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    Mulè, non presiederò giurì d'Onore alla Camera su Cospito

    (ANSA) – ROMA, 02 FEB – “Nelle ultime quarantotto ore mi sono
    confrontato con il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo
    Fontana, per verificare l’opportunità di presiedere la
    Commissione che dovrà pronunciarsi su quanto successo in Aula
    martedì 31 gennaio tra l’onorevole Giovanni Donzelli e diversi
    deputati dell’opposizione”. Lo dichiara il vicepresidente della
    Camera, Giorgio Mulè.   
    “Dal momento che presiedevo l’Aula quando i fatti sono
    accaduti, abbiamo convenuto di non dare seguito all’incarico.   
    Sento il dovere di reiterare un sincero ringraziamento al
    Presidente Fontana per aver pubblicamente riconosciuto la
    correttezza delle mie azioni nella funzione di presidente di
    turno dell’Aula durante la seduta del 31 gennaio”. (ANSA).   

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    Autonomia: Meloni in Cdm, coerenti con mandato dei cittadini

    (ANSA) – ROMA, 02 FEB – Questo provvedimento dimostra ancora
    una volta che questo governo manterrà gli impegni presi, la
    coerenza con il mandato avuto dai cittadini, per noi, è una
    bussola. Lo ha detto, a quanto si apprende, la premier Giorgia
    Meloni dopo il varo del ddl sull’autonomia da parte del Cdm.   
    (ANSA).   

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    Autonomia: Schlein, si convochi Stato regioni

    (ANSA) – ROMA, 02 FEB – “Sarebbe opportuno che le Regioni del
    sud e quelle guidate dal Pd chiedessero una convocazione urgente
    della Conferenza Stato-Regioni. Conferenza Stato-Regioni
    ignorata e umiliata dal governo e da Calderoli che non ha voluto
    fare un passaggio preventivo col voto delle Regioni”. Lo
    dichiara la deputata e candidata alla guida del Pd, Elly
    Schlein. “Oggi nel Consiglio dei Ministri arriva l’autonomia
    differenziata di Calderoli, scavalcando il confronto con le
    Regioni e col Parlamento, per avanzare un disegno di legge che
    divide il Paese”. (ANSA).   

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    E' morto Enzo Carra. Fu portavoce della Dc di Forlani

