More stories

  • in

    Papa, basta caricatura mondana Natale, consumistica e sdolcinata

    “Stiamo attenti a non scivolare nella caricatura mondana del Natale, ridotta a una festa consumistica e sdolcinata”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, che oggi ha dedicato a una meditazione su “Il Natale con San Francesco di Sales”, in occasione del quarto centenario della morte. “No, l’amore di Dio non è mieloso, ce lo dimostra la mangiatoia di Gesù – ha sottolineato il Pontefice -. Non è un buonismo ipocrita che nasconde la ricerca dei piaceri e delle comodità”. “I nostri vecchi che avevano conosciuto la guerra e anche la fame lo sapevano bene: il Natale è gioia e festa, certamente, ma nella semplicità e nell’austerità”, ha aggiunto. “Un altro aspetto che risalta nel presepe è la povertà, intesa come rinuncia ad ogni vanità mondana – ha proseguito -. Quando noi vediamo i soldi che si spendono per la vanità! Tanti soldi per la vanità mondana! Tanti sforzi, tante ricerche per la vanità!”.
    “Gesù, il Re dell’universo, non si è mai seduto su un trono: è nato in una stalla, avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia; e alla fine è morto su una croce e, avvolto in un lenzuolo, è stato deposto nel sepolcro”, ha ricordato il Papa. E a proposito della mangiatoia ha spiegato che “questo segno ci mostra lo ‘stile’ di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza. Con questo suo stile, Dio ci attira a sé. Non ci prende con la forza, non ci impone la sua verità e la sua giustizia, non fa proselitismo con noi. No, vuole attirarci con l’amore, con la tenerezza”. E non con “un amore possessivo ed egoistico, come purtroppo è tanto spesso l’amore umano”.
     Francesco ha infine indicato “un grande insegnamento, che ci viene da Gesù Bambino attraverso la sapienza di San Francesco di Sales: non desiderare nulla e non rifiutare nulla, accettare tutto quello che Dio ci manda”. “Ma attenzione! Sempre e solo per amore, perché Dio ci ama e vuole sempre e solo il nostro bene”, ha concluso.
    Il Pontefice, a proposito del quarto centenario della morte di San Francesco di Sales, ha annunciato “che oggi viene pubblicata la Lettera Apostolica che commemora tale anniversario. Si intitola ‘Tutto appartiene all’amore’, riprendendo un’espressione caratteristica del Santo Vescovo di Ginevra”.

