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    Meloni, i papà sono una ricchezza insostituibile

     “Ai sacrifici che fate per dare il massimo ai vostri figli, a come sapete tornare bambini quando giocate con loro, allo sguardo forte e rassicurante che sapete mantenere anche quando la vita vi mette di fronte alle prove difficili.    Per questo, e per tanto, tanto altro, auguri a tutti i papà. E ad Andrea, così meraviglioso con la nostra Ginevra. Siete una ricchezza insostituibile”. Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della ricorrenza di San Giuseppe e quindi della festa del papà su Facebook, postando anche un’immagine che la ritrae mentre osserva una fotografia di famiglia.   

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    Kiev, ieri sono stati respinti 83 attacchi russi

     Le forze ucraine hanno respinto ieri 83 attacchi russi in cinque città: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione al fronte. Lo riporta il Kyiv Independent.
    Le truppe russe stanno cercando di catturare la totalità delle regioni di Donetsk e Lugansk, nell’Ucraina orientale, e ieri hanno lanciato offensive vicino alle città di Lyman, Bakhmut, Avdiivka, Marinka e Shakhtarsk. Durante gli attacchi, i russi hanno lanciato 11 missili, quattro dei quali avevano come obiettivo infrastrutture civili a Zaporizhzhia. Le forze di Mosca hanno inoltre condotto 16 raid aerei ed hanno sparato un centinaio di razzi con sistemi a lancio multiplo.
    Da parte sua, l’Aeronautica militare ucraina ha condotto 10 attacchi contro zone ad alta concentrazione di soldati russi ed ha abbattuto un drone Shahed-136 di fabbricazione iraniana.   

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    Dalla pornostar alle elezioni, le inchieste su Trump

     Si stringe il cerchio su Donald Trump. L’ex presidente potrebbe essere incriminato martedì prossimo per il pagamento di 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels per comprare il suo silenzio sulla loro relazione. Ma quella di Stephanie Clifford – questo il vero nome di Daniels – è solo una delle molto indagini avviate contro l’ex presidente.
    Fra le inchieste ci sono infatti quella della Georgia sulle interferenze elettorali, quelle sui documenti riservati trovati a Mar-a-Lago e sul 6 gennaio.
    * LA PORNOSTAR: L’ufficio del procuratore di New York indaga da tempo sui presunti fondi illegali di Trump a Stormy Daniels in cambio del silenzio sulla loro relazione, ed è pronto – secondo indiscrezioni – a incriminarlo. Ad accusare il tycoon di essere al corrente del pagamento è stato Michael Cohen, il suo ex fixer. Cohen avrebbe materialmente pagato a Daniels 130.000 dollari per il silenzio sulla sua relazione con Trump e sarebbe stato poi rimborsato da Trump mentre era alla Casa Bianca. Alle autorita’ di New York Cohen ha confessato che l’ex presidente sapeva tutto e lo rimborsava mensilmente con finti pagamenti per spese legali, in violazione delle norme sul finanziamento della campagne elettorali.
    * L’INCHIESTA CIVILE SUGLI ASSET GONFIATI: Le autorità di New York accusano Trump di aver mentito a banche e assicurazioni gonfiando il valore dei suoi asset di miliardi di dollari. E puntano a vietare ai Trump – l’ex presidente e i tre figli Donald Jr, Eric e Ivanka – la guida di qualsiasi azienda a New York.    * LA GEORGIA INDAGA SULLE INTERFERENZE SUL VOTO: Un gran giurì speciale ha da poco concluso le inchieste sulle possibili interferenze di Trump e dei suoi alleati alle elezioni del 2020.    Il rapporto finale del gran giurì è ancora riservato, ma secondo indiscrezioni sono state raccomandate incriminazioni nei confronti di almeno dieci persone.
    * LE CARTE RISERVATE A MAR-A-LAGO: Il Dipartimento di Giustizia ha nominato il procuratore speciale Jack Smith per condurre l’indagine penale su come Trump ha gestito i documenti classificati una volta uscito dalla Casa Bianca. Diverse carte riservate sono state trovate nella sua abitazione in Florida nel corso di una perquisizione dell’Fbi.   
    * LE INCHIESTE SUL 6 GENNAIO: La commissione di indagine sull’assalto al Congresso ha concluso che Trump e i suoi hanno partecipato a un piano per capovolgere le elezioni del 2020. Il procuratore speciale Smith sta conducendo la sua indagine sui presunti tentativi di Trump di capovolgere l’esito del voto.      

