More stories

  • in

    Libera Brittney Griner, scambio di prigionieri con la Russia

    Brittney Griner, la giocatrice di basket americana detenuta da mesi in Russia, è stata liberata nell’ambito di uno scambio di prigionieri con il trafficante di armi Viktor Bout. Lo scambio è avvenuto all’aeroporto di Abu Dhabi.
    “Ho parlato con Brittney Griner. E’ al sicuro, è in aereo, sta tornando a casa” ha twittato il presidente Usa Joe Biden, promettendo di fare il possibile anche per portare a casa l’ex marine Paul Whelan, anche lui detenuto in Russia.  “Non è stata una scelta su quale americano portare a casa”, ha detto Biden parlando dalla Casa Bianca e spiegando che ciò dipende dal fatto che “per motivi totalmente illegittimi” la Russia sta trattando Paul Whelan in modo diverso. Il presidente ha rassicurato la famiglia di Whelan che non demordera’ nei tentativi di riportarlo a casa.   
    “E’ una giornata bellissima per me e la mia famiglia. Sono grata al presidente e all’amministrazione Biden” per la liberazione di Brittney, ha detto la moglie della giocatrice di basket, Cherelle Griner, prendendo la parola alla Casa Bianca dopo l’intervento di Joe Biden. Sorridente ed emozionata, Charelle Griner assicura che insieme a Brittney resterà “impegnata per la liberazione di tutti gli americani detenuti, incluso Paul Whelan”. 
    Il fratello di Paul Whelan, David Whelan, si dice contento del fatto che Brittney Griner stia tornando a casa ma non nasconde la frustrazione. “Da famiglia che ha un ostaggio in Russia posso solo immaginare la gioia”, ha detto descrivendo la famiglia comunque come devastata dal fatto che Paul Whelan non sia stato incluso nello scambio di prigionieri. Whelan è recluso in Russia dal 2018 con l’accusa di spionaggio.      

  • in

    Terzo Polo apre sulle intercettazioni, 'pronti a sostegno'

    “Condivisibile, speriamo porti a fatti concreti” e nel caso anche “dall’opposizione noi la sosterremo con convinzione”. Il Terzo Polo rompe gli indugi e per bocca del presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, si dice pronto a sostenere la riforma della giustizia illustrata nei giorni scorsi dal ministro Nordio e in particolare il segmento che riguarda le intercettazioni.    Le parole di Rosato arrivano dopo quelle del leader Iv, Matteo Renzi, che commentando a caldo le linee programmatiche del numero uno di via Arenula, si era augurato che “dalle parole” il Governo passi “ai fatti”. Le dichiarazioni di Rosato sembrano, quindi, tracciare la linea: un pezzo di opposizione è pronta a sostenere l’impianto di riforma delineato dall’Esecutivo in tema di giustizia. Tra le fila dell’opposizione, con distinguo e paletti, anche altri si pongono in posizione di non totale chiusura. “Nelle parole di Nordio su intercettazioni, separazione delle carriere e ruolo dei Pm mi ci ritrovo – afferma il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova – perché da garantista ritrovo una prospettiva di riforma liberale della giustizia” aggiungendo che se “la forma e anche la sostanza fosse garantista voterei a favore. Ma c’è un fatto che a me allarma: la firma di Nordio su una legge manettara, securitaria, sbagliata e ideologica che è la legge anti rave”.    Nettamente contrari restano gli M5s: Federico Cafiero De Raho, deputato pentastellato ed ex procuratore nazionale Antimafia, va all’attacco affermando che le “intercettazioni sono uno strumento fondamentale per indagare sulla mafia, camorra, ‘ndrangheta. Non esiste indagine complessa sulla criminalità organizzata o sulla corruzione che non le abbia utilizzate”. Sulla stessa linea l’associazione Libera secondo la quale l’esperienza giudiziaria “insegna l’importanza e l’efficacia delle intercettazioni nel contrasto alla criminalità organizzata. Ridurre o limitare l’impiego di questi strumenti – secondo l’associazione – rischia di impedire di sapere da dove trae origine e dove si annida l’illegalità criminale in tutte le sue forme”.    Intanto i consiglieri di Area hanno presentato una istanza per chiedere al Csm di convocare un plenum con il ministro per un “confronto istituzionale” sulle ricadute delle riforme proposte che, a loro dire, “avrebbero un rilevante impatto sul funzionamento del sistema giudiziario, e in particolare sulla indipendenza dei magistrati del pubblico ministero e sulla efficacia delle attività di indagine”.    Per il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, le parole di Nordio hanno “toccato un nervo scoperto: il ministro ha avuto il coraggio di dire quello che è scritto nella Costituzione. Nessuno mette in discussione l’utilità di questo strumento nei casi previsti dalla legge: ciò che non è accettabile è l’abuso, ossia l’abitudine a farne qualcosa che va al di là della funzione processuale ad esso attribuita dal codice”. Posizione, quest’ultima, condivisa anche dai penalisti per i quali il sistema intercettazioni è “al collasso”.    “Assistiamo ogni giorno ad un eccesso nell’uso di questo strumento investigativo – afferma il presidente della Camera Penale di Roma, Gaetano Scalise – e contestualmente verifichiamo negli atti processuali che a fronte di innumerevoli intercettazioni inutili ed intrusive ve ne sono solo alcune di interesse processuale. Il sistema attuale è oramai al collasso e sempre di più cogliamo l’intrusione anche nel rapporto cliente/avvocato, che invece per previsione normativa è vietato”.     

