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    Il 25 aprile La Russa al campo di concentramento di Praga

    (ANSA) – ROMA, 21 APR – Il presidente del Senato, Ignazio La
    Russa, il 25 aprile si recherà al campo di concentramento di
    Theresienstadt (Praga). E’ quanto si legge nell’agenda del
    presidente di palazzo Madama.   
    La Russa, la mattina si recherà all’ Altare della Patria e poi
    partirà alla volta di Praga per partecipare alla riunione dei
    presidenti dei Parlamenti dei Paesi Membri dell’Unione europea
    (Praga) e poi alle 15 sarà alla commemorazione, con la
    deposizione di una corona al Monumento di Jan Palach in Piazza
    San Venceslao. (ANSA).   

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    Mattarella: ‘Si parta dalla cultura per nuovo Rinascimento europeo’

    “La partecipazione dell’Italia in veste d’ospite d’onore a due tra le più prestigiose occasioni culturali europee (il Festival du Livre di Parigi e nel 2024 la Buchmesse di Francoforte, ndr) oltre a riconoscere il contributo recato dalla civiltà italica al sentire globale, rappresenta una grande occasione per proseguire sulla strada di una osmosi che consolidi sempre più la piattaforma comune di valori sui quali si fonda la Casa europea”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
    “Leggere è essenziale. Bisognerebbe leggere di più e, forse, la lettura del Milione di Marco Polo potrebbe aiutarci a comprendere lo spirito con cui va guardato il mondo”. Mattarella sottolinea inoltre l’importanza di Dante che, nel Purgatorio, “lancia un messaggio forse utile anche nella babele comunicativa del nostro tempo. Lo vorrei consegnare ai più giovani”. Rispetto all’identità europea, Mattarella afferma: “Dalle grandi città ai piccoli borghi, in ogni latitudine del nostro continente le comunità sono riconoscibili dalle loro piazze, i loro edifici di culto, i loro municipi, i loro palazzi e i loro mercati, i loro paesaggi. Ognuno di questi segni indica, identifica l’Europa. La dimensione europea è ciò che condividiamo quale frutto del deposito lasciato da culture plurali, recate dai popoli che si sono succeduti nell’insediamento sui territori”.
    Il Rinascimento, afferma Mattarella, “è il prodotto dell’ingegno italiano in uno stato di grazia particolare” ma si è diffuso poi “nelle corti europee. Il sentimento di appartenenza era, dunque, a una grande cultura, che non separava est e ovest europeo ma permeava ogni ambiente intellettuale. Mi piacerebbe pensare a un nuovo rinascimento europeo, aperto al mondo intero”. “La fraternità europea va intesa come consapevolezza di comune destino e va oltre la solidarietà”. L’espressione dei padri costituenti ‘completarsi a vicenda’, per Mattarella, “rappresenta quanto di più significativo si possa immaginare per l’Europa ‘unione delle diversità’, ispirata da una visione che sappia guardare lontano, senza il rischio della lusinga dell’inciampo in barriere artificiosamente create”.
    Per Mattarella inoltre “potremmo parlare di ‘fraternità europea’ come acquisizione di consapevolezze più autentiche, che abbiano la meglio anche su narrazioni correnti di crisi di convivenza con gli immigrati che giungono sulle nostre coste o agli altri confini d’Europa, fuggendo da guerre, carestie, sconvolgimenti climatici. Buoni esempi di ‘fraternità europea’ non mancano: le porte aperte ai profughi ucraini. Tuttavia i principi sono tali se non ammettono declinazioni di comodo. La fraternità sarebbe più forte – dice il capo dello Stato – se fosse sempre ugualmente riservata a chi fugge da altre guerre, da altra fame, da altre catastrofi, lungo la linea del Mediterraneo, per esempio”.
    “La cancel culture nei confronti della letteratura e dell’arte russe – altro passaggio dell’intervista – appare come un gesto sbagliato che vorrebbe colpevolizzare a ritroso i prodotti di secoli di storia europea, di cui quella cultura fa parte a pieno titolo. Gli intellettuali più avvertiti non hanno mancato di stigmatizzare questa visione. A uccidere la cultura è l’omologazione, il conformismo”.
    “L’industria culturale italiana è una forza trainante del nostro modello produttivo – prosegue – Mi piace pensare che Parigi e Francoforte significhino anche un riconoscimento all’impegno e all’attività della nostra industria dell’editoria, proiettata a pieno titolo nel dialogo della cultura internazionale. Il libro è un veicolo straordinario che richiama l’attenzione sul Bel Paese. L’Italia gode all’estero di una reputazione altissima, che investe il suo passato ma anche il suo presente. Affascina per il suo spirito pubblico, il senso della comunità, la sua vocazione alla pace. Di certo l’italianità appare di per sé un valore. E non va dissipato”.

