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    I Verdi: “La Lega vuole declassare il lupo da specie protetta”

    “La Lega ha presentato ordine del giorno per declassare il lupo da specie protetta!! Vogliono gli abbattimenti selettivi anche per i lupi. Ora si spiega perché nell’emendamento in finanziaria hanno scritto in modo generico fauna selvatica!!! Vergogna !”. Lo scrive il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli su twitter allegando l’immagine dell’emendamento alla manovra che impegna il governo ad adottare iniziative affinchè il lupo sia declassato da specie ‘protetta prioritaria’ a specie ‘protetta’ nella direzione di un Piano Nazionale di Gestione del Lupo che tuteli la specie ma anche i comparti agrosilvopastorali.  

    Agenzia ANSA

    Respinta la richiesta di stralciare la norma. Per le opposizioni l’emendamento non era ammissibile in manovra. Bonelli: “Irresponsabile”. Federparchi: “Servono specialisti” (ANSA)

       

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    Draghi, non interessato a incarichi, non giudico Meloni 

    “Faccio il nonno. E mi godo il diritto dei nonni di poter scegliere che cosa fare. Anche per questo ho chiarito che non sono interessato a incarichi politici o istituzionali, né in Italia né all’estero”. Così l’ex premier Mario Draghi, in una intervista al Corriere della Sera. “A febbraio 2021 – afferma – la situazione era molto difficile. Tuttavia l’Italia ha mostrato di sapercela fare. Quest’anno cresceremo di quasi il 4%, più di Francia e Germania, dopo i sette trimestri di crescita consecutivi durante il mio governo”. Ora “l’inflazione ha messo le banche centrali davanti a una sfida. Preservare la stabilità dei prezzi è essenziale”. Durante il suo governo “di decisioni difficili ne abbiamo prese molte: penso al green pass e all’obbligo vaccinale. Mi fa piacere vedere oggi che la Corte costituzionale concordi in pieno. Altrettanto difficile è stato scegliere ad aprile di riaprire le scuole. Infine, il sostegno immediato e convinto all’Ucraina”. “Le prospettive di pace – dice ancora Draghi – sono difficili anche se molto è cambiato in quest’ultimo periodo. Ma è soltanto Putin che può porre fine a questi massacri. Abbiamo appoggiato l’Ucraina subito, con convinzione. Ero consapevole dei forti legami passati tra l’Italia e Mosca, ma non potevamo restare impassibili. In Russia probabilmente contavano su una nostra ambiguità, che invece non c’è stata”. Rispetto a Meloni “non spetta a me giudicare il governo, soprattutto non dopo così poco tempo. Meloni ha dimostrato di essere una leader abile e ha avuto un forte mandato elettorale. Occorre stare attenti a che non si crei di nuovo un clima internazionale negativo nei confronti dell’Italia”. La premier, gli viene fatto notare, dice che le ha lasciato un sacco di cose da fare sul Pnrr: “Abbiamo rispettato tutti gli obiettivi dei primi due semestri. Questo è l’unico indicatore da cui dipende l’erogazione dei fondi, che infatti è avvenuta in modo puntuale. Mi avrebbe fatto piacere completare il lavoro che avevamo portato avanti. I rimanenti obiettivi sarebbero certamente stati raggiunti prima della fine di questo semestre. Credo che il governo attuale sia altrettanto impegnato, e non ho motivo di dubitare che raggiungerà tutti gli obiettivi della terza rata”.
    “Se guardo alle sfide raccolte e vinte in soli venti mesi di governo, c’è da sorridere a chi ha detto che me ne volessi andare, spaventato dall’ipotetico abisso di una recessione che fino a oggi non ha trovato riscontro nei dati”. Così l’ex premier Mario Draghi nell’intervista al Corriere della Sera. “Ero stato chiamato a fare, dopo una vita, un mestiere per me nuovo – ha aggiunto – e l’ho fatto al meglio delle mie capacità. Sarei dunque rimasto volentieri per completare il lavoro, se mi fosse stato consentito”.
    L’ex capo della Bce ripercorre poi sul Corriere le fasi che hanno portato alla caduta del suo esecutivo: “Il governo – dice – si poggiava sul consenso di una vasta coalizione, che aveva deciso di mettere da parte le proprie differenze per permettere all’Italia di superare un periodo di emergenza. Non avevo dunque un mio partito o una mia base parlamentare. A un certo punto, la volontà dei partiti di trovare compromessi è venuta meno, anche per l’avvicinarsi della scadenza naturale della legislatura. Con il passare dei mesi – prosegue Draghi – la maggioranza si era andata sfaldando e diversi partiti si andavano dissociando da decisioni già prese in Parlamento o in Cdm”. Alcuni esempi: “Il M5s era sempre più contrario al sostegno militare all’Ucraina, nonostante avesse inizialmente appoggiato questa posizione in Parlamento e nonostante questa fosse la linea concordata con i nostri alleati in sede europea, G7 e Nato. FI e Lega erano contrari ad aspetti di alcune importanti riforme – fisco e concorrenza – a cui era stato dato il via libera in Cdm. Lega e M5s chiedevano inoltre a gran voce uno scostamento di bilancio”. Draghi ricorda poi il momento più complicato, quello dei giorni tra la decisione del M5s di non votare la fiducia al dl Aiuti e il dibattito in Senato: “Le posizioni dei partiti erano ormai inconciliabili. Il centrodestra era disponibile ad andare avanti, purché i ministri 5s uscissero dal governo e fossero sostituiti da loro esponenti. Tuttavia, il Pd non era disponibile a far parte di quello che sarebbe diventato nei fatti un governo di centrodestra. Inoltre avevo chiarito che per me sarebbe stato impossibile guidare un governo di unità nazionale senza il partito di maggioranza relativa in Parlamento, il M5s”.

