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    Ipotesi far slittare primarie Pd al 26/2.Letta, decide direzione

    (ANSA) – ROMA, 05 GEN – Torna in auge l’ipotesi di far
    slittare le primarie dal 19 al 26 febbraio. Secondo quanto si
    apprende da ambienti di partito in mattinata ci sarebbe stato al
    Nazareno un incontro tra rappresentanti dei candidati alla
    segreteria, da cui sarebbe emersa una intesa di massima su
    questa data. Se l’accordo fosse formalizzato, dovrebbe passare
    per la direzione del partito la prossima settimana. Per il
    segretario Letta però – spiegano fonti del Nazareno – la data
    per le primarie resta quella del 19 febbraio in linea con quanto
    già deciso. Eventualmente sarà la direzione della prossima
    settimana a valutare la richiesta dei candidati, essendo la
    direzione stessa delegata dall’assemblea nazionale a gestire
    l’ingorgo creato dal voto imminente per il rinnovo della 4
    amministrazioni regionali. (ANSA).   

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    Berlusconi, mi ha chiamato Weber,Fi importante in Ppe e in Ue

    (ANSA) – ROMA, 05 GEN – “Mi ha telefonato questa mattina il
    nostro presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber,
    venuto in Italia per i funerali di Papa Benedetto XVI. Ci siamo
    confrontati su tutti i problemi di cui si sta occupando l’Unione
    europea e abbiamo condiviso le nostre preoccupazioni. Mi ha
    fatto molto piacere sentire da Weber l’importanza che viene
    attribuita a Forza Italia nel Ppe e in Europa”. Lo scrive il
    leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sui social. (ANSA).   

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    Libano: restauri a tempo di record per museo Sursock

    (ANSA) – ROMA, 05 GEN – Il periodo festivo non ha fermato i
    lavori di restauro del museo Sursock di Beirut, specializzato in
    arte moderna e contemporanea, gravemente danneggiato dalle
    esplosioni avvenute nel porto della città libanese il 4 agosto
    2020. L’Unesco informa che il team di restauratori lavora senza
    sosta per garantire la riapertura del museo prevista per il
    prossimo mese di marzo.   
    “Restauro reso possibile – spiega l’Unesco – grazie al
    sostegno e ai finanziamenti della Cooperazione italiana”.   
    Commentando la notizia su twitter Marina Sereni, che da vice
    ministra agli Esteri nel maggio 2021 firmò l’accordo da un
    milione di euro per il restauro del museo scrive “Orgogliosi di
    aver contribuito a questa importante ricostruzione”. Le
    esplosioni che il 4 agosto investirono l’intera città, causando
    più di duecento morti e settemila feriti, causarono danni enormi
    in un raggio di 24 chilometri. In particolare, il museo d’arte
    moderna Sursock, al centro della vita culturale di Beirut negli
    anni ’60 e riaperto nel 2015 a seguito di un costoso restauro,
    che sorge ad appena ottocento metri dal porto, ha subito danni
    ingenti: le vetrate colorate del magnifico palazzo novecentesco
    in stile veneziano che ospita la collezione sono state spazzate
    via, parti del soffitto sono crollate, mentre le porte, di
    metallo, in legno, e anche quelle tagliafuoco, sono state
    divelte e scaraventate in tutto l’edificio. Quaranta delle 130
    opere in mostra sono state danneggiate più o meno gravemente. In
    particolare il ritratto di Nicolas Sursock, il collezionista
    d’arte a cui è intitolato il museo, dipinto da Kees van Dongen
    nel 1930, considerato una delle opere d’arte più pregiate della
    collezione, è stato gravemente lacerato. (ANSA).   

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    M5s, nel Lazio non ci sono più margini per un'intesa con il Pd

    (ANSA) – ROMA, 05 GEN – “Nel Lazio non ci sono più margini
    per accordi con il PD. Lo abbiamo detto in modo chiaro e
    trasparente. Con noi non serviva parlare di poltrone, serviva
    parlare di programmi, di progetti e dire un chiaro no
    all’inceneritore. Siamo coerenti con la nostra storia e non
    possiamo accettare un ambientalismo ad intermittenza in una
    colazione guidata da chi, come Renzi e Calenda, è già la
    stampella annunciata di questo governo”. Lo scrive su fb il
    capogruppo del M5s alla Camera Francesco Silvestri. (ANSA).   

