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    Decaro: 'Abbiamo ottenuto risposte dal governo ma verificheremo gli impegni'

    “Le risposte ottenute dal governo e dalla premier Giorgia Meloni credo siano state positive, ma verificheremo anche i loro impegni come i cittadini verificano i nostri”. Lo ha detto il presidente nazionale di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, chiudendo i lavori della tre giorni di assemblea nazionale dell’Anci che si è tenuta a Bergamo. “Noi con il governo lo faremo, ma siamo positivi rispetto alle prime indicazioni, sul decreto accise, sulle risorse per l’energia e su alcuni elementi che iniziano ad emergere sia dalla legge di bilancio, sia dagli impegni presi sulla responsabilità dei sindaci”, ha concluso. (ANSA). 

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    Papa: ha incontrato Pier Ferdinando Casini

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 24 NOV – Papà Francesco ha
    ricevuto questa mattina, in udienza privata, il senatore Pier
    Ferdinando Casini. Tra i vari temi toccati nel corso
    dell’incontro anche il ricordo della visita di Papa Wojtyla alla
    Camera dei Deputati tenutasi nel novembre del 2002. (ANSA).   

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    Calenda vedrà la Meloni per la manovra: 'La politica è confronto'

    “Incontrare il Governo sulla manovra è importante. L’opposizione non si fa andando sempre in piazza ma proponendo alternative. E la politica non è una guerra perenne tra nemici ma un confronto tra avversari nell’interesse del paese. Ringrazio Giorgia Meloni per la disponibilità”.Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda,in vista dell’incontro con la premier.”Non ci sono oscure trame o promesse di ‘stampelle’,ma il normale dialogo che avviene in tutti paesi maturi tra maggioranza e opposizione che tali restano. Cerchiamo di normalizzare la politica italiana e di legarla ai contenuti; basta conflitto ideologico infinito”.

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    Valditara: via i cellulari dalle classi durante le lezioni

    “Via i cellulari dalle classi nelle ore di lezione”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del merito giuseppe Valditara intervistato da Monica Setta nel programma il Confronto in onda su rai italia nel mondo e su rai due il sabato alle 6.30. La proposta, ha spiegato il ministro, va nella direzione di garantire a studenti e un docenti un tempo di studio in classe senza distrazioni. Valditara ha ribadito nel programma la sua ipotesi di togliere il reddito di cittadinanza ai giovani percettori che non hanno nemmeno l’obbligo scolastico. “O colmano il gap” ha detto il ministro “o perdono il reddito”.    

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    Manovra: Calenda tende la mano, Meloni lo invita al confronto

    Carlo Calenda presenta in Senato la contromanovra del Terzo Polo: otto proposte su fisco, welfare e sviluppo che, a parità di coperture, “offrono risposte vere al Paese”. La prima legge di bilancio del governo Meloni viene bocciata senza appello dal leader di Azione: “Una presa in giro, in primis per gli elettori del centrodestra”. Poi, un po’ a sorpresa, la mano tesa alla premier: “Chiediamo un incontro urgente, lei è nuova” nel ruolo e “credo vada aiutata, non solo contestata. Noi siamo disponibili”. Ma la vera sorpresa, dopo aver fatto trapelare una certa insofferenza per parole che sembravano più una provocazione che un’offerta di confronto, viene in serata da Palazzo Chigi che fa sapere che l’incontro Meloni-Calenda si farà. Già la prossima settimana. Non è noto cosa abbia fatto cambiare idea alla premier o ai suoi consiglieri. Di certo c’è da registrare che nel corso della stessa conferenza stampa, con una doppia mossa, Calenda aveva aperto anche ad una convergenza tematica con Pd e M5s in Parlamento per portare a casa il salario minimo (inserito tra i punti della sua contromanovra e presente anche nel programma degli altri due partiti). “Me lo auguro”, risponde il capogruppo del M5s alla Camera Francesco Silvestri mentre il leader pentastellato, Giuseppe Conte, apre e rivendica: “Sul salario minimo io è dal primo giorno che ho presentato una proposta: quindi in Parlamento se si uniscono altre forze è un bene. Lo vedremo”. E i dem, plaudendo all’apertura, rilanciano sul coordinamento delle opposizioni: “Che ci sia almeno sui temi”. “La proposta del M5s è chiarissima”, di fronte a “chi vuole sostenere la battaglia del salario minimo io sono il più contento al mondo”, commenta Silvestri in Transatlantico. Il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano, definisce il salario minimo “una vera urgenza del paese” e auspica che “a partire dai temi prevalga la ragionevolezza politica: per essere più efficaci le opposizioni devono collaborare e coordinarsi – insiste il dem -. Se non sulla politica, almeno sui temi concreti”. L’ex ministro del lavoro, Andrea Orlando, concorda: “Se si vuole lavorare insieme ci sono tutte le condizioni per farlo”. Se tutto ciò si tradurrà in una effettiva sinergia parlamentare è ancora da verificare. Ma – a parole – le intenzioni da parte delle tre principali forze politiche di minoranza sono agli atti. Sulle modalità di opposizione alla manovra, invece, le ricette restano molto diverse: il Pd ha annunciato, il 17 dicembre, la prima manifestazione nazionale contro la finanziaria; il Movimento 5 stelle sta valutando le sue iniziative senza sbilanciarsi su una possibile piazza comune; Azione e Iv preferiscono insistere sui temi in Parlamento.