    E’ morto a Roma nella notte Enzo Carra, ex portavoce della Dc quando era segretario Arnaldo Forlani. Aveva 79 anni. 
       Durante l’inchiesta di Tangentopoil fu arrestato e fece molto scalpore, oltre a determinare forti polemiche, la foto del suo fermo in tribunale: Carra appariva ammanettato con i cosiddetti  “schiavettoni”, un tipo di manette con una pesante catena utlizzate per evitare la fuga dei detenuti. Si scatenò un partecipato dibattito sull’uso di questa misura, ritenuta da molti eccessiva e umiliante.    Il suo nome è comunque legato principalmente alla attività politica svolta con la Democrazia Cristiana e, negli anni a seguire, con Udc e Margherita. 
       “Un grande abbraccio alla famiglia e a coloro che piangono oggi la scomparsa di Enzo Carra a nome di tutta la comunità delle democratiche e dei democratici”. Lo scrive sui social il segretario del Pd, Enrico Letta
        “Un uomo buono, colto, intelligente. Un pezzo di storia della Democrazia Cristiana e un testimone di cosa deve essere la politica. Per me e per molti di noi un amico vero che ci mancherà”. Scrive in una nota di cordoglio il senatore del Pd Dario Franceschini. 
       “Oggi ci lascia un autentico gentiluomo. Enzo lo era nella vita privata e in quella politica. Persona riservata, non amante del clamore, ha patito con profonda sofferenza la gogna mediatica frutto della furia giustizialista. E l’ha vissuta con profonda dignità e con il rispetto delle Istituzioni”. Lo afferma Lorenzo Cesa dell’Udc. “Abbiamo avuto l’orgoglio di averlo avuto tra i nostri parlamentari in cui si e’ distinto per la sua capacità di essere un punto di riferimento, anche per i giovani parlamentari, per la sue doti umane e per la sua abilità di sintesi. A nome della comunità dell’Udc esprimo le più sentite condoglianze alla sua famiglia. Ciao Enzo!”, conclude.
       “Le mie condoglianze alla famiglia e agli amici di Enzo Carra, personalità di valore dell’esperienza rappresentata dalla Margherita. Mancheranno alla comunità politica la sua esperienza e la sua predisposizione al confronto e alla discussione”. Lo afferma Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera dei Deputati.
       “Ci ha lasciato Enzo Carra. Giornalista, intellettuale, politico, ma soprattutto un grande notista politico, capace di interpretare con acume e lungimiranza il quadro politico e di saper cogliere come pochi l’essenza del dibattito pubblico. Ci lascia un gentiluomo e un amico, con cui fino alle ultime ore ci siamo confrontati e riuniti per la pubblicazione del suo ultimo libro in uscita proprio oggi, ‘L’ultima Repubblica’ (Eurilink University Press). La sua scomparsa provoca un grande vuoto nel panorama giornalistico e politico del nostro Paese. In questo momento di immenso dolore siamo vicini alla moglie Olga e al figlio Giorgio”. Lo dichiarano in una nota l’ex deputato Michele Anzaldi e l’ex ministro Enzo Scotti.
       “Desidero esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia dell’onorevole Enzo Carra. Fu vittima della furia giustizialista di Tangentopoli, vero, ma soprattutto giornalista e politico di intelligenza notevole. Una grande perdita”. Così in una nota Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato.
       “Enzo Carra è stato un eccellente giornalista e un politico perbene, la cui immagine pubblica risultò indelebilmente macchiata dalla gogna mediatica cui fu sottoposto, in manette, ai tempi della furia giustizialista di Mani Pulite. Non si lasciò abbattere. Mantenne il buon umore e la curiosità allora, così come li mantenne negli ultimi mesi di convivenza con la malattia. Era un amico personale e un amico della Fondazione Luigi Einaudi. Ai suoi familiari le nostre più sentite condoglianze’. Lo afferma Andrea Cangini, segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi.
       “Ci ha lasciato Enzo Carra, intellettuale e fine politico, ex portavoce della Dc. Un uomo capace di interpretare con acume e lungimiranza il quadro politico e di saper cogliere come pochi l’essenza del dibattito pubblico. Una grave perdita non solo per la famiglia, a cui vanno le più sentite condoglianze, ma per tutti noi che lo abbiamo conosciuto, che abbiamo lavorato con lui, che lo abbiamo apprezzato e stimato”. Lo afferma Ettore Rosato (Az-IV).

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    Malpezzi, Meloni deve chiedere dimissioni Donzelli e Delmastro

    (ANSA) – ROMA, 02 FEB – “Esiste sempre il problema del
    silenzio della presidente Meloni che in realtà decide di parlare
    ieri sera non affrontando il punto che è uno e semplice: un
    sottosegretario del suo governo ha fatto uscire delle notizie
    sensibili e riservate”. Così la capogruppo del Pd in Senato,
    Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti.   
    “E’ Giorgia Meloni – ha aggiunto – che deve chiedere le
    dimissioni del suo sottosegretario e del vicepresidente del
    Copasir, rimane il punto dirimente”. (ANSA).   

