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    Presidente Ternana si candida sindaco, ho grande programma

    (ANSA) – TERNI, 14 NOV – “Ho un grande programma di sviluppo
    per la città”: il presidente della Ternana calcio Stefano
    Bandecchi ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di
    Terni. Lo ha fatto oggi nel corso di una conferenza stampa.   
    Bandecchi si presenterà con Alternativa popolare, di cui è
    segretario. “Bisogna riportare a Terni – ha detto – lavoro,
    economia, industria, sport e benessere. Ho deciso di candidarmi
    quando la Regione Umbria ha detto sì al nuovo stadio e no alla
    clinica e quindi ha detto no alla sostenibilità economia per il
    nuovo impianto”. (ANSA).   

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    Firmato accordo Francia-Gb per fermare flusso migranti su Manica

    (ANSA) – PARIGI, 14 NOV – La Francia e la Gran Bretagna hanno
    firmato oggi a Parigi un nuovo accordo per contrastare le
    traversate della Manica da parte dei migranti, fonte da anni di
    continue tensioni fra i governi dei due paesi. Lo si è appreso
    al ministero dell’Interno.   
    L’accordo prevede in particolare che i britannici versino
    72,2 milioni di euro nel 2022-2023 alla Francia che, come
    contropartita, aumenterà del 40% le sue forze di sicurezza sulle
    spiagge da cui partono i migranti diretti in Gran Bretagna: 350
    poliziotti e gendarmi in più.   
    Nell’accordo – firmato dai ministri Gérald Darmanin e Suella
    Braverman – non figura, come avrebbe voluto Londra, alcun
    obiettivo preciso sul numero di intercettazioni di imbarcazioni
    in mare.   
    L’accordo giunge all’indomani dell’annuncio da parte del
    ministero britannico della Difesa che il numero di migranti che
    hanno attraversato la Manica dall’inizio dell’anno ha superato
    la cifra record di 40.000.   
    Nell’accordo, Londra e Parigi fissano vari obiettivi, fra
    cui il dispiegamento “di risorse tecnologiche ed umane” fra cui
    droni sul litorale francese per meglio individuare, sorvegliare
    ed intercettare le imbarcazioni. I due paesi intendono anche
    tenere ed utilizzare le informazioni, in particolare quelle
    “provenienti da migranti intercettati”, per meglio smantellare
    le reti di passeur e dissuadere dalle traversate con un lavoro
    congiunto “il più preventivo possibile”, in collegamento con i
    paesi di origine e di transito dei rifugiati.   
    Fra le iniziative previste dall’accordo, la costituzione di
    squadre di osservatori da entrambe le parti per garantire
    informazioni ai migranti e aumentare gli scambi di dati tra i
    due paesi, il finanziamento di “cani da fiuto” nei porti e
    l’installazione di telecamere di sorveglianza nei principali
    punti di passaggio di confine lungo il litorale. Centri di
    accoglienza per migranti saranno creati nel sud della Francia a
    scopo dissuasivo per i migranti che dalle coste mediterranee
    vogliono risalire fino a Calais e per “proporre alternative
    sicure”. (ANSA).   

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    Ventimiglia, controlli francesi 'a campione', pattuglie a Menton

    (ANSA) – VENTIMIGLIA, 14 NOV – Anche questa mattina alla
    frontiera di Ventimiglia-Ponte San Ludovico sono ripresi i
    controlli da parte delle autorità francesi su furgoni, camper e
    roulotte di contrasto al passaggio clandestino di stranieri.   
    L’annunciato rafforzamento della sorveglianza prosegue, ma a
    differenza di ieri non vengono fermate anche le auto. Schierati
    sul confine, in territorio francese ci sono diversi gendarmi e
    una quindicina di mezzi vuoti. Ogni tanto si formano delle code,
    qualche automobilista suona il clacson e poi riparte, ma
    l’impressione è che si tratti di controlli rafforzati solo ‘a
    campione’. Ieri sono state segnalati dei pattugliamenti della
    Police nationale in territorio francese e sui treni regionali,
    così come posti di blocco fuori dai caselli di Mentone e di La
    Turbie, ma si tratta comunque controlli ordinari. Stamani sono
    stati effettuati alcuni respingimenti. (ANSA).   

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    A Castelrotto candidata Svp batte ex sindaco no vax

    (ANSA) – BOLZANO, 14 NOV – Alle elezioni comunali a
    Castelrotto, comune della Provincia autonoma di Bolzano, in
    Trentino Alto Adige, la candidata Svp Cristina Pallanch
    Malfertheiner si è imposta nettamente sull’ex sindaco Andreas
    Colli, noto per le sue posizioni vicine al mondo no vax.   
    Pallanch è stata eletta con il 45,53% del voti, mentre Colli si
    è fermato con la sua lista “Mir Buerger” (Noi Cittadini) al
    34,87%. Cristoph Senoner della Freie Liste ha ricevuto il 19,60%
    dei consensi.   
    Lo scorso marzo il comune altoatesino era stato posto sotto
    commissariamento, dopo le dimissioni dell’intero consiglio
    comunale, in protesta contro il sindaco Colli, che in precedenza
    aveva assunto in più occasioni posizioni no vax. Quando il green
    pass era ancora obbligatorio si era infatti rifiutato di
    controllare il qr dei consiglieri prima della seduta.   
    Il segretario Svp Philipp Achammer si complimenta con la
    nuova prima cittadina. “Questa vittoria – afferma – non è solo
    il risultato del buon lavoro che Cristina Pallanch ha svolto per
    i cittadini di Castelrotto negli anni passati (come assessora,
    ndr.), ma anche il risultato di un forte lavoro di squadra di
    tutta la Svp Castelrotto”. (ANSA).   