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    Meloni, un patto con l’Europa per cambiare l’Italia 

    Giorgia Meloni sintetizza il suo manifesto programmatico in un lungo e articolato colloquio con il Foglio nel corso del quale rilancia la necessità di un nuovo patto con l’Europa anche per cambiare l’Italia. E ciò nel quadro di una serie di iniziative, a cominciare dalla gestione del fenomeno migratorio per il quale si prevede una potenziale ondata di 900 mila arrivi, di persone pronte a sbarcare sulle coste dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Una situazione che rende necessario – spiega – garantire gli ingressi legali e l’accesso a chi ha diritto all’applicazione dei trattati internazionali. L’Italia deve avere un ruolo attivo in questo quadro spingendo per una una nuova politica migratoria dell’Ue e rilanciando, anche con il supporto degli Usa, una azione per l’Africa. Roma sta mettendo sul tavolo il suo “piano Mattei” al riguardo, ricorda. Nell’intervista, la premier ribadisce con nettezza il sostegno all’Ucraina (che non mancherà mai): questa guerra “ha un impatto multidimensionale, si pensi alla crisi alimentare e delle materie prime, che impatta sul destino di milioni di persone”. Li non è in gioco una astratta libertà ma anche i nostri confini materiali ed ideali, aggiunge tra l’altro.
    Se il Mes si trasforma in un veicolo per la crescita siamo pronti a discuterne. Lo sottolinea la premier Giorgia Meloni nel lungo colloquio con il Foglio nel corso del quale fa anche riferimento alla necessità di un nuovo Patto di Stabilità che punti alla crescita, sennò è un problema. Bisogna investire – rimarca – in ricerca e sviluppo. Nell’intervista la premier attacca i tentativi di “mettere alle spalle” del suo Esecutivo “il peso di scelte sbagliate” in precedenza sul tema del Pnrr: una argomentazione – dice – “che ha il fiato corto”. Parla dei rischi per il Paese della “glaciazione democrafica” in corso e non chiude all’utilizzo del nucleare nel quadro della transizione energetica (“nessuna preclusione”). Chiarisce che al protezionismo di Washington si deve rispondere con nuove partnership commerciali transatlantiche. Un passaggio del colloquio viene dedicato ai temi della giustizia dove la premier conferma l’obiettivo della certezza del diritto e la necessità di limitare la carcerazione preventiva ai casi necessari. Così come, per quanto riguarda le riforme, ribadisce l’obiettivo di arrivare ad un sistema presidenziale per garantire la stabilità di governo.

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    Caso Uss, Nordio: ” Stravagante che avrei potuto impugnare la decisione dei magistrati’

    Un’ora di difesa serrata del proprio operato e di attacco ai magistrati. Davanti alla Camera, il ministro della Giustizia Carlo Nordio esclude qualunque sua responsabilità nel caso di Artem Uss, l’uomo d’affari russo evaso il 22 marzo dalla sua lussuosa cascina di Basiglio, dove era detenuto ai domiciliari con braccialetto elettronico, all’indomani del primo via libera alla sua estradizione negli Usa. E rivendica invece la scelta di esercitare l’azione disciplinare contro i giudici della Corte d’appello di Milano che lo hanno fatto uscire dal carcere, respingendo le accuse di interferenza e di lesione dell’autonomia che gli sono venute non solo dall’Anm, ma anche dall’avvocatura e da autorevoli giuristi. L’opposizione resta critica: troppe cose non tornano rispetto a una vicenda che ha esposto il Paese “a una figuraccia internazionale”, dicono Pd e +Europa non convinte nemmeno dalla rassicurazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani che il rapporto con gli Usa resta “solido e leale”. E dalla toghe arrivano nuove critiche: anche da Magistratura Indipendente, la corrente più vicina al Guardasigilli.

    Agenzia ANSA

    Concedere i domiciliari fu una ‘grave e inescusabile negligenza’. Domani alla Camera informativa urgente del Governo sulla vicenda . L’Anm: ‘Nordio non può valutare il merito, grave se lo ha fatto’ (ANSA)

