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    Conte: “Cancellare il RDC è follia pura”. E chiude all'alleanza con il Pd

    “Sarebbe un proposito miserevole ed esecrabile, follia pura”. Così il presidente del M5s, Giuseppe Conte commentando l’ipotesi di una cancellazione del reddito di cittadinanza, a ‘Mezz’ora in più’ su Rai3. “Per me un governo che si mette a fare la guerra al reddito di cittadinanza è follia pura. Questo vuol dire creare i presupposti per un massacro sociale. La Meloni se si azzarda a una operazione di questo tipo, politicamente scorretta è perché c’è stata una grancassa mediatica alla ricerca del percettore di reddito abusivo” che “ci sono stati e ci saranno sempre ogni volta che ci sono” delle agevolazioni “da parte dello Stato” ma questo “ha preparato la retorica fallace dei divanisti”, ha aggiunto. 
    Il presidente M5S interviene anche sulle alleanze in vista delle regionali e sulle convergenze all’interno dell’opposizione di governo. “Mi farebbe piacere che nella battaglia contro la manovra e per gli ultimi e per i poveri, ci sia un ampio fronte cioè altre forze politiche, sociali e cittadini senza alcuna tessera che manifesteranno tutto il loro disappunto, quindi anche il Pd. Se ci saranno iniziative, per carità non è che a me non fa piacere che non ci sia il Pd. Ma se parliamo di alleanze – ed è cosa nota – non possiamo ragionare di alleanze perché abbiamo di fronte un partito che ha avviato una fase costituente e che non si sa che profilo identitario si darà”., sottolinea . “Se il Pd vuole andare in piazza ben venga, l’importante aver chiari gli obiettivi”.  “Noi – aggiunde – saremo a Napoli il 2 dicembre per i percettori di reddito: voglio raccontare storie di tante persone, anche al nord. Faremo grandi manifestazioni nelle principali piazze italiane, in maniera permanente. Il Pd mi sembra che abbia annunciato la sua manifestazione di partito, lasciamo fare al Pd la sua manifestazione”. E a chi gli chiede se, anche alla luce delle possibili alleanze, non sarebbe logica una partecipazione replica: “Sono temi completamente diversi, se il Pd fa la sua manifestazione per difendere il reddito di cittadinanza è cosa buona e giusta noi ne faremo tante in tante piazze”.seriamente per migliorare il reddito noi ci siamo ma la prima cosa da fare è chiedere a 14 presidenti di regione perché non l’hanno usato”.
    Sugli accordi in vista del voto in Lombardia e Lazio è ancora più netto: “Se il Pd dovesse dire: va tutto bene ma questo è il nostro candidato e ‘prendere o lasciare’, lo dico subito: noi non siamo la succursale del Pd. Dopo ragioneremo sui migliori candidati”, afferma Conte.    
    Infine un passaggio sulle polemiche su Ischia. “L’apprezzo perchè ha letto l’articolo 25 del decreto sul Ponte ma le dico che non era affatto un condono”, è la replica di Conte a Lucia Annunziata che gli chiedeva del provvedimento su Ischia contenuto nel decreto del 2018 sul Ponte di Genova. “E’ uno dei primi dossier che abbiamo assolto – ha osservato in un altro passaggio – con senso di responsabilità cercando di sbloccare una situazione che c’era senza derogare ai vincoli idrogeologici”. “Era una procedura di semplificazione”, ha aggiunto successivamente incalzato dalla giornalista. “A Ischia – ha osservato Conte – c’era un blocco totale: a Ischia c’erano richieste di condono precedenti al terremoto per circa 28mila abitazioni. C’erano richieste per i danni del terremoto per 1100 abitazioni, per cercare di accelerare quelle pratiche è stato introdotto l’articolo 25 che non è un condono ma ha definito la procedura alla luce della legislazione già vigente per esaminare quelle pratiche, dare una risposta”. “Oggi in Italia non esiste nessun Superman che risolve il dissesto idrogeologico ma il governo eredita un Proteggi Italia’, magari lo vuole modificare ma c’è. E insieme ai fondi del Pnrr, adesso si può fare. Al di là dei tempi, l’importante è impostare la soluzione dei problemi”, conclude. 

