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    Conte, condanno minacce alla premier Meloni senza se e senza ma

    (ANSA) – TORINO, 07 DIC – “Una ferma condanna, senza se e
    senza ma, per minacce che sono arrivate alla premier e a sua
    figlia. Questi gesti sono esecrabili, bisogna stare vicino alle
    istituzioni. Io so cosa significa, quando ero presidente del
    Consiglio ho ricevuto tante minacce in particolare durante
    l’emergenza pandemica”. Così il leader di M5s Giuseppe Conte.   
    (ANSA).   

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    Nordio: 'Sulle intercettazioni non accuso i pm ma il difetto di vigilanza'

    “Non è vero che ho accusato i pm di aver diffuso le intercettazioni” ma “c’è stato un difetto di vigilanza”, “quando usando questo strumento delicatissimo che vulnera, non vigili abbastanza per evitare che persone che non c’entrano nulla con le indagini vengano delegittimate”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, illustrando le linee programmatiche.
    Secondo il Guardasigilli, “il vulnus non ha colpito solo politici e amministratori, ma anche magistrati”, ha ricordato, citando anche Loris D’Ambrosio, deceduto “forse perché coinvolto in questa porcheria di diffusione arbitraria”. “Sono disposto a battermi fino alle dimissioni”, ha detto. 
    In audizione alla Commissione della Camera sulle linee programmatiche del suo ministero, il responsabile della Giustizia ha osservato che “qualcuno ha detto che mi sono scatenato contro i pubblici ministeri, ma figuriamoci se uno che ha fatto il pm per 40 anni può scatenarsi contro i suoi colleghi. Potete immaginare che io possa volere una soggezione del pm al potere esecutivo? E’ quasi un insulto. La separazione delle carriere non è soggezione all’esecutivo”: questa è una ‘speculazione’ per non dire che il problema esiste”. 
    Secondo Nordio, inoltre, “l’emergenza economica richiede come priorità una giustizia efficiente”. E “la giustizia civile è la nostra priorità”, ha aggiunto, proprio per il suo impatto economico. Il ministro ha parlato di tre leve: trasformazione digitale, (come il “progetto del tribuale online su cui stiamo lavorando”), monitoraggio statistico e opportunità di intervento delle poltiche di coesione, con il ricorso alle risorse comunitarie.

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    Cambia Opzione donna. La carica dei partiti sulla manovra

