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    Qatargate: chiesto lo stop all'immunità per Cozzolino e Tarabella

    Il Parlamento europeo ha avviato una procedura d’urgenza per la revoca dell’immunità a due europarlamentari. nell’ambito del Qatargate. “Non ci sarà impunità. Nessuna”, ha annunciato la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, sottolineando che la decisione è stata presa a seguito di una richiesta delle autorità giudiziarie belghe.
    Secondo i quotidiani belgi Le Soir e Knack sono Andrea Cozzolino e Marc Tarabella i due eurodeputati per i quali la giustizia belga ha chiesto la revoca dell’immunità parlamentare all’Eurocamera. “Confermiamo di aver avviato la richiesta di revocare l’immunità parlamentare a due membri del Parlamento europeo ma non daremo i nomi o altre informazioni”, ha fatto sapere solamente il portavoce della Procura di Bruxelles interpellato sulla vicenda.L’abitazione dell’eurodeputato socialista Marc Tarabella era stata perquisita il 10 dicembre, alla presenza della presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, all’indomani dell’arresto di sei persone nell’ambito del Qatargate, tra cui la vicepresidente del Parlamento Eva Kaili, il suo compagno Francesco Giorgi e l’ex europarlamentare italiano Antonio Panzeri. Tarabella, ricorda Le Soir, sostiene con forza di non aver mai ricevuto alcun regalo dal Qatar. Giorgi è l’assistente parlamentare di Cozzolino e secondo quanto riferito dalla stampa belga avrebbe ammesso di aver ricevuto denaro dal Marocco e dal Qatar per promuovere i propri interessi all’interno del Parlamento. Cozzolino aveva anche chiesto recentemente tramite i propri avvocati di essere ascoltato dagli inquirenti, pur sostenendo la propria innocenza.
    L’iter della revoca delle immunità parlamentari: al via alla Plenaria del 16 gennaioSecondo l’iter previsto dal Regolamento del Parlamento europeo, la Commissione affari giuridici nominerà un relatore, e i casi in questione verranno presentati nel corso di una riunione della Commissione stessa, dove può aver luogo anche un’audizione. Il progetto di relazione verrà quindi discusso e votato in seno alla Commissione che adotterà una raccomandazione affinché l’intero Parlamento approvi o respinga la richiesta. Tutti i casi di immunità sono esaminati a porte chiuse. La raccomandazione verrà quindi presentata alla Plenaria. In caso di approvazione da parte della Plenaria, a maggioranza semplice, il Presidente comunica immediatamente la decisione del Parlamento al deputato o ai deputati interessati e all’autorità nazionale competente. La presidente del Parlamento europeo, viene precisato, ha chiesto a tutti i servizi e alle commissioni di dare priorità a questa procedura, in vista della sua conclusione entro il 13 febbraio 2023. La presidente dell’Europarlamento annuncerà la richiesta sulla revoca dell’immunità parlamentare per due eurodeputati coinvolti nello scandalo di corruzione legato al Qatar alla prima plenaria possibile del Parlamento, il prossimo 16 gennaio. La richiesta sarà quindi rimessa alla Commissione per gli affari giuridici (Juri) per una proposta di decisione. Lo comunica il Parlamento europeo.

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    Casellati spinge sulle riforme. Verdi e Pd: 'Opposizione dura'

    In una intervista al Messggero il ministro Elisabetta Alberti Casellati rilancia una proposta di riforma della Costituzione, annunciando una consultazione con i gruppi parrlamentari in attesa di una proposta dell’esecutivo. Immediata la reazione dell’opposzione. I Verdi respingono con forza l’ipotesi di presidenzialismo. Mentre il Pd annuncia “opposizione rigorosissima”. 