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    Manovra: Camera, via libera al testo, passa al Senato

    Via libera dell’Aula della Camera alla Manovra. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 197 voti a favore, 129 contrari e due astenuti. Ora la manovra passa al Senato, che la esaminerà dal 27 dicembre.
    Ok della Camera dei deputati alla fiducia al governo sulla manovra: 221, 152 no e 4 astenuti. Ora la lunga nottata per approvare il testo (LA DIRETTA). Poi la finanziaria approderà al Senato per un iter blindato.
    Intorno alle 23:30 l’Aula della Camera ha ultimato l’esame degli articoli della manovra. Sono stati approvati gli emendamenti presentati dal governo alle tabelle. L’Assemblea è quindi passata all’esame dei circa 240 ordini del giorno.
    “È come gli aerei, quando c’è un po’ di turbolenza, l’importante è atterrare”. Le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti raccontano il volo della legge di bilancio, tormentato da imprevisti anche prima di toccare terra.
    L’emendamento per inserire la Carta cultura giovani nei giorni scorsi aveva di fatto escluso i fondi per l’acquisto di Villa Verdi da parte dello Stato, per la cui salvezza un mese fa si era impegnato il ministro Gennaro Sangiuliano. Un errore, una svista, un ripensamento, non è chiaro. Fatto sta che il governo, a ridosso della maratona notturna in Aula, ha inserito la residenza che fu del compositore fra le esigenze indifferibili: così sono stati spostati 20 milioni di euro dal fondo del ministero dell’Economia a quello della Cultura, modificando una delle tabelle allegate al provvedimento da 35 miliardi di euro complessivi. “Una forzatura”, protestano le opposizioni, anche perché su Villa Verdi “era già stato discusso un emendamento in commissione”.
    È l’ultima di varie retromarce e correzioni in corsa. Come per il refuso che eliminava il tetto al contante assieme alla norma sul Pos. O l’emendamento da quasi mezzo miliardo per i Comuni, senza copertura, che dopo i rilievi della Ragioneria di Stato ha costretto a un passaggio supplementare in commissione Bilancio per lo stralcio.

    Agenzia ANSA

    Misure contro il caro energia in primis, ma anche cuneo fiscale, pensioni, giustizia e autonomia oltre a dieci diverse modalità di regolarizzazione nella cosiddetta tregua fiscale. (ANSA)

