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    Zelensky a un anno da liberazione Bucha, 'quei mesi i peggiori'

    – In occasione dell’anniversario della liberazione di Bucha, città martire della regione di Kiev, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricordato la data su Telegram affermando: “Per i residenti della regione lo scorso anno è diventato il più terribile della loro vita. La liberazione della regione di Kiev è diventata un simbolo del fatto che l’Ucraina sarà in grado di vincere questa guerra”.    “Eventi inimmaginabili nel XXI secolo sono diventati realtà nelle città di Bucha e Irpin. Le truppe russe hanno marciato sulla capitale ucraina da nord e hanno portato morte e distruzione”, ha scritto . (ANSA).   

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    Foti, Codice degli Appalti è stato scritto da Consiglio di Stato

    (ANSA) – ROMA, 30 MAR – “Il codice degli appalti è aderente
    ai principi della legge delega del precedente governo che lo ha
    voluto rivoluzionare in relazione al Pnrr, senza limitarsi a
    recepire le direttive europee. Inoltre, chi lo ha scritto è
    stato il Consiglio di Stato, organo terzo, che ha avuto la
    delega dal precedente esecutivo. I dati sulla corruzione
    riguardano le vecchie norme e testimoniano come queste andavano
    cambiate. La Pubblica Amministrazione ha un principio generale
    di indipendenza e di parità di trattamento, non dobbiamo avere
    retropensieri criminogeni”. Lo ha detto, intervenendo a Start su
    Sky Tg24, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera,
    Tommaso Foti. (ANSA).   

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    M5S ad Abodi, no al ritorno della pubblicità su giochi d'azzardo

    (ANSA) – ROMA, 30 MAR – “Ieri in Commissione Cultura alla
    Camera il ministro dello Sport Andrea Abodi ha affermato che il
    governo potrebbe aprire al ritorno delle sponsorizzazioni legate
    al gioco d’azzardo per club ed eventi sportivi, modificando la
    norma del decreto dignità che ha introdotto il divieto in
    Italia. Pur apprezzando le parole di Abodi quando ha detto che
    su questo tema non agirà mai da solo e che serve un ampio
    dibattito tra le forze politiche garantendo i dovuti passaggi
    parlamentari, siamo fermi nel ribadire la nostra assoluta
    contrarietà ad ogni forma di reintroduzione degli spot sul gioco
    d’azzardo nel calcio e nello sport in generale”. Ad affermarlo
    in una nota sono gli esponenti del Movimento 5 Stelle in
    Commissione Cultura di Camera e Senato.   
    “Se per Abodi, il fatto che l’Italia sia l’unico paese in
    Europa a conoscere simili restrizioni, rappresenta una
    giustificazione per un ritorno degli sponsor del gioco d’azzardo
    sulle maglie delle squadre di calcio, noi pensiamo al contrario
    che il nostro Paese rappresenti in questo momento un esempio da
    seguire per gli altri Stati europei. La lotta all’azzardopatia –
    assicurano – passa inevitabilmente da una riduzione dei messaggi
    pubblicitari, soprattutto quando sono presenti in eventi così
    seguiti dal grande pubblico come quelli calcistici e sportivi in
    generale. Diciamo no al ritorno dell’azzardo nel mondo del
    calcio e dello sport italiano”. (ANSA).   

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    Brasile: Bolsonaro oggi ritorna in un clima di tensione

    Dopo tre mesi di permanenza negli Stati Uniti, l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è atteso oggi di ritorno in Brasile in un clima di tensione per il pericolo di nuovi disturbi dopo l’assalto alle istituzioni dell’8 gennaio. L’ex capo di Stato dovrebbe arrivare alle 7:10 ora locale (12:10 ora italiana) con un volo della compagnia Gol che arriverà a Brasilia da Orlando, in Florida.
    Le autorità dello Stato di Brasilia hanno predisposto diverse misure di sicurezza in previsione di possibili disordini commessi da simpatizzanti dell’ex presidente. Tra queste il divieto di transito nel corso principale che porta alla zona dei palazzi delle istituzioni prese d’assalto a gennaio dalle turbe bolsonariste.
    Il possibile ritorno di Bolsonaro avviene d’altra parte mentre l’attuale presidente Luiz Inacio Lula da Silva si trova attualmente a riposo nella residenza ufficiale e non nel palazzo di governo, a causa di una polmonite.  

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    Zelensky, nelle parole di Meloni la vera forza europea

    “Ho parlato oggi con Giorgia Meloni. L’ho ringraziata per i suoi principi, per la sua determinazione, per la vera forza europea che si avverte nelle sue parole e nelle sue azioni in difesa della libertà”. Così Volodymyr Zelensky nel suo consueto discorso serale. “Abbiamo discusso sia delle relazioni bilaterali che della situazione generale nella nostra difesa contro l’aggressione russa – ha ribadito -. L’ho informata della situazione sul campo, dei nostri bisogni. Nei prossimi mesi potremo essere più attivi al fronte. E faremo di tutto per garantire che il sostegno dei nostri passi da parte del mondo sia il più efficace possibile”.Nella telefonata con la premier, il presidente dell’Ucraina “ha manifestato apprezzamento per la prossima Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina prevista per il 26 aprile, un’occasione importante per rafforzare i rapporti tra le imprese italiane e l’Ucraina”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi.    “Dopo la visita del presidente Meloni a Kiev del 21 febbraio scorso e l’intervento nel Parlamento italiano del 21 marzo scorso alla vigilia del Consiglio europeo – si legge nella nota -, il presidente ucraino ha espresso gratitudine all’Italia, ha ricordato la forte motivazione dell’esercito ucraino e espresso fiducia nella capacità di respingere gli attacchi della Russia a difesa dell’integrità territoriale dell’Ucraina, anche grazie all’assistenza degli Stati occidentali, compresa l’Italia”.      

