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    Il Papa incontra la Cgil: 'Troppi morti sul lavoro, sconfitta per la società'

    Ci sono ancora troppi morti sul lavoro, ed ogni morte sul lavoro è una sconfitta per l’intera società. Il Papa incontra dirigenti e delegati della Cgil e sottolinea che ‘non c’è sindacato senza lavoratori e non ci sono lavoratori liberi senza sindacato’.
    “Ci sono ancora troppi morti, mutilati e feriti nei luoghi di lavoro! Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per l’intera società. Più che contarli al termine di ogni anno, dovremmo ricordare i loro nomi, perché sono persone e non numeri”, dice Francesco, che sollecita a non permettere “che  si mettano sullo stesso piano il profitto e la persona! L’idolatria del denaro tende a calpestare tutto e tutti e non custodisce le differenze. Si tratta di formarsi ad avere a cuore la vita dei dipendenti e di educarsi a prendere sul serio le normative di sicurezza: solo una saggia alleanza può prevenire gli ‘incidenti’, tragedie per le famiglie e le comunità”.
    “Il lavoro, inteso come realizzazione e dignità della persona – ha detto da parte sua il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini -, è stato svalorizzato dall’attuale modello economico e sociale tanto che si è poveri anche lavorando. C’è ancora troppo lavoro precario, caporalato, lavoro nero, sfruttamento ed una disoccupazione che cresce per giovani e donne, in particolare nel Mezzogiorno”. Il leader sindacale ha sottolineato che “si continua a morire sul lavoro. Sono più di mille le persone morte quest’anno”. Dunque, bisogna “rimettere al centro il lavoro per costruire un nuovo modello sociale ed economico”.
     “Il lavoro, inteso come realizzazione e dignità della persona, è stato svalorizzato dall’attuale modello economico e sociale tanto che si è poveri anche lavorando. C’è ancora troppo lavoro precario, caporalato, lavoro nero, sfruttamento ed una disoccupazione che cresce per giovani e donne, in particolare nel Mezzogiorno” ha aggiunto Landini sottolineando anche che “si continua a morire sul lavoro. Sono più di mille le persone morte quest’anno’. Dunque, bisogna “rimettere al centro il lavoro per costruire un nuovo modello sociale ed economico”.
    Il Papa ha spiegato che “la cultura dello scarto s’è insinuata nelle pieghe dei rapporti economici e ha invaso anche il mondo del lavoro. Lo si riscontra ad esempio là dove la dignità umana viene calpestata dalle discriminazioni di genere – perché una donna deve guadagnare meno di un uomo? -; lo si vede nel precariato giovanile – perché si devono ritardare le scelte di vita a causa d’una precarietà cronica? -; o ancora nella cultura dell’esubero; e perché i lavori più usuranti sono ancora così poco tutelati? Troppe persone soffrono per la mancanza di lavoro o per un lavoro non dignitoso: i loro volti meritano l’ascolto e l’impegno sindacale”.
    “Non c’è sindacato senza lavoratori e non ci sono lavoratori liberi senza sindacato”, dice papa Francesco durante l’udienza nell’Aula Paolo VI ai dirigenti e delegati della Cgil, guidati dal segretario generale Maurizio Landini (“bravo quel ragazzo!”, lo ha definito Bergoglio dopo l’indirizzo di saluto del segretario). “Il lavoro costruisce la società – ha sottolineato il Pontefice -. Esso è un’esperienza primaria di cittadinanza, in cui trova forma una comunità di destino, frutto dell’impegno e dei talenti di ciascuno”.
    Una preoccupazione del Papa è “lo sfruttamento delle persone, come se fossero macchine da prestazione. Ci sono forme violente, come il caporalato e la schiavitù dei braccianti in agricoltura o nei cantieri edili e in altri luoghi di lavoro, la costrizione a turni massacranti, il gioco al ribasso nei contratti, il disprezzo della maternità, il conflitto tra lavoro e famiglia. Quante contraddizioni e quante guerre tra poveri si consumano intorno al lavoro! Negli ultimi anni sono aumentati i cosiddetti ‘lavoratori poveri’: persone che, pur avendo un lavoro, non riescono a mantenere le loro famiglie e a dare speranza per il futuro”.
    Il sindacato, ha detto Francesco all’udienza in Sala Nervi ai dirigenti e delegato della Cgil, “è chiamato ad essere voce di chi non ha voce. Voi dovete fare rumore per dare voce a chi non ha voce!”. In particolare, “vi raccomando l’attenzione per i giovani, spesso costretti a contratti precari, inadeguati e schiavizzanti. Vi ringrazio per ogni iniziativa che favorisce politiche attive del lavoro e tutela la dignità delle persone”. Inoltre, “in questi anni di pandemia è cresciuto il numero di coloro che presentano le dimissioni dal lavoro. Giovani e meno giovani sono insoddisfatti della loro professione, del clima che si respira negli ambienti lavorativi, delle forme contrattuali, e preferiscono rassegnare le dimissioni. Si mettono in cerca di altre opportunità”. “Questo fenomeno non dice disimpegno – ha aggiunto il Pontefice -, ma la necessità di umanizzare il lavoro. Anche in questo caso, il sindacato può fare opera di prevenzione, puntando alla qualità del lavoro e accompagnando le persone verso una ricollocazione più confacente al talento di ciascuno”.
    “Noi vogliamo essere un sindacato di strada per affermare i diritti della persona nei luoghi di lavoro e nel territorio”, ha detto il segretario generale della Cgil. Circa cinquemila i delegati e i dirigenti della Cgil ricevuti dal Santo Padre nella sala Nervi. “Le rivolgo il saluto della Cgil, una organizzazione sindacale di donne e uomini, laica, programmatica, democratica, plurietnica, nata alla fine dell’800 e che oggi conta 5 milioni di iscritti”, afferma Landini ringraziando “di cuore” il Papa “di aver accettato di incontrarci”.

