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    La premier Meloni a Baghdad dai militari italiani

    La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, è giunta a Baghdad, in Iraq, dove questa mattina è stata accolta dal premier Mohammed Shia Al Sudani con cui ha avuto un colloquio al Palazzo del governo.
    Meloni ha incontrato nella capitale irachena l’ambasciatore italiano Maurizio Greganti e alla base militare Union 3, sede dei Comandi della Missione Nato (NMI) e della Coalizione anti-Daesh (OIR), il comandante della missione, il generale di Corpo d’Armata Giovanni Maria Iannucci, una rappresentanza di militari italiani presenti e il personale del contingente militare italiano in Iraq.
    “Casa vostra vede, vi guarda, è fiera dei vostri sacrifici e vi vuole ringraziare per quei sacrifici, se è vero che il Natale si passa in famiglia e che la patria è una madre, allora una madre non può mancare in momenti come questi”, ha detto la premier incontrando i militari italiani. “Noi siamo consapevoli – ha aggiunto – di quello che le nostre forze armate hanno costruito in questo territorio, siamo consapevoli del fatto che il cammino di un’Italia seria, rispettosa e rispettata, credibile e coraggiosa, è stato lastricato dal sacrificio vostro e di tanti prima di voi. E che quindi a voi dobbiamo la nostra testa alta, il nostro passo sicuro. E allora non si può non fare questo gesto simbolico di essere qui a dire grazie, a dire che per quanto siate quattromila chilometri lontani da casa, non siete lontani da casa. Casa vostra sa, vede e ringrazia e io credo che fosse mio dovere essere qui oggi come altri ministri stanno facendo con altri rappresentanti delle forze armate che sono lontani da casa in giorni come questi”.
    Postando su Twitter la sua foto in aeroporto in partenza per visitare i contingenti italiani in Ungheria, Romania e Bulgaria, intanto, il ministro della Difesa Guido Crosetto si dice “onorato di portare il saluto e il ringraziamento delle Istituzioni e degli italiani ai nostri militari che trascorreranno le Feste di Natale al servizio del Paese, lontani dai loro cari”. 
    In partenza per il Libano, invece, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che sul suo acconto Twitter spiega che andrà “a visitare il nostro contingente in @UNIFIL. Oltre 1.000 uomini a presidio della pace. Un orgoglio per tutta l’Italia”, sottolinea.
    “Sono davvero molto lieta di essere oggi qui in Iraq in quello che rappresenta la mia prima missione bilaterale fuori dall’Europa. L’Iraq è un Paese amico che ha dimostrato ancora una volta di credere nella democrazia con la recente formazione del governo”, ha detto la presidente del Consiglio a margine del colloquio con il primo ministro della Repubblica dell’Iraq, Mohammed Shia al-Sudani. “L’Iraq – ha sottolineato – è una Nazione che ha compiuto importanti passi avanti sul piano della sicurezza e della stabilità politica e che dal nostro punto di vista può guardare con ottimismo alla ricostruzione. L’Italia è da sempre in prima linea nel sostenere l’Iraq a 360 gradi. Lo facciamo anche nel quadro della Coalizione Anti Daesh: perché non vi può essere stabilità e prosperità in Medio Oriente senza un Iraq forte. L’Italia è stata sempre al fianco dell’Iraq nella sua rinascita”. “Le nostre relazioni bilaterali sono intense e hanno radici profonde. Collaboriamo dal punto di vista energetico, industriale e culturale. Dobbiamo ora fare di più e rafforzare il nostro partenariato. Il 2023 deve rappresentare l’anno della svolta delle nostre relazioni bilaterali”, ha concluso.

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    Meloni a Baghdad vede Al Sudani e contingente italiano

    (ANSA) – ROMA, 23 DIC – La presidente del Consiglio Giorgia
    Meloni, secondo quanto si apprende, è giunta a Baghdad, in Iraq,
    dove questa mattina è stata accolta dal premier Mohammed Shia Al
    Sudani con cui ha avuto un colloquio al Palazzo del governo.   
    Meloni ha incontrato nella capitale irachena l’ambasciatore
    italiano Maurizio Greganti e alla base militare Union 3, sede
    dei Comandi della Missione Nato (NMI) e della Coalizione
    anti-Daesh (OIR), il Comandante della Missione Generale D.   
    Giovanni Maria Iannucci, una rappresentanza di militari italiani
    presenti e il personale del contingente militare italiano in
    Iraq. (ANSA).   

