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    Berlusconi ricoverato al San Raffaele di Milano, forse giovedì le dimissioni

     Silvio Berlusconi, ricoverato da lunedì sera per alcuni accertamenti, potrebbe lasciare domani – secondo quanto si apprende – l’ospedale San Raffaele di Milano. Il presidente di Forza Italia oggi ha ricevuto la visita del figlio Luigi e potrebbe essere dimesso domani in tarda mattinata. 
    Il figlio minore è arrivato intorno alle 13.40 all’ospedale. Alle 15.15, ha poi lasciato struttura, senza rilasciare dichiarazioni alla stampa.

    Milano, Berlusconi ancora ricoverato al San Raffaele

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    Nordio, reato tortura è odioso, governo non vuole abrogarlo

    “Il reato di tortura è un reato odioso e abbiamo tutte le intenzioni di mantenerlo. il governo non ha nessuna intenzione di abrogarlo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo a un’interrogazione al question time, spiegando che ci sono solo questioni tecniche che vanno rimodulate.
    Il ministro ha spiegato che sono in particolare due le “carenze tecniche” del reato di tortura da affrontare. La prima è che mentre la Convenzione di New York “circoscrive le condotte della tortura a quelle caratterizzate dal dolo specifico”, cioè attuate “per ottenere un risultato ulteriore, in questo caso informazioni, punire o discriminare”, “il nostro legislatore, optando per una figura criminosa caratterizzata dal dolo generico, ha eliminato il dato distintivo della tortura rispetto agli altri maltrattamenti rendendo concreto il rischio di vedere applicata la disposizione ai casi di sofferenza provocate durante operazioni lecite di polizia”. La seconda carenza tecnica, è che “si è fusa in un’unica fattispecie il reato delle figure criminose di tortura e maltrattamenti inumani e degradanti, considerate sul piano internazionale figure distinte e meritevoli di trattamenti differenziatri”. “Sottoporre i due illeciti al medesimo trattamento sanzionatorio è una scelta non ragionevole e non imposta dai vincoli internazionali”. “Sono questioni tecniche ma vi posso assicurare, parola d’onore, che il reato di tortura rimarrà”, ha concluso il ministro.”Il mio staff è stato incaricato da subito di esplorare qualsiasi via, politica e giudiziaria, per poter dare almeno un filo di speranza. Esiste la possibilità della Cedu ma non è consentito un ricorso da parte degli organi statuali. Occorre semmai un’iniziativa da parte delle persone interessate. E’ troppo presto per definire ora in termini tecnici qual siano le nostre possibilità di continuare questa nostra legittima aspettativa a favore delle vittime che attendono giustizia. Posso solo assicurare che ce la metteremo tutta”. Lo ha detto a Porta a Porta il ministro Carlo Nordio, a proposito degli ex terroristi.
    Scalfarotto, dopo parole Nordio FdI ritiri pdl – “Immaginiamo a questo punto che i parlamentari proponenti ritireranno immediatamente la proposta di legge che hanno presentato a insaputa del governo che sostengono, e che il presidente della commissione Giustizia non lo inserirà nella programmazione dei lavori. Attediamo conferma”. E’ quanto si legge nel tweet del senatore di Azione-Italia viva, Ivan Scalfarotto commentando le dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul reato di tortura che non si intende abrogare e in riferimento alla proposta di legge sul reato di tortura presentata alla Camera da Fratelli d’Italia.
    Serracchiani, Nordio chiarisca con FdI che reato resta – “Non solo il ministro Nordio non ci ha convinto ma ci ha anche preoccupati, perché le ‘carenze tecniche’ di cui parla le deve chiarire soprattutto al partito di Fratelli d’Italia che ha presentato una proposta di legge che abroga il reato di tortura, eliminando l’art. 613bis, così come il 613ter, ovvero l’istigazione alla tortura. E questo per sostituirlo con una previsione di una circostanza di aggravante comune”. Così la deputata del Pd Debora Serracchiani nel corso del Question time alla Camera, replicando alle parole del ministro della Giustizia che a sua volta rispondeva al capogruppo del Pd in commissione, Federico Gianassi, sull’abolizione del reato di tortura.
    “Da una parte – ha proseguito Serracchiani, come riporta un comunicato – il ministro Nordio ci dice che vuole fare il codice dei crimini internazionali e dall’altra non dice con chiarezza che impedirà l’abrogazione della tortura, che è appunto un crimine internazionale. Noi non mettiamo assolutamente in dubbio l’onorabilità delle forze dell’ordine perché quella onorabilità è, senza ombra di dubbio, quella su cui si basa tutti i giorni lo svolgimento del loro dovere”. “Quello che invece serve – ha sottolineato Serracchiani – è ricordarci che siamo in un contesto internazionale dove il reato di tortura non può essere abrogato. Noi chiediamo di chiarire quali sono le ‘carenze tecniche’ e di chiarirlo in particolare a Fratelli d’Italia, perché se va avanti quella proposta di legge il reato di tortura viene abrogato”. “Non sta scritto da nessuna parte che quando si mette un reato , il rave, se ne toglie un altro, quello di tortura. Non funziona così” ha concluso Serracchiani, augurandosi “che il ministro Nordio non voglia assolutamente contravvenire agli obblighi internazionali assunti dal nostro paese, ma soprattutto che voglia spiegare con chiarezza e senza infingimenti cosa significa togliere questo reato a chi oggi ne chiede l’abrogazione”.