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    Calenda lo dice in gergo romanesco: “Delle manifestazioni sulla finanziaria ‘non me ne può fregar di meno’. E’ una manovra talmente demenziale che è smontabile su ogni cosa con delle proposte. Dico al Pd sediamoci e discutiamo. Poi se vogliono andare in piazza il 17, andassero in piazza”. Tra le proposte del terzo polo c’è la “cancellazione del reddito di cittadinanza a favore di reddito di inclusione potenziato”, una “riforma sistemica del fisco” e il “family act”. “Avevano detto ‘aboliamo il Rdc’ e poi non sanno come farlo. Allora io chiedo a Meloni, se è così, che hai fatto all’opposizione?”, incalza il leader di Azione. Che pone alla maggioranza un interrogativo: “Dei 35 miliardi della manovra” gli ultimi “15 dove li trovano? La pressione fiscale aumenterà. L’unico governo in cui non è avvenuto è il governo Renzi”. Da Palazzo Chigi replica il sottosegretario all’Attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari: “Se Calenda ha un’idea veramente geniale (sul reddito di cittadinanza o di inclusione, ndr), la metteremo nella legge di bilancio. Purtroppo finora non sono arrivate, altrimenti le avremmo saccheggiate, ma siamo fiduciosi”. La tagliente ironia non piace a Mariastella Gelmini che bacchetta: “Fazzolari rispetti il ruolo delle opposizioni. Azione e Iv hanno presentato proposte concrete su una legge di bilancio di cui, sia detto per inciso, non è ancora possibile disporre di un testo”.

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    Energia, Roma boccia la proposta Ue, sul price cap torna il caos