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    Nardella: assemblea il 26 per un nuovo progetto di centrosinistra

    “Sabato 26 novembre a Roma convochiamo un’assemblea nazionale con tutte le forze culturali sociali e politiche che credono in un nuovo progetto per il centrosinistra italiano. Non vogliamo stare alla finestra a vedere le destra che compromettono la rinascita economica e sociale del Paese, alimentano un egoismo sterile ed ideologico nelle comunità, che mortificano l’immagine dell’Italia in Europa”. Lo ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella, in occasione della presentazione del libro ‘La città universale’, in corso al Tuscany Hall.
    Mi rivolgo a tutti voi stasera, che abbiate votato o meno il Pd a queste elezioni, che ne siate già parte o no: partecipate e aiutateci a costruire un progetto nuovo – ha aggiunto Nardella -. Dobbiamo essere protagonisti a pieno titolo nel congresso del Pd perché sentiamo tutta la responsabilità di cambiare profondamente il partito, chiuso in se stesso, incapace di rigenerarsi, coniugando e rilanciando le diverse culture che trenta anni fa hanno dato vita al grande progetto e sogno dell’Ulivo. Laici e cattolici, riformisti e progressisti, nord e sud. Perché non esiste una leadership forte e innovatrice senza idee e valori”. Nardella ha concluso affermando: “Ci batteremo per un congresso che non sia la resa dei conti tra gruppi di potere, anticamera di una scissione, ma sia l’occasione di ritrovare una identità forte, una casa comune e plurale che dia voce a milioni di cittadini che non hanno perso la fiducia nella politica, persone come voi”.   

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    Salvini, pronti al pugno duro contro gli sbarchi

    Se l’Ue già nel Consiglio degli Affari Esteri non chiamerà il time out, rischia pericolosamente di avvitarsi lo scontro diplomatico sull’accoglienza dei migranti. Mentre Parigi alza ancora i toni, definendo “Giorgia Meloni la grande perdente di questa situazione”, Berlino si è schierata a sostegno del soccorso umanitario. “L’impegno delle ong merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio”, ha twittato l’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling mentre il Bundestag finanzierà con due milioni di euro l’anno la tedesca United4Rescue, che si prepara a mandare nel Mediterraneo la Sea Watch 5. Ma l’Italia non arretra: “Il governo è pronto al pugno duro sugli sbarchi”, ha rilanciato il vicepremier Matteo Salvini, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani, pur ribadendo le ragioni di Roma, è sembrato tendere la mano ai francesi: “Siamo pronti a parlare con Parigi e a chiudere una polemica che non è partita da noi”.
    Un incontro tra la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron “al momento non è previsto” al G20 che si apre martedì a Bali, ha fatto sapere Tajani. Ma se il presidente del Consiglio italiano già venerdì scorso aveva espresso la sua disponibilità a parlarsi “per mettere sul tavolo le soluzioni”, la Francia non dà segnali di apertura. Il portavoce del governo francese, Olivier Véran, ha confermato che Parigi non farà quanto era stato previsto, ovvero accogliere “un po’ più di 3.000 persone” sbarcate in Italia, “di cui 500 entro la fine dell’anno”, nel quadro del meccanismo di solidarietà. E a favore dell’attuale schema europeo, deciso a luglio scorso, è anche il governo socialista di Pedro Sanchez, che ieri non ha firmato la richiesta di un cambio di marcia in tema migratorio avanzata da Italia, Grecia, Malta e Cipro. Oggi, dopo essere stata chiamata in causa nei giorni scorsi dalla Francia, è uscita dal silenzio anche Berlino, senza tuttavia annunciare ritorsioni sui ricollocamenti. “Nel 2022 – ha affermato l’ambasciatore Elbling – sono già oltre 1.300 le persone morte o disperse nel Mediterraneo. Un 12% dei sopravvissuti sono stati salvati dalle ong. Loro salvano vite laddove l’aiuto da parte degli Stati manca. Il loro impegno umanitario merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio”.
    Una difesa a spada tratta delle organizzazioni umanitarie per le quali invece l’Italia chiede all’Europa “un codice di condotta”. “Non possono fare i taxi” dei migranti, ha rincarato Tajani, ricordando un rapporto di Frontex sugli “appuntamenti in mare tra trafficanti” e ong per prendere a bordo le persone in fuga dai Paesi di origine. Ripristinare la legalità e scardinare certi automatismi in tema di sbarchi restano, spiegano fonti di governo, gli unici obiettivi dell’esecutivo. Nessuna volontà quindi di rompere con Paesi cui ci unisce una “fratellanza antica” e con i quali anzi è “necessario continuare un percorso comune”, ha assicurato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Ma l’incomunicabilità al momento resta ed è per questo che sia Parigi che Roma chiamano in causa l’Europa.
    “La decisione unilaterale, inaccettabile, inefficace e ingiusta da parte dell’attuale governo italiano esige risposte europee”, è tornata a tuonare la Francia per bocca del portavoce del governo Olivier Véran. Mentre “su richiesta esplicita dell’Italia”, domani il nodo cooperazione sui flussi migratori e il ruolo delle ong approdano al Consiglio dei Ministri degli Esteri a Bruxelles. Un invito a fermarsi prima che sia troppo tardi arriva dal ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn: “Francia e Italia sono due pilastri imprescindibili per giungere ad una riforma del sistema europeo di gestione delle migrazioni. Una lite continua” tra Roma e Parigi, ha avvertito in un’intervista all’ANSA, “danneggerà l’intera Ue”.