  • in

    La preghiera del Papa, “sulla guerra vinca la pace”

    “Vergine Immacolata, avrei voluto oggi portarti il ringraziamento del popolo ucraino…”.La voce del Papa si spezza per l’emozione, si interrompe, quasi non riesce più ad andare avanti. La folla dei fedeli in Piazza di Spagna applaude, sembra voler incoraggiare il Pontefice, condividendo la sua stessa commozione. Sono attimi interminabili, di un’intensità lacerante, con Francesco che sembra portare su di sé tutto il dolore e l’impotenza davanti alla guerra che non finisce, alla sofferenza della popolazione. 
    Poi riprende, ancora commosso: “… per la pace che da tempo chiediamo al Signore. Invece devo ancora presentarti la supplica dei bambini, degli anziani, dei padri e delle madri, dei giovani di quella terra martoriata, che soffre tanto”. “Ma in realtà – prosegue il Pontefice – noi tutti sappiamo che tu sei con loro e con tutti i sofferenti, così come fosti accanto alla croce del tuo Figlio. Grazie, Madre nostra! Guardando a te, che sei senza peccato, possiamo continuare a credere e sperare che sull’odio vinca l’amore, sulla menzogna vinca la verità, sull’offesa vinca il perdono, sulla guerra vinca la pace. Così sia!”.
    E’ il momento conclusivo della preghiera pronunciata da Francesco nell’Atto di venerazione alla Statua dell’Immacolata in Piazza di Spagna, tornato oggi pomeriggio col pubblico dei fedeli dopo due anni di fermo per il Covid. Il Papa, accolto dal cardinale vicario Angelo De Donatis e dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri in fascia tricolore, vi arriva dopo una visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore per pregare davanti all’immagine della ‘Salus Populi Romani’. Fa anche deporre alla base del Monumento un cesto di rose bianche. E prima di ripartire per il Vaticano, salutando alcuni giornalisti, spiega i motivi della sua commozione: “Sì, è un grande dolore. Grande… Una sconfitta per l’umanità. Preghiamo eh?”.
    Che al centro dell’invocazione del Papa vi sarebbe stata la fine della guerra in Ucraina lo si era capito oggi anche dall’Angelus in Piazza San Pietro, in cui Francesco ha chiesto ai fedeli di unirsi spiritualmente a lui nell’omaggio pomeridiano di “devozione filiale alla nostra Madre, alla cui intercessione affidiamo il desiderio universale di pace, in particolare per la martoriata Ucraina che soffre tanto”. “Penso alle parole dell’Angelo alla Vergine: ‘nulla è impossibile a Dio’ – ha detto ancora -. Con l’aiuto di Dio la pace è possibile; il disarmo è possibile. Ma Dio vuole la nostra buona volontà. Ci aiuti la Madonna a convertirci ai disegni di Dio”.
    Ma non c’è solo l’Ucraina nella preghiera del Papa in Piazza di Spagna. Ci sono anche le preoccupazioni per le tante emergenze sociali. “Dopo due anni nei quali sono venuto a renderti omaggio da solo sul far del giorno, oggi ritorno a te insieme alla gente di questa Chiesa e di questa Città. E ti porto i ringraziamenti e le suppliche di tutti i tuoi figli, vicini e lontani”, dice Francesco. “Ti porto le preoccupazioni delle famiglie, dei padri e delle madri che spesso fanno fatica a far quadrare i bilanci di casa, e affrontano giorno per giorno piccole e grandi sfide per andare avanti. In particolare ti affido le giovani coppie, perché guardando a te e a San Giuseppe vadano incontro alla vita con coraggio confidando nella Provvidenza di Dio”.
    “Ti porto i sogni e le ansie dei giovani – prosegue -, aperti al futuro ma frenati da una cultura ricca di cose e povera di valori, satura di informazioni e carente nell’educare, suadente nell’illudere e spietata nel deludere”. “Ti raccomando specialmente i ragazzi che più hanno risentito della pandemia – aggiunge il Papa -, perché piano piano riprendano a scuotere e spiegare le loro ali e ritrovino il gusto di volare in alto”..   
       

