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    Ucraina: governatore Donetsk, situazione peggiora in Donbass

    (ANSA) – ROMA, 27 GEN – Lungo l’intera linea del fronte nella
    regione di Donetsk c’è un significativo aggravamento della
    situazione. Lo dichiara – come riporta l’agenzia Unian – il
    governatore dell’Oblast di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, sostenendo
    che a causa della mancanza di successi sul campo di battaglia
    gli occupanti russi hanno intensificato il bombardamento degli
    insediamenti. “La situazione è peggiorata in modo significativo
    – ha detto – dal sud al centro della regione. La parte più calda
    era e rimane la direzione Bakhmut, tuttavia ora c’è un
    inasprimento dei combattimenti anche ad Avdiivka”.   
    “I russi – ha aggiunto – non riescono a sfondare la nostra linea
    di difesa nel Donbass. Il nemico subisce perdite significative
    di personale e veicoli corazzati. Per questo ricorre ancora una
    volta alla tattica della ‘terra bruciata’, bombardando
    intensamente gli insediamenti e le comunità adiacenti alla linea
    del fronte con lanciarazzi e artiglieria”. In particolare sono
    finiti sotto il fuoco i distretti di Avdiivka, Vugledar, Toretsk
    e Bakhmut. (ANSA).   

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    Mattarella, la Costituzione dice “mai più Italia razzista”

    (ANSA) – ROMA, 27 GEN – “Il regime fascista, nel 1938, con le
    leggi razziali agì crudelmente contro una parte del nostro
    popolo. E’ di grande significato che la Costituzione volle
    sancire, all’articolo 3, la pari dignità ed eguaglianza di tutti
    i cittadini, anche con l’espressione “senza distinzione di
    razza”. Taluno ha opinato che possa apparire una involontaria
    concessione terminologica a tesi implicitamente razziste. I
    Costituenti ritennero, al contrario, che manifestasse, in modo
    inequivocabile, la distanza che separava la nuova Italia da
    quella razzista. Per ribadire mai più”. Lo ha detto il
    presidente Sergio Mattarella nel giorno della Memoria. (ANSA).   

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    Mattarella, Aushwitz nasce su tossine letali e istinti brutali

    (ANSA) – ROMA, 27 GEN – “Il sistema di Auschwitz e dei campi
    a esso collegati fu l’estrema, ma diretta e ineluttabile,
    conseguenza di pulsioni antistoriche e antiscientifiche, istinti
    brutali, pregiudizi, dottrine perniciose e gretti interessi, e
    persino conformismi di moda. Tossine letali – razzismo,
    nazionalismo aggressivo, autoritarismo, culto del capo,
    divinizzazione dello Stato – che circolarono, fin dai primi anni
    del secolo scorso, dalle università ai salotti, persino tra
    artisti e docenti , avvelenando i popoli, offuscando le menti,
    rendendo aridi cuori e sentimenti”. Lo ha detto il presidente
    Sergio Mattarella nel giorno della Memoria. (ANSA).   

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    Berlusconi, non basta ricordare Shoah, difendere Israele

    (ANSA) – ROMA, 27 GEN – “Non basta ricordare, come facciamo
    oggi, nel Giorno internazionale della memoria: non ha senso
    piangere gli ebrei uccisi se non si sta dalla parte di quelli
    vivi, delle Comunità Ebraiche che spesso anche oggi sono vittime
    di pericolosi atti di antisemitismo. Ma soprattutto non basta
    ricordare se non si difende lo Stato di Israele, che è una
    grande democrazia amica dell’Italia, è lo Stato degli Ebrei, che
    ha accolto i sopravvissuti all’olocausto, ed è la garanzia che
    nulla di simile potrà mai più accadere in futuro”. Lo scrive sui
    social Silvio Berlusconi in occasione del giorno della Memoria.   
    (ANSA).   

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    Meloni, Shoah fu un abisso dell'umanità

    (ANSA) – ROMA, 27 GEN – “La Shoah rappresenta l’abisso
    dell’umanità. Un male che ha toccato in profondità anche la
    nostra Nazione con l’infamia delle leggi razziali del 1938. È
    nostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò
    che è successo non si riduca ad un mero esercizio di stile”. Lo
    scrive la premier Giorgia Meloni in un messaggio in occasione
    del giorno della Memoria. (ANSA).   