  • in

    Ucraina: Onu, molti più civili uccisi dei 6.884 noti

    Il numero di civili ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa è “considerevolmente superiore” ai 6.884 noti finora: ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr). Lo riporta il Guardian. Il conteggio del numero di vittime civili in Ucraina secondo l’Onu indica che i morti accertati tra il 24 febbraio e il 26 dicembre sono 6.884, di cui 429 bambini. Ma l’agenzia sottolinea che è probabile che la cifra effettiva sia “considerevolmente più alta, poiché le informazioni da zone in cui ci sono state intense ostilità è ritardata e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma”.
    Civili in fuga da Kherson, ‘bombe di continuo, è spaventoso’  – Centinaia di civili terrorizzati dai bombardamenti russi sono in fuga dalla città meridionale di Kherson, code di macchine si formano ai posti di blocco in uscita dall’area metropolitana. Lo scrive la Bbc pubblicando le foto delle auto in fila il 25 dicembre, proprio il giorno di Natale 400 residenti hanno abbandonato la loro città. “Prima i russi ci bombardavano da sette a 10 volte al giorno, ora sono 70-80 volte, tutto il giorno. È troppo spaventoso. Amo l’Ucraina e la mia cara città. Ma dobbiamo andare”, ha raccontato una donna partita in treno con la famiglia. L’evacuazione è facilitata dal governo ucraino. L’esercito russo ha lasciato Kherson l’11 novembre scorso.
    Volodymyr Zelensky cerca la sponda dell’Italia sui sistemi anti-aerei vitali per difendere l’Ucraina dagli attacchi russi. Dopo una telefonata con Giorgia Meloni, il leader ucraino ha riferito che la premier lo ha “informato” che a Roma “si sta valutando la questione della fornitura di sistemi di difesa aerea a protezione dei cieli ucraini”. Da Palazzo Chigi, Meloni ha rinnovato “il pieno sostegno” del governo all’Ucraina in ambito politico, economico, umanitario e anche militare. E confermando la sua intenzione di recarsi a Kiev con l’arrivo del nuovo anno, la premier ha invitato Zelensky a venire in visita a Roma, dopo il recente viaggio a Washington. Il presidente ucraino ha ringraziato l’Italia “per la solidarietà e il supporto” e lodato “lo stanziamento del governo italiano di ulteriori 10 milioni di euro in aiuti”. Per poi discutere con Meloni del piano di pace promosso da Kiev, con il quale Zelensky punta a organizzare un summit all’Onu a febbraio, in occasione del primo anniversario della guerra.
    Dall’Italia c’è “il massimo impegno per ogni azione utile per arrivare ad una pace giusta per la Nazione ucraina”, sottolineano da Palazzo Chigi. Ma la pace è ancora un’utopia, mentre crescono le minacce da Mosca, con il ministro degli Esteri Serghei Lavrov che ha lanciato l’ennesimo ultimatum a Kiev: “Accetti le nostre proposte in modo amichevole, o in caso contrario sarà l’esercito russo ad occuparsi della questione”. Secondo il capo della diplomazia russa, “il nemico è ben consapevole delle nostre proposte sulla smilitarizzazione e la denazificazione dei territori controllati dal regime di Kiev, e l’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia che include i nostri nuovi territori” di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. Tutte proposte ovviamente inaccettabili per Kiev, che vede un solo finale possibile per il conflitto: “L’Ucraina smilitarizzerà la Federazione Russa, estromettendo gli invasori da tutti i territori occupati”, ha detto il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. Mosca si è poi scagliata di nuovo contro l’Occidente e gli Stati Uniti, accusati da Lavrov di “fare di tutto per rendere il conflitto ancora più violento”, di aver portato “alla rottura dei legami tra Russia ed Europa” e anche di tramare per assassinare Vladimir Putin (qui il ministro russo ha citato non meglio precisate minacce di “funzionari anonimi” del Pentagono). In serata è arrivata la contromossa sul price cap al petrolio russo, con il decreto firmato dallo zar che blocca le forniture di greggio dal primo febbraio al primo luglio a tutti i Paesi che hanno imposto un tetto al prezzo. Con queste premesse, la pace o anche solo una tregua restano un miraggio, e mentre il presidente Putin incontrava l’alleato bielorusso Lukashenko a San Pietroburgo per “mettere a punto molte questioni”, è risuonato di nuovo l’allarme aereo in tutta l’Ucraina a causa di due Mig decollati da un aeroporto nella regione di Minsk. Suscita orrore poi la notizia di una famiglia di otto persone sterminata a colpi di pistola alla testa a Makiivka, nella regione di Donetsk occupata dai russi. Tra le vittime, anche quattro bambini di 1, 7 e 9 anni. Una strage per la quale il consigliere del sindaco di Mariupol, Petr Andryushchenko, ha accusato i sanguinari mercenari della Wagner. I russi avrebbero infine bombardato il reparto maternità di un ospedale a Kherson, fortunatamente senza fare vittime. Nel Donbass la “situazione è difficile e dolorosa”, ha riferito Zelensky, mentre continuano i combattimenti a Bakhmut nel Donetsk e a Svatove e Kreminna, nel Lugansk. E se milioni di persone restano ancora senza elettricità, una speranza spunta per Capodanno: “In assenza di bombardamenti, le vacanze passeranno senza blackout di emergenza”, ha detto il primo ministro Denys Shmyhal. In mezzo a tanta disperazione, viene già chiamato ‘il miracolo di Natale’ quanto accaduto il 23 dicembre a Kherson: due razzi sono volati contro la chiesa cattolica piena di persone e anche bambini, ma non sono esplosi. Uno è caduto e si è spezzato in due, l’altro è rimasto incastrato nel muro. “Dio comanda. Una persona spara ma Dio controlla quel razzo”, ha commentato il vescovo di Odessa-Simferopol, Stanislav Szyrokoradiuk. 

  • in

    Crosetto, via i burocrati capaci solo di dire no

    Per un’opera pubblica ora ci vogliono 17 anni, dovranno diventare quattro o cinque. E con coraggio si dovrà usare il machete con le catene che bloccano lo sviluppo dell’Italia. Intervistato dal Messaggero, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sottolinea la necessità di intervenire in profondità sulla burocrazia. E a chi critica la manovra risponde che non è stato sprecato un solo euro e che si è lavorato per la crescita. Sulla richiesta di Kiev di sistemi antiaerei, spiega che non è ancora cominciata la costruzione del sesto decreto Ucraina, ma ‘se sarà possibile, certamente li aiuteremo a difendersi’, aggiunge.

