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    Via libera definitivo dal Senato al decreto Ischia

    (ANSA) – ROMA, 25 GEN – Con 85 voti a favore l’aula di
    palazzo Madama ha approvato in via definitiva il decreto Ischia.   
    A palazzo Madama, come nella votazione della Camera, si sono
    astenute le opposizioni.   
    Il provvedimento “pesa” piu’ di ottanta milioni di euro anche
    grazie ad una serie di interventi parlamentari, dispone a favore
    dei soggetti che hanno la residenza o la sede legale operativa
    nel territorio dei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno
    dell’isola d’Ischia la sospensione di una serie di termini, di
    versamenti e adempimenti tributari e contributivi fino al 30
    giugno 2023. Istituisce, nello stato di previsione del Ministero
    dell’Interno, un fondo con una dotazione di 1.340.000 euro per
    l’anno 2022 e 1.380.000 euro per l’anno 2023, ripartendo tali
    risorse in favore dei due comuni interessati. (ANSA).   

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    Crosetto: “Con gli aiuti a Kiev vanno ripristinate le scorte”

    “Escludere gli investimenti sulla Difesa dal ‘Patto di stabilità’ sarebbe una decisione meramente tecnica e se fosse autorizzata dall’Europa toglierebbe la concorrenza tra tipi di spese, anche il ministro Giorgetti ha condiviso questa cosa e l’abbiamo portata sul tavolo dell’Europa così come altri Paesi, perché in un momento come questo tipo nessun Paese è in grado di tagliare gli investimenti sulla Difesa. Anche perché l’aiuto che abbiamo dato in questi mesi all’Ucraina è un aiuto che ci impone di ripristinare le scorte che servono per la Difesa nazionale, per cui le due cose sono collegate”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alle commissioni riunite della Difesa della Camera e degli Affari esteri e Difesa del Senato, dopo aver illustrato le linee programmatiche del suo dicastero.
    Serve “una profonda evoluzione in chiave interforze dello strumento militare sul piano ordinativo, logistico, tecnologico e normativo. Sono molte le iniziative da avviare per una simile condizione, a partire da una revisione delle strutture di vertice, che elimini le duplicazioni non dettate da esigenze di ridondanze operative e che consenta il miglioramento della qualità e del contenimento dei tempi nei processi di lavoro. Occorre poi unificare i settori e i servizi comuni alle diverse forze armate”, ha detto Crosetto.
    “Bisogna definire un nuovo modello di finanziamento nel settore di investimento della Difesa, basato su una legge triennale sull’investimento, che accorpi in un’unica manovra i volumi finanziari relativi a tre provvedimenti successivi con una profondità di 17 anni. Tale intervento consentirebbe di supportare efficacemente la posizione nazionale sui tavoli internazionali dei vari programmi cooperativi con possibili ricadute sulle scelte di investimento e occupazionali dell’industria”, ha proseguito Crosetto.

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    Mattarella, Csm a presidio dell'indipendenza dei magistrati

    (ANSA) – ROMA, 25 GEN – “Desidero ricordare il ruolo di
    questo Consiglio, organo di garanzia che la Costituzione colloca
    a presidio dell’autonomia e dell’indipendenza della
    magistratura. A lei spetta il compito di favorire la coesione
    dell’attività del Consiglio. L’adozione di delibere condivise,
    ne rende più efficace ed autorevole il percorso”. Lo ha detto il
    presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla seduta
    straordinaria del Plenum del CSM dopo l’elezione di Fabio
    Pinelli a nuovo vice-presidente. (ANSA).   

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    Il Papa: 'L'omosessualità è peccato ma non è un crimine'

    Papa Francesco ha criticato le leggi che criminalizzano l’omosessualità come “ingiuste”, affermando che Dio ama tutti i suoi figli così come sono e ha invitato i vescovi cattolici ad accogliere le persone Lgbtq nella Chiesa. “Essere omosessuali non è un crimine”, ha detto Francesco in un’intervista con l’Associated Press.
    Occorrere sempre distinguere “tra un peccato e un crimine”, ha evidenziatoBergoglio. “Essere omosessuali non è un crimine. Non è un crimine. ‘Sì, ma è un peccato’ – ha detto il Papa come per anticipare una replica a quanto lui stava dicendo – Prima distinguiamo tra un peccato e un crimine”, ha invitato il Papa. Poi ha aggiunto: “È peccato anche mancare di carità gli uni con gli altri”.
    Francesco ha definito “peccato” quello dei vescovi che sostengono leggi che criminalizzano l’omosessualità o discriminano la comunità gay. “Questi vescovi devono fare un processo di conversione”, ha detto, aggiungendo che dovrebbero usare “la tenerezza, per favore, come Dio ha per ciascuno di noi”.
    L’atteggiamento di critica al pontificato “non lo riferirei a Benedetto, ma a causa dell’usura di un governo di dieci anni”, ha detto il Papa. All’inizio, la sua elezione è stata accolta con un senso di “sorpresa” per un Papa sudamericano, poi è arrivato il disagio “quando hanno iniziato a vedere i miei difetti e non gli sono piaciuti”, ha detto. “L’unica cosa che chiedo è che me le dicano in faccia, perché è così che cresciamo tutti, giusto?”. Francesco ha elogiato Benedetto come un “gentiluomo” e ha detto della sua morte: “Ho perso un papà”, “per me era una sicurezza”, “ho perso un buon compagno”.
    “Sono in buona salute. Per la mia età, sono normale”, ha detto il papa tra le altre cose nell’intervista. Ma ha rivelato che la diverticolosi, per la quale era stato operato a luglio 2021, era “ritornata”. Il Pontefice ha anche rivelato di avere avuto una piccola frattura ossea al ginocchio dovuta a una caduta; la frattura è guarita senza intervento chirurgico dopo laser e magnetoterapia. “Potrei morire domani, ma è sotto controllo. Sono in buona salute “, ha aggiunto il Pontefice con il suo solito senso dell’umorismo.   