    ‘Arriva l’alt del Tesoro allo scudo per i debiti delle società sportive. Il Ministero dell’economia è contrario all’emendamento al dl aiuti quater che avrebbe salvato il calcio dal dover pagare i versamenti sospesi per il covid. Un aiuto difficile da giustificare in un momento in cui la vera emergenza sono le famiglie in difficoltà, si ragiona nei palazzi del governo. L’esecutivo intanto si prepara ad accogliere la valanga – seppur quest’anno contingentata – di emendamenti alla manovra. Con l’iter per le modifiche al via in Parlamento, i partiti vanno infatti alla carica con i loro desiderata, dal cuneo alle pensioni, dalle imprese alle carceri. Il governo è pronto e serra i ranghi: a questo servirà l’incontro di domani tra la presidente del consiglio Giorgia Meloni e i capogruppo della maggioranza. Premier che prova intanto ad allentare le tensioni dopo lo scontro di ieri con la Banca d’Italia.
    La pressione fiscale, rispetto a una previsione della Nadef che stimava un rapporto del 43,4% rispetto al Pil, attraverso le misure di sgravio scenderebbe “di oltre 0,2 punti al 43,2% del Pil”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante un’audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato.
    “La notizia per il governo è che sulle grandi voci della manovra non ci fossero critiche sostanziali da Bankitalia”, dice Giorgia Meloni da Tirana, che si mostra rassicurante anche sul Pnrr: l’importante, dice, “è che le risorse arrivino a terra”. Mentre sulla manovra la linea è una sola: siamo disponibili a ragionare su pos (su cui c’è già l’apertura della premier) e contanti mentre sul reddito di cittadinanza non si torna indietro. Mentre per Opzione donna la strada sembra segnata: si lavora infatti all’eliminazione della discussa condizionalità dei figli (resterebbe la limitazione a tre categorie di lavoratrici svantaggiate, con l’innalzamento dell’età a 60 anni), modifica che dovrebbe arrivare con un emendamento del governo. Arriva intanto anche il via libera dell’Ue alla nuova tranche di aiuti per 5,7 miliardi destinata dall’Italia per le imprese del Mezzogiorno: gli aiuti potranno essere erogati fino alla fine del 2023. Sempre per il Sud, come già annunciato dal ministro dell’economia Giorgetti, arriverà con la manovra anche la proroga delle agevolazioni fiscali e dei crediti di imposta.
    Tra le modifiche a cui il governo e la maggioranza stanno lavorando sembra in discesa la strada per l’estensione dei diritti tv: il ministro dello sport Abodi è favorevole all’estensione da tre a cinque anni dei contratti (ma non per quelli in essere) legati ai diritti tv e ne sta parlando con i colleghi dell’Economia e della Giustizia. In arrivo infine anche una stretta contro la pirateria digitale degli eventi sportivi in diretta mentre non non convince via XX Settembre l’ipotesi di consentire al mondo dello sport di rateizzare imposte e contributi in scadenza il 22 dicembre consentendo inoltre la sospensione di sanzioni amministrative, penali e sportive. Alla manovra lavorano anche i partiti che per tutto il giorno sono stati impegnati a definire gli emendamenti. Nei desiderata c’è spazio per tutto. Il Pd vuole puntare sulla riduzione più netta del cuneo e sul rifinanziamento di Opzione donna nella versione in vigore finora. Nelle proposte del M5s si va dallo stop all’innalzamento del tetto al contante a un pacchetto di interventi per ripristinare il Reddito di cittadinanza, mentre il Terzo Polo vuole finanziare una parte rilevante di Industria 4.0 con il Pnrr.
    Si fanno sentire anche le parti sociali: dal leader di Confindustria Bonomi che chiede di più sul cuneo e confida nell’intervento per il Sud; ai sindacati che proprio domani torneranno ad incontrare la premier. Le prove generali di assalto alla diligenza, intanto, si fanno sul binario parallelo del dl aiuti quater, con il voto in commissione che slitta alla prossima settimana. Sul Superbonus, Forza Italia insiste per prorogare fino a fine anno i termini (scaduti il 25 novembre) per poter avere il beneficio al 110%, nonostante la chiusura di ieri del sottosegretario alla presidenza Fazzolari, che invece ha assicurato il lavoro sullo sblocco dei crediti. Su questo va registrata la ripartenza delle cessioni, con l’accordo tra Intesa Sanpaolo e Ludoil Energy, per la ricessione di crediti per un valore fiscale pari a 1,3 miliardi.
       

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    Meloni all'Ue: 'Su energia e migranti non si può fare da soli'

    L’Italia vuole di più sui dossier migranti ed energia. Giorgia Meloni lascia Tirana soddisfatta per il vertice Ue-Balcani occidentali, ma ribadisce che il suo governo si aspetta da Bruxelles un approccio “non solo italiano” ai flussi migratori, che stringono il Paese “in una tenaglia” fra la rotta balcanica e quella mediterranea. E boccia come “insufficiente” la proposta europea sul price cap del gas. Il tema energia è stato al centro del “lungo confronto” con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz: su questo fronte la premier è sicura che l’Italia possa “giocare un ruolo centrale e strategico”, e che serva “fermare i costi della speculazione”.
    E’ stato uno dei tre bilaterali per la presidente del Consiglio, che ha incontrato anche il padrone di casa Edi Rama, primo ministro albanese, e il presidente della Repubblica serba Aleksandar Vucic, a margine di un vertice in cui ha registrato “tanta voglia di Italia” in una regione tormentata in cui Roma vuole giocare un ruolo di mediazione. “Abbiamo una grande responsabilità con i Paesi dei Balcani occidentali”, ha detto sul tappeto rosso dove, prima della foto di famiglia, Meloni ha scambiato qualche battuta anche con il primo ministro ungherese Viktor Orban.
    C’è stato solo un saluto, prima del summit, con Emmanuel Macron, perché – ha spiegato – è mancato il tempo per un faccia a faccia. “Saranno molte le occasioni di incontro nei prossimi giorni, ad Alicante venerdì per il vertice dei Paesi mediterranei, e al Consiglio europeo la prossima settimana”, ha notato la premier, assicurando che “i rapporti con la Francia continuano, al di là del racconto che ne fa un po’ la stampa”. Di fronte a nuovi tentativi di navi delle ong di far sbarcare migranti, come quello della Ocean Viking che ha aperto la crisi con Parigi, “la posizione del governo per quel che mi riguarda non cambia – ha chiarito -. Poi mi rendo perfettamente conto che la questione non va affrontata così”.
    Per Meloni “va risolta con un approccio che non può essere solo italiano”, perché finora la redistribuzione dei migranti è stata “più presunta che reale”. Il principio di azione, è la sua tesi, deve essere “la difesa dei confini esterni dell’Ue”: per i migranti servono i decreti flussi e non vanno gestiti alla stregua dei rifugiati, come ha fatto “una sinistra ideologica”. Alla Commissione Ue Meloni riconosce invece il merito di aver prolungato Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2023, in attesa che da Bruxelles arrivi il giudizio sulla manovra, già criticata da Bankitalia sulle misure su contante e pagamenti con il Pos. “La notizia per il governo è che sulle grandi voci della manovra non ci fossero critiche sostanziali da Bankitalia”, il commento della premier, che difende la sua finanziaria, “politica” anche se stesa in tempi brevi e condizioni economiche complesse.Sul fronte interno, Meloni ha anche spiegato di “condividere” le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla necessità di “onorare” l’impegno con l’Ue sul Pnrr. L’esecutivo “sta lavorando in maniera incessante” ed “è importante che queste risorse arrivino a terra”, la sottolineatura della leader di FdI, accompagnata dalla constatazione che “con 120 miliardi di euro di investimenti e l’aumento delle materie prime stimato al 35%, un problema c’è”.
    Da Tirana arriva anche il timbro sulla proposta di riforma della giustizia declinata dal guardasigilli Carlo Nordio: “E’ una riforma prioritaria, l’approccio del ministro è quello del governo. Tra i mille temi attenzionati ci sono anche le storture delle intercettazioni”, ha spiegato definendosi “una garantista nella fase di celebrazione del processo e una giustizialista nella fase di esecuzione della pena”.   