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    Meloni: “Non può pagare lo Stato chi aspetta il lavoro dei sogni”

    Lavori “dignitosi ci sono e si trovano”: così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla registrazione di Porta a Porta che andrà in onda questa sera. Si vorrebbe creare “un mondo perfetto dove tutti trovano il lavoro dei loro sogni ma se ti rifiuti di lavorare con lavoro dignitoso perché accetti solo il lavoro dei tuoi sogni non puoi pretendere che ti mantenga lo Stato con le tasse pagate da chi ha accettato un lavoro che spesso non era il lavoro dei sogni”.  
    Nella gestione dei migranti “spesso abbiamo penalizzato i più deboli” e “quelli che accogliamo noi sono banalmente quelli che hanno i soldi da dare agli scafisti, gli altri no. Io non credo che sia un modo intelligente di gestire il problema dei profughi e dei migranti”, ha detto Meloni.
    “Non sono una persona che si spaventa, l’unica cosa che mi spaventa è deludere”, ha detto Meloni sottolineando che in Italia qualsiasi cosa muovi puoi pestare i piedi a qualcuno, il punto è se è gusto o no: se è giusto per me si fa”.   

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    Meloni a dipendenti Chigi: 'Speriamo di lavorare insieme a lungo'

    “Grazie per quello che faremo insieme, speriamo ancora per lungo tempo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un breve discorso di auguri ai dipendenti di Palazzo Chigi, riuniti nel cortile della sede del governo.    Meloni ha ringraziato tutti per la “straordinaria professionalità” e ha rivolto un ringraziamento anche alla preside e agli studenti dell’istituto alberghiero Paolo Baffi di Fiumicino, che hanno allestito il buffet per il brindisi.   

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    Gruppo lavoro Odg-Procura Terni per diritto di cronaca

    (ANSA) – TERNI, 22 DIC – Coordinare e diffondere le
    informazioni attraverso un format, tra l’attività delle forze
    dell’ordine, la Procura e gli organi di informazione:
    l’iniziativa, promossa dalla Procura generale presso la Corte
    d’appello di Perugia e l’Osservatorio regionale
    sull’informazione, è stata avviata nel corso di un vertice
    presso la Procura della Repubblica di Terni.   
    All’incontro hanno preso parte il procuratore capo, Alberto
    Liguori, il questore di Terni, Bruno Failla, i rappresentati
    delle forze dell’ordine, il presidente dell’Ordine dei
    Giornalisti dell’Umbria, Mino Lorusso, e i membri
    dell’Osservatorio regionale.   
    “La Procura di Terni, in fase sperimentale – è detto in un
    comunicato dell’Odg -, darà incarico a un referente interno
    all’ufficio, di raccogliere e segnalare al procuratore le
    notizie di reato provenienti dalla polizia giudiziaria e di
    inoltrarle agli organi di informazione”.   
    “Si tratta – ha sottolineato Liguori – di superare le
    criticità in materia di diritto di cronaca, affidando al
    personale specializzato il compito di mediare tra la
    riservatezza delle indagini, il diritto di cronaca e il
    principio di innocenza”.   
    Il questore Failla ha ricordato che “la Polizia ha in organico
    del personale specializzato in grado di gestire le informazioni,
    a cominciare da quelle che riguardano la sicurezza del
    territorio e che direttamente competono all’attività della
    Questura”.   
    A partire dal prossimo gennaio, presso la Procura di Terni, si
    riunirà un gruppo di lavoro formato da giornalisti,
    rappresentanti della Procura e delle forze dell’ordine, con
    l’obiettivo di individuare le modalità utili a veicolare, con
    tempestività, le informazioni legate alla cronaca locale. “Credo
    sia un ulteriore passo in avanti, dopo l’istituzione a Perugia
    dell’Osservatorio regionale sull’informazione – ha osservato
    Lorusso – per superare le difficoltà introdotte dal decreto
    sulla cosiddetta ‘presunzione d’innocenza’. E’ la dimostrazione
    che il senso di responsabilità e la buona volontà dei singoli
    prevalgono rispetto alla logica di una norma, la cui
    applicazione rigida rischia di penalizzare la sfera dei diritti
    collettivi, senza riuscire a tutelare adeguatamente quelli
    individuali”. (ANSA).   

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    L'addio ad Asor Rosa “militante contro le ingiustizie”