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    Papa a giovani Congo, non cedete a sporcizia corruzione

    Il Papa, nell’incontro con i giovani a Kinshasa, chiede di dire sì all'”onestà” e no alla “corruzione”. “Diciamo insieme: no alla corruzione”, ha detto il Papa parlando in francese. Poi ha citato il caso di Floribert Bwana Chui che 15 anni fa venne ucciso a Goma per aver bloccato il passaggio di alimenti deteriorati che avrebbero danneggiato la salute della gente. “Poteva lasciare andare, non lo avrebbero scoperto e ci avrebbe pure guadagnato. Ma, in quanto cristiano, pregò, pensò agli altri e scelse di essere onesto, dicendo no alla sporcizia della corruzione. Questo è mantenere non solo le mani pulite ma il cuore pulito”. Il pontefice, durante l’incontro nello Stadio dei Martiri a Kinshasa, ha chiesto anche di non lasciarsi rovinare la gioventù “dalla solitudine e dalla chiusura. Pensatevi sempre insieme e sarete felici, perché la comunità è la via per stare bene con sé stessi, per essere fedeli alla propria chiamata. Invece, le scelte individualiste all’inizio sembrano allettanti, ma poi lasciano solo un grande vuoto dentro”. Il Papa ha fatto due esempi: la droga e la stregoneria. “Pensate alla droga: ti nascondi dagli altri, dalla vita vera, per sentirti onnipotente; e alla fine ti ritrovi privo di tutto. Ma pensate anche alla dipendenza dall’occultismo e dalla stregoneria, che rinchiudono nei morsi della paura, della vendetta e della rabbia. Per favore, non lasciatevi affascinare da falsi paradisi egoisti, costruiti sull’apparenza, su guadagni facili o su religiosità distorte”, ha ammonito il Pontefice. Papa Francesco ha messo in guardia i giovani anche dal mondo dei social: “La virtualità non basta, non possiamo accontentarci di interfacciarci con persone lontane o persino finte. La vita non si tocca con un dito sullo schermo. È triste vedere giovani che stanno ore davanti a un telefono: dopo che si sono specchiati, li guardi in faccia e vedi che non sorridono, lo sguardo è diventato stanco e annoiato. Niente e nessuno può sostituire la forza dell’insieme, la luce degli occhi, la gioia della condivisione! Parlare, ascoltarsi è essenziale, stare insieme è essenziale: mentre sullo schermo ciascuno cerca quello che gli interessa, scoprite ogni giorno, cari giovani, la bellezza di lasciarvi stupire dagli altri, dai loro racconti e dalle loro esperienze”, è stato l’invito del Papa.
    Ascolta “Dalle miniere di cobalto alla scuola, un altro futuro per i bambini del Congo” su Spreaker.

       

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    Cospito: Giurì d'onore sarà annunciato domani alla Camera

    (ANSA) – ROMA, 02 FEB – Verrà annunciata domani nell’Aula
    della Camera la costituzione del giurì d’onore che è stato
    chiesto dalle opposizioni dopo le affermazioni pronunciate lo
    scorso 31 gennaio nell’Emiciclo di Montecitorio da Giovanni
    Donzelli (Fdi) nei confronti di contro quattro deputati deputati
    del Pd tra cui il capogruppo Debora Serracchiani. A quanto
    apprende l’ANSA, il giurì, le cui conclusioni sono inappellabili
    (la relazione conclusiva viene semplicemente letta in assemblea
    ma non viene discussa nè votata) sarà composto da cinque
    deputati, ma non si sa ancora chi lo presiederà: il
    vicepresidente Giorgio Mulè si è detto a ciò indisponibile in
    quanto presiedeva l’Assemblea quando i fatti sono avvenuti.   
    l regolamento della Camera (all’articolo 58) stabilisce che,
    quando nel corso di una discussione, un deputato sia accusato di
    fatti che ledano la sua onorabilità, egli può chiedere al
    presidente della Camera di nominare una commissione – il
    cosiddetto Giuri’ d’onore, appunto – per giudicare la fondatezza
    dell’accusa. Alla commissione può essere assegnato un termine
    per presentare le sue conclusioni alla Camera che ne prende atto
    senza dibattito nè votazione. Non è specificato il numero dei
    giurati, che solitamente sono stati solo un paio. (ANSA).