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    Viminale, rafforzare controlli su flussi rotta balcanica

    (ANSA) – ROMA, 06 DIC – In considerazione dell’aumento dei
    flussi migratori lungo la rotta balcanica, il Viminale invita i
    prefetti di Gorizia, Trieste e Udine ed il commissario di
    Governo della provincia di Bolzano a rafforzare i controlli alle
    fasce di confine. Tra l’1 gennaio ed il 25 ottobre di quest’anno
    sono stati rintracciati 4.101 migranti irregolari rispetto ai
    1.350 dello scorso anno (+204%), si legge in una direttiva
    firmata dal capo di Gabinetto del ministero dell’Interno,
    prefetto Maria Teresa Sempreviva. (ANSA).   

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    La premier Meloni alla Prima della Scala, in piazza le proteste

    Milano si prepara alla Prima della Scala che domani diventerà il centro della politica con un palco reale dove siederanno non solo la prima e seconda carica dello Stato, cioè il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello del Senato Ignazio La Russa, ma anche la presidente della Commissione Europea e soprattutto la premier Giorgia Meloni. Ed è proprio la sua presenza ad aver reso più ‘appetibile’ piazza Scala per le proteste che invero si sono verificate tutti gli anni dalle contestazioni del 1968, quando sulle pellicce delle signore volarono uova. Mercoledì 7 dicembre – in una piazza transennata così come le vie circostanti, con uno schema rodato che ormai si ripete da anni e un dispositivo di sicurezza messo a punto in una ultima riunione interna questa sera – in piazza ci sarà la comunità ucraina, che chiede la pace e non ha apprezzato la scelta del teatro di inaugurare con Boris Godunov, ovvero un’opera del russo Modest Musorgskij. E poco importa se si tratta di una denuncia del potere, della storia di uno zar infanticida ucciso dal rimorso. Comunque il console Andrii Kartysh ha chiesto nei giorni scorso di cancellarla, anche se senza successo.
    Ma in piazza ci sarà soprattutto chi è contrario alla manovra. La cub ha anche organizzato una petizione su change.org per dire a Meloni che non è benvenuta a Milano, città “medaglia d’oro della resistenza”, non solo perché proveniente dal fronte della gioventù, ma anche per la manovra del suo governo che fa tagli alla cultura “con la motosega” e “tagli ai poveri a favore dei ricchi, sull’onda del fatto che, non bisogna disturbare chi produce”.
    ‘Reddito per tutti, miseria per nessuno: contestiamo la Meloni e tutta la casta” è invece lo slogan con cui saranno presenti anche gli antagonisti di centri sociali come il Cantiere e il Lambretta, mentre i Cobas Lombardia e le diverse anime della campagna referendaria ‘no caro vita’ presenteranno il referendum e poi, dalle 18, ora d’inizio dell’opera, partiranno con una contestazione con cena “a lume di candela visto il periodo di austerity”. Queste sono almeno le proteste annunciate. Restano le incognite per una possibile protesta degli anarchici (come già fecero lo scorso 6 novembre salendo su una gru del cantiere della Scala) per Alfredo Cospito, attualmente al 41 bis a cui la Consulta deve decidere se concedere le attenuanti e dunque se sarà condannato all’ergastolo ostativo o meno per i pacchi bomba inviati nel 2006 alla scuola allievi Carabinieri di Cuneo. E quelle per una azione degli attivisti ambientalisti di Extinction Rebellion, sulla falsariga di quelle già fatte in altri Paesi. Ma non solo questo. Le forze dell’ordine al mattino si dovranno anche occupare dell’evento in Bocconi ‘La Bocconi, l’Italia, l’Europa’ dove saranno presenti Matarella, von der Leyer e il ministro degli Esteri Antonio Tajani e anche del ritorno dei no vax al pomeriggio all’Arco della pace.   