  • in

    Esce la docuserie di Harry e Meghan, silenzio da Buckingham Palace

    Sono uscite oggi sulla piattaforma Netflix le prime tre puntate dell’attesissima docuserie di Harry e Meghan, con dichiarazioni e rivelazioni dei Sussex in grande rilievo sui media britannici, tutti concentrati nell’attesa di un’eventuale reazione da Buckingham Palace.
        Ma, come sottolinea la Bbc, per ora la famiglia reale ha scelto il profilo basso per evitare polemiche. Nei primi tre episodi il duca di Sussex afferma di “aver sacrificato tutto” per la moglie Meghan, riferendosi allo strappo coi Windsor e al trasferimento negli Usa, e lo stesso, sottolinea, ha fatto sua moglie per lui. Harry e Meghan parlano senza filtri del loro rapporto conflittuale coi reali, della guerra coi media e di razzismo. Proprio rispetto a questo tema delicatissimo nelle relazioni tra i Sussex e i Windsor così si esprime Harry: “C’è un enorme livello di pregiudizio inconscio”, nella famiglia reale. E poi aggiunge: “In realtà non è colpa di nessuno. Ma una volta che è stato sottolineato o identificato dentro di te, devi rimediare”.
        Meghan parla invece della sua esperienza coi reali, in particolare della formalità che “resta comunque” anche quando non si è in pubblico. Non ci sono solo critiche e accuse ma anche alcuni mea culpa, come quello fatto da Harry per aver indossato in gioventù un costume da nazista: “uno dei più grandi errori della mia vita”, ha detto il principe.    

  • in

    Putin: 'Cresce la minaccia nucleare'. Usa: “E' un irresponsabile'

