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    Meloni, leggi razziali una macchia indelebile per l'Italia

    (ANSA) – ROMA, 13 DIC – “Le leggi razziali del 1938
    rappresentano il punto più basso della storia italiana, una
    vergogna che ha segnato la nostra storia per sempre, come ho
    detto più volte e lo ribadisco. È una macchia indelebile,
    un’infamia che avvenne nel silenzio di troppi”. Così la premier
    Giorgia Meloni, intervenendo all’inaugurazione della lapide
    nella sede dell’Ordine dei giornalisti del Lazio che ricorderà i
    nomi e le storie dei giornalisti romani vittime della
    repressione e della violenza nazifascista.   
    “La sfida nella lotta alla discriminazione e
    all’antisemitismo – ha aggiunto – non è qualcosa per cui
    dobbiamo guardare indietro ma all’oggi. Non è una sfida che
    abbiamo vinto, perché l’antisemitismo riemerge con altre facce e
    strumenti nuovi e diversi. È una battaglia che coinvolge le
    istituzioni, la politica e il governo, e chi racconta la realtà.   
    Il Governo italiano – ha assicurato – è sempre pronto,
    concentrato e attento per combattere ogni forma di
    discriminazione e antisemitismo che rischia ancora di essere
    presente fra noi”. (ANSA).   

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    Qatar: Letta, vicenda scandalosa, danno a nostri ideali

    (ANSA) – ROMA, 13 DIC – “C’è bisogno di una Europa autorevole
    e forte e le notizie delle inchieste che abbiamo ascoltato
    raccontano altro, raccontano qualcosa di scandaloso e
    inaccettabile. Quelle vicende fanno un danno gravissimo all’Ue e
    alla democrazia. E’ un danno a noi, ai nostri ideali. Le
    istituzioni reagiscano in modo inflessibile, la magistratura
    faccia il suo dovere. Quella non è la nostra Europa, è la più
    lontana possibile dai nostri ideali, la nostra Europa è quella
    della purezza degli ideali e del coraggio di David Sassoli”. Lo
    ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, intervenendo alla
    Camera. (ANSA).   

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    Lombardia: Majorino, un suicidio sostenere Moratti

    (ANSA) – MILANO, 13 DIC – “Anche i sondaggi lo dimostrano.   
    Qualora avessimo deciso di sostenere Moratti avremmo compiuto il
    suicidio perfetto: perdere da Fontana appoggiando Moratti”. Lo
    ha detto Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra in
    Lombardia, intervistato su Radio24.   
    Se il Pd avesse appoggiato Moratti “gran parte del nostro
    elettorato non ci avrebbe seguito e lo avrei capito bene – ha
    osservato – E’ difficile cambiare le cose sostenendo chi ha
    creato le cose che vuole cambiare”.   
    “Moratti è un’autorevole figura del centrodestra – ha aggiunto
    Majorino – ha una storia tutta impiantata lì e ha una lista a
    sostegno fatta da ex di Fdi e da leghisti anche più radicali di
    Salvini”.   
    Secondo l’europarlamentare Pd, “Moratti rappresenta una
    frattura nel centrodestra – ha spiegato – e trovo buffo
    rappresentarla come una frattura nel centrosinistra. Lei ha
    smesso di andare d’accordo con Fontana quando ha capito che
    Meloni e Salvini non la candidavano”. (ANSA).   

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    Il Senato approva il Dl Rave con 92 sì e 75 no

    (ANSA) – ROMA, 13 DIC – L’Aula del Senato approva il
    cosiddetto decreto rave con 92 sì, 75 no e un astenuto. Il
    testo, che contiene anche norme che riformano l’ergastolo
    ostativo e gli obblighi vaccinali, passa ora alla Camera.   
    (ANSA).   

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    Crosetto: 'Gli aiuti militari all'Ucraina finiranno con un tavolo pace'

    “Gli aiuti militari finiranno quando ci sarà un tavolo di pace” e su questo l’attuale governo non sta facendo altro che “ribadire” la linea di quello precedente. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nelle comunicazioni in aula al Senato sulla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina, chiarisce che in un eventuale sesto pacchetto di aiuti militari, sulla base di esigenze manifestate, verrà seguita la stessa procedura attuata dall’Esecutivo Draghi: “contenuto del decreto secretato e passaggio con il Copasir”.     “Tutti all’interno e al di fuori di quest’aula siamo per la pace e ripudiamo la guerra come strumento di offesa, tutti nessuno escluso”, ribadisce Crosetto al Senato, che chiarisce: “non voglio nascondere al Parlamento che quello che abbiamo fatto e stiamo facendo, pur non comportando oneri diretti e immediati nel lungo periodo, potrebbe incidere sulle nostre capacità”.     Per il ministro “non esiste altra possibilità che supportare l’Ucraina affinché possa difendersi e costruire le condizioni per un tavolo di pace nel quale non sia l’invasore a dettare le condizioni”. E se “per Putin questa guerra doveva durare cinque giorni”, occupando quel paese, mettendo un governo fantoccio e annettendo territori, bisogna “cercare di far capire alla Russia che quel progetto è fallito e per farlo dobbiamo arrivare al tavolo di pace. Non ci sono molte le alternative, rispetto a quello che adesso stiamo facendo, per arrivare al tavolo di pace”. Su questo per Crosetto “è necessaria una figura solida e autorevole per avviare un processo di pace solido e definitivo, mi auguro che tale ruolo possa essere assunto dall’Ue perché, nonostante le iniziative sanzionatorie e il finanziamento degli aiuti militari a Kiev, detiene un peso internazionale e una conoscenza degli attori in campo tale da potersi comporre per ricoprire questo fondamentale ruolo di mediazione”. Ma, avverte il ministro, “anche se arriverà un tavolo di pace, sicuramente i rapporti con la Russia non ritorneranno a breve”. 