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    Meloni incontra domani a P.Chigi familiari vittime Rigopiano

    (ANSA) – ROMA, 29 MAR – Nel pomeriggio di domani, alle 15, la
    premier Giorgia Meloni incontrerà a Palazzo Chigi una
    delegazione dei familiari delle vittime tragedia di Rigopiano.   
    La presidente del Consiglio domani mattina sarà in visita
    alla sede della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per
    l’alimentazione e l’agricoltura. (ANSA).   

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    Pnrr: il pressing del Pd, Fitto riferisca in Parlamento'. Gentiloni, col governo collaboriamo ai dossier Ue

    Pressing del Pd sul governo sullo stato di attuazione dei progetti del Pnrr, con la richiesta di maggiore trasparenza: il governo informi il Parlamento e faccia chiarezza su cosa sta facendo e cosa intende fare, è il messaggio dei democratici, che chiedono alla conferenza deicapigruppo di Montecitorio una informativa urgente del ministro Raffaele Fitto sui “presunti ritardi del Pnrr e su quali siano state le modifiche apportate”. Lo ha detto ai cronisti la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga. “Rischiamo di perdere importanti risorse. La discussione vafatta in Parlamento, in modo trasparente”.
     “Basta. Ogni giorno veline sul Pnrr. Non si sa nulla di quello che accade ai singoli progetti. Non c’è trasparenza. ‘Colpa di chi c’era prima, colpa della UE’. Serve una sessione in Parlamento, il Pnrr è la missione nazionale, riguarda il futuro dell’Italia non di qualche ministro”, scrive su Twitter il deputato dem Enzo Amendola, capogruppo Pd in commissione Esteri.
    Gentiloni, ‘con il governo collaboriamo su dossier Ue’ – “Noi dobbiamo collaborare e lo stiamo facendo. Non c’è nessun scoppiettio che abbia contagiato il lavoro che stiamo facendo” in Ue. “Dobbiamo riconoscere il ruolo di tantissimi funzionari italiani in Commissione, il lavoro fatto dall’ambasciatore Piero Benassi. Lavoriamo assieme. Non abbiamo alcuna voglia di riproporre le divisioni interne qui a Bruxelles”. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni alla presentazione del libro di Pier Ferdinando Casini, ‘C’era una volta la politica’, soffermandosi sui dossier di lavoro per Italia e Ue, a cominciare dal Pnrr.
    E il senatore dem Filippo Sensi gli fa eco chiedendo una ‘operazione verità’ da fare subito in Parlamento. “C’è tempo e ci sono gli spazi per procedere con urgenza. Non è una questione di destra o sinistra, ma di Italia, del nostro futuro. Ora”, scrive su Twitter.
    Mentre Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue alla Camera, sostiene che “Il Piano è fermo al palo. Il pagamento della terza rata è stato congelato e sui prossimi step del cronoprogramma di investimenti e riforme non c’è alcuna chiarezza da parte dell’ esecutivo. Così come nessuna notizia arriva dal governo su eventuali modifiche che ha annunciato di voler apportare al Recovery Plan”. 
    Gli obiettivi del PianoIntanto, il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, spiega che sul Pnrr “c’e’ la necessita’ della massima attenzione, non c’e’ allarme”. E aggiunge: “abbiamo delle tempistiche dettate dalla legge” ma sottolineando anche che il Pnrr e’ stato “concepito” come risposta al covid ma ora il quadro e’ cambiato.
    E il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini spiega che si sta facendo un check voce per voce circa gli obiettivi del Pnrr. “Ieri un compito a casa l’ho portato – aggiunge -: 229 articoli del codice degli appalti. Nella vita precedente mi portavo in giro un romanzo. Sarà uno strumento di lavoro fondamentale per l’Italia nei prossimi anni”. “La Cgil annuncia lo sciopero, quindi vuol dire che è fatto bene”. 
    Da parte sua, il sindaco di Milano Giuseppe Sala chiede di dare i fondi a chi sa investirli: “Io dico, se ci sono dei residui, dateli a Milano. Sembro un provocatore ma non lo sono perché ci sono una serie di progetti che ho nel cassetto e che, se mi fossero finanziati, io ce la faccio entro il 2026”.  Secondo Sala, rispetto ai ritardi, si è ancora in tempo: “estendiamo a tutti l’operazione verità e diamo i fondi a chi li sta investire”.
    “Sul Pnrr Giuseppe Sala sbaglia completamente approccio – commenta il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto -. All’Italia sono stati assegnati oltre 191 miliardi di euro proprio perché il Sud del Paese è in difficoltà e merita, dunque, l’attenzione e i finanziamenti europei per potersi allineare alle Regioni del Nord. Senza il Mezzogiorno avremmo ricevuto molto, ma molto meno”.