    “Nelle due notti in commissione non c’era nessuno dei funzionari del Mef e della Ragioneria – la versione del deputato di FdI, Federico Mollicone -: dovevamo mandare delle mail con risposte che arrivavano la mattina dopo. C’è stato un caos amministrativo e non politico”. Accuse respinte al mittente. I tecnici, taglia corto Giorgetti, “hanno lavorato tanto, sono tutti stanchi”.
    L’ultimo pomeriggio lo hanno trascorso sulle ultime due modifiche prima di andare in Aula. Oltre a quella per Villa Verdi, anche una che stanzia 400mila euro (sempre risorse dell’esecutivo) per contrastare la peste suina in Piemonte, su cui in commissione non si era trovato l’accordo politico per usare il fondo parlamentare. La svolta, raccontano le opposizioni, è arrivata per il pressing di Lega e FdI, ed è stata tradotta in due emendamenti del governo alle tabelle, da approvare in Aula dopo la votazione sulla fiducia, che invece si mette solo sul testo della legge.
    Il dibattito finale è stato solo la sintesi di una settimana di tensioni fra maggioranza e opposizioni. Non solo sulle misure, dalla stretta al Reddito di cittadinanza (da cui non scompare l’offerta congrua, perché l’emendamento ad hoc non è stato ben calibrato) alla norma sulla caccia in città, che Avs vuole impugnare in Europa. Ma anche sui metodi: il Pd ha occupato la presidenza della commissione alla prima seduta disertata dalla maggioranza, il Terzo polo ha abbandonato i lavori nella fase finale, e il M5s ha protestato ieri con un presidio in Aula a fine lavori.
    Giorgia Meloni ritiene ampiamente superato il primo esame. “È una manovra in un momento difficile, non fa miracoli ma aiuta tante persone”, nota il vicepremier Matteo Salvini. “FI – sottolinea il capogruppo Alessandro Cattaneo – ha dato un contributo decisivo”, ad esempio su pensioni minime e decontribuzione fino a 8mila euro per i giovani assunti stabilmente. Il voto contrario del Pd è accompagnato dalla convinzione che “non sia una manovra coraggiosa ma vigliacca”. Per il leader M5s Giuseppe Conte lo slogan della maggioranza “conteneva un errore: non ‘siamo pronti’ ma ‘siamo proni'”. Avs, stigmatizzando le “12 sanatorie”, promette il ricorso all’Ue contro la norma sulla caccia, denunciando l’ordine del giorno con cui la Lega chiede di “declassare il lupo da specie protetta”. E dal Terzo polo Luigi Marattin parla di “un livello di approssimazione e incapacità mai visto”. In alcune manovre del passato, si fa notare nella maggioranza, ci sono stati più stralci e correzioni chiesti dalla Ragioneria, ed è in linea con i precedenti anche la prima approvazione alla vigilia di Natale. Il Senato dovrà completare la seconda prima di capodanno.

    Manovra, Conte: ‘Legge dannosa per Paese che porta verso recessione’

    Serracchiani: no a legge ingiusta e dall’orizzonte corto “Questa manovra ingiusta e dall’orizzonte corto, non avrà il nostro voto favorevole, a questo governo sordo e chiuso non daremo la nostra fiducia”. Così la capogruppo del Pd, Debora Serracchiani, nella dichiarazione di voto sulla fiducia alla legge di bilancio. “Nella narrazione con cui avete accompagnato la vostra prima legge di bilancio – ha attaccato Serracchiani – dite che si tratta di una manovra coraggiosa, noi pensiamo che non sia così: pensiamo sia una manovra vigliacca. Una manovra coraggiosa avrebbe richiesto un reale e corposo taglio del costo del lavoro” invece “avete dato un aiuto consistente agli evasori, avete fatto un attacco ai poveri”. “Dicevate di essere pronti – ha concluso – ma eravate pronti a niente e disposti a tutto pur di tenere insieme una maggioranza divisa, pasticciona e litigiosa. Cambiate rotta prima che sia troppo tardi”, ha tra l’altro detto.
    Conte: voto contrario, è Schiavismo 2.0. “State creando le permesse di un grande disastro sociale e state compromettendo la coesione sociale, che è il tessuto connettivo della nostra società”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte intervenendo in Aula alla Camera e annunciando il voto contrario alla fiducia sulla manovra. “Lo smantellamento del reddito di cittadinanza, unito all’indifferenza per le buste paga e il ricorso massiccio ai voucher significa che avete una visione distorta del mercato del lavoro. La riassumo in un concetto: Schiavismo 2.0”.
    Ci sono due errori in altrettante tabelle allegate alla manovra, sulla quale la Camera è chiamata a votare questa sera la fiducia. A quanto si apprende, il governo ha già presentato due emendamenti per le nuove correzioni. Le tabelle – insieme ai due emendamenti – verranno votate dopo la fiducia – che riguarda solo il testo della legge di bilancio – prima degli ordini del giorno. Secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari sarebbe stata innovata la prassi secondo la quale si comincia con il votare la prima sezione e poi la seconda.
    Decontribuzione a 8mila euro per donne e giovani. La soglia massima per l’esonero contributivo totale viene innalzata da 6 a 8mila euro per chi assume donne svantaggiate, giovani under36 e percettori del Reddito di cittadinanza. E’ quanto prevedono le modifiche alla manovra introdotte in commissione Bilancio alla Camera.
    “Nella manovra non è entrata la sospensione del payback sui dispositivi medici ma il governo si è impegnato ad aprire un tavolo per affrontare il tema in tempi brevissimi”. Lo sottolinea la capigruppo di FdI in commissione Bilancio Ylenja Lucaselli a proposito della misura e spiegando che proporrà un ordine del giorno in materia. Attualmente è posto a carico delle aziende produttrici il 50% della spesa in eccesso effettuata dalle Regioni rispetto al tetto del 4,4% della spesa pubblica previsto per i dispositivi medici.
    Alla Calabria vanno 440 milioni di euro, spalmati su quattro anni, per prevenire e mitigare il rischio idrogeologico e idraulico, nonché per le finalità di sostegno all’occupazione previste da un decreto del 1993 in cui c’era anche il finanziamento per i forestali. Lo dispone la manovra, su cui in serata sarà votata la fiducia. Sono stanziati “in favore della regione Calabria” 50 milioni per il 2023, 100 per il 2024, 170 per il 2025 e 120 per il 2026, “a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2021-2027”. L’assegnazione, “è ricompresa nel Piano sviluppo e coesione della regione Calabria.