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    Natascia Maesi, una presidente alla guida di Arcigay

        Natascia Maesi, giornalista 45enne, nata a Caserta e laureata in filosofia a Napoli, è la prima donna eletta presidente di Arcigay al XVII Congresso nazionale svoltosi a Latina. Confermato Gabriele Piazzoni, 38 anni di Crema, come segretario. Approvata la mozione ‘Orgoglio in movimento’ e ribadita con voto unanime l’identità antifascista e pacifista dell’associazione.    “Sono molto onorata del ruolo di cui l’associazione oggi mi investe e che è l’esito di un percorso che viene da lontano e che coinvolge numerose attiviste”, ha dichiarato Maesi, che vive a Siena dove si occupa di uffici stampa e comunicazione. “Per quattro anni, sarò la presidente di Arcigay. E sottolineo il la, a marcare la differenza profonda tra leadership femminile e leadership femminista. Giorgia Meloni, nell’infrangere il soffitto di cristallo, ha disposto la cancellazione del femminile, con la conseguente invisibilizzazione delle donne dal discorso pubblico e politico, rafforzando l’idea che le donne abbiano valore solo se assomigliano agli uomini, diventano come loro, si appellano al maschile per essere autorevoli”. “Altra cosa è il modo in cui io e le altre attiviste transfemministe di Arcigay – spiega Maesi – intendiamo affrontare generi, rendendoli visibili e attraversabili, disobbedendo a norme e aspettative di genere, superando i limiti del binarismo. Le parole creano senso e immaginario, sono strumenti potentissimi che vanno usati responsabilmente. Ancora di più se si ha un privilegio o si esercita un potere”.    Maesi mette al primo punto della ‘to do list’ l’impegno contro la violenza che subiscono le donne e la comunità Lgbtqia+ perchè è “una violenza che in tutti e due i casi ha una matrice patriarcale: colpisce le donne quando non si conformano a certe aspettative, così come colpisce gli uomini che non si conformano al modello del machismo”. Poi rimettere “al centro la battaglia per la piena applicazione della legge 194, l’aborto libero e gratuito riguarda anche le donne della nostra comunità”. Da portare avanti, subito, anche “il tema dell’autodeterminazione – prosegue la presidente di Arcigay – con il superamento della legge 164 sulla transizione di genere, occorre togliere l’obbligo di percorsi psicologici, e poi è necessario che sia adottata la ‘carriera alias’ sui posti di lavoro, a scuola, nella pubblica amministrazione”.    Sui figli delle famiglie arcobaleno, Maesi ha l’obiettivo di farli dichiarare figli al momento della nascita e non al termine di lunghi e incerti percorsi affidati agli uffici anagrafici e alle diverse ‘sensibilità’ dei sindaci.    “Arcigay esce da questo appuntamento come un’associazione forte e volitiva, compatta, coesa e battagliera”, ha sottolineato Piazzoni. “Attraversiamo un tempo complicato – ha proseguito -, per molti versi ostile. Ma ci sentiamo pronti e pronte ad attraversare questo tempo senza paura. Già da domani siamo al lavoro per garantire alle persone lgbtqia sostegno e rappresentanza, per rilanciare le battaglie per la piena uguaglianza di tutte e tutti, per una politica che rimuova gli ostacoli e che colmi il vuoto che questo Paese sconta in termini di diritti umani, civili, sociali.”.    Congratulazioni a Natascia Maesi, “prima donna a essere eletta presidente nazionale di Arcigay” sono state espresse dalla deputata dem Laura Boldrini. “Mi impegnerò – aggiunge la ex presidente della Camera – per far sì che venga portata all’attenzione del Parlamento la piattaforma programmatica elaborata dalle associazioni Lgbtqia+.Per una società più equa, che rispetti i diritti di tutti e tutte”.