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    Figli coppie gay, Schlein: 'Pronta legge per il Parlamento'

    (ANSA) – MILANO, 18 MAR – “Ci stiamo già muovendo e c’è qui
    anche Alessandro Zan per portare avanti anche in Parlamento le
    aspettative che sono emerse dalla piazza. Cioè di poter vedere
    riconosciuto per legge il diritto delle coppie omogenitoriali”.   
    Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein al termine della
    manifestazione di Milano per protestare contro lo stop imposto
    alle trascrizioni dei figli delle coppie dello stesso sesso..   
    “Con una legge preparata e scritta insieme alle associazioni,
    alle famiglie arcobaleno e alla rete Lenford. Saremo al loro
    fianco come in piazza anche in Parlamento”.   
    La società, ha aggiunto Schlein, “si rende conto che contro
    questi bambini e bambine crudelmente si sono scagliati coloro
    che oggi governano il paese, ma sono bimbi come tutti e vanno
    già nelle nostre scuole, stanno crescendo nelle nostre comunità.   
    Non c’è alcuna ragione di negare il loro riconoscimento, il loro
    diritto all’esistenza in questa comunità. Andremo avanti anche
    in Parlamento con questa legge e lo faremo in tutti i luoghi
    dove sarà necessario”. (ANSA).   

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    Piantedosi, controlli rafforzati a Roma, Milano e Napoli

    (ANSA) – ROMA, 18 MAR – Intensificare le attività di
    controllo nelle zone adiacenti alle stazioni ferroviarie di
    Roma, Napoli e Milano. È l’indicazione contenuta in una
    direttiva inviata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi,
    ai prefetti delle tre città per assicurare “una presenza
    rafforzata e visibile delle Forze di polizia” ed offrire “una
    più efficace risposta al bisogno di protezione in zone dove la
    percezione di insicurezza è molto diffusa”. (ANSA).   

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    Meloni affronta la Cgil,non arretra su reddito e salario

    Nessun passo indietro e nessuna concessione. Non sul reddito di cittadinanza, stroncato, né sul salario minimo, “inefficace”.

    Meloni: ‘Il salario minimo non e’ la soluzione, il Reddito ha fallito’

    E tantomeno su quella riforma del fisco appena approvata e bocciata “troppo frettolosamente da alcuni”. A partire proprio dai suoi ospiti. Giorgia Meloni entra al congresso della Cgil dall’ingresso principale, a dispetto del protocollo, a mostrare anche plasticamente che non teme “fischi” o proteste. Che non arriveranno se non in modo blando, dalla minoranza della Cgil che la accoglie intonando Bella Ciao e lasciando in sala peluche a ricordare la “strage di Stato di Cutro”.

    Meloni alla Cgil, le reazioni fra i delegati: ‘Gli applausi? Solo di circostanza’

    Certo, non arriveranno nemmeno gli applausi da una platea che ascolta in un composto silenzio la mezz’ora dell’intervento con cui la premier rivendica l’azione del suo governo. E offre la promessa di un “ascolto senza pregiudizi”. Proprio quello che secondo il sindacato finora non c’è stato. Qualche timido battimano la premier lo strappa solo quando cita “l’inaccettabile” assalto alla Cgil da parte “di esponenti di estrema destra”. Ma alla fine se ne va “soddisfatta” la prima presidente del Consiglio – e di un governo di destra – a presentarsi dopo 27 anni all’assise del sindacato, che domani confermerà Maurizio Landini leader per il secondo mandato. Sale sul palco e attende, con sguardo eloquente, che la mini-protesta finisca e parte sgombrando il campo dalle “ricostruzioni” che ha letto “divertita” di suoi timori nell’affrontare l’arena della Cgil. “Mi fischiano da trent’anni, sono cavaliere al merito…” dice con una certa ironia prima di inquadrare la sua presenza nel solco di quella “unità” che si celebra proprio oggi. Certo, usa un linguaggio molto lontano da quello di una platea che mal digerisce i riferimenti identitari, e quel parlare del Paese come della “nazione”. Ma non fa una piega, seguendo l’appello del segretario a “chiedere ascolto ma anche a dare ascolto” fatto dal palco prima di invitare la premier a parlare.

    Meloni sale sul palco della Cgil, alcuni delegati escono cantando ‘Bella, ciao’