    La minaccia di una guerra nucleare “sta aumentando”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. sottolineando che ‘La Russia si concentra sui mezzi pacifici ma se non resta altro è pronta a difendersi con tutti i mezzi a disposizione’. ‘Per quanto riguarda i risultati dell’operazione militare russa in Ucraina, potrebbe essere un processo lungo ma sono comparsi nuovi territori: questo è un risultato così significativo per la Russia. Il mare di Azov è diventato un mare interno della Federazione Russa, queste sono cose serie’, ha spiegato Putin, ripreso dalla Tass. ‘Non ha senso parlare di una nuova mobilitazione militare in Russia. Dei 300.000 mobilitati, 150.000 sono stati schierati nella zona dell’operazione militare in Ucraina, e di questi 77.000 si trovano nelle unità di combattimento’. ‘In Polonia ci sono elementi nazionalisti che sognano di riprendere i territori ex polacchi oggi parte dell’Ucraina occidentale, ha aggiunto il presidente russo che ha poi attaccato le Ong. ‘Alcune organizzazioni per i diritti umani occidentali – ha detto – sono state create come strumento di influenza sulla politica interna della Russia e soprattutto di altri Paesi dell’ex Unione Sovietica’.
    Usa: Putin irresponsabile quando evoca minaccia nucleare “Pensiamo che qualsiasi discorso alla leggera sull’uso dell’arma nucleare sia assolutamente irresponsabile”: lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price rispondendo ad una domanda sulle parole di Vladimir Putin, che ha minacciato di usare l’arma nucleare come strumento di difesa in risposta ad un attacco nemico e ammonito che sta aumentando il rischio di una guerra nucleare.
    Mosca: pronti al dialogo con Usa ma solo su basi paritarie. Viceministro Esteri, concessioni unilaterali fuori discussione “La Russia non sta valutando possibili concessioni unilaterali nel dialogo sulla stabilità strategica con gli Stati Uniti, ma è pronta a riprendere questo dialogo su una base paritaria ed equilibrata”. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, in un’intervista rilasciata al quotidiano Izvestia, scrive l’agenzia Tass. “Se e quando gli americani saranno pronti a riprendere il dialogo sulla stabilità strategica, noi saremo pronti. Sappiamo che non sarà un compito facile, perché il dialogo è andato avanti con difficoltà e ora possono esserci alcuni elementi aggiuntivi nella posizione degli Usa che non saranno graditi a noi, ma, dopo tutto, spetta a loro decidere”, ha detto. “Il dialogo può essere portato avanti solo su una base paritaria, pragmatica ed equilibrata. E ci si possono aspettare risultati solo se la controparte capisce che le concessioni unilaterali da parte della Russia sono fuori discussione. Questa non è un’opzione, non viene nemmeno presa in considerazione”, ha sottolineato. “Le questioni relative allo scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti vengono affrontate attraverso un canale speciale designato dai due presidenti”, ha aggiunto Ryabkov. “Le questioni relative allo scambio di prigionieri vengono prese in considerazione attraverso un canale speciale designato dal presidente. Alcune cose sono state risolte, altre no. È un argomento molto delicato, perché riguarda la vita delle persone”, ha dichiarato.

  • in

    Valanga di 3000 emendamenti. Congedo all'80% ai papà

    Oltre tremila emendamenti in commissione. Nel primo stress test sulla manovra alla Camera quello che si registra, di fatto, è che l’accordo non scritto tra maggioranza e opposizione per limitare il numero delle proposte di modifica resta, per ora, solo sulla carta. Nel frattempo dalla riunione tra la premier Giorgia Meloni e i partiti di centrodestra emergono alcune modifiche già in pista, in primis l’estensione del mese in più di congedo parentale pagato all’80% anche ai papà. Possibili cambiamenti anche sul fronte delle assunzioni dei giovani e delle pensioni minime.
        Il prossimo step, intanto, è quello che prevede che i gruppi indichino un numero contingentato di proposte segnalate e dunque da esaminare con priorità. Il tetto, in questo caso, è fissato a 450 emendamenti, 250 di opposizione e 200 di maggioranza. Allo stato resta il fatto che i gruppi di FdI, Lega, Fi e Noi Moderati hanno presentato complessivamente oltre 600 proposte (285 Fratelli d’Italia, 151 della Lega, 136 da Forza Italia, 45 i Centristi). Le opposizioni sono sul piede di guerra. “Avevamo già pronti più di mille emendamenti – sottolinea il capogruppo di Avs in commissione Bilancio Marco Grimaldi – ma, alla fine, abbiamo deciso di depositarne 200 di merito per non dare alibi alla maggioranza. Certo, chiedono rispetto a noi e poi ne fanno 600 loro: le prassi si rispettano se c’è il rispetto delle opposizioni e dei regolamenti”. “Tsunami parlamentare” di 772 emendamenti, invece, dal Movimento cinque stelle che promette battaglia “per invertirne radicalmente la rotta della manovra in favore di persone in difficoltà e per una maggiore equità fiscale”. Dal Terzo Polo ne arrivano, invece, 311. Corposo il pacchetto di proposte di modifica del Pd con quasi mille emendamenti (957). “Meno tasse sul lavoro e salario minimo.
        Quattordicesima pensionistica e Opzione donna. Più soldi per sanità e scuola. Transizione 4.0 e credito d’imposta investimenti Sud. Stop condoni e norme su Pos e contante. Più tasse sugli extraprofitti” sono gli emendamenti Dem riassunti dal responsabile economico Antonio Misiani.    La partita, dunque, per il momento, sembra in salita, complicata anche dai tempi stretti per il dibattito (si va in Aula il 20 dicembre) ma soprattutto dalle esigue risorse a disposizione: il tesoretto di 400 milioni a disposizione per le modifiche parlamentari delle quali una parte da destinare all’opposizione, a partire dal Terzo Polo, quantomeno per provare a garantire alla manovra un percorso meno accidentato.
        Forza Italia insiste sulle proprie battaglie: oltre al Superbonus anche l’innalzamento delle pensioni minime che secondo quanto riferito dalla capogruppo in Senato Licia Ronzulli dovrebbe poter trovare spazio. “Abbiamo bisogno ancora di qualche giorno – spiega sempre Ronzulli – per trovare delle migliorie anche per la decontribuzione delle nuove assunzioni di giovani under 35 che sarà probabilmente spostata da 6mila a 8mila”. Intanto dall’Intergruppo parlamentare della Camera per le Donne, i Diritti e le Pari opportunità, arriva un emendamento bipartisa, siglato da 29 deputate e deputati per potenziare il piano strategico contro la violenza sulle donne. 

