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    Procede a singhiozzo l'esame della manovra in commissione

    (ANSA) – ROMA, 18 DIC – Si profila una seduta notturna domani
    in commissione Bilancio alla Camera per chiudere l’esame della
    manovra. Come spiegano fonti di maggioranza, regge ancora
    l’intesa per votare il mandato al relatore entro la mezzanotte
    di domani.   
    Intanto la seduta di oggi, iniziata alle 10, prosegue a
    singhiozzo, con due interruzioni per riunire l’ufficio di
    presidenza. Le opposizioni hanno invano chiesto all’unisono di
    anticipare al pomeriggio l’intervento, confermato alle 21.30,
    del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, chiamato a
    illustrare alla commissione il terzo pacchetto di emendamenti
    del governo, atteso in serata.   
    Per i sub-emendamenti a queste proposte di modifica, il
    termine potrebbe essere fissato attorno a mezzogiorno di domani.   
    In mattinata potrebbero però cominciare le votazioni sul resto
    degli emendamenti del governo, già depositati ieri. (ANSA).   

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    Meloni, sul Pos stiamo ancora trattando con la Ue

    (ANSA) – ROMA, 18 DIC – E’ in bilico la misura prevista dalla
    manovra che alza a 60 euro la soglia oltre la quale i
    commercianti sono tenuti ad accettare i pagamenti elettronici.   
    “Resta l’obbligo del Pos? Quello è un obiettivo del Pnrr e
    quindi lo stiamo trattando con la Commissione Ue – ha risposto
    la premier Giorgia Meloni, lasciando Palazzo Madama dopo il
    concerto di Natale -. Se non ci sono i margini ci inventeremo un
    altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni
    bancarie sui piccoli pagamenti”.   
    “La manovra non ha mai una approvazione facile – ha osservato
    ancora la presidente del Consiglio – stiamo facendo tutti il
    nostro lavoro, però penso che abbiamo fatto del nostro meglio,
    nelle condizioni e nei tempi che avevano, per dare al parlamento
    la possibilità di avere i tempi di valutarla. Ricordo che un
    governo che non nasceva nel mese di ottobre ma a febbraio,
    presentò la manovra il 20 novembre. Noi siamo stati molto
    disponibili anche a valutare nel merito le singole proposte che
    arrivavano. E se ne arrivano di buone nessun problema ad
    approfondirle. Se invece l’approccio è pregiudiziale il governo
    deve fare il governo e l’opposizione l’opposizione”. (ANSA).   

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    Fonti di maggioranza, sul Pos soglia eliminata o a 30 euro

    (ANSA) – ROMA, 18 DIC – Annullare la norma inserita in
    manovra o abbassare da 60 a 30 euro la soglia oltre la quale
    scattano le multe per i commercianti che non accettano i
    pagamenti elettronici: queste, secondo fonti di maggioranza, le
    due soluzioni su cui il governo starebbe ragionando sulla
    questione del Pos.   
    Come, spiegano le stesse fonti, è in corso un dialogo fra
    maggioranza e opposizione su alcuni temi, come Opzione donna: in
    caso di accordo la soluzione potrebbe finire in un emendamento
    dei relatori sottoscritto da tutti, o quasi tutti, i gruppi.   
    Intanto “il governo, dopo la forte richiesta del Pd e altri
    partiti, è tornato sui suoi passi sull’emendamento sugli enti
    locali e il Sud”, ha annunciato durante la seduta della
    commissione Bilancio la capogruppo dem alla Camera, Debora
    Serracchiani. “Il governo – ha spiegato – toglierà dal pacchetto
    di emendamenti presentati ieri quelli su Investimenti Sud, sulle
    Zes e sulla modifica della quota premiale del servizio sanitario
    nazionale, che erano uguali a emendamenti del Pd e altri. Sono
    testi che diventeranno emendamenti parlamentari”. (ANSA).   

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    Il concerto di Natale al Senato, presente Giorgia Meloni