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    Mattarella: 'Democrazia seppe difendersi dopo piazza Fontana'

    “Sono trascorsi 53 anni dal feroce attentato che provocò nel cuore di Milano morti e sofferenze, sconvolgendo la coscienza del popolo italiano, con l’intento di minacciare le istituzioni della Repubblica. Avvertiamo il dovere di ricordare, con la stessa intensità di sempre, l’impegno di cui Milano per prima fu interprete e che consentì al Paese intero di sconfiggere le strategie eversive neofasciste e le bande terroristiche di ogni segno che insanguinarono la non breve stagione che seguì alla strage. Fu una delle terribili prove da cui la Repubblica seppe uscire rafforzata nei suoi valori costituzionali e nell’unità del suo popolo.
    L’eccidio nella sede di Piazza Fontana della Banca Nazionale dell’Agricoltura, preceduto da una serie di attentati dinamitardi nei mesi antecedenti, segnò, con il suo disumano bilancio, l’avvio di un tempo tormentato, nel quale le istituzioni della libertà furono poste sotto attacco. La matrice di quella strage tardò a emergere a causa di complicità e colpevoli inadeguatezze ma, nonostante i tentativi di deviazioni, il contesto di aggressione al popolo e alla democrazia è stato chiarito grazie al senso del dovere di donne e uomini, servitori delle istituzioni e alla passione civile degli italiani. La democrazia ha saputo difendersi con i valori e gli strumenti che le sono propri. Gli eversori sono stati sconfitti senza che riuscissero nel loro intento di dividere la società. È stato un dovere anche verso le giovani generazioni. Il bene comune, costruito sui valori, sulle difficoltà, sul dolore, sui sacrifici, è il patrimonio che ne è derivato. Lezione per ogni avversità. In questa giornata rinnovo la più intensa solidarietà ai familiari delle vittime”. E’ il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage di Piazza Fontana.
       

    Recuperate dall’Archivio dell’Ansa le notizie di cosa accadde quel 12 dicembre 1969 © Ansa

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    Piazza Fontana, proteste per Cospito alla commemorazione

    (ANSA) – MILANO, 12 DIC – La commemorazione per i 53 anni
    dalla strage di piazza Fontana a Milano è iniziata tra le
    proteste inscenate in piazza dai centri sociali per Alfredo
    Cospito, l’anarchico incarcerato al 41 bis. Quando il sindaco
    Giuseppe Sala ha preso la parola dopo la deposizione delle
    corone davanti alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, un gruppo
    di giovani lo ha interrotto e ha iniziato a urlare.   
    “Non staremo zitti mentre lo Stato fascista sta per uccidere
    il nostro compagno Alfredo Cospito che è in sciopero della fame
    – hanno gridato -. Per una strage mai avvenuta e senza prove si
    trova al 41 bis. Un regime che deve finire per tutti i detenuti
    che sono rinchiusi e che non non sono tutti mafiosi”.   
    Uno dei familiari dell’associazione dei familiari delle
    vittime di pizza Fontana ha preso la parola per ricordare che
    “noi siamo qua per ricordare i nostri morti che sono morti lì
    dentro in quella banca 53 anni fa. Basta, andate a casa, noi
    siamo qui per ricordare i nostri morti”. Un concetto rafforzato
    dal sindaco Sala che ha ripreso la parola per proseguire con il
    suo intervento.   
    “Io chiedo rispetto, non tanto per me, ma per i parenti dei
    morti – ha ammonito -. Contestate pure me ma non i parenti dei
    morti che hanno vissuto un dolore vero, ben superiore a quello
    che state vivendo in questo momento”. Il gruppo di manifestanti
    dei centri sociali si è poi allontanato e la cerimonia è
    ripresa. (ANSA).   

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    Riforme:Berlusconi,bene autonomia ma equilibrio tra Regioni

    (ANSA) – ROMA, 12 DIC – “Ho avuto una cordiale telefonata con
    il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli. È stata
    l’occasione per ribadire la comune determinazione a realizzare
    le riforme come l’autonomia e il presidenzialismo. Forza Italia
    è sempre stata e continuerà a essere a favore dell’autonomia
    differenziata. Al tempo stesso, dobbiamo mantenere un equilibrio
    tra le legittime ambizioni delle Regioni più ricche d’Italia e
    le esigenze delle altre di mantenere livelli di servizi
    adeguati. Pertanto, è necessario stabilire i livelli essenziali
    delle prestazioni”. Lo scrive sui social il presidente di Forza
    Italia, Silvio Berlusconi. (ANSA).