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    Letta, la maggioranza crollerà, il Pd si faccia trovare pronto

    (ANSA) – ROMA, 19 DIC – “Per senso del dovere porto avanti il
    mio compito fino al 19 febbraio. Un partito per essere vincente
    deve essere diverso da come l’ho vissuto io, in cui la parte
    interna del dibattito è stata preponderante rispetto alla
    comunicazione esterna. Lo dico perché dobbiamo porci il tema di
    essere pronti quando questa maggioranza si dissolverà, e sono
    convinto che avverrà viste le contraddizioni. Allora, noi
    dovremo essere pronti ed essere i più bravi a farci portatori
    delle istanze che emergono dalla società”. Lo ha detto il
    segretario del Pd Enrico Letta intervenendo al convegno degli ex
    Ppi all’istituto Sturzo (ANSA).   

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    Su manovra ripresa lavori alle 18.30, opposizioni protestano

    (ANSA) – ROMA, 19 DIC – Opposizioni all’attacco dopo che
    l’ufficio di presidenza della commissione Bilancio ha stabilito
    la ripresa dei lavori sulla manovra alle 18.30. Il
    centrosinistra proponeva di riprendere alle 14 ma – secondo
    quanto riferito – ha prevalso la linea della maggioranza. “Usano
    i tempi della commissione per farsi i fatti loro”, attacca
    Debora Serracchiani. “Il presidente non svolge un ruolo di
    garanzia”, dice Ubaldo Pagano, capogruppo del Pd in commissione.   
    “La verità è che la manovra non è pronta”, sottolinea Marco
    Grimaldi di Avs (ANSA).   

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    In manovra opzione donna al momento non cambia

    (ANSA) – ROMA, 19 DIC – Opzione donna, così come formulata
    nella manovra, per ora non cambia. Negli emendamenti del governo
    non compare infatti alcuna modifica della misura. Che quindi al
    momento prevede per il 2023 la possibilità dell’anticipo
    pensionistico con un’età di 60 anni, che può essere ridotta di
    un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni, ma
    limitatamente a tre categorie specifiche di lavoratrici:
    caregiver, invalide almeno al 74% licenziate o dipendenti da
    aziende con tavolo di crisi. Il Pd insiste però per tornare alla
    versione attualmente in vigore, senza vincoli legati ai figli e
    valida dunque per tutte le donne. (ANSA).   

