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    Berlusconi: notte tranquilla, visite ancora limitate

    È trascorsa “tranquilla” per Silvio Berlusconi anche la scorsa notte, la diciannovesima di ricovero al San Raffaele di Milano. A quanto riferisco fonti ospedaliere, non ci sono aggiornamenti sulle condizioni di salute dell’ex premier che si trova nel reparto di degenza ordinaria dell’ospedale, dove è stato trasferito domenica scorsa dopo 12 giorni in terapia intensiva.    “Su consiglio dei medici” si continuano ad evitare visite di esponenti politici al Cavaliere, come riferisce il vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, oggi a Milano per visitare il Salone del Mobile, spiegando che quindi non è andato a trovare il presidente del partito.    Non è previsto un nuovo bollettino medico da parte dei professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, primari rispettivamente della Terapia intensiva e di Ematologia nel nosocomio milanese. L’ultima comunicazione dei medici risale a lunedì scorso, quando si rendeva noto il proseguimento di “cure” e del “monitoraggio dei parametri funzionali”. Silvio Berlusconi è al ventesimo giorno di ricovero e al terzo fine settimana consecutivo.    

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    Il principe Louis compie 5 anni, nel ritratto posa in carriola

    (ANSA) – ROMA, 23 APR – Il più piccolo dei Cambridge, il
    principe Louis, oggi compie cinque anni e per la ricorrenza
    viene diffuso un suo ritratto ufficiale che lo vede sorridente
    in maglioncino colorato con sullo sfondo un prato verde. Ma
    anche un’immagine in cui il quarto in linea di successione al
    trono si diverte mentre posa in una carriola portato a passeggio
    dalla mamma Kate.   
    I ritratti sono opera della fotografa Millie Pilkington e non
    della principessa di Galles che negli anni aveva invece voluto
    immortalare lei stessa la famiglia avendo coltivato una passione
    per la fotografia: nel 2021 ha anche pubblicato, in partnership
    con la National Portrait Gallery, un libro fotografico dal
    titolo ‘Hold still’ (‘Resta fermo’) sulla pandemia. Nei giorni
    scorsi Kate Middleton ha invece diffuso una fotografia della
    scomparsa regina Elisabetta II che avrebbe compiuto 97 anni il
    21 aprile, in cui la si ritrae circondata dai suoi nipoti e
    pronipoti. (ANSA).   

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    Ue, ‘le marine europee pattuglino insieme lo stretto di Taiwan’

    (ANSA) – BRUXELLES, 23 APR – L’Alto rappresentante Josep
    Borrell esorta l’Ue a unire le forze per pattugliare lo Stretto
    di Taiwan. La situazione dell’isola, scrive il politico spagnolo
    in un editoriale a sua firma sul settimanale francese Le Journal
    du Dimanche, “ci riguarda economicamente, commercialmente e
    tecnologicamente”, per questo “invito le marine europee a
    pattugliare lo Stretto di Taiwan per mostrare l’impegno
    dell’Europa per la libertà di navigazione in quest’area
    assolutamente cruciale”.   
    Il capo della diplomazia Ue indica la necessità di essere
    “vigili contro le provocazioni eccessive”, precisando che la
    posizione europea su Taiwan “è semplice e coerente”. “A nostro
    avviso – sottolinea -, esiste una sola Cina. Ma non a qualsiasi
    condizione. E certamente non attraverso l’uso della forza”.   
    “La stragrande maggioranza dei taiwanesi ritiene che lo
    status quo pacifico sia la soluzione più appropriata. Cerchiamo
    quindi di essere fermi nel far rispettare questo principio”,
    osserva ancora Borrell. (ANSA).   

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    Il figlio di Peskov conferma, ‘ho combattuto in Ucraina’

       Il figlio del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, Nikolai, ha confermato al quotidiano Komsomolskaya Pravda di avere servito al fronte – in Ucraina – con il Gruppo Wagner, sottolineando che lo ha fatto di sua spontanea volontà perché riteneva che fosse un suo “dovere”.  “E’ stata una mia iniziativa. E assolutamente la mia decisione”, ha detto il 33enne. “Lo consideravo mio dovere. Dovevo partecipare, dovevo aiutare tutti quelli che erano lì. Non potevo sedermi in disparte e guardare gli amici e altre persone andare lì”, ha aggiunto, spiegando di essere rimasto al fronte sotto falso nome “poco meno di sei mesi”.
        Il capo del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, aveva annunciato ieri che Nikolai Peskov ha servito come artigliere tra i suoi mercenari. In un audio pubblicato su Telegra, Prigozhin ha detto che in estate Dmitry Peskov si era rivolto a lui per un consiglio, poiché suo figlio stava andandonella zona delle operazioni speciali ed “era inutile dissuaderlo”. Quindi il il “cuoco di Putin” avrebbe deciso di portarlo con lui, “cambiandogli cognome, nome e patronimico, solo io e il capo del dipartimento del personale lo sapevamo”.
       Il figlio di Peskov sarebbe stato impegnato con il lanciarazzi Uragan, lavorando  “dall’inizio alla fine” e mostrando “coraggio e ottimismo”, ha concluso Prigozhin

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    Sardegna 2024, appello per modificare la legge elettorale