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    Letizia Moratti: 'Non posso e non voglio tirarmi indietro'

    “Sono nella condizione di impegnarmi per il bene collettivo e non posso e non voglio tirarmi indietro”: Così Letizia Moratti, candidata alle regionali in Lombardia, durante la presentazione della lista ‘Lombardia Migliore’ al Palazzo delle Stelline di Milano. “So che la politica è un impegno faticoso ma credo che nella vita non si possono sempre fare scelte facili e di comodo. A me ne erano state offerte tante – ha concluso – ma credo che vadano fatte scelte che intimamente, nel proprio cuore, si sentono come giuste”.
    Moratti: ‘Siamo concreti e oltre le etichette dei partiti’ – “Dobbiamo tornare a parlare la lingua che conosciamo meglio, quella della concretezza andando oltre le etichette dei partiti”. Così Letizia Moratti, candidata alle regionali in Lombardia, durante la presentazione della lista ‘Lombardia Migliore’ al Palazzo delle Stelline di Milano. “Vedo un potenziale spento – ha aggiunto – voglio dare alla Lombardia la possibilità di tornare a essere la locomotiva d’Italia e d’Europa”. Nel programma ci sarà attenzione all’ambiente, alla “qualità della vita, dell’aria e dell’acqua – ha spiegato – e non c’è qualità della vita senza sicurezza, senza un efficace piano dei trasporti, senza un modello di sviluppo che favorisca occupazione e crescita”. Due province della Lombardia “sono al di sotto della media del Pil nazionale e questo – ha sottolineato – non è ammissibile per la nostra Regione”. E comunque “quando sento il presidente Attilio Fontana che parla di ‘smart land’ a fine mandato – ha concluso – mi spiego tante cose, visto che in questo siamo all’anno zero. Abbiamo bisogno di connettere i territori, le imprese, il terzo settore. E connessioni umane che vanno anche al di là delle infrastrutture”.
    Presentata la lista – C’erano oltre 300 persone al Palazzo delle Stelline di Milano dove è stata presentata la lista civica che porta il nome di Letizia Moratti, emanazione dell’associazione ‘Lombardia Migliore’ che vede tra i fondatori il consigliere regionale della Lombardia Manfredi Palmeri. Oltre agli ex leghisti Gianmarco Senna e Davide Boni, ex presidente del Consiglio regionale, c’era anche l’ormai ex azzurra Valentina Aprea, fuoriuscita recentemente da Forza Italia dopo la mancata nomina a sottosegretario e oggi pronta ad appoggiare Moratti. L’ex vicepresidente di Regione Lombardia è arrivata al Palazzo delle Stelline accompagnata dai suoi collaboratori, dall’imprenditore Tiziano Mariani, suo consulente ed editore di Radio Lombardia, e dal ‘guru’ della comunicazione politica Daniel Fishman. In sala poi, oltre a Palmeri, anche il presidente dell’associazione Adriana Pozzi, il segretario Giuseppe Covato e il tesoriere Riccardo Zani insieme all’ex calciatore dell’Inter Evaristo Beccalossi, l’ex consigliere regionale e consigliere comunale a Rho, Marco Tizzoni, l’ex esponente del Pdl Camilla Musciacchio, l’ormai ex consigliere regionale M5s Roberto Cenci e l’ex ministro della Difesa del governo Letta Mario Mauro, che ha militato in Forza Italia e Scelta civica. Secondo alcuni rumors, anche l’azzurro Andrea Mandelli potrebbe confluire nella lista Moratti. I referenti per le province sono Renzo Di Biase a Milano, Ivan Rota a Bergamo, Bruno Polti a Lecco, Luca Zanichelli a Cremona, Stefano Desideri a Mantova, Marina Paraluppi a Brescia, Maria Grazia Sassi a Como, Christian Borromini a Sondrio, Luca Talice a Monza a Varese e il sindaco di Cigognola, Orioli Gianluca, nel pavese. S ono intervenuti anche il professor Andrea Beretta Zanoni, che si sta occupando del programma, il sindaco di Sant’Angelo Lomellina Matteo Grossi, il presidente della Federazione Volontari del Soccorso Lombardia Rossano Carrisi, l’amministratore Delegato di Virma Spa di Vimercate Serena Agostini, Vidal Silva, ex consigliere al Municipio 4 di Milano e ponte con la comunità peruviana e Andrea La Manna studente all’Università Cattolica.   