  • in

    Stretta sulle Ong, in Consiglio dei ministri il pacchetto sull'immigrazione

    Un nuovo codice per le Ong che effettuano salvataggi nel Mediterraneo, poi anche misure di prevenzione più stringenti contro la violenza sulle donne e per il contrasto alle baby gang. Sono almeno tre gli assi su cui lavora il governo e che potrebbero portare a uno o più decreti sicurezza. Una riunione operativa si è svolta tra gli uffici legislativi dei ministeri dell’Interno, Giustizia, Lavoro, Infrastrutture, Esteri e di Palazzo Chigi.
    Attesi al molo Norimberga di Messina, i 104 migranti a bordo del pattugliatore Monte Cimone della Guardia di Finanza. I migranti facevano parte di un gruppo più numeroso di 489 persone che si trovavano su un barcone, partito dalla Libia, soccorso dalle motovedette della Guardia Costiera a sud di Porto Palo. I profughi sono stati poi suddivisi su più unità navali: 180 persone al porto di Augusta, 205 a Catania e 104 a Messina.
    Il Consiglio dei ministri potrebbe esaminare prima la parte sull’immigrazione. La bozza è ancora aperta – come spiegano diverse fonti di governo – il perimetro e la tempistica non sono ancora definiti. Il Cdm non è ancora convocato ma dovrebbe tenersi nel tardo pomeriggio dopo la fiducia sul decreto Rave. Alla festa per il decennale di Fratelli d’Italia, il ministro dell’Intero Matteo Piantedosi aveva annunciato un “codice di condotta” per le Ong con “sanzioni più efficaci rispetto a quelle vigenti, che sono state depotenziate dal legislatore al punto che basta la visita di un medico a bordo per annullare l’azione del Governo”. L’ipotesi su cui lavora il Viminale è che le organizzazioni umanitarie possano compiere un unico salvataggio, informando immediatamente le autorità e chiedendo l’approdo in un porto sicuro. Per rendere effettiva questa disposizione sarebbero anche vietati i trasbordi tra un’imbarcazione e l’altra. Ai migranti a bordo dovrà poi essere chiesto se intendano presentare domanda di protezione internazionale, affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsene carico. A fronte di queste disposizioni stringenti sono anche previste sanzioni e sequestri amministrativi. Il pacchetto sulla violenza di genere andrà a integrare il Codice Rosso, le ipotesi al vaglio riprendono in parte il pacchetto messo a punto lo scorso anno dalle ministre Marta Cartabia e Luciana Lamorgese. La fine della legislatura ha interrotto il cammino di quel disegno di legge, che prevedeva tra le altre cose l’arresto obbligatorio in alcuni casi anche senza la flagranza, il carcere per chi manomette il braccialetto elettronico, l’ampliamento dello strumento dell’ammonimento del questore per gli stalker. I numeri sui femminicidi sono quelli di una emergenza prolungata: 121 donne uccise dall’inzio dell’anno, di cui 99 in ambito familiare. L’ultima Maria Amatuzzo, 29 anni, uccisa la vigilia di Natale a Marinella di Selinunte, in Sicilia. Il governo studia l’ampliamento dei casi in cui sono previsti gli ammonimenti del questore e pene più severe per chi viola il provvedimento, il carcere per chi tenta di manomettere il braccialetto elettronico e una stretta ulteriore su misure per prevenire l’escalation di violenza come il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Tra le ipotesi allo studio anche il daspo per i minorenni, per arginare le incursioni delle baby gang: il provvedimento impedirebbe di frequentare alcune aree, locali pubblici e zone della movida. Dal momento che una componente frequente sono chat e social, che servono per organizzare il branco e anche come palcoscenico – come emerge da una recente ricerca del centro Transcrime dell’Università Cattolica, del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e quello per la Giustizia Minorile – si valuta anche il divieto di utilizzo del cellulare. In mattinata il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, parlando delle misure, aveva sottolineato: “conto che dal 2023 daremo le risposte che da qualche anno mancano”. 

  • in

    Sicurezza: riunione in giornata al Viminale su nuovo decreto

     Un incontro tra i tecnici di vari ministeri e di palazzo Chigi è in programma al Viminale per mettere a punto un nuovo decreto sicurezza, che potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri in una delle prossime riunioni. Il provvedimento, di cui scrive il ‘Corriere della Sera’, non è ancora stato definito nei dettagli e dovrebbe contenere tra l’altro interventi per contrastare più efficacemente la violenza contro le donne, per arginare il fenomeno delle baby gang e per regolamentare l’attività delle Ong impegnate nella ricerca e nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo. All’incontro, oltre ai tecnici del ministero dell’Interno, saranno presenti gli uffici legislativi di Infrastrutture, Lavoro, Giustizia, Difesa, Esteri e di palazzo Chigi. 
    Il governo pone alla Camera la questione di fiducia sul dl rave. Lo ha annunciato all’Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Il provvedimento scade il 30 dicembre. A seguito dell’apposizione della questione di fiducia la conferenza dei capigruppo viene immediatamente convocata: dovrà decidere sul prosieguo dei lavori dell’Aula.   