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    Mattarella asintomatico ma ancora positivo al Covid

    (ANSA) – ROMA, 19 DIC – Il Presidente della Repubblica,
    Sergio Mattarella, pur in assenza di sintomi, è tuttora positivo
    al Covid. Pertanto viene annullata la cerimonia di scambio degli
    auguri con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze
    politiche e della società civile, prevista per domani, nonché la
    sua partecipazione alla Conferenza degli Ambasciatori italiani
    al Ministero degli Affari Esteri, prevista per mercoledì (ANSA).   

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    Giorgetti: 'Via la norma sul Pos, valutare forme di ristoro'

    “Il ritardo per la presentazione del maxiemendamento, che peraltro in parte è stato presentato adesso, è dovuta al fatto che gli uffici del Mef erano pronti questo pomeriggio con il maxiemendamento ma la presidenza della Camera ha chiesto di evitare, dopo aver manifestato l’indisponibilità a considerare ammissibile il maxiemendamento se non spacchettato per omogeneità di matreria. E noi abbiamo ceduto ad un lavoro molto complicato di spacchettamento del maxi per comporre e ricomporre le coperture”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti intervenendo in commissione Bilancio alla Camera sulla manovra.
    Passa da 20 a 25 mila” il tetto del reddito per il taglio del cuneo di un ulteriore punto percentuale, ha spiegato il ministro aggiungendo che negli emendamenti del governo alla manovra c’è “l’innalzamento a 600 euro delle pensioni minime per tutti quelli che hanno 75 anni” ha sottolineato e sempre sulle pensioni ha aggiunto: “Abbiamo previsto la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024, è stata elevata la percentuale della fascia di pensioni da 4 a 5 volte la minima e ridotte conseguentemente quelle a salire per quanto riguarda i redditi”. Sul cuneo “abbiamo fatto uno sforzo per andare da 20 a 25mila”: “sono 500 più di milioni, quindi più della metà dell’intero emendamento è andata a questa unica misura cui teniamo tantissimo
    “È stata ripristinata la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso” ha annunciato anche Giorgetti
    Riguardo al reddito di cittadinanza “le mensilità sono state ridotte da 8 a 7”. Negli emendamenti del governo, inoltre, “è recepita quella che è una volontà emersa in commissione al Senato sul dl quater e recepita qui per motivi di tempo: la possibilità di presentare la cilas per i condomini entro il 31 dicembre 2022 per mantenere il regime di maggior favore al 110%”. 
    “Si è aumentato da seimila e ottomila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a favore di datori di lavoro che assumono dal primo gennaio al 31 dicembre con contratto a tempo indeterminato i beneficiari del Reddito di cittadinanza” ha sempre detto il ministro dell’Economia in commissione Bilancio alla Camera. “Permette di coprire di fatto l’intera platea dei nuovi assunti perché – aggiunge – copre raggiunge dei livelli significativi”.
    Infine, il titolare dell’Economia ha spiegato che “Nell’emendamento che presenterà il governo è prevista l’eliminazione della normativa relativa al Pos. Argomento che rimettiamo alla valutazione della commissione per quanto riguarda eventuali forme, che noi caldeggiamo, di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni”.
    E proprio sul Pos la premier Meloni ha affermato: ‘Se non ci sono i margini ci inventeremo un altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti”.
    In particolare Giorgetti ha spiegato che “sul pos e Opzione donna il governo ha le proprie opinioni, che si scontrano con dati e circostanze di fatto e anche – nel caso di Opzione donna – con un’onerosità sul livello pluriennale significativa. Si tratta di trovare soluzioni compatibili con le raccomandazioni e le normative di riferimento anche in sede europea”
    Giorgetti ha parlato anche dei debiti del mondo del calcio. “La vicenda del calcio, come più volte ribadito, verrà trattata come tutti gli altri debiti di tutte le altre imprese, con stesse condizioni per i debiti fiscali. Per quelli previdenziali il pagamento verrà fatto entro la data definita pena l’avvio delle procedure previste”