    (dAppena nato e già morto e sepolto. Il controverso price cap a 275 euro a megawattora proposto dalla Commissione europea scontenta tutti e mette i ministri dell’Energia, attesi a Bruxelles, davanti a un vicolo cieco. Dal quale sarà difficile uscire nelle settimane a venire.
    Ne sono una prova le prime reazioni dalle capitali che hanno già iniziato ad affilare le armi in vista del confronto con l’esecutivo Ue. A partire dalla stragrande maggioranza dei Paesi – Roma in testa – che il cap lo invocano da tempo ma non certo nei numeri e nelle modalità di quello targato Ursula von der Leyen. Recriminazioni a cui si accoda il manipolo dei contrari, guidati da Germania e Paesi Bassi, che del meccanismo invece non vogliono proprio sentir parlare.
    E, come se non bastasse, nemmeno i mercati sembrano gradire, con il gas che è tornato a volare sfiorando i 130 euro al megawattora ad Amsterdam con un aumento dell’8,34%, dopo aver toccato un massimo di giornata a 133,9 euro (+11%).
    Il giorno dopo la travagliata proposta, la pioggia di critiche su Palazzo Berlaymont è incessante. C’è chi bolla il testo legislativo come ‘un gioco’, chi come un disegno ‘del tutto fuori luogo’ e chi esprime profonda ‘insoddisfazione’. Tanto che, è la battuta che circola nelle cancellerie europee, la Commissione europea è riuscita a mettere tutti d’accordo. Con un unico comun denominatore emerso anche dalla riunione, descritta da più parti come molto politica, degli ambasciatori Ue: la proposta è da affossare. E sotto più punti di vista, dalla soglia (ritenuta decisamente troppo alta) alle modalità di attivazione, che prevedono che la quotazione resti al di sopra dei 275 euro a megawattora per due settimane consecutive e che lo spread con gli indici di riferimento globali per il Gnl sia di almeno 58 euro per megawattora per 10 giorni consecutivi. Uno scenario in cui – si ironizza anche in rete – i pianeti dovrebbero allinearsi e che non si è verificato nemmeno durante la crisi dei prezzi di agosto.
    A conti fatti, per l’Italia il cap Ue così com’è “rischia di essere inefficace, una pura bandiera” che, ha argomentato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, invece che arginare la speculazione non farebbe che soffiarci sopra, rivelandosi controproducente. Niente di più che “un topolino partorito dalla montagna europea” è l’immagine usata dal collega di governo Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Anche la ministra spagnola Teresa Ribeira si è detta pronta a opporsi “in maniera forte” a un testo che sembra “un gioco”, colpevole di “generare l’effetto opposto a quello desiderato” con “un maggiore aumento artificiale dei prezzi”, mentre da Varsavia un “preoccupato” primo ministro Mateusz Morawiecki punta a fare squadra con gli omologhi di Visegrad.
    Ed è lapidario il giudizio di Parigi: la proposta, hanno sentenziato fonti di governo, “è insufficiente, inefficace e incoerente” e ora Bruxelles deve presentare “soluzioni praticabili e operative”, non fare “propaganda politica”. Una richiesta che l’alleanza dei quindici Paesi sostenitori del cap (tra loro anche Belgio, Grecia e Croazia) è pronta a recapitare direttamente alla commissaria Ue per l’Energia, Kadri Simson, capro espiatorio di una battaglia che va avanti da sei mesi.

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    Ecco la Manovra: 136 articoli tra fisco, pensioni ed energia. Calenda apre, Meloni lo vede

    La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, la prossima settimana incontrerà il leader di Azione, Carlo Calenda. “Chiediamo un incontro a Meloni”, ha detto oggi Calenda, parlando di una “manovra estremamente lacunosa” e aggiungendo che la premier è nuova” nel ruolo e “credo vada aiutata, non solo contestata. Noi siamo disponibili”.Fisco, pensioni, energia: arriva il testo della manovra. Le misure, in una bozza del testo definito dal Cdm che riporta la data di oggi, sono contenute in 136 articoli strutturati in 15 capitoli e 70 pagine.Arrivano nuove esenzioni all’obbligo di consentire piccoli pagamenti, sotto i 30 euro, anche con carte e bancomat: secondo quanto previsto dalla bozza della manovra approvata in Cdm, il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno (180 giorni) i “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nel frattempo, “sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”.Scatta il 31 gennaio del prossimo anno l’annullamento delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro relative agli anni 2010-2015. Ma lo stop sarà immediato, con l’entrata in vigore della legge di Bilancio. Lo prevede uno degli articoli della bozza della manovra.Sono otto diverse modalità di regolarizzazione quelle previste dalla manovra per la cosiddetta ‘tregua fiscale’. E’ quanto si evince dalla bozza del testo. Ci sono: 1)la definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni; 2)la regolarizzazione di irregolarità formali; 3)il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie; 4)la definizione agevolata dei procedimenti di accertamento; 5)la definizione agevolata e conciliazione agevolata delle controversie tributarie; 6)la rinuncia ai giudizi in cassazione; 7)stralcio cartelle sotto 1000 euro;8) definizione dei ruoli affidati alla riscossione dal 2000 al giugno 2022Due miliardi in più nel 2023 e altrettanti nel 2024 per finanziare la sanità. Lo si legge nella bozza della manovra che stabilisce per il prossimo anno 1,4 miliardi sono destinati a fare fronte ai maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche. Vengono poi stanziati 650 milioni, nel 2023, da destinare all’acquisto dei vaccini e dei farmaci anti Covid.Anche i seggiolini auto per i bambini, oltre ai pannolini e al cibo per l’infanzia, saranno tassati al 5%.Il taglio di due punti del cuneo fiscale durerà un anno, per tutto 2023, e sarà aumentato al 3% per chi percepisce uno stipendio, di tredici mensilità, non superiore a 1.538 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Lo prevede la bozza della manovra che stabilisce che non impatta sui conti per la pensione futura: “Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al primo periodo – viene scritto – resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

