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    Bonelli, la nomina di Cingolani viola la legge del 2004

    (ANSA) – ROMA, 13 APR – “La nomina dell’ex ministro Roberto
    Cingolani al vertice di Leonardo da parte del governo viola la
    legge 20 luglio 2004, secondo cui un ex ministro non può
    ricoprire incarichi in enti di diritto pubblico, società a scopo
    di lucro, nei 12 mesi successivi dal termine della carica di
    governo. L’ex ministro Cingolani ha cessato dalla carica il 21
    ottobre 2022 ovvero circa 6 mesi fa”. Lo sottolinea, in una
    nota, Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e
    deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. “Leonardo – prosegue –
    inoltre opera anche nei settori ambientali e Cingolani era
    proprio il ministro della Transizione Ecologica. A tal
    proposito, abbiamo chiesto all’autorità garante della
    concorrenza e del mercato di valutare l’eventuale violazione
    dell’art.2 comma 4 della legge 204/2015. L’Autorità già in
    passato ha espresso pareri sulle attività professionali di ex
    ministri, dando, in alcuni casi, un parere negativo”. (ANSA).   

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    A Parigi i manifestanti invadono la sede della Lvhm di Arnault

       Un gruppo di manifestanti in sciopero contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron hanno temporaneamente fatto irruzione nella sede parigina di Lvhm, il colosso mondiale del lusso di proprietà di Bernard Arnault. I manifestanti – tra cui ferrovieri, operatori sanitari e del mondo dell’istruzione in sciopero – sono entrati nella hall di ingresso di Lvhm, al 22 di Avenue Montaigne, tra i viali più chic di Parigi frequentatissimo da Paperoni di tutto il pianeta, con fumogeni e fischietti.

        “La strada è nostra”, hanno scandito i dimostranti dinanzi al quartier generale del colosso del lusso. Molti di loro sono poi penetrati all’interno, per riuscire una decina di minuti dopo. Il blitz è avvenuto nella dodicesima giornata nazionale di scioperi e proteste contro la riforma che aumenta l’età pensionabile da 62 a 64 anni. 
       Il sindacato Cgt annuncia 400.000 manifestanti oggi in piazza a Parigi, nel quadro della dodicesima giornata di scioperi e proteste nazionali contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. E’ esattamente la stessa stima di quella annunciata dallo stesso sindacato nell’ultima manifestazione della settimana scorsa. A livello nazionale, invece, secondo il sindacato i manifestanti erano “oltre un milione”. Nella precedente manifestazione del 6 aprile scorso, la Cgt aveva annunciato “circa due milioni” di manifestanti in tutto il Paese. La polizia francese, invece, parla di 42.000 manifestanti oggi nella capitale, e 380.000 in tutta la Francia. Un dato in calo rispetto ai 570.000 manifestanti annunciati dal ministero dell’Interno lo scorso 6 aprile. Alla vigilia del cruciale pronunciamento della Corte Costituzionale sulla riforma previdenziale, insomma, il numero di manifestanti nei cortei risulta in diminuzione.   

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    Il Viminale dice no al voto dei fuorisede in un altro Comune

    (ANSA) – ROMA, 13 APR – La Commissione Affari costituzionali
    della Camera ha approvato il testo base della proposta di legge
    sul voto ai fuorisede, ma in una audizione svoltasi in mattinata
    il Viminale, con il prefetto Claudio Sgaraglia, Capo
    dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero
    dell’interno, ha sollevato obiezioni, dando il parere positivo
    solo sulla parte riguardante i referendum. Il testo, in quota
    opposizioni è atteso in aula il 26 aprile, e dalla prossima
    settimana sarà sottoposto ad emendamenti e a votazioni. In
    Commissione sono stati presentati diversi progetti di legge dai
    partiti di opposizione, con soluzioni diverse, ed oggi il
    relatore Igor Iezzi (Lega), ha proposto di adottare come testo
    base la proposta di Marianna Madia e del Pd. Questa prevede il
    cosiddetto voto anticipato presidiato: in pratica lo studente o
    il lavoratore fuorisede, entro i 45 giorni prima del voto fa
    domanda di votare nel Comune di temporaneo domicilio, dove
    voterà il giorno prima delle votazioni, in modo da permettere di
    inviare le schede nel Comune di residenza per lo spoglio. La
    proposta è stata adottata ma tutti i gruppi di centrodestra si
    sono astenuti. “E’ sconfortante ma questo significa che il testo
    sarà stravolto e sarà lasciata solo la parte sui referendum” ha
    detto Riccardo Magi (+Europa), presentatore di una delle
    proposte. “Mi sembra il gioco dell’oca – ha detto Madia – in cui
    si torna sempre alla casella 0. Il precedente governo aveva
    elaborato un Libro Bianco sull’astensionismo, per la cui stesura
    aveva partecipato il ministero dell’Interno, e lì si parlava del
    voto anticipato presidiato; ora ci viene detto di no. Se il
    centrodestra pensa di ridurre la nostra proposta ai soli
    referendum noi non siamo disponibili”. (ANSA).   

