizza l’Unione. Vi è una condizione sollecitata dal succedersi di crisi e l’Unione ha bisogno di rimuovere questo limite e completare il suo percorso organizzativo interno, è una casa incompiuta non ha una politica fiscale propria…se un edificio è incompleto la parte lacunosa distrugge quella già costruita”.

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    Meloni, libereremo risorse con scelte come sul superbonus

    “Abbiamo liberato 30 miliardi e confido che si possano recuperare altre risorse, con scelte politiche come quella sul superbonus del 110%, liberando le risorse e mettendole a disposizione delle famiglie con redditi medio-bassi”. Lo ha detto, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al tavolo delle parti sociali con i sindacati Confsal, Cisal, Usb, Confintesa.

    Manovra: al via incontri Meloni con sindacati e poi imprese

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    Mattarella, sui migranti servono “scelte condivise della Ue”

    Sul tema dei migranti servono “scelte condivise dell’Unione europea”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Maastricht in occasione dei 30 della firma del Trattato. “Mentre intensifichiamo il dialogo con i Paesi terzi di origine e transito dei migranti, dobbiamo lavorare affinchè i principi di coordinamento e di responsabilità condivisa tra Stati Membri guidino la risposta comune a un fenomeno determinante le nostre stesse prospettive di crescita”. “La risposta alla sfida migratoria avrà successo soltanto se sorretta dai criteri di solidarietà all’interno dell’Unione – ha aggiunto – e di coesione nella risposta esterna e da una politica lungimirante nei confronti della Regione africana”.

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    Meloni incontra Weber, il presidente dei Popolari europei

    La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta incontrando il presidente del Partito popolare europeo (la famiglia politica di centrodestra della Camera Strasburgo), Manfred Weber, a Palazzo Chigi. Per questo appuntamento la premier ha chiuso dopo meno di un’ora la sua conferenza stampa all’indomani del Consiglio dei ministri.

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    Il Cdm approva il Dl Aiuti quater, sostegni contro il caro-energia

    Proroga dei crediti di imposta e dello sconto benzina, ma anche bollette a rate per le imprese, premi aziendali esentasse fino a 3mila euro e innalzamento del tetto al contante. Cui si aggiungono lo sblocco delle trivelle e, a sorpresa, la revisione del Superbonus. Il decreto aiuti quater, che sfrutta tutto il tesoretto di 9,1 miliardi certificato dalla Nadef, conferma una serie di misure già in qualche modo annunciate sul fronte del caro-energia, ma anche qualche extra dell’ultimo minuto. Il decreto, il primo provvedimento economico, su proposta del titolare del Tesoro Giancarlo Giorgetti, ottiene il via libera del cdm in serata, al termine di una lunga giornata per la premier Giorgia Meloni dominata dallo scontro con la Francia sui migranti.Il dl proroga innanzitutto, fino alla fine dell’anno, i crediti di imposta per le imprese (con aliquote potenziate al 40% per le imprese energivore e gasivore e al 30% per piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW) e il taglio delle accise della benzina (sarebbe scaduto il 18 novembre, viene spostato al 31 dicembre): due misure che complessivamente assorbono circa 4,4 miliardi. Per aiutare le imprese a fronteggiare il caro-bollette arriva anche la possibilità di chiedere un pagamento a rate: la misura, finanziata attraverso un fondo del Mef che passa da 2 a 5 miliardi, è destinata alle “imprese residenti in Italia” e concede la possibilità di rateizzare (con un massimo di 36 rate mensili) le somme eccedenti l’importo medio contabilizzato nell’intero 2021 per i consumi effettuati dal primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023; la rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive ed è possibile ottenere la garanzia di Sace (a condizione che l’impresa non abbia approvato la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni). Viene inoltre innalzata da 600 a 3mila euro la soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come ‘fringe benefit’ per pagare le bollette. Arriva anche il già annunciato aumento del tetto al contante, che dal 2023 passa dall’attuale soglia di 2mila euro a 5mila (da gennaio sarebbe stato ridotto a mille euro). Vengono anche stanziati 80 milioni per il 2023 per aiutare i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate: sostegno che arriverà come credito di imposta al 100% della spesa sostenuta e fino a 50 euro per ogni registratore di cassa telematico acquistato. Arrivano anche l’esenzione Imu (la seconda rata, a condizione che i proprietari siano anche i gestori) per gli immobili del settore dello spettacolo (cinema, teatri, sale per concerti) e l’esenzione dall’imposta di bollo per la richiesta di contributi, aiuti o sovvenzioni a favore delle popolazioni colpite da eventi calamitosi. E se il Gestore dei servizi energetici (Gse) avrà più tempo per acquistare, stoccare e rivendere a prezzi calmierati il gas per contribuire alla sicurezza degli approvvigionamenti (il termine del 31 dicembre slitta al 31 marzo, mentre viene dato tempo fino al 15 aprile per rimborsare lo Stato del prestito per compensare gli acquisti fino a 4 miliardi), sul fronte del gas il governo va avanti anche sul tema trivelle con l’obiettivo di aumentare la produzione: ok all’aumento delle quantità estratte da coltivazioni esistenti in zone di mare e l’autorizzazione di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia. Arriva infine la revisione del Superbonus: la norma non risolve il problema dei crediti incagliati ma abbassa nel 2023 la percentuale dello sconto dal 110% al 90%. Il taglio vale sia per i condomini che per le villette, che sarebbero altrimenti rimaste del tutto escluse dal bonus, ma purché siano abitazione principale e purché il proprietario abbia un reddito inferiore ai 15.000 euro (soglia variabile in base al quoziente familiare). Per chi però ha già iniziato i lavori portandone a termine il 30% entro settembre di quest’anno, il bonus resta super al 110% fino al 31 marzo 2023.