  • in

    Si riapre la partita dei balneari, Forza Italia chiede la proroga delle concessioni

     “Per quanto riguarda la vicenda dei balneari, nella legge sulla concorrenza, avevamo indicato delle date del 2023/2024, nella certezza che vincendo le elezioni il centrodestra si sarebbe potuto guadagnare ulteriore tempo. Per questo che Forza Italia chiederà, con un emendamento nel decreto Milleproroghe, di posporre queste date in modo tale che governo e maggioranza abbiano il tempo di affrontare, nei modi dovuti, l’annosa questione delle concessioni, inducendo l’Ue ad atteggiamenti diversi e trovando il modo di superare un’ingiusta sentenza del Consiglio di Stato”. Lo annuncia il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI).    

  • in

    Manovra: opposizioni all'attacco. Il voto in Senato slitta a giovedì

    In protesta contro le tempistiche per l’esame della manovra, le opposizioni occupano la commissione Bilancio al Senato, impedendo la ripresa dei lavori, prevista alle 17.30. Una ventina di senatori di Pd, M5s, Terzo polo e Avs hanno preso posto ai banchi della presidenza, scattandosi anche delle foto con i telefonini, nonostante i commessi di Palazzo Madama ricordassero che non è consentito. Dopo qualche minuto, la senatrice del M5s Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato, ha cominciato a leggere ad alta voce la Relazione tecnica di passaggio della manovra da una Camera all’altra.
    La manovra sarà votata al Senato giovedì. “La conferenza dei capigruppo ha deliberato di all’unanimita di procedere mercoledì con la discussione generale e di aprire giovedì alle 9 la seduta con le dichiarazioni di voto, la successiva votazione per appello nominale e poi la votazione finale”, ha annunciato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prima di sospendere nuovamente la seduta.
    “C’è la calendarizzazione nella giornata di mercoledì 28 dicembre verosimilmente intorno alle 19-20 inizierà il voto finale”. Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine della capigruppo di Palazzo Madama sulla calendarizzazione dei lavori sulla manovra. Il via libera alla legge di bilancio al Senato, come alla Camera, arriverà su un testo blindato dal voto di fiducia. “Mercoledì sera, 28 dicembre, l’Italia avrà una nuova legge di bilancio, in linea con i tempi” anche rispetto alle altre manovre”, ha sottolineato il ministro. 
    Il governo porrà la fiducia sulla manovra all’esame del Senato mercoledì “a metà pomeriggio”, ha aggiunto Ciriani.
    Proseguono intanto le critiche e le polemiche sulle misure. Per la Uil la flat tax è “sbagliata e incostituzionale”. Gli interventi sul fisco contenuti nella legge di bilancio approvata dalla Camera sono profondamente iniqui e ingiusti per i lavoratori dipendenti e pensionati, afferma il segretario confederale della Uil Domenico Proietti. “Non c’è – dice – un taglio significativo delle tasse per dipendenti e pensionati che sono i più fedeli contribuenti, mentre con la flat tax fino a 85.000 euro si premia ulteriormente il lavoro autonomo. La flat tax è una norma sbagliata e incostituzionale perché contraddice il principio della progressività espresso con chiarezza nella nostra Costituzione. La Uil chiede al Governo e al Parlamento di rimuovere questo grave vulnus”.
    Per Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd, “il governo fa cassa su Opzione donna”. “Con questa Legge di Bilancio le donne non potranno più richiedere la pensione anticipata, a meno che non rientrino in categorie particolarmente restrittive. Il Partito Democratico ha tentato in ogni modo di cambiare questa norma iniqua e penalizzante perché le donne generalmente hanno carriere contributive più discontinue, ma il governo Meloni ha preferito utilizzare le risorse disponibili per azzerare le cartelle esattoriali a chi non ha pagato le tasse”, dice Bonafè a a “Radio anch’io” su Rai Radio 1.
    Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Alessandro Cattaneo difende la legge. “Della possibilità di cacciare i cinghiali in città è stata data una lettura ampiamente romanzata: non ci saranno battute da safari nelle strade cittadine. Piuttosto, si affronta un problema che è diventato rilevante, a danni dei campi e della viabilità. Capisco che si possa ironizzare, ma nella realtà si è voluta dare una risposta a una problematica sentita e diffusa”, dice a “L’aria che tira” su La7. Sul Pos osserva: “Incoraggiare i pagamenti digitali è un obiettivo condiviso, ma da liberali crediamo che l’approccio coercitivo, basato su sanzioni e multe, non sia quello giusto. Piuttosto è necessario rendere competitivo il sistema. Detto questo, di pos si è parlato fin troppo rispetto all’entità dell’iniziativa”.