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    Tesei in Giorno memoria, non dobbiamo dimenticare

    (ANSA) – PERUGIA, 27 GEN – “Un atroce sterminio e infinite
    sofferenze che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Ancor di
    più in questo periodo in cui l’eco della guerra risuona
    nuovamente anche dentro i confini europei, dobbiamo celebrare
    con convinzione questo Giorno della Memoria affinché vi sia una
    presa di coscienza su cosa l’uomo sia stato capace di fare, in
    quali abissi sia sceso”: è quanto afferma la presidente della
    Regione Umbria, Donatella Tesei. “Una violenza e una
    prevaricazione che dobbiamo condannare fermamente, cercando,
    invece, di trasmettere i valori della Pace e del Rispetto
    soprattutto alle nuove generazioni che saranno gli attori del
    mondo di domani” aggiunge.   
    “Lo scopo di una giornata come quella odierna – dice Tesei in
    una nota della Regione – è dunque ampio e profondo e non si
    ferma a raccontare ciò che è accaduto, ma deve servire,
    attraverso un percorso di conoscenza e educazione, a evitare che
    certe barbarie si possano ripetere. Al tempo stesso oggi
    vogliamo rendere omaggio alle vittime, a chi che quella violenza
    disumana l’ha vissuta in prima persona, alle loro famiglie e
    anche a tutti coloro, così come ricorda la Legge che istituisce
    il Giorno della Memoria, ‘si sono opposti al progetto di
    sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre
    vite e protetto i perseguitati'”. “E così anche noi, come
    Istituzioni e come persone – conclude la presidente della
    Regione Umbria -, possiamo e dobbiamo giorno dopo giorno essere
    fautori e costruttori di una cultura basata sul rispetto e sulla
    libertà”. (ANSA).   

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    Meloni vede Nordio, giustizia giusta e veloce è priorità

    Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Palazzo Chigi il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per discutere dei prossimi provvedimenti in tema di giustizia. Lo comunica Palazzo Chigi. “Dare ai cittadini una giustizia giusta e veloce è una priorità assoluta di questo Governo e un impegno che abbiamo preso con gli italiani. Siamo determinati a mantenerlo nel più breve tempo possibile”, dichiara il presidente Meloni.’Prima delle riforme ascolteremo le toghe’ – “Ogni futura riforma prima di essere affidata alle valutazioni del Parlamento sovrano, si comporrà attraverso l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia, dall’avvocatura all’accademia e alla magistratura”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio all’inaugurazione dell’anno giudiziario, sottolineando che autonomia e indipendenza della magistratura costituiscono “un pilastro della nostra democrazia, garantita dalla Costituzione. Sono principi inderogabili, che hanno accompagnato tutta la mia lunga attività professionale in Procura. Se non avessi creduto e non credessi nella loro sacralità, non avrei rivestito la toga, come spero di aver fatto, con dignità e onore”, ha aggiunto. Anm, bene parole Nordio, ottimisti su dialogo costruttivo – “Mi sono compiaciuto di queste parole del ministro che ha riconosciuto l’intangibilità di un principio, l’autonomia e dell’indipendenza della magistratura, che va assicurato quale che sia l’assetto delle riforma a cui si guarda. Se ci ritroviamo sui principi , non posso che essere felice e ottimista sul fatto che il dialogo e il confronto, che spero che il ministro vorrà avere anche con noi, non possa che segnare un momento di costruzione”, ha commentato il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia.

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    Anno giudiziario, Curzio: 'Inaccettabili morti sul lavoro'

    Con la solenne dichiarazione di apertura dell’anno giudiziario 2023, il primo presidente della Cassazione ha concluso la cerimonia svoltasi alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Pietro Curzio ha illustrato il ‘bilancio’ della giustizia nell’anno appena trascorso, le prospettive e le criticità.
    “L’analisi sui dati dell’amministrazione della giustizia in Italia nell’anno appena trascorso conferma il quadro in chiaroscuro già descritto nelle precedenti relazioni” però “si assiste ad un lento ma progressivo miglioramento della situazione”, ha sottolineato il Primo presidente della Cassazione Pietro Curzio nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Continua il processo di riduzione del contenzioso, tanto nel civile quanto nel penale”.

    Agenzia ANSA

    ‘Per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana’ (ANSA)

    “Non spetta a noi dare giudizi sulle scelte di politica legislativa che il Parlamento ed il Governo hanno operato. Alla giurisdizione spetta interpretare ed applicare le leggi” sottolinea Curzio parlando delle riforme che hanno interessato “tutti i settori del vasto mondo della giustizia”. “Il programma attuativo originariamente fissato” è stato “modificato, posticipando alcune parti ed anticipandone altre, il che crea motivo aggiuntivo di criticità”, occorre – conclude Curzio – “un periodo di adattamento” e di “rodaggio”.