     Al via la XXV edizione del Concerto di Natale nell’Aula di Palazzo Madama. L’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, diretta dal Maestro Beatrice Venezi, eseguirà musiche di Giuseppe Verdi, Giuseppe Martucci, Giacomo Puccini e Pietro Mascagni. In programma anche l’Omaggio a Mogol del compositore Salvatore Frega, eseguito per la prima volta.
    Dopo l’inno nazionale e l’inno europeo, il Presidente del Senato Ignazio La Russa prenderà la parola per un breve indirizzo di saluto, alla presenza della premier, Giorgia Meloni.A condurre la diretta dell’evento su Rai1, Milly Carlucci. Come è tradizione, l’intero incasso dei biglietti sarà devoluto in beneficenza. 
    “Grazie di essere qui, soprattutto al premier Giorgia Meloni. Non è con noi ma lo saluto per primo Sergio Matterella a cui va il nostro saluto, il nostro affetto, il nostro orgoglio di averlo come Presidente della Repubblica”. Lo afferma il presidente del Senato, Ignazio La Russa prima del tradizionale Concerto nell’aula del Senato, alla presenza della premier, Giorgia Meloni. “E’ un omaggio alle famiglie e – aggiunge La Russa – lo estendiamo a tutti quelli che soffrono, dall’Iran all’Ucraina, che sia un Santo Natale, che porti pace e concordia”.

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    Curava manifestanti in Iran, 'dottoressa torturata a morte'

    È il corpo martoriato di Aida Rostami, una dottoressa di 36 anni che nelle ultime settimane ha curato a Teheran i manifestanti feriti, a parlare e a raccontare la sua verità. Un corpo dilaniato che porta i segni delle torture inflitte, in uno stato che smentisce senza alcun dubbio l’ipotesi dell’incidente stradale accreditata invece dalle autorità iraniane, come già accaduto per altri casi simili. Si inorridisce a leggere i racconti degli attivisti – pubblicati dal sito IranWire – che parlano di un corpo offeso, con le mani fratturate, la metà destra del viso schiacciata e l’occhio sinistro con diversi punti di sutura, il tutto per un impatto “con un oggetto duro”.
    La notizia della morte della donna, scomparsa a inizio settimana e poi restituita senza vita alla famiglia, sta destando sconcerto e shock, mentre sullo sfondo dilagano le proteste, innescate dalla morte tre mesi fa di Mahsa Amini nelle mani della polizia morale. In un Iran scosso e diviso dalle manifestazioni di piazza, non si placa neanche l’ondata di arresti, migliaia da quando sono iniziate le rivolte, e sale ad almeno 469 morti il bilancio delle vittime secondo l’ong con sede in Norvegia Iran Human Rights. Undici i manifestanti condannati a morte, due quelli già giustiziati.
    Ultimo in ordine di tempo è l’arresto dell’avvocato delle giornaliste Nilufar Hamedi e Elaheh Mohammadi a loro volta agli arresti, con l’accusa, tra l’altro, di propaganda contro il sistema dopo la pubblicazione di reportage e foto sulla morte di Mahsa. Mohammadali Kamfiruzi, questo il nome del legale, prima del fermo, aveva denunciato il fatto che non aveva potuto incontrare le sue assistite né avere accesso ai loro dossier giudiziari, puntando così il dito contro un approccio giudiziario che ha definito illegale e in violazione dei diritti basici delle due donne. In manette anche la nota attrice Taraneh Alidousti che aveva pubblicato delle immagini che la ritraevano senza il velo hijab e nei suoi post sui social media aveva sostenuto le proteste.
    Ma non è solo per le strade della grandi città o negli atenei che si respira un clima di forte tensione. Nel penitenziario di Karaj, nella provincia di Alborz a ovest di Teheran, sono stati segnalati disordini e scontri, in particolare nelle celle 2, 3 e 4 dove i prigionieri hanno protestato contro la possibile esecuzione di un gruppo di detenuti e hanno gridato slogan come “Abbasso Khamenei”. Resoconti pubblicati sui social media hanno riferito poi del trasferimento in celle di isolamento di un gruppo di manifestanti incarcerati nella sezione politica della prigione di Rajaishahr, innescando i timori che possano essere impiccati. Tra loro un attivista di nome Saeed Eghbali che oggi ha iniziato lo sciopero della fame.
    Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è tornato a condannare “fermamente la repressione indegna in Iran e la pena di morte per giovani che si limitano a manifestare”, ribadendo che “appena si sarà accreditato, convocherà il nuovo ambasciatore dell’Iran” per manifestargli “l’indignazione per quello che sta accadendo”.    