    (ANSA) – CAGLIARI, 23 APR – “La legge elettorale sarda è
    antidemocratica: ad ogni tornata circa 150mila voti non
    ottengono rappresentanza”. E’ l’allarme lanciato da alcune forze
    politiche indipendentiste, sindacati e associazioni identitarie
    e alcuni amministratori locali della Sardegna che hanno lanciato
    un appello on line con una proposta di riforma della legge
    elettorale in vista delle regionali del 2024.   
    La proposta si fonda su alcuni capisaldi tra i quali un
    sistema proporzionale con il premio di maggioranza e l’elezione
    di tutti i candidati presidenti che superano le soglie di
    sbarramento, non solo dei primi due arrivati. Si ipotizza di
    abbassare anche la soglia di sbarramento per le liste che non
    fanno parte di coalizioni così come il quorum richiesto per le
    coalizioni di liste, consentendo a tutte le liste di partecipare
    alla ripartizione proporzionale dei seggi.   
    “Sono già andati persi nel 2014 i voti di Sardegna Possibile,
    del Fiu e della coalizione di Mauro Pili, mentre nel 2019 i voti
    di M5s, Pds, Sinistra Sarda, Adn e Sardi Liberi – scrivono
    nell’appello – Un prezzo altissimo che non fa altro che
    aumentare il tasso di astensione, allontanare gli elettori dalla
    democrazia rappresentativa, aggravare la crisi del sistema
    politico e rendere definitivo il distacco tra le istituzioni e
    il popolo sardo”.   
    “Vogliamo consentire la rappresentanza anche delle forze
    politiche sarde, non solo dei poli italiani – sostengono – La
    nostra legge ideale non costringerebbe le forze politiche a
    formare alleanze prive di reale coesione politica e
    programmatica o aggregazioni contraddittorie che non aiutano la
    governabilità perché
    destinate a fallire. La nostra legge ideale consentirebbe la
    rappresentanza anche delle forze politiche sarde, non solo delle
    grandi coalizioni italiane”. (ANSA).   

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    Ue in stretto contatto con Roma per l’ok alla terza rata

        “I lavori sulla valutazione della terza richiesta di pagamento dell’Italia sono in corso e i nostri servizi sono in stretto contatto con le autorità italiane”. Lo fa sapere un portavoce della Commissione europea dopo la notizia diffusa dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, dell’esclusione di Bruxelles degli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze dai finanziamenti elegibili nel Pnrr.
       Il portavoce ricorda come il via libera alla terza tranche da 19 miliardi di euro sia soggetto al raggiungimento da parte di Roma di “tappe e obiettivi pertinenti” indicati nel piano.

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    La Lega si smarca sul 25 aprile: festeggeremo la Liberazione

    Si avvicina il 25 aprile e il governo cerca di raffreddare le polemiche aiutato in questo dalla Lega che sembra volersi smarcare da una querelle che di certo può infastidire la base più radicata del Carroccio, nata con un Umberto Bossi fieramente antifascista. La seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa anche oggi tenta di uscire dall’occhio del ciclone e lo fa a suo modo: da un lato precisando e dall’altro preannunciando querele. Mentre Palazzo Chigi osserva lo svilupparsi dello scontro, tocca al ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani garantire una certa ufficialità alle celebrazioni della Festa della Liberazione confermando che sarà lui a rappresentare l’esecutivo recandosi in un luogo simbolo degli orrori nazi-fascisti, le fosse Ardeatine. Un luogo dove il 24 marzo 1944 furono uccisi ben 335 civili e militari italiani dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella, compiuto il giorno prima dai partigiani dei GAP. Le parole più chiare dal mondo della Lega sono venute dal governatore del Veneto Luca Zaia che ha apertamente riconosciuto l’importanza della celebrazione: “Siamo al 78esimo festeggiamento, non dimentichiamo mai – ha precisato – che dall’8 settembre 1943 in questo paese si è combattuta una guerra di Resistenza. Ed è fondante perché la liberazione dal nazifascismo è una cosa per cui non hanno combattuto soltanto coloro che erano in armi. Ma ha coinvolto donne, bambini, civili. E vanno ricordati gli ebrei sterminati e anche i non italiani che hanno partecipato”. Ben più prudente è stato Matteo Salvini che si è limitato a dire che “celebrerà il 25 aprile” ma lavorando. Lapidario invece il commento su La Russa che ha fatto sapere che sarà all’Altare della Patria (ma anche a Praga per ricordare Jan Palach, il giovane diventato simbolo dell’anticomunismo perché il 16 gennaio 1969 si suicidò dandosi fuoco con la benzina proprio in quella stessa piazza) insieme a Giorgia Meloni e al presidente Sergio Mattarella: “Cosa farà La Russa il 25 aprile che metterà d’accordo tutti? Io so quello che faccio io”, ha replicato secco ai giornalisti a Milano il leader leghista. La Russa intanto cerca di sfilarsi dal fuoco incrociato nato dopo le sue dichiarazioni dei giorni scorsi (“la parola antifascismo non c’è nella Costituzione”) e anche oggi puntualizza che si “riconosce nei valori della Resistenza che sono espressi in positivo nella prima parte della Costituzione”. Ma contemporaneamente attacca dicendosi “allibito di fronte allo stravolgimento della verità sulle sue parole” e ventilando azioni legali. Intanto l’Anpi conferma il tradizionale corteo antifascista di Roma per ribadire che “la Storia non può essere riscritta da chi nutre sentimenti di nostalgia per il suo periodo più buio”. Sul 25 aprile, ribadisce il segretario del Pd Elly Schlein “manteniamo la nostra vistone antifascista”. Martedì il presidente Mattarella è atteso a Cuneo e a Boves, anche qui ci fu un eccidio nazista: prevedibilmente il capo dello Stato farà un discorse forte, senza amnesie storiche.