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    Berlusconi ricoverato al San Raffaele di Milano, forse giovedì le dimissioni

     Silvio Berlusconi, ricoverato da lunedì sera per alcuni accertamenti, potrebbe lasciare domani – secondo quanto si apprende – l’ospedale San Raffaele di Milano. Il presidente di Forza Italia oggi ha ricevuto la visita del figlio Luigi e potrebbe essere dimesso domani in tarda mattinata. 
    Il figlio minore è arrivato intorno alle 13.40 all’ospedale. Alle 15.15, ha poi lasciato struttura, senza rilasciare dichiarazioni alla stampa.

    Milano, Berlusconi ancora ricoverato al San Raffaele

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    Nordio, reato tortura è odioso, governo non vuole abrogarlo

    “Il reato di tortura è un reato odioso e abbiamo tutte le intenzioni di mantenerlo. il governo non ha nessuna intenzione di abrogarlo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo a un’interrogazione al question time, spiegando che ci sono solo questioni tecniche che vanno rimodulate.
    Il ministro ha spiegato che sono in particolare due le “carenze tecniche” del reato di tortura da affrontare. La prima è che mentre la Convenzione di New York “circoscrive le condotte della tortura a quelle caratterizzate dal dolo specifico”, cioè attuate “per ottenere un risultato ulteriore, in questo caso informazioni, punire o discriminare”, “il nostro legislatore, optando per una figura criminosa caratterizzata dal dolo generico, ha eliminato il dato distintivo della tortura rispetto agli altri maltrattamenti rendendo concreto il rischio di vedere applicata la disposizione ai casi di sofferenza provocate durante operazioni lecite di polizia”. La seconda carenza tecnica, è che “si è fusa in un’unica fattispecie il reato delle figure criminose di tortura e maltrattamenti inumani e degradanti, considerate sul piano internazionale figure distinte e meritevoli di trattamenti differenziatri”. “Sottoporre i due illeciti al medesimo trattamento sanzionatorio è una scelta non ragionevole e non imposta dai vincoli internazionali”. “Sono questioni tecniche ma vi posso assicurare, parola d’onore, che il reato di tortura rimarrà”, ha concluso il ministro.”Il mio staff è stato incaricato da subito di esplorare qualsiasi via, politica e giudiziaria, per poter dare almeno un filo di speranza. Esiste la possibilità della Cedu ma non è consentito un ricorso da parte degli organi statuali. Occorre semmai un’iniziativa da parte delle persone interessate. E’ troppo presto per definire ora in termini tecnici qual siano le nostre possibilità di continuare questa nostra legittima aspettativa a favore delle vittime che attendono giustizia. Posso solo assicurare che ce la metteremo tutta”. Lo ha detto a Porta a Porta il ministro Carlo Nordio, a proposito degli ex terroristi.
    Scalfarotto, dopo parole Nordio FdI ritiri pdl – “Immaginiamo a questo punto che i parlamentari proponenti ritireranno immediatamente la proposta di legge che hanno presentato a insaputa del governo che sostengono, e che il presidente della commissione Giustizia non lo inserirà nella programmazione dei lavori. Attediamo conferma”. E’ quanto si legge nel tweet del senatore di Azione-Italia viva, Ivan Scalfarotto commentando le dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul reato di tortura che non si intende abrogare e in riferimento alla proposta di legge sul reato di tortura presentata alla Camera da Fratelli d’Italia.
    Serracchiani, Nordio chiarisca con FdI che reato resta – “Non solo il ministro Nordio non ci ha convinto ma ci ha anche preoccupati, perché le ‘carenze tecniche’ di cui parla le deve chiarire soprattutto al partito di Fratelli d’Italia che ha presentato una proposta di legge che abroga il reato di tortura, eliminando l’art. 613bis, così come il 613ter, ovvero l’istigazione alla tortura. E questo per sostituirlo con una previsione di una circostanza di aggravante comune”. Così la deputata del Pd Debora Serracchiani nel corso del Question time alla Camera, replicando alle parole del ministro della Giustizia che a sua volta rispondeva al capogruppo del Pd in commissione, Federico Gianassi, sull’abolizione del reato di tortura.
    “Da una parte – ha proseguito Serracchiani, come riporta un comunicato – il ministro Nordio ci dice che vuole fare il codice dei crimini internazionali e dall’altra non dice con chiarezza che impedirà l’abrogazione della tortura, che è appunto un crimine internazionale. Noi non mettiamo assolutamente in dubbio l’onorabilità delle forze dell’ordine perché quella onorabilità è, senza ombra di dubbio, quella su cui si basa tutti i giorni lo svolgimento del loro dovere”. “Quello che invece serve – ha sottolineato Serracchiani – è ricordarci che siamo in un contesto internazionale dove il reato di tortura non può essere abrogato. Noi chiediamo di chiarire quali sono le ‘carenze tecniche’ e di chiarirlo in particolare a Fratelli d’Italia, perché se va avanti quella proposta di legge il reato di tortura viene abrogato”. “Non sta scritto da nessuna parte che quando si mette un reato , il rave, se ne toglie un altro, quello di tortura. Non funziona così” ha concluso Serracchiani, augurandosi “che il ministro Nordio non voglia assolutamente contravvenire agli obblighi internazionali assunti dal nostro paese, ma soprattutto che voglia spiegare con chiarezza e senza infingimenti cosa significa togliere questo reato a chi oggi ne chiede l’abrogazione”.