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    Trivelle e superbonus, prime crepe nella maggioranza

     Arriva la norma sulle trivelle e cambia il superbonus, ma si aprono crepe nella maggioranza. Il primo decreto contro il caro-bollette del governo Meloni è stato infatti preceduto da prese di posizione tutt’altro che accomodanti degli alleati di FdI.    Il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, ha chiarito di opporsi a nuove trivellazioni nel Polesine, soluzione che sarebbe possibile con la norma per sbloccare le concessioni e aumentare la produzione di gas naturale. Parole “condivise pienamente” dal ministro Roberto Calderoli. In Forza Italia c’è invece disappunto per l’accelerazione sul décalage degli incentivi ai lavori edilizi per l’efficienza energetica, non più del 110% ma del 90% nel 2023. Le due misure non comparivano nel tweet di Matteo Salvini sul decreto, poco prima del Cdm: “Tetto al contante da mille a 5mila euro, niente tasse su premi e straordinari ai dipendenti, rateizzazione per le bollette delle aziende: altri passi in avanti, in coerenza col programma elettorale. Bene così”. Ma alla fine sono entrate nel dl Aiuti quater approvato dal Consiglio dei ministri.    Nel pieno dello scontro con la Francia sui migranti, con dietro l’angolo una manovra da completare a ritmo serrato, la premier fa i conti con le fibrillazioni del resto del centrodestra. A poche ore dal Cdm, fonti di FI hanno definito “assolutamente sbagliato mettere mano a una misura così delicata e sentita, senza neanche svolgere una riunione di confronto”. E hanno espresso “stupore” per il fatto che nella bozza non sia affrontato lo sblocco dei crediti. “Applicheremo il programma – la replica di fonti di FdI – spendendo bene i soldi, come abbiamo promesso ai cittadini”.    Giorgia Meloni in campagna elettorale aveva promesso una revisione del superbonus, prospettando un limite dell’80%, e ha voluto subito una prima sforbiciata, per dirottare i risparmi alla manovra. Così nasce l’accelerazione della “manutenzione straordinaria”, inizialmente attesa in legge di bilancio. Si prevede anche un’estensione di tre mesi, fino a marzo, dell’applicazione per le villette, che invece sugli interventi avviati da gennaio godranno del bonus con un limite di reddito di riferimento (a 15mila euro) variabile in base a una sorta di quoziente familiare. La novità principale è l’anticipo di un anno della partenza del décalage previsto per una misura simbolo del Conte II, finita per costare 37,8 miliardi più delle stime.    Un cambio in corsa contestato dalle associazioni di categoria, Ance in testa, dalle opposizioni, e anche dal partito di Silvio Berlusconi. “Occorre avviare subito un dialogo in maggioranza – avverte il capogruppo di FI alla Camera, Alessandro Cattaneo -. Gli impegni presi dallo Stato vanno rispettati, i problemi come i crediti fiscali pendenti si devono risolvere, le modifiche per il futuro vanno condivise”.    Con la norma sulle trivelle – su cui era già arrivato un primo via libera nell’ultimo Cdm venerdì – Meloni ha rivendicato la “messa in sicurezza del tessuto produttivo”. Ma la Lega non pare del tutto allineata. “Nel referendum del 2016, io avevo sostenuto il no alle trivelle, come quasi l’86% dei veneti e degli italiani. E oggi, confermare quel no non è soltanto una questione di coerenza”, la posizione di Zaia, “preoccupato” perché “la prima industria del Veneto è il turismo”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, gli ha dato appuntamento a sabato: “Ci sarà ovviamente la necessità e il tempo per confrontarci anche su questo dossier che riguarda anche le imprese del Veneto, perché tra le imprese energivore che otterrebbero beneficio da un provvedimento di questo tipo ci sono anche delle imprese che conosco bene e che conosce bene anche il governatore Zaia in Veneto”.    

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    Santanché, da reddito cittadinanza problemi per Turismo

    Il reddito di cittadinanza ha “impattato moltissimo sul settore del turismo” che quest’anno si è visto mancare 250 mila addetti con una perdita di fatturato di 6,5 miliardi di euro. Lo ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanchè intervistata da Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio, in onda questa sera su Rete 4. “Grazie a Dio il turismo come ci dicono i dati sta andando bene, va ancora sostenuto perché non siamo ancora arrivati al livello pre pandemia. Ma il reddito di cittadinanza ha impattato molto ed è giusto che vada rivisto come sta facendo il governo sostenendo solo chi ne ha davvero bisogno”