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    Mattarella, Csm lavororerà con obiettività e concretezza

    (ANSA) – ROMA, 25 GEN – Il “Consiglio è chiamato a obiettivi
    rilevanti e sono certo che li affronterà con obiettività e
    concretezza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio
    Mattarella, alla seduta straordinaria del Plenum del CSM
    ricordando che “i componenti togati e non togati si distinguono
    solo per la provenienza”. (ANSA).   

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    In Afghanistan oltre 150 persone morte di freddo

    Almeno 157 persone sono morte nel rigido inverno dell’Afghanistan, ha detto un’autorità talebana alla Cnn, con il bilancio delle vittime raddoppiato in meno di una settimana mentre milioni di residenti affrontano temperature eccezionalmente basse con gli aiuti umanitari ai minimi.
    l Paese sta soffrendo uno dei suoi inverni più freddi, con temperature che all’inizio di gennaio sono scese fino a meno 28 gradi, molto al di sotto della media nazionale compresa tra 0 e 5 gradi per questo periodo dell’anno.
    L’impatto è stato aggravato dalla quantità limitata di aiuti umanitari distribuiti nel Paese, a seguito del divieto imposto dai talebani alle lavoratrici delle Ong.
    L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha dichiarato domenica su Twitter che sta consegnando aiuti come coperte, riscaldamento e riparo a circa 565.700 persone. “Ma è necessario molto di più in uno dei periodi più freddi degli ultimi anni”, ha aggiunto.
    Circa 70.000 capi di bestiame sono morti congelati in tutto il paese, ha detto alla CNN Shafiullah Rahimi, portavoce del Ministero talebano per la gestione dei disastri.   

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    Zelensky compie 45 anni. La moglie “Spero tu torni a sorridere”

    Il presidente dell’Ucraina Voldymyr Zelensky compie oggi 45 anni. La moglie Olena gli fa gli auguri con un post su Telegram pubblicando una foto insieme al marito sorridente.
    “Spesso mi chiedono – scrive Zelenska – come sei cambiato quest’anno. E io rispondo sempre: ‘Non è cambiato. Lui è lo stesso. Lo stesso ragazzo che ho incontrato quando avevamo diciassette anni’. Ma in realtà qualcosa è cambiato: ora sorridi molto meno. Ti auguro altri motivi per sorridere. E sai cosa ci vuole. Lo sappiamo tutti”. “La testardaggine non ti manca, l’importante è che la salute sia sufficiente”, ha aggiunto.
    “Quindi sii sano, per favore! Voglio sorridere sempre con te. Dammi questa opportunità!”, ha concluso la moglie del Presidente.   

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    La legge sull'aborto non si tocca, sì della Camera all'odg M5s

       Maggioranza e opposizione votano quasi all’unanimità: il governo dovrà “astenersi dall’intraprendere iniziative di carattere anche normativo volte a eliminare o limitare il sistema di tutele garantito dalla legge 194”. Questo il contenuto dell’Ordine del giorno presentato a Montecitorio dal Movimento 5 stelle sulla proposta di legge per l’istituzione della Commissione bicamerale sul femminicidio. L’Aula della Camera non ha manifestato tentennamenti: l’Odg è stato approvato con 257 sì, nessun voto contrario e tre astenuti. Per iniziativa del Parlamento, dunque, il Governo Meloni, che ha dato il suo via libera dopo una riformulazione più asciutta del testo, risulta impegnato a non toccare la legge vigente in materia d’aborto, la numero 194 del 1978.     Tuttavia, non sono mancati battibecchi tra le due sponde dell’emiciclo. L’approvazione dell’Odg “a mia prima firma”, dichiara con soddisfazione la deputata M5s Stefania Ascari, “segna una svolta nel dibattito su questo tema di estrema delicatezza”. “Anche la maggioranza e l’Esecutivo – aggiunge – si sono resi conto che è un impegno doveroso verso tutte le donne e hanno cambiato parere”. Analisi che non trova corrispondenza tra i banchi del centrodestra. Chiara Colosimo accusa i pentastellati di aver tentato “uno sgambetto, miseramente fallito”. “Fratelli d’Italia – chiarisce la deputata – difende la legge 194 rimarcando che non va cambiata in nessun modo”. Il centrodestra, per Colosimo, “ha le idee chiarissime”.    Una convinzione in linea con quella della premier, ricordata la scorsa settimana dal capogruppo FdI al Senato Lucio Malan.”La posizione di FdI è chiara – aveva sottolineato – ed è stata più volte ribadita dal presidente Giorgia Meloni: siamo per il mantenimento della 194 così come è”. Il senatore era intervenuto per placare la polemica suscitata della presentazione del disegno di legge per riconoscere la capacità giuridica del nascituro, firmata da Roberto Menia. “Un’iniziativa personale, senza alcun seguito”, l’aveva definita il collega Malan.    Archiviato l’Odg sull’aborto, l’Aula ha votato all’unanimità la proposta di legge per l’istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. Superata, quindi, l’impasse sulla rappresentanza dei piccoli gruppi: saranno 18 senatori e altrettanti deputanti a indagare sulla cause e sulle dimensioni di ogni forma di violenza di genere. Il testo, modificato in Commissione a Montecitorio, dovrà ora tornare in Senato per il via libera definitivo.