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    Pier Silvio in visita da Berlusconi, 'sta migliorando'

    (ANSA) – MILANO, 13 APR – “Voglio dire questa cosa dal cuore:
    sono ammirato dalla forza e dall’impegno con cui papà ancora una
    volta sta lavorando per recuperare. Non mi addentro in questioni
    mediche perché è in ambito intensivo ma l’ho trovato di buon
    umore. È un esempio perché si sta impegnando. Sta migliorando”.   
    Cosi Pier Silvio Berlusconi, figlio di Silvio, parlando con i
    giornalisti fuori dal San Raffaele.   
    Rispondendo poi a chi chiedeva se ieri l’ex premier avesse
    visto la partita del Milan di Champions League, ha detto:
    “Questo sicuro”. (ANSA).   

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    La Lega tiene il punto sul decreto migranti

    (ANSA) – ROMA, 13 APR – La Lega tiene il punto sulle proprie
    proposte di modifica al decreto migranti in discussione in
    commissione al Senato. Il partito di Salvini non intende, per
    ora, ritirare i 21 emendamenti presentati al decreto migranti
    all’esame del Senato. Lo conferma all’ANSA il capogruppo
    leghista a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, chiarendo che
    “non c’è nulla da dire” sulle proposte di modifica depositate
    dal governo. Proposte che non prevedono ulteriori interventi
    sulla protezione speciale prevista per i richiedenti
    asilo.”Sulla protezione speciale restano i nostri emendamenti –
    ha aggiunto Romeo – proprio perché non è un tema trattato dal
    governo nelle sue proposte di modifica. Se successivamente ci
    sarà un ulteriore emendamento specifico, se ne discuterà e
    valuteremo”. (ANSA).   

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    Meloni incontra il commissario Ue Breton a Palazzo Chigi

    (ANSA) – ROMA, 13 APR – La presidente del Consiglio, Giorgia
    Meloni, sta incontrando a Palazzo Chigi il commissario europeo
    per il Mercato interno e i servizi Thierry Breton.   
    Breton, spiega una nota sul sito della Commissione Ue, “è in
    Italia per incontrare funzionari governativi e produttori
    dell’industria della difesa nell’ambito del suo tour delle
    industrie della difesa dell’Ue”. Ieri il politico francese ha
    visto il ministro della Difesa Guido Crosetto e, prima
    dell’incontro a Palazzo Chigi, ha visitato due siti per la
    produzione di munizioni.   
    Gli incontri tra il commissario e la presidente del Consiglio
    Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto hanno
    come obiettivo lo “scambio di opinioni sull’urgente necessità di
    aumentare la produzione di munizioni per l’Ucraina e la
    sicurezza dell’Ue – si leggeva sul sito della Commissione alla
    vigilia della visita – Il Commissario Breton visiterà poi due
    grandi fabbriche di materiale militare e incontrerà i
    rappresentanti dei produttori al fine di valutare le esigenze
    dell’industria della difesa, in modo che l’Ue possa fornire
    sostegno su misura, eventualmente anche mediante fondi dell’Ue,
    e affrontare le strozzature. Nelle prossime settimane il
    commissario continuerà a dialogare con l’industria della difesa
    dell’Ue e a visitare gli impianti industriali al fine di
    agevolare e accelerare l’espansione industriale”. (ANSA).   

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    Governo, a Lampedusa una nave in più per spostare i migranti

    (ANSA) – ROMA, 13 APR – Un collegamento marittimo in più,
    rispetto al traghetto di linea, per garantire il trasferimento
    stimato di almeno 400 migranti al giorno da Lampedusa a un porto
    della Sicilia meridionale, per un totale di 2800 persone a
    settimana e che comporti un onere totale di 8.820.000 euro per
    il 2023. E’ quanto prevede un emendamento al decreto migranti
    proposto dal governo e depositato al Senato. In sostanza, “per
    assicurare adeguati livelli di accoglienza” negli hotspot – si
    legge nell’emendamento – il ministero dell’Interno è autorizzato
    a stipulare contratti con aziende di trasporto marittimo, in
    deroga alle norme sui contratti pubblici. (ANSA).   

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    Calenda: 'Non faremo il partito perché Renzi non lo vuole'

    “Lo stop deriva dalla scelta di Italia Viva di non votare un documento ieri che avevano dichiarato essere già letto e condiviso. Dietro tutto questo c’è solo un fatto: Renzi tornato alla guida di Italia Viva da pochi mesi non ha alcuna intenzione di liquidarla in un nuovo partito. Scelta legittima ma contrastante con le promesse fatte agli elettori. Dopo mesi di tira e molla ne abbiamo semplicemente preso atto. In un clima volutamente avvelenato da insulti personali da parte di Renzi e di quasi tutti gli esponenti di Italia Viva a Carlo Calenda.” Lo riporta una nota di Azione.