    L’opera, il lavoro dello storico, l’impegno, la militanza, le lotte di Alberto Asor Rosa “non sono mai stati in vista di chissà quale stato futuro. Nascevano dall’intollerabilità per le ingiustizie di questo mondo.
    Rivoluzionario non è chi immagina una soluzione futura delle contraddizioni e le lacerazioni di oggi, ma chi non tollera lo stato di cose presenti”. E’ fra i passaggi del commosso omaggio di Massimo Cacciari all’amico Alberto Asor Rosa scomparso ieri a Roma a 89 anni. Un ritratto del grande studioso, docente e autore, con un percorso anche politico nel Pci, che avviene nell’Università dove Asor Rosa ha insegnato per oltre 40 anni, La Sapienza di Roma. E’ l’aula magna ad ospitare la camera ardente e la cerimonia laica, dove si mescolano solennità ed emozione, passando vicino al feretro, circondato da fiori rossi e bianchi, le corone, fra gli altri di Roma Capitale e della Camera dei Deputati, e con vicino, su un grande schermo, una sua foto. Affetto e ricordi, che uniscono la famiglia dello studioso ad amici, colleghi, ex studenti e autorità, fra i quali il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e l’assessore alla cultura Miguel Gotor, la rettrice de La Sapienza Antonella Polimeni, l’ex premier Massimo D’Alema, la vicepresidente della Camera Anna Ascani, Corrado Augias, Pierluigi Battista, altri esponenti della sinistra come il senatore del Pd Francesco Verducci.
    “Asor Rosa è stato un grande intellettuale italiano, un uomo di cultura, uno studioso, un educatore che ha lasciato un contributo straordinario alla cultura del nostro Paese – sottolinea il sindaco Gualtieri -. Ha saputo sempre intrecciare la sua attività di studioso all’impegno sociale, civile e politico con un straordinaria, fortissima coerenza”. Roma capitale “gli rende omaggio e lo ringrazia per quello che ha fatto per l’università, per la cultura, per il nostro Paese”. La rettrice Antonella Polimeni ne ricorda il percorso alla Sapienza, iniziato da studente 70 anni fa (si laureò con una tesi su Vasco Pratolini, come relatore Natalino Sapegno e come correlatore Giuseppe Ungaretti) e poi continuato da docente e lo definisce “uno dei maestri che hanno dato lustro alla storia del nostro ateneo. Anche in un momento difficile come quello della pandemia ha continuato a scrivere, a fornire stimoli per guardare avanti”.

    Agenzia ANSA

    Critico e politico italiano. Era nato a Roma il 23 settembre del 1933 (ANSA)

    Chi ha avuto “il privilegio di frequentare i suoi corsi non può non ricordare l’autorevolezza della personalità , la finezza delle sue analisi, e un tratto umano ironico e solo apparentemente burbero, distaccato. In realtà è stato un uomo dalle grandi passioni, dalla militanza generosa e dalla polemica caliente, un buon cattivo maestro come amava celiare parlando di se stesso” dice l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor che ha parlato durante la cerimonia in rappresentanza del Campidoglio -. Dall’energia del suo percorso In un tempo difficile come questo vorremmo che i più giovani percepissero un esempio e l’invito a organizzare una nuova forma di saggezza e di lotta”. Per Massimo D’Alema “Asor Rosa rimane non solo un grandissimo protagonista della cultura italiana”, ma anche “un uomo che ha saputo unire all’impegno intellettuale una costante passione civile e politica che ne hanno fatto uno dei protagonisti della storia della sinistra italiana”. Di fronte alle contraddizioni dell’oggi “Alberto – conclude Cacciari – si strappava via la tentazione della tristezza e guardava il mondo con serena ironia e con fiducia che non gli venivano mai meno nemmeno nei momenti più duri del suo personale stato di salute.
    Aveva fiducia nella possibilità di potercela fare se siamo amici, ‘philoi’. Philos significa colui che si appartiene. Se riusciamo a sentire che c’è qualcosa che ci lega ontologicamente, possiamo essere anche capaci di grandi imprese, e grandi opere come quelle che ha fatto Alberto, e come sarebbe quella di cambiare questo Paese”. Tra i ricordi più emozionanti quelli della famiglia, con il nipote dello scrittore, Giovanni Asor Rosa, che rivolgendosi direttamente al nonno, ne condivide aneddoti affettuosi e consigli e di una delle due figlie, Laura: “Forse l’insegnamento più grande che ci ha lasciato è stato quello di sapere sempre e comunque da quale parte della barricata stare”.

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    Tesei, nessun buco in sanità umbra ma mancati rimborsi Covid

    (ANSA) – PERUGIA, 22 DIC – “Non c’è alcun buco della sanità
    umbra. C’ è un mancato rimborso delle spese Covid ed energetiche
    come avviene per tutte le Regioni d’Italia che assomma a circa
    150 milioni di euro. Questa è la realtà”: lo ha sottolineato la
    presidente della Regione Umbria Donatella Tesei a margine della
    conferenza stampa di fine anno.   
    Tesei ha poi parlato di un “disavanzo strutturale che ha
    l’Umbria da anni e ancora prima del Covid e di questa
    amministrazione”. “Naturalmente, proprio a causa dell’impatto
    della pandemia – ha aggiunto – non è stato possibile ancor
    colmarlo. Ma con le misure, la riforma, il nuovo piano sanitario
    regionale, la riorganizzazione e ottimizzazione dei servizi
    porterà da prossimo anno a risultati sicuramente migliori. Già
    dal 2021 mancavano a tutte le Regioni quattro miliardi e 200
    milioni di rimborsi Covid. Oggi abbiamo anche il tema
    dell’impatto su tutte le strutture sanitarie e
    socio-assistenziali del caro energia e dell’inflazione”. (ANSA).