    Agenzia ANSA

    Raffaele FittoAlcuni progetti impossibili per 2026, al lavoro con Ue ‘Governo presenterà relazione per verifica complessiva target’ (ANSA)

    Il decreto legge sul Pnrr approderà nell’Aula della Camera con la discussione generale il prossimo 17 aprile. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

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    Pd: Calenda, la linea è praticamente identica a quella M5s

    (ANSA) – ROMA, 29 MAR – Schlein apre un’autostrada per il
    Terzo Polo? “Non ho mai pensato che le cose fossero così
    semplici. L’autostrada deriva dalla credibilità che sviluppi nel
    rapporto con gli elettori. Elly Schlein è contro i
    termovalorizzatori, contro i rigassificatori, contro gli
    investimenti. Ha delle posizioni molto ideologiche, lontane
    dalle mie. Però ieri le ho detto, “facciamo il salario minimo””.   
    Lo ha dichiarato il leader di Azione Carlo Calenda rispondendo a
    Bruno Vespa durante il talk show “Cinque minuti” su Rai 1.   
    Secondo lei il Pd si divide? “No, secondo me non è rilevante.   
    Non credo che spostano voti o almeno io non li sto andando a
    cercare. Credo che ci sia un pezzo di elettori del Pd che non
    condividono quella linea che è sovrapponibile a quella del M5s”.   
    Quindi Pd uguale M5s? “La linea è praticamente identica. Non
    trovo un argomento su cui non sono in sintonia. Tranne, per ora,
    sull’Ucraina, perché viene dalla gestione di Enrico Letta. Del
    resto sale uno e scende l’altro”. (ANSA).   

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    Telefonata Meloni-Zelensky, va perseguita una pace giusta

    (ANSA) – ROMA, 29 MAR – La presidente del Consiglio Giorgia
    Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il presidente
    dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. I due, riferisce Palazzo Chigi,
    hanno parlato della necessità di perseguire una “pace giusta”.   
    Nella telefonata con la premier Giorgia Meloni, il
    presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky “ha manifestato
    apprezzamento per la prossima Conferenza di Roma sulla
    ricostruzione dell’Ucraina prevista per il 26 aprile,
    un’occasione importante per rafforzare i rapporti tra le imprese
    italiane e l’Ucraina”, riferisce una nota di Palazzo Chigi.   
    “Dopo la visita del presidente Meloni a Kiev del 21 febbraio
    scorso e l’intervento nel Parlamento italiano del 21 marzo
    scorso alla vigilia del Consiglio europeo – si legge nella nota
    -, il presidente ucraino ha espresso gratitudine all’Italia, ha
    ricordato la forte motivazione dell’esercito ucraino e espresso
    fiducia nella capacità di respingere gli attacchi della Russia a
    difesa dell’integrità territoriale dell’Ucraina, anche grazie
    all’assistenza degli Stati occidentali, compresa l’Italia”.   
    (ANSA).