  • in

    Minacce social a Giorgia Meloni, identificato l'autore

    E’ stato identificato dalla Polizia l’autore delle minacce alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Su disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa, personale della Polizia Postale e della Digos ha eseguito una perquisizione nei confronti di uomo di 27 anni, disoccupato, residente nella provincia aretusea, indagato per violenza privata aggravata nei confronti del Presidente del Consiglio. Secondo quanto si è appreso la Polizia ha sequestro dispositivi elettronici e, durante la perquisizione informatica, ha avuto conferma che l’account era dell’indagato ed è stato sequestrato. Indagini sono in corso su diverse apparecchiature. Le perquisizioni sono state eseguite dalla polizia postale della Sicilia Orientale e dalla Digos della Questura di Siracusa. 
    L’uomo avrebbe agito in un momento di rabbia per la possibilità di perdere il Reddito di cittadinanza, il sussidio che aveva preso per 18 mesi e che da poco, dopo un’interruzione, era tornato a ricevere. Rosolini, che non risulta abbia avuto contratti di lavoro, in passato è stato denunciato per piccoli reati connessi a sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione eseguita dalla polizia nella sua abitazione il 27enne è apparso sorpreso, come se non pensasse di avere commesso un reato, ma più uno sfogo legato alla rabbia. La polizia postale della Sicilia Orientale gli ha sequestrato un computer e il telefonino, che saranno sottoposti ad analisi, e il suo account.
    Serve un “fronte comune contro chi alimenta un pericolosissimo clima di odio e di violenza” ed è necessario il “massimo impegno perché il confronto politico, pur nella differenza delle posizioni, rimanga sempre saldamente ancorato ai principi di reciproco rispetto”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi esprimendo “vicinanza e solidarietà” alla premier Meloni e alla sua famiglia per le minacce sui social. “Ringrazio la Polizia Postale – aggiunge – che in poche ore è riuscita a individuare l’autore di questo vile gesto. Episodi del genere troveranno una risposta sempre ferma e decisa da parte delle Istituzioni”.
     “Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia”. “Ci vuole la morte di lei e sua figlia”. “Veramente attenta, finiscila co’ sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza senno’ ti ammazzo ma lo capisci?”. Sono alcuni dei messaggi, riportati dall’account Twitter di Fratelli d’Italia, postati oggi da un’utente, che hanno contenuto analogo ad altre minacce social alla premier per le sue politiche sul reddito di cittadinanza. Minacce di morte a lei e alla figlia che il partito, facendo quadrato attorno a Giorgia Meloni, stigmatizza reputandole frutto del clima d’odio fomentato in particolare dai 5 stelle e dal loro leader Giuseppe Conte.