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    Manovra: intesa bipartisan, emendamento condiviso sul sud

    Prima intesa politica bipartisan su un emendamento della manovra che riguarda il capitolo Mezzogiorno. Tre proposte presentate dal Pd, una del M5s, una di Forza Italia e una di Italia viva, a quanto si apprende, sono infatti confluite in un emendamento – che a breve sarà depositato in commissione Bilancio alla Camera – dei relatori, sottoscritto dai gruppi di maggioranza e da quelli di opposizione coinvolti, che ricalca l’emendamento presentato ieri dal governo per la proroga di un anno di Investimenti Sud fino alla fine del 2023, con l’aggiunta della previsione dell’accordo con la Conferenza delle Regioni.
    “Dovrebbe arrivare stasera alle 19.30 il terzo pacchetto di emendamenti del governo e alle 21.30 il ministro Giorgetti interverrà in commissione”. Lo ha detto la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, dopo l’ufficio di presidenza della commissione Bilancio che sta esaminando la manovra. In mattinata le opposizioni avevano chiesto che l’intervento di Giorgetti fosse anticipato al pomeriggio. 
    “La manovra non ha mai una approvazione facile: stiamo facendo tutti il nostro lavoro, però penso che abbiamo fatto del nostro meglio, nelle condizioni e nei tempi che avevano, per dare al parlamento la possibilità di avere i tempi di valutarla. Ricordo che il governo che non nasceva nei mesi di ottobre ma a febbraio presentò la manovra il 20 novembre. Noi siamo stati molto disponibili anche a valutare nel merito le singole proposte che arrivavano. E se ne arrivano di buone nessun problema ad approfondirle. Se invece l’approccio è pregiudiziale il governo deve fare il governo e l’opposizione l’opposizione”. Così Giorgia Meloni.
    Resta obbligo del Pos? “Quello è un obiettivo del Pnrr e quindi lo stiamo trattando con la Commissione. Se non ci sono i margini ci inventeremo un altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni lasciando Palazzo Madama dopo il concerto di Natale. Secondo fonti di maggioranza però  si parla  di annullare la norma inserita in manovra o abbassare da 60 a 30 euro la soglia oltre la quale scattano le multe per i commercianti che non accettano i pagamenti elettronici: queste le due soluzioni su cui il governo starebbe ragionando sulla questione del Pos. Intanto, spiegano le stesse fonti, è in corso un dialogo fra maggioranza e opposizione su alcuni temi, come Opzione donna: in caso di accordo la soluzione potrebbe finire in un emendamento dei relatori sottoscritto da tutti, o quasi tutti, i gruppi.
    Spuntano intanto le prime vere novità, dal bonus per l’acquisto di case ‘green’ alle nuove modifiche sugli extraprofitti, fino all’intesa sulle pensioni minime a 600 euro per gli over 75, su cui ha spinto soprattutto Forza Italia.
    Intanto, viene data per fatta e si valuta un’ulteriore stretta al Reddito di cittadinanza, riducendo da 8 a 7 i mesi di sussidio e risparmiando circa 200 milioni. Ma il lavoro in commissione agita le opposizioni, che stigmatizzano l’atteggiamento del governo e ottengono l l’arrivo del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per chiarire la situazione.
    I tanto attesi emendamenti del governo, promessi inizialmente per la mattinata, iniziano ad arrivare solo in serata. Ma riguardano solo due temi, fisco ed enti locali. La parte più “corposa” è rimandata a domenica. Per favorire la ripresa del mercato immobiliare, arriva la detrazione del 50% dell’importo corrisposto per l’Iva per gli acquisti di case ad alta efficienza energetica (in classe A e B) effettuati entro il 31 dicembre 2023.
    Cambia poi la norma sugli extraprofitti. Si riduce la platea, nonostante la tassa finora non abbia dato i risultati sperati: colpirà solo chi ha almeno “il 75% dei ricavi” dalle attività di produzione e vendita di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi. Una mossa con cui “il governo si sta mettendo nei guai da solo tagliando di altri 50 milioni”, avverte il capogruppo in commissione di Avs Marco Grimaldi.
    Piccola retromarcia dell’esecutivo anche sullo ‘stralcio’ delle cartelle fino a 1.000 euro, finito nel mirino dell’Ue: slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo 2023 e potrebbero essere escluse le multe, consentendo ai Comuni di non applicare la norma. “Forse l’Ue non conosce i dati”, per queste cartelle “i costi di riscossione sono più alti di quello che si vuole incamerare”, spiega il viceministro Maurizio Leo, che difende l’intero impianto della tregua fiscale: “nessun condono”, ma c’è da intervenire perché le sanzioni sono a “livello di esproprio”, spiega.
    In manovra entreranno anche due misure stralciate dal dl Aiuti quater: la proroga al 31 dicembre 2022 della Cilas per il superbonus al 110% e la norma ‘salva-sport’, che consente la rateizzazione in 60 rate dei versamenti sospesi per il Covid, a società sportive, federazioni e enti di promozione. Si stringe intanto sul pos, per cui si valuta una riduzione della soglia da cui scattano le multe da 60 a 30-40 euro: “Nelle prossime ore troveremo una soluzione”, assicura il ministro per gli affari europei Raffaele Fitto.
    Mentre una parte della maggioranza spinge per le sette mensilità di Reddito di cittadinanza, la ministra del lavoro Calderone è cauta: “Non vogliamo intervenire con l’accetta”, ma garantire agli occupabili percorsi per il lavoro. Si profila la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2023, per Investimenti Sud, il credito d’imposta sugli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno. L’arrivo degli emendamenti delude però le opposizioni. Sono parziali, limitati ai temi del fisco e degli enti locali, e non sono nemmeno bollinati, attaccano dal Pd al Terzo polo, passando per M5s e Avs, irritati dalla presentazione degli emendamenti sotto forma di “appunti”.
    “La maggioranza sta bloccando i lavori, non produce i pareri, il Governo è al palo. Così si rischia davvero l’esercizio provvisorio”, insorgono dal Terzo Polo. “Nessun rischio”, assicura uno dei relatori, il forzista Roberto Pella, “già abbiamo pagato dazio per quello che è successo a Francoforte…”. “L’opposizione fa ostruzionismo ma un po’ anche noi ci stiamo complicando la vita – allarga le braccia un ministro -. Comunque la manovra la chiudiamo in tempo, dovessimo lavorare a Natale e alla vigilia”.