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    È ancora scontro tra Nordio e le toghe. L'Anm: 'Attacco a freddo'

    Per il Guardasigilli sono uno strumento e non una prova, come dimostra l’inchiesta di Bruxelles, e saranno oggetto di una spending review. Per l’Anm proprio il cosiddetto Qatargate smentisce l’ordine delle priorità sulla giustizia. È ancora scontro a distanza tra il ministro Carlo Nordio e le toghe sulle intercettazioni, ma anche sulle riforme a più lungo termine. “Non c’è nulla di liberale nelle riforme costituzionali che il ministro Nordio sta annunciando”, punge il presidente dell’Associazione magistrati Giuseppe Santalucia, e quello sulle intercettazioni è un “attacco a freddo”.
    Mentre a Roma è riunito il Comitato direttivo centrale, il parlamentino che rappresenta tutte le anime all’interno dell’Anm, il ministro è a Venezia, dove ha incontrato gli avvocati del Nord Est, ed è tornato a prefigurare un nuovo intervento sulle intercettazioni. Nordio cita una delle sue ultime inchieste da procuratore aggiunto proprio nel capoluogo veneto: “Bruxelles sta dimostrando quello che avevamo fatto con il Mose, che è l’ultima inchiesta che ho coordinato. Le intercettazioni devono essere solo uno strumento per la ricerca della prova e non la prova in sé”, invece “purtroppo in Italia se ne è fatto un uso strumentale, come evidenza in sé, e un processo penale basato solo su intercettazioni, è un processo destinato a fallire”.
    Come ha già assicurato illustrando in parlamento le sue linee programmatiche, “per quanto riguarda i reati di terrorismo e mafia sulle intercettazioni non si tocca nulla”, mentre “per gli altri va fatta una spending review”. Un ragionamento che l’Anm rovescia, ritenendo dimostrato che si tratta di uno strumento imprescindibile. E ponendo a Nordio una questione di metodo. I magistrati tornano a chiedere, prima di avanzare qualunque ipotesi, un bilancio delle due riforme, quelle dei ministri Orlando e Bonafede, per verificare se effettivamente ci siano distorsioni.
    “Non credo che ci siano stati casi che segnano una lacuna nella normativa”, ha detto il leader dell’Anm, ma nonostante questo il ministro Nordio ha “ripreso un vecchio tema”. “Credo che la cronaca di oggi – e penso a quello che sta succedendo in Belgio, con un’indagine che si è giovata fortemente delle intercettazioni – si sia incaricata di smentire l’ordine delle priorità del ministro”. Dall’inchiesta in Belgio per corruzione che coinvolge parlamentari europei ed ex, secondo Santalucia arriva una “lezione di stile”: “Nessun appello all’immunità, una forte collaborazione istituzionale” che “vorremmo potesse segnare nel quotidiano anche in Italia”.

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    Fdi compie 10 anni, Meloni:'Guardo il Pil, non i sondaggi. Sui migranti abbiamo alzato la testa. Screzi con Macron? non siamo alle elementari'

    Un successo di numeri, di organizzazione e di partecipazione: 10mila presenze con oltre 300 volontari per “10 anni di amore per l’Italia”, la manifestazione di Fratelli d’Italia organizzata per festeggiare i 10 anni di vita, in attesa del pienone per la grande conclusione  con l’intervista al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.

    “Questa è una festa che guarda al futuro e dove possiamo tirare le somme di quello che abbiamo costruito in questi anni, soprattutto per non dimenticarci da dove veniamo, perché il governo è sempre una cosa rischiosa da questo punto di vita. Però è la sfida che decide se tu sei veramente all’altezza del compito, se riesci a fare quello che avevi promesso, se riesci a non perderti, se riesci a non cambiare, se riesci a non montarti la testa e ad essere esattamente la persona, la realtà e le idee che i cittadini volevano al governo della nazione. Ovviamente è anche una sfida per Fdi che oggi può davvero diventare il grande partito conservatore italiano su cui abbiamo lavorato. Da questo punto di vista il governo dimostra sia che una classe dirigente c’era, ma anche che non c’era difficoltà ad aprire a personalità non politiche della nostra area culturale che avrebbero potuto dare un contributo. Poi quando governi certi racconti interessati che sono stati fatti su chi saresti, molto diversi da ciò che sei davvero, diventano più difficili. Io credo che questa sia la ragione per la quale sta salendo il consenso per Fdi, perchè tanti guardavano a noi con interesse ed erano spaventati perché veniva fatto su di noi un racconto che era irreale. Oggi la realtà viene fuori e spero che quei sondaggi continuino a crescere per questo. spero di poter convincere altre persone che non eravamo quello che i nostri avversari politici raccontavano in giro”. Così la Presidente del consiglio Giorgia Meloni al suo arrivo a piazza del Popolo per il decennale di Fdi.