    Indegne minacce apparse sui social contro Giorgia #Meloni e sua figlia. Avanti Presidente, siamo al tuo fianco. pic.twitter.com/xW6dq9gTIc
    — Fratelli d’Italia  (@FratellidItalia) December 6, 2022

    “Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso. Spero che Giuseppe Conte ci pensi un minuto e condanni senza esitazione questi violenti”, twitta infatti a sera inoltrata il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli, la cui voce spicca insieme a quella del sottosegretario all’Attuazione del programma di Governo Giovanbattista Fazzolari, convinto che le gravi minacce siano “prodotto del clima di odio fomentato dalla narrazione falsa di chi sul disagio sociale cerca di lucrare facili consensi”. Il partito respinge sdegnato le gravi minacce e invita tutte le forze politiche ad essere solidali e a fare altrettanto. 

  • in

    La Bocconi saluta Mario Monti, Mattarella: 'La Repubblica gli è riconoscente'

    L’Università Bocconi celebra i 120 anni e saluta il presidente Mario Monti, che cede il testimone al suo vice Andrea Sironi, già rettore dell’Ateneo e presidente di Generali. Alla cerimonia ufficiale hanno parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Ad accoglierli, tra gli altri, la vicesindaca di Milano, Anna Scavuzzo, essendo il primo cittadino Beppe Sala impegnato con la cerimonia dellal consegna degli Ambrogini d’Oro. Presenti il governatore lombardo Attilio Fontana, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’università Anna Maria Bernini, gli ex premier Giuliano Amato e Romano Prodi e il vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera. Tra i politici giunti nell’Arteneo milanese Pier Ferdinando Casini, Massimo D’Alema e Giuliano Amato. La cerimonia è iniziata con il saluto del rettore Francesco Billari.
    “Mario Monti ha rappresentato, e rappresenta, una storia esemplare di scienziato dell’economia; di educatore, come è stato testimoniato dalla studentessa; di statista italiano e internazionale; che ha segnato fortemente, in passaggi delicati, la vita del nostro Paese, del continente e della dimensione internazionale, come hanno ricordato il Presidente von der Leyen, dal direttore Ferruccio De Bortoli, il rettore Billari, il prof. Tabellini, il nuovo presidente prof. Sironi, cui rivolgo gli auguri migliori”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia in onore di Mario Monti nell’aula magna della Bocconi. “Il contributo culturale, scientifico, di ricerca di Mario Monti è così rilevante da indurre la Bocconi a dar vita – come è stato annunciato – a un nuovo istituto internazionale, dedicato all’European Policy-making. Un impegno, quindi, quello del professor Monti, che – aggiunge Mattarella – non verrà meno né presso la Bocconi né, tantomeno, a sostegno delle istituzioni italiane ed europee”.
    “Il segno europeista, del Presidente Monti, ha caratterizzato tutta la sua lezione, da varie sedi. Vorrei dire da varie cattedre, Direttore De Bortoli. La Repubblica, gli è riconoscente. E si ritrova, nella decisione, del mio predecessore – il Presidente Napolitano – di nominarlo Senatore a vita. Auguri, caro Professore”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiudendo il suo intervento alla cerimonia in omaggio dell’ex premier nell’aula magna dell’Università Bocconi.
    “Ho desiderato invitare in questa circostanza le persone che nella mia vita sono state responsabili di avermi mandato in Europa: aveva accettato di essere con noi oggi Silvio Berlusconi che nel suo primo governo mi nominò commissario europeo. Purtroppo non era in grado di venire questa mattina, lo ringrazio comunque moltissimo di aver accettato e faccio a lui e alla sua salute tutti gli auguri”. Lo ha detto il presidente uscente dell’Università Bocconi Mario Monti, in occasione dell’evento ‘La Bocconi, l’Italia, l’Europa’ nell’aula magna dell’ateneo di via Röntgen a Milano, nel suo saluto alla platea tra cui, in prima fila, è seduto Gianni Letta, segretario del Consiglio dei ministri nei governi Berlusconi. Monti ha poi ringraziato “chi mi ha confermato commissario, il presidente del Consiglio Massimo D’Alema, con il consenso di Romano Prodi a cui devo grande ringraziamento per la fiducia che mi ha dato e per avermi assegnato la funzione più potente e pericolosa tra tutti i commissari”.