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    Manovra, la carica dei partiti. Superbonus, Fi: 'Serve la proroga al 31 dicembre'

     Assalto alla manovra da maggioranza e opposizione. Domani è fissata la scadenza per gli emendamenti, ne sono attesi ben oltre i 400 concordati. Nel mirino, la norma sul Pos, il tetto al contante, le pensioni e la flat tax. Verso l’eliminazione della clausola sui figli da Opzione donna. Il governo è pronto allo stop sullo scudo per le società di calcio. La premier Meloni da Tirana ridimensione la osservazioni di Bankitalia.
    Tra i nodi anche quello del Superbonus. Conte in piazza con i manifestanti della Class Action edilizia.  “Forza Italia è, come sempre” al fianco di famiglie e imprese e “per questo siamo già al lavoro per mettere a punto una soluzione di buon senso” sul superbonus “che vada incontro alle esigenze dei cittadini e degli operatori di questo comparto strategico, in primo luogo sbloccando i crediti fiscali e, al contempo, prorogando il termine al 31 dicembre”. Così Alessandro Cattaneo, presidente dei deputati di Forza Italia, dopo un incontro con una rappresentanza di imprenditori del mondo edile. “Lo diciamo con pacatezza – aggiunge – ma fermezza: cambiare le regole in corsa significa aggiungere danno al danno”. “Oggi – sottolinea Cattaneo -con l’onorevole Erica Mazzetti, ho incontrato una rappresentanza di imprenditori del settore edile, che ci hanno descritto la gravissima situazione della quale sono vittime migliaia di famiglie, i cosiddetti ‘Esodati del superbonus’. Durante l’incontro, hanno illustrato, dati alla mano, le drammatiche ricadute di questa condizione in cui, da oltre dieci mesi, si trovano famiglie, lavoratori e imprese. Forza Italia e’, come sempre, al loro fianco: per questo siamo già al lavoro per mettere a punto una soluzione di buon senso, che vada incontro alle esigenze dei cittadini e degli operatori di questo comparto strategico, in primo luogo sbloccando i crediti fiscali e, al contempo, prorogando il termine al 31 dicembre”. “Lo diciamo – conclude – con pacatezza, ma fermezza: cambiare le regole in corsa significa aggiungere danno al danno. Occorre, invece, rimboccarci le maniche per arrivare a punto di mediazione percorribile per mettere in sicurezza le procedure già avviate, che altresì rischierebbero di essere definitivamente compromesse. La casa è il bene più importante della famiglia, così come il presidente Berlusconi ci ha insegnato, e il nostro partito l’ha sempre considerata tale. In questo senso, abbandonare imprese e famiglie per noi e’ inaccettabile”, ha concluso.
    Della manovra italiana “oggi non ne ho sentito parlare”. “Credo che tutti i ministri che hanno parlato pensino che siamo per mantenere i valori europei”. Lo ha detto dopo un Ecofin incentrato sul nodo del meccanismo di condizionalità per l’Ungheria il ministro dell’Economia ceco Zbynek Stanjura (alla presidenza di turno Ue), interpellato a margine dell’incontro in particolare su un eventuale interesse o criticità emersi nell’incontro in merito alla bozza programmatica di bilancio dell’Italia.
    Intanto la Uil fa i conti sulla flat tax tra autonomi e dipendenti. La differenza tra autonomi con un fatturato di 85 mila euro e pensionati e dipendenti con un reddito equivalente può raggiungere, nei casi estremi, oltre l’800% di imposte versate in più da parte di questi ultimi. E’ quanto indica uno studio del Servizio politiche fiscali della Uil, secondo il quale in pratica un lavoratore autonomo verserebbe fino a 27 mila euro di Irpef in meno ogni anno, rispetto a lavoratori dipendenti e pensionati, senza contare lo sconto sui contributi previdenziali. “Una differenza enorme che non trova giustificazione”, sottolinea il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. Sulla base dei dati relativi alle dichiarazioni 2020, evidenzia inoltre lo studio della Uil, dipendenti e pensionati, che sono l’89,9% dei soggetti che pagano l’Irpef, hanno versato il 96,3% dell’Irpef totale nel 2020. La flat tax, afferma ancora Proietti, “è uno strumento contrario ad una tassazione equa e giusta. Prevedere regimi forfettari, a vantaggio di particolari categorie, crea disuguaglianze tra le persone e carica sempre più sulle sole spalle dei dipendenti e pensionati il peso dell’Irpef” che, prosegue, “più che un’imposta sui redditi, è una tassa su salari e pensioni”. “Uno Stato democratico deve fondarsi su un fisco equo e progressivo così come previsto dalla nostra Costituzione – rimarca il segretario confederale della Uil -. Serve una vera riforma che diminuisca il carico fiscale per i dipendenti ed i pensionati improntando il sistema ad una piena progressività e allargando la base imponibile dell’imposta sui redditi. Parallelamente si deve investire in una vera forte battaglia all’evasione fiscale, un male endemico del nostro Paese, che ogni anno sottrae ai cittadini oltre 100 miliardi di euro, l’equivalente dell’importo speso per tre leggi di bilancio”.
    “Alla fine sono felice che sul tema della moneta elettronica si è ritrovata una totale coesione della sinistra-Pd, sinistra italiana, M5s, commentatori – tutti finalmente uniti nella difesa della moneta bancaria, unità che non si vedeva da un sacco di tempo e soprattutto incentrata sulla possibilità di difesa di pagare col Pos il taxi e l’aperitivo, diventata la principale battaglia della sinistra nella legge di Bilancio”. Così il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari intercettato vicino a Palazzo Chigi a proposito delle polemiche sulla misura contenuta in manovra che elimina le sanzioni a chi non accetta le carte per i pagamenti fino a 60 euro. “Non la difesa dei lavoratori o delle categorie più fragili, della questione sociale – prosegue – ma la moneta elettronica delle banche. Sintetizzando il tutto ‘hasta la visa siempre’ “.