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    Manovra domani alle Camere, l'esenzione dal pos sale a 60 euro

    La manovra economica è attesa domani in Parlamento. Aggiunta nell’ultima bozza l’esenzione Imu per le case occupate. Sale da 30 a 60 euro il limite oltre il quale i commercianti sono esentati dall’obbligo di consentire i pagamenti con bancomat e carte. 
    Obbligo di fattura e stretta fiscale per le vendite online a partire dal primo luglio 2023. Nella bozza della manovra circolata ieri è previsto per i soggetti passivi Iva che facilitano le vendite nei confronti di un cessionario non soggetto passivo l’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai fornitori e alle operazioni effettuate. In caso di mancata trasmissione lo stesso soggetto passivo è considerato responsabile in solido per l’assorbimento dell’Iva. I beni che rientrano nella misura saranno individuati con un decreto del Mef. Dalle nuove regole sono esentate le cessioni effettuate da fornitori che hanno requisiti di affidabilità o che prestano idonea garanzia, così come individuati dall’Agenzia delle Entrate in un provvedimento da emanare entro 3 mesi. Le vendite per corrispondenza vengono inoltre eliminate da quelle per le quali l’emissione della fattura non è obbligatoria se non richiesta dal cliente.

      

    Agenzia ANSA

    Il Mef in una nota conferma i contenuti già approvati in Cdm e chiarisce “di non aver diffuso alcun testo agli organi di stampa e che le cosiddette bozze che circolano a vario titolo rischiano di non corrispondere alla realtà dei fatti”.Stop Imu su case occupate,vuota norma extraprofitti . L’articolo che contiene il ‘contributo contro il caro bollette’ risulta ancora vuoto. Scomparirebbe, invece, la norma sul ‘Contributo di solidarietà temporaneo’ (ANSA)

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    Pnrr: Urso, riusciremo a rispettare obiettivi di fine anno 

    “Dobbiamo rispettarli e sono certo che ci riusciremo”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando degli obiettivi del Pnrr previsti entro fine anno. Urso ha sottolineato l’impegno del governo nel “ridefinire l’attuazione dei progetti del Pnrr sulla base delle effettive necessità che il Paese ha in questo momento”.
    Nel consiglio dei ministri di oggi sarà dichiarato lo stato di emergenza per Ischia e si predisporranno anche le misure per il piano nazionale del clima. Lo ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso su Sky Tg24. Bisogna intervenire, ha detto “non solo con le risorse del Pnrr”. “Il governo ha il dovere di intervenire e lo farà con la riunione di oggi”, ha detto riferendosi alla frana di Casamicciola.
    “Sulla realizzazione della rete siamo molto inditero, non ce lo possiamo permettere perché da quello dipende la transizione digitale”, ha detto Urso a Sky Tg24.
    “Siamo in un confronto serrato con i sindacati, i sindaci e i governatori. Li ho ascolati e abbiamo condiviso alcuni strumenti perché lì c’è bisogno di riequilibrare la governance. Lo Stato ci ha messo molto denaro, ce ne metterà altri 2 miliardi, ma noi abbiamo il dovere di sapere come queste risorse saranno spese effettivamente per recuperare il declino”.  “Oggi – ha aggiunto Urso – la produzione dell’ex Ilva, Acciaierie d’Italia, non è in condizione di poter reggere uno stabilimento e una produzione come quella che l’Italia merita”.
    Sul caso della raffineria Lukoil di Priolo “ci siamo attivati subito. Siamo in campo e interverremo in un tempo congruo, questa settimana”, ha assicurato Urso. Dal 5 dicembre scatterà l’embargo alle importazioni di petrolio dalla Russia, l’unico al momento utilizzato nello stabilimento siciliano.

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    Frana Casamicciola: disposto lo stato di emergenza, stanziati 2 milioni

    “Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la Protezione civile, ha dichiarato lo stato di emergenza al quale farà seguito l’ordinanza del capo della Protezione civile, e ha disposto un primo stanziamento di 2 milioni di euro”. Ad annunciarlo, il ministro per il Sud, Nello Musumeci che ha la delega alla Protezione al termine del Consiglio dei ministri su Ischia.La premier Giorgia Meloni ha espresso l’intenzione di andare a Ischia prima possibile. E’ quanto riferito dal ministro per il Sud. Ai cronisti che gli chiedevano dei tempi di una visita, Musumeci ha aggiunto: “Andarci adesso sarebbe solo una passerella”.”Credo sia importante che per il governo l’emergenza deve finalmente essere superata, parlo delle calamità da dissesto idrogeologico. In questo senso si è dato incarico al ministero per la Protezione civile di dar vita a un gruppo di lavoro che coinvolga i rappresentanti dei dicasteri interessati alla pianificazione e gestione dei fondi, che non sono pochi credetemi, per mitigare il rischio da frane, alluvioni e legate al dissesto idrogeologico”, ha detto Musumeci.”Siamo assolutamente disponibili come Anci a metterci al tavolo con tutte le istituzioni nazionali per dare in concreto il nostro contributo come sindaci. Ma diciamo anche da tempo però che i comuni sono in molta sofferenza per rispettare tutti gli adempimenti strategici delle normativa, questo lo dico in termini di risorse e di addetti”. Lo dice all’ANSA il delegato alla Protezione civile dell’Anci Paolo Masetti relativamente al piano varato dal governo dopo la tragedia di Ischia contro i cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico.