    Meloni parla per la prima volta della riforma del fisco, fresca di approvazione, e presenta subito tutti i vantaggi che avranno, nelle intenzioni del governo, “i lavoratori dipendenti”, dalla flat tax sui redditi incrementali (come per gli autonomi) alla deducibilità per intero di alcune spese come istruzione e trasporti fino al taglio dell’Irpef attraverso la riduzione a tre aliquote. Una ricetta respinta dal sindacato che ha minacciato la piazza, ma che ascolta in silenzio. Solo domani Landini forse risponderà, nell’intervento conclusivo del congresso. La premier stoppa il salario minimo – su cui le opposizioni si stanno coordinando – perché potrebbe diventare una “tutela sostitutiva” dei contratti nazionali che invece vanno rafforzati. Una argomentazione che trova orecchie più sensibili, nonostante le aperture di Landini al fissare una soglia minima nella cornice di una legge sulla rappresentanza. E’ la volta poi del reddito di cittadinanza che “ha fallito” perché ha messo “nello stesso calderone” chi può lavorare e chi non può.
    Ma il lavoro, scandisce, “non si crea per decreto”, ed era quindi “doveroso” cancellare il reddito per chi può lavorare. “Cosa ci hanno fatto i poveri? Niente”, assicura, “vogliamo farli uscire da quella condizione e l’unico modo è dargli un lavoro”. Scesa dal palco resta ancora una mezz’ora, in un colloquio a tu per tu con Landini che a Palazzo Chigi definiscono “franco e cordiale”, tra due che si conoscono da tempo e che hanno affrontato, lontani da taccuini e telecamere, “a 360 gradi” tutti i “temi di attualità”. Le distanze restano, confermano da entrambi i lati, ma l’intenzione di “discutere” c’è. “Doveroso esserci, mai paura del confronto” dice alla fine, lasciando Rimini in direzione di Bologna, dove la aspetta una visita (privata) di qualche ora tra gli stand di Cosmoprof, dove sì, incassa strette di mano e applausi più convinti.

    Bologna, Meloni a Cosmoprof: ‘Cosmetica pezzo dell’eccellenza italiana’

    Agenzia ANSA

    Tra slogan di contestazione frase di un vestito della influencer (ANSA)

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    LANDINI: ASCOLTARE PER ESSERE ASCOLTATIRingrazio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per aver accettato l’invito a partecipare al congresso, lo considero un elemento di rispetto per l’organizzazione importante che siamo. Vogliamo essere non spettatori ma protagonisti del cambiamento”.. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, prima di lasciare il palco alla premier.
    “Voglio solo dire due cose, stiamo per vivere un momento molto importante di questo congresso. Abbiamo scelto di fare un congresso aperto e di voler parlare con tutti, imparando anche ad ascoltare. L’ascolto è importante per noi e anche per chi ha idee diverse da nostre. Chiedere di ascoltare è chiedere anche di essere ascoltati”, ha evidenziato Landini.
    I PRECEDENTILa presenza di Meloni a Rimini arriva a quasi trent’anni di distanza dall’ultima volta in cui un presidente del Consiglio ha preso parte a un congresso della Cgil.L’ultima volta era stato Romano Prodi nel 1996, ai tempi dell’Ulivo, prima di lui Bettino Craxi nel 1986 e Giovanni Spadolini nel 1981. Nel 2010 intervenne Gianni Letta a nome del governo Berlusconi.

    Prodi al congresso della Cgil nel 1996

    IL PRESIDIOIl gruppo di minoranza interna alla Cgil in presidio davanti all’ingresso del Palacongressi di Rimini per la presenza della premier Giorgia Meloni, attesa più tardi all’assise sindacale. Espongono alcuni striscioni “Meloni: non in nostro nome. Cutro: strage di Stato”. Per terra tanti peluche che poi, spiega la portavoce Eliana Como, “vogliamo portare in sala e mettere nelle prime file davanti al palco. Quando parlerà Meloni, usciremo in silenzio, forse intonando Bella ciao”. Intanto la cantano nel piazzale davanti all’ingresso. Una quarantina i presenti al presidio. Il presidio ha iniziato a sciogliersi poco prima delle 10, per il via ai lavori della terza giornata del congresso della Cgil. L’intervento di Meloni è in programma alle 12. Alcuni presenti, molti delegati eletti con il documento di minoranza “Le radici del sindacato”, prima di entrare stanno prendendo i peluche per portarli in sala e sistemarli lì. “Ma non si tirano i peluche”, ammonisce Como.

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    Meloni, pensati sgradita? Non pensavo Ferragni metalmeccanica

     “Ringrazio tutta la Cgil dell’invito anche chi mi contesta con slogan efficaci, ho visto ‘pensati sgradita’: non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in apertura del suo discorso a Rimini al congresso della Cgil commentando una frase riportata su un vestito che la nota influencer ha indossato al festival di Sanremo    

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    Morto Giorgio Bornacin: Meloni, una vita dedicata a istituzioni

    (ANSA) – ROMA, 17 MAR – “La scomparsa di Giorgio Bornacin mi
    tocca profondamente. Il suo impegno politico comincia fin da
    ragazzo, nella sua Liguria, è la storia di tanti tra noi, il
    percorso di chi oggi milita in Fratelli d’Italia. Bornacin è
    stato un politico pieno di passione, un uomo con un cuore
    grande, ci lascia l’eredità di una vita dedicata alle
    istituzioni”. E’ il ricordo della presidente di Fratelli
    d’Italia, Giorgia Meloni. (ANSA).