    Agenzia ANSA

    Tempi strettissimi per ok. Tra venerdì e lunedì approdo a Camera (ANSA)

    Si istituisce presso il Mef un fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2023, destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità “dei soggetti con un Isee non superiore a 15.000 euro, da fruire mediante l’utilizzo di un apposito sistema abilitante”. Lo prevede la manovra, come si legge in una bozza del testo varato dal Consiglio dei ministri. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento si prevede che siano stabiliti i criteri di individuazione dei titolari del beneficio, tenendo conto dell’età, dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi. E’ la norma della social card
    Viene tagliato di 400 milioni di euro l’incremento da 1,3 miliardi – introdotto a maggio – al fondo per fronteggiare l’aumento dei costi delle materie prime nell’affidamento di opere pubbliche, e destinato agli interventi del Pnrr per gli investimenti complementari. Come si legge nella bozza, l’incremento al fondo (di complessivi 7,5 miliardi fino al 2026) si riduce a 900 milioni: è invariato nelle quote per 2022 (180 milioni), 2023 (240) e 2027 (235), ma cala da 245 a 125 milioni per il 2024, da 195 a 55 per il 2025 e d 205 a 65 per il 2026.Stop all’adeguamento delle multe alla variazione Istat per il prossimo biennio. La misura è contenuta nella bozza della manovra. “In considerazione dell’eccezionalità della situazione economica – si legge nel testo – a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024, è sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat.La tassa forfait al 15% degli autonomi sale da 65 a 85mila euro. Ma con un paletto: salta anche nel corso dell’anno, in modo retroattivo, se il contribuente supera i 100mila euro di ricavi o compensi.

    Manovra, Renzi: ‘Non e’ ne’ carne, ne’ pesce: migliorarla in Parlamento’

    Sale l’accisa sulle sigarette. Secondo una bozza, che riporta la data di oggi, del testo della manovra definito dal Cdm, sale quella parte di accisa definita “importo fisso per unità di prodotto”: nel 2023 sarà di 36 euro per 1.000 sigarette – in pratica poco più di 70 centesimi medi per un pacchetto di 20 sigarette – per l’anno 2024 sarà 36,50 euro e, a partire dall’anno 2025, sarà 37 euro per 1.000 sigarette.Meno tasse sulle mance ai camerieri: l’importo, che costituisce reddito imponibile, sarà tassato ora con una imposta al 5% che sostituisce l’Irpef e le addizionali locali sul reddito. Lo prevede uno degli articoli della manovra contenuto nella bozza definita dal Cdm. Il prelievo ridotto, che dovrà essere trattenuto dal datore di lavoro, si applica per una quota non superiore al 25% del reddito annuale e per un massimo di 50mila euro.Un fondo per la sovranità alimentare da 25 milioni di euro per il 2023, e altrettanti per ciascuno dei tre anni successivi: lo prevede la manovra, come si legge in una bozza del testo varato lunedì dal Consiglio dei ministri. La misura punta a “rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione del costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari”.Con la manovra arriva una spinta agli investimenti per Milano-Cortina: come si legge nella bozza, vengono stanziati 400 milioni di euro, per realizzazione del Piano complessivo delle opere relative alle Olimpiadi invernali del 2026. Sono 120 milioni per il 2024, 140 milioni per il 2025 e 140 milioni per il 2026.Un incremento del 10% dei fondi assegnati agli enti locali finanziati con il Pnrr in relazione alle gare delle opere pubbliche avviate dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023: è quanto prevede la manovra, secondo la bozza del testo approvata dal Cdm. La misura punta a “fronteggiare l’aumento del costo dei materiali”. Nella bozza non compaiono ancora le cifre specifiche per l’incremento del Fondo per l’avvio delle opere indifferibili, utilizzato a copertura.Per le attività connesse con la presidenza italiana del G7 è autorizzata la spesa di 5 milioni per il 2023, di 40 milioni per il 2024 e di 1 milione per il 2025″.  “Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell’economia e delle finanze, è istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la delegazione per la presidenza italiana del G7, per lo svolgimento delle attività” da “concludersi non oltre il 31 dicembre 2025”.Per “assicurare la più efficace esecuzione dei decreti di espulsione dello straniero”, il Ministero dell’interno è autorizzato ad ampliare la rete dei centri di permanenza per i rimpatri. Lo prevede la manovra, come si legge in una bozza del testo varato dal Consiglio dei ministri. A tal fine “le risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero” sono “incrementate di euro 5.397.360 per l’anno 2023, di euro 14.392.960 per l’anno 2024, di euro 16.192.080 per l’anno 2025. Per le “ulteriori spese di gestione” i fondi sono incrementati di 260.544 euro per il 2023, di 1.730.352 euro per l’anno 2024 e di 4.072.643 per il 2025.