    Nordio, che ieri ha incontrato la premier, si sente nella bufera e non lo nasconde. Parla di una “sequenza di critiche e insinuazioni” che lo hanno investito. E risponde ai rilievi che gli sono arrivati dai magistrati e non solo. A partire dalla considerazione che lui stesso avrebbe potuto chiedere ai magistrati il ritorno in carcere di Uss. “Il Ministero della Giustizia non ha alcuna competenza nè oneri di controllo sull’esecuzione di un provvedimento giurisdizionale adottato da una Corte. L’ipotesi contraria -scandisce – confliggerebbe non solo con il principio costituzionale della divisione dei poteri ma con la ripetuta e sacrosanta affermazione dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura”. “Ed è singolare”, nota, che proprio mentre lui viene accusato di ledere questi principi con la sua iniziativa disciplinare, gli si dice che “sarebbe dovuto intervenire per condizionare la libertà di decisione della Corte di Milano”. Sostenere che lui poteva impugnare , insiste il ministro, è “un’eresia”, un “errore da matita blu”. Tant’è che non è “mai accaduto”. La norma del codice citata nella relazione inviata ai suoi ispettori dalla Corte d’appello di Milano, secondo cui il ministro avrebbe potuto chiedere in qualsiasi momento il carcere per Uss, non riguarda, spiega, un caso come questo in cui non era stata ancora formalizzata la richiesta di estradizione. Il suo unico potere era sollecitare entro 10 giorni dall’arresto il mantenimento in carcere ed è quello che ha fatto, rispettando “pienamente” la legge. Chi ha sbagliato, è dunque la posizione del ministro, sono i giudici. L’imprenditore russo figlio di un oligarca vicinissimo a Putin “è stato messo ai domiciliari con un provvedimento di 5 righe”, fa notare Nordio, a fronte del provvedimento di 4 pagine “documentatissimo” e “ampiamente motivato” con il quale la procura generale aveva espresso il proprio “no” facendo presente che Uss aveva “conti bancari in tutto il mondo” e “appoggi internazionali” che lo mettevano ad alto rischio di fuga. Una decisione che non a caso ha lasciato “esterrefatti” gli americani. Nel suo discorso alla Camera, il ministro annuncia che sono in corso verifiche sulla possibilità di congelare i beni di Uss e accertamenti da parte del ministero degli Interni sul braccialetto che si è azionato con ritardo. Quanto all’azione disciplinare, è tutt’altro che “un’interferenza invasiva”: è un dovere “procedere con gli stessi criteri con cui i pm inviano l’informazione di garanzia ai cittadini nei cui confronti svolgono le indagini”, perchè diversamente non sarebbe rispettato il principio di uguaglianza.

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    Ok al ddl Concorrenza, con le norme per gli ambulanti

    Il consiglio dei Ministri ha approvato il ddl Concorrenza.
    Le assegnazioni delle concessioni dei parcheggi del commercio ambulante nelle aree pubbliche saranno messe a gara, salvaguardando il legittimo affidamento degli attuali concessionari che potranno godere di un rinnovo delle attuali concessioni in via eccezionale per 12 anni. E’ una delle novità previste dal Ddl Concorrenza approvato dal Cdm che ha approvato anche norme sul settore farmaceutico e un rafforzamento dei poteri dell’autorità Antitrust sul settore digitale.”Legge annuale sulla concorrenza: fatta! Al servizio dei cittadini e delle imprese”. E’ il primo commento a caldo del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso su Twitter. Il “potenziamento e la pianificazione dello sviluppo della rete elettrica nazionale”, insieme alla “norma incentrata sulla promozione dell’utilizzo dei ‘contatori intelligenti’ (smart meters), allo scopo di favorire il risparmio energetico e il contenimento del prezzo dell’energia elettrica” sono alcune delle misure contenute nel ddl Concorrenza. Lo rende noto un comunicato del Mimit.Arriva una semplificazione per le vendite promozionali e per quelle sottocosto che puntano a favorire le attività commerciali presenti in più comuni, come ad esempio le catene di supermercati, elettronica, elettrodomestici o abbigliamento. Basterà ora inviare un’ unica mail certificata (la Pec) agli sportelli unici delle attività produttive di tutti i comuni interessati, con le date e l’indicazioni degli esercizi commerciali coinvolti. E’ quanto prevede una delle norme contenute nel testo ddl Concorrenza approvato oggi dal Consiglio dei Ministri.

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    Ex compagno di Carlo racconta come il re fu bullizzato a scuola

    (ANSA) – LONDRA, 20 APR – A circa due settimane
    dall’incoronazione solenne di re Carlo III, in programma il 6
    maggio, emergono dettagli sulla travagliata esperienza
    scolastica vissuta dal sovrano negli anni Sessanta, quando su
    insistenza del principe Filippo fu mandato alla Gordonstoun
    School di Elgin, in Scozia, un istituto noto per la dura
    disciplina e le tante attività fisiche obbligatorie per gli
    studenti.   
    Secondo la testimonianza apparsa sul Daily Telegraph di un ex
    compagno di classe del monarca, Johnny Stonborough, il giovane
    Carlo venne sottoposto a un “bullismo spietato” da parte degli
    altri alunni, anche per la sua provenienza familiare da un
    contesto fra i più privilegiati. Un’esperienza per lui
    “orribile”, fra l’altro nota da tempo e raccontata con dovizia
    di particolari nella popolarissima serie ‘The Crown’ di Netflix,
    ma che contribuì anche in modo positivo alla formazione del
    futuro sovrano, capace comunque di superare i momenti più
    difficili. Non solo, lo rese “più gentile” e sensibile a temi
    oggi di grande importanza come l’inclusività e il disagio
    giovanile.   
    Il principe Filippo era stato uno dei primi studenti a
    iscriversi al collegio da 40.000 sterline all’anno nel 1934 e
    voleva che suo figlio maggiore seguisse le sue orme. Carlo
    quando iniziò a frequentarlo era un 13enne “terribilmente
    timido”, ha spiegato Stonborough, ma negli anni di
    quell’esperienza ebbe modo di scoprire anche il suo grande amore
    per la natura e sviluppò una certa empatia con le persone
    visibile ancor oggi. (ANSA).