    Agenzia ANSA

    “Sento, in questo momento e in questa sede, tutta la responsabilità del compito appena affidato a tutti i nuovi consiglieri, e a me che oggi li rappresento. (ANSA)

    “Nel corso degli anni Novanta del Novecento gli omicidi in Italia erano circa 1900 ogni anno, in parte cospicua commessi da esponenti della criminalità organizzata”, negli ultimi 5 anni si sono ridotti a 300 e nel 2022 sono stati 310: “si tratta di un dato cruciale perché colloca l’Italia tra i paesi più sicuri in Europa e a fortiori nel mondo”, aggiunge poi Curzio all’anno giudiziario. E sottolinea “l’efficienza del sistema” per cui negli ultimi 30 anni l’accertamento degli autori di omicidi è passato dal 40% degli anni Novanta al 73% del 2016, “percentuale che tende a crescere”. “Un’ombra inquietante – sottolinea poi  – rimane per il fatto che circa la metà degli omicidi sono avvenuti nell’ambito dei rapporti familiari ed affettivi e una parte molto consistente, 122 su 310, vede come vittima la donna, spesso ad opera del partner o ex partner. Il dato è ormai costante, anche se proprio nell’anno appena concluso in leggera flessione”. 
    “Rimane inaccettabile il numero delle morti bianche, che anche quest’anno ha superato il livello di 1000 casi, con l’inquietante ritmo di tre morti al giorno”, sottolinea Curzio. Nei primi dieci mesi del 2022, le denunce “sono aumentate del 32,9% rispetto al 2021” e le malattie professionali hanno visto un aumento delle denunce del 10,6%. Questi dati sono una “pesante e grave conferma” della situazione di pericolo e rischio nel mondo del lavoro.
    Nella lotta al terrorismo e alla mafia ci sono stati “passi avanti evidenti – ha detto Curzio riferendosi a Messina Denaro -, e ne abbiamo avuto conferma di recente con un arresto importante, non solo per contrastare strategie che hanno insanguinato il paese in anni terribili, ma anche nel cogliere mutazioni verso forme altrettanto pericolose, sebbene altrettanto pericolose, sebbene meno visibili, volte ad inquinare settori sani della società civile e dell’economia e ad estendersi verso zone del paese diverse da quelle originarie, come emerge ad esempio dal processo ‘Aemilia””.
    “E’ solo attraverso il quotidiano esercizio del reciproco e franco confronto all’interno dell’Organo di governo autonomo, con animo volto alla composizione di eventuali differenze ideali, che il Consiglio potrà esercitare con equilibrio i delicati compiti affidatigli dalla Costituzione. L’obiettivo sarà quello di trovare sempre una sintesi, nell’interesse esclusivo dei cittadini”: così il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, confermando la sua volontà “di ascolto e di dialogo costante con tutti i componenti del Consiglio Superiore”. “Sento, in questo momento e in questa sede, tutta la responsabilità del compito appena affidato a tutti i nuovi consiglieri, e a me che oggi li rappresento. Sono, e siamo tutti, consapevoli della delicatezza della funzione che siamo chiamati a svolgere: garantire l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario, “pilastro – come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica – della nostra democrazia”. 
    Il Csm affronterà “le sfide, numerose e complesse, del sistema giustizia – ha aggiunto Pinelli -, portando avanti al contempo l’ideale del magistrato che noi riteniamo debba essere perseguito: il magistrato che si distingua per il rigore professionale, per il riserbo in tutti i comportamenti, e per il rispetto della dignità delle persone. L’esercizio del potere giudiziario deve sempre compiersi nel rispetto della sottoposizione alla legge del magistrato e nella piena tutela della dignità della persona”. 
    “Ogni futura riforma – ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio all’inaugurazione dell’anno giudiziario -, invece, prima di essere affidata alle valutazioni del Parlamento sovrano, si comporrà attraverso l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia, dall’avvocatura all’accademia e alla magistratura”. Autonomia e indipendenza della magistratura costituiscono “un pilastro della nostra democrazia, garantita dalla Costituzione, come Lei, signor Presidente, ha voluto ricordare solo due giorni fa”, dice il ministro della Giustizia rivolgendosi al capo dello Stato. “Sono principi inderogabili, che hanno accompagnato tutta la mia lunga attività professionale in Procura. Se non avessi creduto e non credessi nella loro sacralità, non avrei rivestito la toga, come spero di aver fatto, con dignità e onore”, ha aggiunto.
    “Il Paese conservi la fiducia nella giustizia”. E’ l’auspicio del pg della Cassazione, Luigi Salvato, all’inaugurazione dell’anno giudiziario. A sua volta, la giustizia “recuperi l’efficienza sulla quale i cittadini possono e devono fare affidamento, grazie all’impegno di tanti servitori dello Stato, i quali quotidianamente operano con discrezione, la cui attività non può essere appannata dai comportamenti devianti di alcuni, che vanno perseguiti e sanzionati”. “L’incremento di fiducia e l’efficienza – ha detto – esigono tuttavia un’azione riformatrice attenta alla tutela di tutti gli interessi in gioco, chiara e ordinata”.