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    Pd: Nardella, ci 'candidiamo' a portare nuove idee 

    “Qui c’è una platea molto trasversale che ha voglia di partecipare. Oggi ci confrontiamo sui contenuti, poi ognuno farà le sue scelte. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, replicando a chi gli chiedeva di una sua possibile candidatura al congresso del Pd mentre arrivava all’iniziativa ‘Idea Pd’ a Roma. “Noi – ha detto poi dal palco aprendo la convention – oggi ci ‘candidiamo’: ci candidiamo a portare idee e a costruire con pazienza e sacrificio una nuova comunità democratica della quale c’è tanto bisogno”.
    “Non sono la terza via ma da subito ho lavorato per unire le diverse anime del Pd, per un partito che fosse polifonico. Mi batterò, da solo o con chiunque ci vorrà stare, affinché il tema del pluralismo sia salvaguardato”, ha detto Nardella replicando a chi gli chiedeva se si sentisse la ‘terza via’ tra le candidature Bonaccini e Schlein.
    “Non dobbiamo avere paura di leadership forti, dobbiamo temere le leadership solitarie”. Inoltre in un altro passaggio sul congresso Nardella ha sollecitato: “Distinguiamoci sulle idee ma non sulle appartenenze, da dove vieni? chi porti? Chi sostieni? Perchè una grande comunità ha bisogno di un vissuto, di sentirsi parte di un grande progetto”.

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    La Manovra sarà lunedì alla Camera. Spunta un nuovo balzello sulle assicurazioni

    La manovra arriverà alle Camere lunedì ed è probabilmente solo allora che le misure, grandi e piccole, acquisteranno la loro completezza, nei dettagli normativi ma anche negli importi, con costi e coperture.
    Le nuove bozze risultano infatti arricchite di alcune novità ma, proprio alla voce risorse, risultano ancora carenti. Il Mef avverte che le versioni in circolazione potrebbero non corrispondere alla realtà, ribadisce che i contenuti sono quelli già approvati nel Cdm di lunedì scorso e rinvia ogni valutazione al testo definitivo che arriverà in Parlamento per l’esame lampo a questo punto di poco più di un mese. Intanto però l’ultima versione della manovra è lievitata a 155 articoli.
    E’ stata aggiunta l’esenzione Imu per le case occupate, così come un pacchetto ambientale con per esempio la proroga delle agevolazioni degli acquisti di materiali riciclati. Nel capitolo infrastrutture compare, come annunciato da Matteo Salvini, la rapida ricostituzione della Società Stretto di Messina, a cui è associato lo stop ai contenziosi pregressi legati alla mancata realizzazione del Ponte e la possibilità di un aumento di capitale di Anas e Rfi. Una netta accelerazione arriva anche per la Tav, con la scadenza del 31 marzo per ottenere l’autorizzazione del Cipess al terzo lotto, mentre tra le misure a favore dei territori colpiti dai terremoti degli ultimi anni compare anche la proroga delle agevolazioni previste per Ischia, proprio oggi martoriata dalla frana di Casamicciola.

    Agenzia ANSA

    Nell’ultima bozza della manovra prevista la riattivazione della società Ponte Stretto Spa e la possibilità di Rfi e Anas di aumento di capitale fino a 50 milioni complessivi per la partecipazione alla società. (ANSA)