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    Covid: fonti, Ipcr non aveva mandato su obbligo test in Ue

    (ANSA) – BRUXELLES, 05 GEN – Il meccanismo integrato
    europeo di risposta alle crisi (Ipcr), convocato ieri a
    Bruxelles dalla presidenza svedese del Consiglio dell’Unione
    europea, “era stato previsto sin dall’inizio per discutere e
    coordinare un approccio comune degli Stati membri e dare
    raccomandazioni alla luce del picco di contagi del Covid in Cina
    e in vista del grandissimo numero di viaggiatori cinesi attesi
    nell’Ue con la ripresa dei viaggi dal Paese e questo ha fatto:
    ha ‘fortemente raccomandato’ agli Stati di introdurre l’obbligo
    di test” in arrivo e ha “fortemente raccomandato” altre misure.   
    “L’Ipcr non aveva mandato per introdurre un obbligo europeo di
    effettuare test nell’Unione. Quella resta una scelta di livello
    nazionale”. E’ quanto spiega un funzionario europeo,
    interpellato circa le indiscrezioni sulla contrarietà di alcuni
    Paesi ai tamponi in ingresso per i viaggiatori in arrivo dalla
    Cina.   
    “L’Ipcr è stato voluto per coordinare un approccio comune Ue
    sul picco di epidemia in Cina, considerando anche che non
    abbiamo a disposizione dati credibili sui contagi, e dopo che
    già alcuni Stati come Italia, Francia e Spagna hanno introdotto
    test in arrivo”. “Tutti sono stati decisamente a favore di un
    approccio comune – prosegue il funzionario -. Ci sono differenze
    nazionali per intervenire e alcuni Paesi non hanno neppure voli
    diretti dalla Cina”. L’organismo non ha fornito raccomandazioni
    per i viaggiatori in arrivo nell’Unione con uno scalo in Paesi
    terzi: “Risulta complesso e alcuni Stati membri hanno dei
    problemi legali al riguardo. Verrà deciso anche questo a livello
    nazionale”, spiega al riguardo il funzionario.   
    Più in generale al momento sulle regole Covid “non è in
    agenda”, spiega anche, l’idea di reintrodurre “obblighi
    generalizzati per i viaggiatori in arrivo in Ue dal resto del
    mondo”. (ANSA).   

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    Esequie Ratzinger,premier Meloni accanto a presidente Mattarella

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 05 GEN – Nella prima fila dei
    posti delle autorità, che partecipano ai funerali di Benedetto
    XVI, c’è, accanto al Capo dello Stato Sergio Mattarella, il
    premier italiano Giorgia Meloni. Con loro il segretario vaticano
    per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher.   
    (ANSA).   

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    Mattarella, non dare per scontate libertà e democrazia

    (ANSA) – ROMA, 05 GEN – “La democrazia e la libertà hanno
    ormai radici robuste, ma sarebbe un grave errore considerarli
    ineliminabili perché oggi ci appaiono scontati. Affinché quei
    valori continuino a essere sempre meglio attuati è necessario
    averne costante cura attraverso equità sociale, solidarietà,
    rispetto dell’ambiente, costruzione della pace. E attraverso
    una buona politica, e dunque con istituzioni democratiche aperte
    alla partecipazione e in grado di assumere decisioni efficaci
    per i cittadini”. Lo scrive il presidente, Sergio Mattarella,
    nella prefazione di un libro che raccoglie i discorsi di David
    Sassoli a cura di Claudio Sardo. (ANSA).   

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    Ratzinger, il Rogito ricorda il teologo che lottò contro la pedofilia

     “Lottò con fermezza contro i crimini commessi da rappresentanti del clero contro minori o persone vulnerabili, richiamando continuamente la Chiesa alla conversione, alla preghiera, alla penitenza e alla purificazione. Come teologo di riconosciuta autorevolezza, ha lasciato un ricco patrimonio di studi e ricerche sulle verità fondamentali della fede”. E’ quanto si legge nel Rogito, il documento, redatto in latino, che è stato posto dentro un cilindro nella bara di Benedetto XVI e che sintetizza la sua vita e le sue opere.    Il documento comincia con il momento della morte: “Il 31 dicembre dell’anno del Signore 2022, alle 9,34 del mattino, mentre terminava l’anno ed eravamo pronti a cantare il Te Deum per i molteplici benefici concessi dal Signore, l’amato Pastore emerito della Chiesa, Benedetto XVI, è passato da questo mondo al Padre. Tutta la Chiesa insieme col Santo Padre Francesco in preghiera ha accompagnato il suo transito. Benedetto XVI è stato il 265° Papa. La sua memoria rimane nel cuore della Chiesa e dell’intera umanità”. Poi segue la biografia.