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    Nordio: 'Intercettazioni usate per delegittimare, interverremo'. No dell'Anm

    “Proporremo una profonda revisione” della disciplina delle intercettazioni e “vigileremo in modo rigoroso su ogni diffusione che sia arbitraria e impropria”. Lo ha annunciato al Senato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, secondo cui le intercettazioni attraverso la “diffusione selezionata e pilotata” sono diventate “strumento micidiale di delegittimazione personale e spesso politica”.
    Intercettazioni, Nordio: ‘Usate per delegittimare, interverremo’

    “Non ha senso che il pm appartenga al medesimo ordine del giudice perche svolge un ruolo diverso”. “L’obbligatorietà dell’azione penale si è tradotta in un intollerabile arbitrio”. Il Pm “può trovare spunti per indagare nei confronti di tutti senza rispondere a nessuno”, ha detto il ministro. La riforma del Codice penale per adeguarlo al dettato costituzionale, e una completa attuazione del Codice Vassalli, con una “riforma garantista e liberale” da realizzare anche con una “revisione della Costituzione”. Sono gli impegni annunciati dal ministro Carlo Nordio in Commissione Giustizia al Senato. Nordio ha indicato i fronti su cui intervenire:la presunzione di innocenza che “continua a essere vulnerata in molti modi”, l’ “uso eccessivo e strumentale delle intercettazioni”, l’azione penale che è “diventata arbitraria e capricciosa”, la custodia cautelare usata come strumento di pressione investigtiva”.
    Anm, intercettazioni sono strumento importantissimo – “Le intercettazioni sono uno strumento importantissimo soprattutto nel contrasto alla la criminalità mafiosa e terroristica”. Lo sottolinea il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, interpellato dall’ANSA. Proprio la presenza radicata delle organizzazioni mafiose in Italia spiega “l’ uso superiore a quello di altri Paesi” che si fa delle intercettazioni in Italia, spiega. “Siamo assolutamente d’accordo che non debbano causare lesioni al diritto di riservatezza. Una legge è stata fatta qualche anno fa per questo. Vorremmo sapere dal ministro, prima dell’annuncio della riforma, se quella legge ha funzionato o meno”, aggiunge.
    Giustizia, Renzi: ‘Vedremo se il ministro Nordio passerà dalle parole ai fatti’