    Nero su bianco appaiono poi le norme per la famiglia, finora solo annunciate, a partire dal potenziamento dell’assegno unico per i figli a carico. Il sostegno sarà aumentato del 50% nel primo anno di vita del bambino. La stessa maggiorazione sarà destinata anche alle famiglie numerose con tre o più figli: in questo caso il 50% arriverà per i figli da 1 a 3 anni ma solo ai nuclei il cui Isee non supera i 40.000 euro l’anno. Dettaglio aggiuntivo questo rispetto alle informazioni circolate finora. Il Fondo di garanzia per le Pmi verrà probabilmente prorogato anche nel 2023 con le stesse funzioni (la norma compare con la dicitura ‘in valutazione’), ma lo stanziamento previsto scende a 800 milioni, rispetto al miliardo di cui si era parlato
    finora. Quello che però veramente ancora manca nei vari capitoli sono le coperture. La lettura delle tabelle del Documento programmatico di bilancio non ha permesso di ricavare un quadro chiaro delle risorse a disposizione, aggiuntive rispetto a quelle in deficit. E anche quest’ultima bozza non definisce quali saranno le fonti di finanziamento a cui il governo attingerà. Ci saranno sicuramente risparmi di spesa, come quelli sul Reddito, ma la norma sugli extraprofitti, che dovrebbero salire al 35% cambiando la base imponibile dal fatturato agli utili, rimane ancora vuota. Allo stesso tempo quella sul contributo di solidarietà temporaneo, indicato da indiscrezioni al 33%, non viene più riportata
    Nuovo balzello sulle assicurazioniCome forma di copertura della manovra spunta nell’ultima bozza un nuovo balzello sulle assicurazioni. L’imposta sulle riserve matematiche dei rami vita introdotta nel 2002, inizialmente allo 0,20% e modificata negli anni per arrivare fino allo 0,45% attuale, salirà allo 0,50%. Si tratta di un’anticipazione, effettuata dalle imprese, del prelievo sui rendimenti delle polizze che alla fine del contratto ricade sugli assicurati. Nonostante la caratteristica di anticipo di imposta, gli importi pagati dal 2002 non sono mai stati del tutto recuperati e la somma non rientrata nelle casse delle compagnie ammonta ad oggi a circa 10 mld.
    L’aumento interviene modificando l’aliquota ormai ferma allo 0,45% da 10 anni, andando in controtendenza rispetto agli interventi normativi che, dopo il 2002, avevano parzialmente corretto il tiro evitando un peso eccessivo sulle compagnie di assicurazione. A spanne, l’incasso derivante dal rialzo allo 0,50% potrebbe valere qualche centinaio di milioni. Sempre come forma di copertura, in un altro articolo della bozza è infatti prevista per le polizze vita ramo I e V la possibilità di affrancare, con una sostitutiva ad hoc al 14% la cui provvista è fornita dall’assicurato, il rendimento latente maturato sino al 2022. Una misura che, secondo primi calcoli, potrebbe garantire un gettito anche in questo caso di qualche centinaio di milioni di euro.

    La proposta del ministero del Lavoro al vaglio di via XXSettembre per le coperture. Opposizioni divise in piazza, guerra di mozioni alle Camere 

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    Si accelera sul Ponte dello Stretto, stop ai contenziosi

    Si accelera sul Ponte sullo Stretto nell’ultima bozza della manovra con la prevista riattivazione della società Ponte Stretto Spa e la possibilità di Rfi e Anas di aumento di capitale fino a 50 milioni complessivi per la partecipazione alla società. Sospesi, tra l’atro, i contenziosi in corso.
    Dall’entrata in vigore della legge, infatti, “sono sospesi i giudizi civili pendenti con il contraente generale e gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera. Entro 30 giorni la Società Stretto di Messina sottoscrive l’integrale rinuncia al contenzioso “a completa tacitazione di ogni diritto e pretesa”.  
    “Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge – prevede l’articolo sul Ponte – la Società è autorizzata a sottoscrivere con le amministrazioni interessate, il contraente generale, gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera e tutte le parti in causa nei giudizi pendenti atti transattivi di reciproca integrale rinuncia alle azioni e agli atti dei medesimi giudizi, a definitiva e completa tacitazione di ogni diritto e pretesa, nonché alle ulteriori reciproche pretese in futuro azionabili in relazione ai contratti sottoscritti.
    Alla scadenza dei tre mesi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri “sono approvati gli atti transattivi, indipendentemente dall’esito della procedura transattiva, è revocato lo stato di liquidazione della Società con conseguente estinzione dei giudizi eventualmente pendenti. Il Commissario liquidatore resta in carica in qualità di Commissario straordinario del Governo per la gestione ordinaria della Società. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto è convocata l’assemblea dei soci per procedere alla nomina degli organi sociali. Dalla nomina degli organi sociali decade il Commissario straordinario.
    Al fine di sostenere i programmi di sviluppo e il rafforzamento patrimoniale della società, Rete Ferroviaria Italiana S.p.a e Società ANAS S.p.a. sono autorizzate, proporzionalmente alla quota di partecipazione, a sottoscrivere aumenti di capitale o diversi strumenti, comunque idonei al rafforzamento patrimoniale, anche nella forma di finanziamento soci in conto aumento di capitale, sino all’importo complessivamente non superiore a 50.000.000 euro”.