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    Stasera la fiducia alla manovra, poi la nottata per approvarla

    Stasera l’Aula della Camera voterà la fiducia sulla manovra, poi inizierà la lunga nottata per approvare il testo.
    Ci sono due errori in altrettante tabelle allegate alla manovra, sulla quale la Camera è chiamata a votare questa sera la fiducia. A quanto si apprende, il governo ha già presentato due emendamenti per le nuove correzioni. Le tabelle – insieme ai due emendamenti – verranno votate dopo la fiducia – che riguarda solo il testo della legge di bilancio – prima degli ordini del giorno. Secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari sarebbe stata innovata la prassi secondo la quale si comincia con il votare la prima sezione e poi la seconda.
    Fondi, pari a 400mila euro, per contrastare la peste suina in Piemonte e altri, 20 milioni, per consentire al ministero della Cultura di acquistare “in via di prelazione” beni culturali che, secondo quanto viene spiegato, servirebbero per l’acquisto di Villa Verdi, la villa progettata da Giuseppe Verdi dove il compositore ha vissuto con la moglie. Si tratta di due proposte avanzate dal governo con un emendamento alle tabelle della manovra, che si votano separatamente dal testo della legge di Bilancio.
    “Nella manovra non è entrata la sospensione del payback sui dispositivi medici ma il governo si è impegnato ad aprire un tavolo per affrontare il tema in tempi brevissimi”. Lo sottolinea la capigruppo di FdI in commissione Bilancio Ylenja Lucaselli a proposito della misura e spiegando che proporrà un ordine del giorno in materia. Attualmente è posto a carico delle aziende produttrici il 50% della spesa in eccesso effettuata dalle Regioni rispetto al tetto del 4,4% della spesa pubblica previsto per i dispositivi medici.
    Alla Calabria vanno 440 milioni di euro, spalmati su quattro anni, per prevenire e mitigare il rischio idrogeologico e idraulico, nonché per le finalità di sostegno all’occupazione previste da un decreto del 1993 in cui c’era anche il finanziamento per i forestali. Lo dispone la manovra, su cui in serata sarà votata la fiducia. Sono stanziati “in favore della regione Calabria” 50 milioni per il 2023, 100 per il 2024, 170 per il 2025 e 120 per il 2026, “a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2021-2027”. L’assegnazione, “è ricompresa nel Piano sviluppo e coesione della regione Calabria”.
    “Caos manovra? Il retroscena lo svelo: Non c’era nessuno dei funzionari del Mef e della ragioneria generale, c’è stato un caos amministrativo e non politico”: lo ha detto Federico Mollicone (FdI), presidente della Commissione cultura, intervenendo a Tagadà su La7. “Non è ammissibile, non contestiamo i rilievi ma il fatto che non ci fosse nessuno nella seconda notte di voto sulla manovra, abbiamo dovuto mandare mail per avere risposte arrivate il giorno dopo ossia questa mattina. Durante la legge di bilancio ci sono tutti del personale a Montecitorio, tutto era aperto ma i funzionari no”.