    Casellati: “Le riforme sono una scommessa da vincere per il paese”Per il ministro Elisabetta Alberti Casellati, le riforme sono una scommessa da vincere per il Paese. “Grazie alla Costituzione di cui festeggiamo i 75 anni, l’Italia è diventata uno Stato moderno, avanzato, attrattivo, stabilmente fra i grandi del mondo – dice il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa al Messaggero – oggi abbiamo un compito importante: preservare il cammino percorso grazie alla ‘nostra’ Carta e insieme ripensare alcune soluzioni per renderla attuale e funzionale. Dalla fine degli anni ’80 abbiamo assistito a innumerevoli confronti, proposte, idee, commissioni, pensati e promossi da Parlamenti e governi della più diversa compagine politica, nella comune consapevolezza che per migliorare il funzionamento del circuito democratico è indispensabile una riforma. Sono decenni che, in particolare, sentiamo denunciare le debolezze della forma di governo italiana. Decenni che sentiamo invocare l’esigenza di razionalizzare le istituzioni politiche, ma, alla prova dei fatti, sembra che riformare questa parte della Costituzione sia una ‘missione impossibile'”. Casellati spiega che la nostra forma di governo oggi è profondamente cambiata, “plasmata dalla trasformazione del sistema partitico, dai cambiamenti della legge elettorale, dalle spinte all’integrazione europea, dal confronto con l’elezione diretta di sindaci e presidenti di Regioni abbiamo registrato una forte fragilità degli esecutivi, incapaci di dare un indirizzo politico di lungo termine. 69 governi in 75 anni con una durata media di 14 mesi. La stabilità – puntualizza – è dunque un’esigenza ineludibile per dare credibilità al nostro Paese e per rafforzare il sistema democratico. Troppo spesso si è assistito a un voto dei cittadini al quale è seguito un governo che non corrispondeva alle scelte degli elettori; un disallineamento che ha portato a un crescente astensionismo nelle ultime tornate elettorali”. “Io credo perciò che il nostro Paese sia ormai maturo per una riforma costituzionale che vada nella direzione dell’elezione diretta e popolare del presidente della Repubblica o del Consiglio, formule che noi stessi in Italia abbiamo sperimentato a livello locale e regionale. E allora, dopo 75 anni, in nome dei padri Costituenti, il nostro impegno non può che essere quello di attuare una riforma armonica e condivisa, che sappia rendere ancora più salda e più forte la nostra Costituzione per un’Italia che guarda al futuro”, conclude.
    Casellati: entro l’estate una proposta del governo “Ritengo che la mia attività di ascolto possa terminare entro la fine del mese di gennaio, ascoltando i rappresentanti di tutti i partiti o gli esperti indicati dalle varie forze politiche. La proposta sarà pronta quando avrò ascoltato le posizioni e le ragioni di tutti i gruppi parlamentari, sperando di trovare un punto di caduta”. I tempi? “Prima dell’estate la proposta del governo dovrebbe essere certamente pronta, ma è difficile per me oggi dare dei tempi certi. Dovrò anche ascoltare diversi costituzionalisti”. Lo afferma la ministra per le Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati, interpellata da Affaritaliani.it.
    Zaratti (AVS): “Mai un uomo solo al comando””La ministra Casellati fa sapere che inizierà una consultazione tra i gruppi parlamentari in merito alla proposta di modificare la Repubblica parlamentare in presidenziale. Noi daremo voce a quella consistente parte del Paese che guarda alla Costituzione come una bussola della nostra vita collettiva, proprio come indicato dal presidente Mattarella nel suo discorso di fine d’anno. Ci muoveremo dunque nel solco della Carta del ‘ 48, difendendo ogni spazio democratico e contro la cultura dell’uomo solo al comando. In ogni caso crediamo sia del tutto inopportuno che questa materia sia d’iniziativa governativa”. Così Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Affari costituzionali della Camera.
    Fonti Pd: “C’è sciatteria, opposizione rigorosissima” “Improvvisazione, sciatteria e lacerazioni interne. Oltre questo l’azione di governo fin qui non si è spinta. Che lo stesso metodo di lavoro ricada sulle riforme istituzionali è una eventualità che preoccupa e sulla quale la nostra opposizione sarà netta e rigorosissima”. Così fonti del Nazareno interpellate in merito.

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    Riforme: fonti Pd, c'è sciatteria, opposizione rigorosissima

    (ANSA) – ROMA, 02 GEN – “Improvvisazione, sciatteria e
    lacerazioni interne. Oltre questo l’azione di governo fin qui
    non si è spinta. Che lo stesso metodo di lavoro ricada sulle
    riforme istituzionali è una eventualità che preoccupa e sulla
    quale la nostra opposizione sarà netta e rigorosissima”. Così
    fonti del Nazareno interpellate in merito. (ANSA).   

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    Autonomia: Calderoli, nel Governo non c'è doppia velocità

    (ANSA) – CATANZARO, 02 GEN – Il presidenzialismo e
    l’autonomia differenziata “sono strade completamente diverse e
    rincorrere l’una per l’altra veramente mi sembra sconclusionato
    e privo di senso e significato”. A dirlo il ministro per gli
    Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, parlando con
    i giornalisti, a Catanzaro, sull’eventuale esistenza nel governo
    di una doppia velocità per l’attuazione dell’autonomia. “Questi
    riscontri pubblicati sui giornali – ha aggiunto – non li ho
    verificati. Ho avuto un vertice col presidente Meloni, col
    ministro presidente Fitto e con altri ministri e detto che entro
    fine anno avrei fatto una proposta”. (ANSA).   

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    Ratzinger: 40 mila fedeli a San Pietro fino alle 14

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 02 GEN – Secondo la Gendarmeria
    vaticana, sono circa 40 mila i fedeli che hanno reso omaggio
    questa mattina a Benedetto XVI. Il dato è aggiornato alle 14 ed
    è destinato a crescere, visto che l’accesso alla Basilica di San
    Pietro è consentito fino alle 19. La salma del papa emerito
    resterà esposta fino a mercoledì, prima dei funerali in
    programma giovedì. (ANSA).   

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    Ue: Meloni a Petr, Presidenza ceca è stata guida sicura

    (ANSA) – ROMA, 02 GEN – “Voglio congratularmi con Petr Fiala
    per il lavoro svolto durante il semestre di Presidenza del
    Consiglio UE: è stata una guida sicura in un contesto molto
    delicato per l’Europa e il mondo. Continueremo a lavorare
    insieme per costruire un futuro di pace e sicurezza”. Lo scrive
    su twitter la premier, Giorgia Meloni. (ANSA).   

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    Ratzinger: al dito l'anello di San Benedetto

    La salma di Benedetto XVI compare, nella esposizione nella basilica vaticana, con un anello al dito: è quello con l’effigie di San Benedetto che gli era stato donato, secondo quanto si apprende, da monsignor Gino Reali, vescovo emerito della diocesi di Porto-Santa Rufina, nel Lazio, ma di origine umbra. Il segretario particolare di Ratzinger, mons. Georg Gaenswein, avrebbe preso questa decisione, di fare indossare a Benedetto questo anello, proprio per ricordare il legame tra il Papa emerito e il santo di Norcia.