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    Manovra, Calenda a Meloni: 'Vediamoci, pronti a aiutare'

     ‘Chiediamo un incontro a Meloni’ perché è una ‘manovra estremamente lacunosa. Noi abbiamo una contromanovra con più investimenti, più welfare e meno mance. Lei è nuova’ nel ruolo e credo vada aiutata, non solo contestata. Noi siamo disponibili’. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda. Aquanto si apprende, Meloni incontrerà Calenda la prossima settimana.
    ‘Oggi presentiamo la nostra contromanovra: idee concrete per impegnare le risorse a parità di fondi. Il giudizio complessivo sulla manovra è che e’ una grande presa in giro per elettori della destra. Tutte le promesse elettorali sono state disattese”. Lo ha detto in conferenza stampa al Senato il leader di Azione Carlo Calenda. Secondo cui, le misure sulle pensioni su cui ha puntato Berlusconi si concretizzeranno in ‘6 euro al mese’. La ‘promessa di abolire la Fornero’ si è trasformata in ‘un intervento idiota’. ‘Non ci sono investimenti industriali. Non c’è niente’, ha aggiunto. ‘Dei 35 miliardi della manovra gli ultimi 15 dove li trovano? La pressione fiscale aumenterà. L’unico governo in cui non è avvenuto è il governo Renzi’
     ‘Avevano detto ‘aboliamo il Rdc’ e poi non sanno come farlo. Allora io chiedo a Meloni, se è così, che hai fatto all’opposizione?. Cancellazione del Rdc a favore di reddito di inclusione potenziale; riforma sistemica del fisco, family act’ .Il Terzo polo, che ha illustrato la sua controproposta di manovra in una conferenza stampa a cui hanno preso parte tra gli altri Luigi Marattin, Mariastella Gelmini e Elena Bonetti, nel documento divulgato durante la conferenza stampa spiega: “Il reddito di cittadinanza nel 2021 è costato circa 8,4 miliardi di euro e ha coinvolto 2,5 milioni di persone. La componente di politiche attive ha largamente fallito: solo il 42,5% delle persone abili al lavoro sono prese in carico dai centri per l’impiego. Solamente il 10% degli abili al lavoro (senza già un’occupazione) trova lavoro”. Le proposte per tutti i percettori (“il 38% non abili al lavoro, il 62% abili”) sono di “far gestire il RdC dai comuni in linea con quanto previsto dal Rei (inclusa la fase di accesso al beneficio); spostare la componente del RdC relativa ai figli sull’assegno unico; togliere il sussidio agli under 40 senza figli; abilitare le agenzie private per il lavoro a formare e trovare lavoro ai percettori; prevedere incentivi non economici per cercare lavoro (come la riduzione dell’importo dopo 1,5 anni senza lavoro)”. E ancora: “Prevedere un’imposta negativa temporanea per i percettori che trovano lavoro e ri-potenziare i voucher; adeguare il sussidio alle diverse soglie di povertà territoriali”.

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