    Terzo Polo, Calenda: ‘Partita chiusa, Renzi ha contraddetto promesse elettori’

    “Il partito non lo riusciremo a fare, perché (Renzi, ndr) non lo vuole fare”. Lo riferisce in una nota di Striscia la Notizia, il cui inviato Enrico Lucci ha intercettato stamattina Carlo Calenda e gli ha chiesto aggiornamenti sull’accordo con Matteo Renzi per il partito unico con Italia Viva. “Perché non vuole farlo?”, lo incalza Lucci. “Perché vuole tenersi soldi e partito di Italia Viva e non si può far nascere, da due partiti, tre partiti: diventa ridicolo”, risponde Calenda. Che aggiunge: “Non so se oggi ci sarà una nuova riunione, ma lui non viene alle riunioni. Non ci ho parlato, perché lui parla solo con Obama e Clinton””Matteo Renzi queste volgarità nascondono un nervosismo esagerato. Semplicemente hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta lo ‘stai sereno’ non ha funzionato. Fine”, scrive su Twitter il leader di Azione.
    “Ieri Italia viva – scrive Calenda in una serie di tweet –  ha confermato di voler deliberare lo scioglimento (con effetto 2024) solo dopo aver saputo il vincitore del congresso e di voler continuare a fare politica attraverso IV almeno per tutto il ’24. Idem sul prendere impegni economici concreti vs nuovo partito. Noi invece eravamo pronti a prendere subito impegno su scioglimento e a girare tutte le risorse per fare la campagna delle europee”.
    “Abbiamo preso impegno con gli elettori – sostiene il leader di Azione – di fare un partito unico, non una scatola vuota aggiuntiva. Nella proposta presentata vi erano (come in quella prima) tutti gli elementi di democrazia e contendibilita’. Del resto a differenza di IV, Azione ha fatto tutti i congressi comunali, provinciali, regionali, nazionali. Infine abbiamo preteso che vi fosse una clausola che riprendesse quella etica del parlamento europeo sui conflitti di interesse. Questo è quanto. Il resto sono armi di distrazione di massa”.

    Terzo Polo, Paita: ‘Scelta Calenda incomprensibile, non ci sono ragioni politiche’

    La replica di Italia VivaInterrompere il percorso verso il partito unico è una scelta unilaterale di Carlo Calenda. Pensiamo che sia un clamoroso autogol ma rispettiamo le decisioni di Azione”. Così in una nota l’ufficio stampa di Italia Viva.”Carlo, stai mentendo: lo scioglimento avviene chiunque vinca il congresso ma dopo che viene eletto il segretario, non prima. Italia Viva termina la propria attività politica nell’ottobre 2023″. E’ la replica, affidata ad una serie di tweet, con cui l’account ufficiale di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi risponde a Carlo Calenda che poco prima, sempre su twitter, aveva sottolineato come Iv (a differenza di Azione) vuole sciogliersi solo nel 2024.
    “Le risorse del 2024 – si legge in un successivo tweet di Italia Viva – andranno ovviamente sulle europee e saranno gestite dal partito unico. Ma che senso ha fare polemica sui soldi e non sugli ideali? In ogni partito chi vince il congresso gestisce la tesoreria, ovvio, no?. Infine sulla clausola etica noi siamo favorevoli. Dove è il problema? Stai facendo polemica senza alcun motivo. Questa necessaria discussione sul merito delle scelte da fare dobbiamo continuare a farla sui social o possiamo farla in riunione?”.

    E dicendo di voler andare al sodo, il leader di Italia viva Matteo Renzi osserva invece su Twitter che “in queste ore ci sono polemiche inspiegabili dentro il Terzo Polo. Ne sono molto dispiaciuto anche perché non vedo un motivo politico per la rottura. Eviterei di inseguire le polemiche e i retroscena”.
    “Ieri – osserva Renzi – Azione ha presentato un documento, a noi va bene con piccole modifiche assolutamente accettabili. Le abbiamo pubblicate: i vecchi partiti si sciolgono con l’elezione del Segretario nazionale del partito unico. Se Calenda ci sta, noi firmiamo. Se Calenda ha cambiato idea, lo rispettiamo e ne prendiamo atto. 
    Quanto alla Leopolda: chi conosce quell’esperienza sa che è un momento bello di confronto politico tra generazioni e storie diverse. È un momento in cui tante persone si avvicinano alla politica. Dire che non può essere più fatta la Leopolda non ha senso. La facciamo con migliaia di volontari dal 2010, non vedo perché dovremmo smettere di farla oggi in un momento in cui la politica va difesa dai populismi e dai sovranismi. Il mio è un appello finale: basta polemiche, rimettiamoci al lavoro tutti insieme. Noi ci siamo, consapevoli della responsabilità verso tanta gente che ci chiede di tornare a sognare, non di volare rasoterra”.