    FdI, Meloni: ‘Questi 10 anni sono una scommessa vinta’

    “Oggi ci sono stati i funerali solenni di Fabio Antonio Altruda, un pilota Eurofighter caduto in fase di atterraggio del suo volo. Io ho parlato con la mamma e il papà. La mamma mi ha molto commosso, mi ha detto: ‘Guardi, sarò forte come lei'”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, sul palco della festa del decennale di FdI a Roma, prima di iniziare l’intervista con Roberto Inciocchi di SkyTg24: “A questa famiglia mandiamo le condoglianze del governo italiano e di questa piazza, per Fabio, un ragazzo straordinario che si batteva per questa nazione e la bandiera tricolore che noi faremo sventolare alta”.
    “Politicamente farò tutto quello che devo fare, non guardo al consenso, ai sondaggi ma alla curva del Pil, dell’occupazione, della ricchezza, di quanti figli si fanno. Quando fra cento anni morirò vorrò essere sicuro di aver fatto quello che dovevo per migliorare questa nazione. Questo mi basta”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, sul palco della festa del decennale di FdI a Roma.
    “Con Berlusconi e Salvini i rapporti sono ottimi. Sono molto contenta di questa maggioranza, molto orgogliosa di questo Consiglio dei ministri, del clima che c’è e riflette quello fra i partiti della coalizione”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, sul palco della festa del decennale di FdI a Roma. “Abbiamo stravolto i pronostici sulla tenuta di FdI, confido che faremo lo stesso sulla durata del governo” ha affermato Giorgia Meloni. “Gli alleati mi stanno aiutando molto, c’è un ottimo clima in Cdm. Sono molto soddisfatta della manovra, soprattutto alle condizioni date. Qualcuno avrebbe rimandato le scelte politiche al prossimo anno. Invece noi abbiamo presentato misure politiche” ha precisato la premier.
    Sul tema dei migranti la premier sottolinea che questo tema è all’ordine del giorno in Europa perchè l’Italia lo ha posto. “L’Italia ha smesso di accettare supinamente qualcosa di inaccettabile e ha alzato la testa: il risultato è che si parlerà del problema”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni intervenendo alla festa per il decennale di FdI, sul tema dei migranti. “Ora partiamo dalla difesa del nostro interesse nazionale”. “Come è andata con la Francia? L’Italia pone il problema in Europa, che come noi stiamo gestendo la questione migratoria è un errore. Mi fa sorridere come certa stampa racconta la vicenda: ma con Macron Meloni si è vista, si è parlata? Non stiamo alle elementari. I rapporti sono meno personali e più politici. Italia e Francia difendono gli interessi nazionali consapevoli che poi si deve trovare una soluzione”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, sul palco della festa del decennale di FdI a Roma.”Questa nostra capacità di dialogare con tutti ci rende centrali e di contare di più: non c’è l’Europa di serie A e di serie B”.”
    E’ finita l’Italia che si accanisce sulle persone perbene. Qui le regole devono valere per tutti”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni intervenendo alla festa per il decennale di FdI, parlando del dl sui rave party.  “Non mi sono pentita di niente di quanto ho fatto in questi due mesi. Faccio esattamente quello che penso sia giusto fare. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, sul palco della festa del decennale di FdI a Roma.

    Agenzia ANSA

    Neppure sostegno a governi diversi ci ha diviso. ‘Oggi tocca a Giorgia con pieno merito guidare la coalizione’ (ANSA)

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    Pd in piazza contro la Manovra, Letta: 'Governo ci ascolti su salari e donne'

    “Abbiamo davanti un percorso lungo, complicato, un percorso in cui dobbiamo rinnovarci attraverso il congresso”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo alla manifestazione del Pd in piazza Ss.Apostoli a Roma.”Tutti insieme saremo in grado di vincere le prossime elezioni” ha aggiunto “saremo in grado di svelare gli inganni di questa destra”, ha tra l’altro aggiunto.

    Pd, manifestazione a Roma contro la Manovra. L’intervento di Letta

    “Noi ora passiamo il testimone di un partito fatto di gente perbene, non accetteremo mai tutta la sporcizia che ci sta cadendo addosso con questo scandalo” lo ha detto il segretario del pd Enrico Letta dal palco della manifestazione Dem contro la manovra.” Noi siamo parte lesa – ha aggiunto- abbiamo chiesto una commissione di inchiesta e chiederemo che chi ha sbagliato paghi il conto”. 
    “Noi stiamo lavorando perché questa manovra sia meno peggio. Da questo palco faccio un appello al governo perché se non vuole accogliere tutte le nostre proposte, almeno accolga quelle essenziali, su opzione donna e sul salario minimo” ha detto il segretario del Pd dal palco della manifestazione contro la manovra.
    “Dobbiamo ripartire dalle cose, dai beni pubblici essenziali,innanzitutto la sanità, dobbiamo evitare che passino quei tagli che il governo ha messo in campo”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta intervenendo alla manifestazione del Pd in piazza Santi Apostoli.