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    Pd, l'annuncio di Cuperlo: “Mi candido alla segreteria”

    “Mi candido a segretario del Pd”. Lo annuncia Gianni Cuperlo, in un’intervista ad Huffington Post.
    “C’è il rischio di una deriva greca o francese del Pd, devo farlo anche se la ragione me lo sconsiglia – spiega -. Ci ho riflettuto, so benissimo che ci sono due candidature favorite, ma è un congresso talmente importante che nella prima fase, quella dove a votare saranno gli iscritti, chi ha delle idee sul dopo credo abbia persino il dovere di esporle e discuterle”.
    La notizia della candidatura di Cuperlo è stata lanciata dal sito de “La Repubblica” e poi ripresa dagli altri siti.   

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    Sunak conferma possibile revisione legge Scozia su gender free

    (ANSA) – LONDRA, 23 DIC – Il primo ministro conservatore
    britannico, Rishi Sunak, ha rivendicato oggi come “perfettamente
    ragionevole” la possibilità di una revisione da parte del
    governo di Londra del Gender Recognition Act: la controversa
    legge approvata ieri in Scozia dall’assemblea parlamentare
    locale, su impulso dell’esecutivo indipendentista e
    nazional-progressista di Edimburgo, destinata a rendere più
    facile in Scozia il libero cambiamento di genere sessuale
    secondo le preferenze individuali del momento (riservato non più
    solo ai maggiori di 18 anni, ma pure ai minorenni over 16) con
    la semplice iscrizione a un registro ad hoc.   
    La normativa, considerata la più liberal al mondo in
    materia, al pari di quelle introdotte finora da non più di 9
    Paesi europei (scandinavi in testa), è stata oggetto di
    contestazioni anche in terra scozzese, oltre che da parte di
    figure del movimento femminista rappresentati come la scrittrice
    J.K. Rowling. Mentre si discosta dalle quelle delle altre
    nazioni del Regno Unito e, secondo alcune interpretazioni,
    potrebbe essere giudicata non in linea con la cornice
    costituzionale fissata dalla legislazione generale britannica.   
    “Io credo – ha detto oggi Sunak, interpellato dai giornalisti al
    riguardo – che moltissime persone siano preoccupate per questa
    nuova legge scozzese. Pertanto ritengo sia completamente
    ragionevole che il governo del Regno Unito l’approfondisca, in
    modo da capire quali conseguenze essa possa avere per le donne e
    la sicurezza dei ragazzi e decidere in maniera appropriata come
    comportarsi”.   
    In base alle regole sui limiti della devoluzione attribuita
    alle diverse nazioni del Regno nel 1999, Londra ha il diritto di
    bloccare eventuali leggi locali che il governo centrale reputi
    in conflitto con la normativa generale. Shona Robison, titolare
    della Giustizia nel governo locale guidato dalla leader degli
    indipendentisti scozzesi dell’Snp, Nicola Sturgeon, si è detta
    tuttavia certa della legittimità del testo del Gender
    Recognition Act. E ha avvertito fin d’ora che Edimburgo è pronta
    “contestare vigorosamente” ogni ipotetico tentativo di
    Westminster di “sabotare la volontà democratica del Parlamento
    scozzese”. (ANSA).   

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    Usa: tempesta d'inverno, oltre 3.000 voli cancellati

    (ANSA) – WASHINGTON, 23 DIC – Oltre 3.100 voli sono stati
    cancellati e 10.400 hanno subito ritardi a causa della tempesta
    invernale o ‘snowmaggedon’ che si sta abbattendo in queste ore
    su tutti gli Stati Uniti. Lo riporta la Cnn. Oltre 650.000
    persone sono senza elettricità a causa del maltempo di cui
    100.000 in Georgia, 70.000 in Texas, 70.000 in Connecticut,
    50.000 in South Carolina e 45.000 nello stato di New York.   
    (ANSA).