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    La Russa, il concerto di Natale in Senato dedicato a chi soffre

    (ANSA) – ROMA, 18 DIC – E’ andato in scena nell’Aula di
    Palazzo Madama tradizionale concerto di Natale. “Grazie di
    essere qui, soprattutto al premier Giorgia Meloni. Non è con
    noi, ma lo saluto per primo, Sergio Matterella, a cui va il
    nostro saluto, il nostro affetto, il nostro orgoglio di averlo
    come Presidente della Repubblica”, ha affermato il presidente
    del Senato, Ignazio La Russa, sottolineando che il concerto “è
    un omaggio alle famiglie e lo estendiamo a tutti quelli che
    soffrono, dall’Iran all’Ucraina. Che sia un santo Natale, che
    porti pace e concordia”.   
    L’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, diretta dal Maestro
    Beatrice Venezi, ha eseguito musiche di Giuseppe Verdi, Giuseppe
    Martucci, Giacomo Puccini e Pietro Mascagni. C’è stato anche
    l’Omaggio a Mogol del compositore Salvatore Frega, eseguito per
    la prima volta. “Vorrei salutare Mogol, un mio amico, un poeta.   
    Felice che sia qui”, ha detto La Russa, affidando proprio al
    notissimo autore di testi di canzoni l’onore di suonare una
    campanella per dare il via al concerto. Mogol, nome d’arte di
    Giulio Rapetti, ha accolto l’invito visibilmente emozionato.   
    (ANSA).