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    Achille e Afrodite, lettera d’amore di due partigiani

    (ANSA) – MACERATA, 24 APR – “Dita adorata la fine che
    prevedevo è arrivata, muoio ammazzato per la mia Patria. Addio
    Dita, non dimenticarmi mai e ricorda che tanto ti ho amata”.   
    Inizia così la lettera che Achille Barilatti, militare
    antifascista di Macerata, scrisse alla sua amata la notte prima
    di essere fucilato, al cimitero di Muccia, il 23 marzo del 1944.   
    Ma chi era questa donna di cui Achille si era innamorato?
    Settantanove anni dopo, Annalisa Cegna, direttrice dell’Istituto
    storico di Macerata, svela all’ANSA la vera identità di Dita,
    una verità che è stata ritrovata tra i documenti custoditi
    nell’Archivio di Stato di Macerata.   
    “Dita – spiega Cegna – era il diminutivo di Afrodite Marasli,
    greca di Costantinopoli, dove nacque nel 1916”. “Di lei –
    aggiunge la direttrice – sappiamo che era stata catturata
    dall’Esercito italiano ad Atene nel 1943, portata nelle carceri
    di Roma e poi internata a Pollenza, nelle Marche, in uno dei
    vari campi dì concentramento femminili che erano stati creati
    nel Centro Italia”.   
    “Dal campo – racconta ancora Cegna – immaginiamo che Afrodite
    fosse riuscita a fuggire oppure liberata, per poi incontrare
    Achille sulle montagne e avviare con lui una storia d’amore
    molto affascinante, anche per i loro nomi che affondano nella
    mitologia greca”.   
    Alla donna, sempre attraverso l’ultima lettera, il
    sottotenente entrato nella Resistenza – catturato assieme ai
    ragazzi di Montalto uccisi dai fascisti – aveva affidato il suo
    ultimo desiderio: “Vai da mia madre a Passo di Treia appena
    potrai”; “muoio da forte come onestamente ho vissuto. Addio
    Dita, addio gnau mio”, aveva concluso, svelando così anche
    l’affettuoso nomignolo.   
    “Questa lettera così tragica, ma carica di amore, è l’ultima
    traccia che ci colloca Afrodite nelle Marche, dopodiché di lei
    non sappiamo più nulla”, dice la direttrice Cegna. “Oggi avrebbe
    107 anni – aggiunge – Ci auguriamo che possa essere ritornata in
    Grecia, dalla sua famiglia, con la quale non aveva mai
    interrotto i rapporti”. Tanto che nel fascicolo a lei dedicato
    c’è anche la ricevuta di 2 mila lire che aveva ricevuto dalla
    madre. (ANSA).   

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    25 aprile: Calenda, le istituzioni nascono dalla Liberazione

    (ANSA) – ROMA, 24 APR – “Spero il governo tutto si riconosca
    nel fatto che le istituzioni repubblicane e democratiche nascono
    dalla Liberazione e che nessuno faccia distinguo, a parte La
    Russa che è un caso a parte. Spero che domani sia una festa di
    tutti”. Lo afferma Carlo Calenda, leader di Azione, a Sky Tg 24.   

    Per Calenda “non esiste” un pericolo del ritorno del fascismo
    in Italia: “in Italia c’è il pericolo che il fascismo venga
    considerato come una dittatura morbida. E’ un problema culturale
    che va combattuto a scuola dando il senso delle istituzioni
    repubblicane. Il fascismo è stato complice del crimine più
    grande della umanità”, sostiene.   
    Quanto al suo 25 aprile, Calenda annuncia: “Sarò alle 10 al
    Pantheon con le associazioni partigiane del mondo Azionista per
    una iniziativa per la liberazione e di sostegno al popolo
    ucraino, e poi porto i miei figli per una visita privata alle
    Fosse Ardeatine”. (ANSA).   

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    Ue: Gasparri, chiederò un voto sull’incarico di Di Maio

    (ANSA) – ROMA, 24 APR – “Sullo scandalo Di Maio chiederò un
    voto del Parlamento. Pubblicamente sconfessato dal governo del
    suo Paese, che con garbo ma con chiarezza ha detto che non è il
    candidato dell’esecutivo italiano, fortemente censurato dalle
    forze politiche che rappresentano la maggioranza democratica
    dell’Italia, Luigi Di Maio, dopo una vita da seminatore di odio
    e poi da poltronaro voltagabbana, rinunci ad un incarico per il
    quale è palesemente inadeguato. Privo di basi culturali
    elementari, ignaro della storia, della geografia, del
    congiuntivo, incapace di distinguere un Paese dall’altro,
    frequentatore di gilet gialli parigini, già sodale di seminatori
    di odio, forse convinto che si parli di una pizzeria su qualche
    Golfo italiano e non di una complessa area che richiede nozioni
    a lui ignote, anela a lauti compensi”. Lo dichiara il senatore
    di Forza Italia Maurizio Gasparri
    “So bene che la designazione compete a poco trasparenti
    circuiti europei, ma in queste ore porró comunque il problema
    nel parlamento italiano, cercando con una risoluzione di far
    emergere una pubblica censura istituzionale, per impedire una
    costosa nomina, che offende la democrazia, la cultura, la
    competenza, la grammatica e la geografia. Quello di Luigi Di
    Maio è un penoso caso umano, che va archiviato. In caso diverso
    in ogni sede politica, istituzionale, diplomatica, interna e
    internazionale porró, non da solo, ogni giorno la questione. Ho
    già informato alcuni rappresentanti diplomatici dell’area del
    Golfo dei danni che causerebbe nei rapporti internazionali una
    tale ridicola figura. E ho trovato condivisione e sconcerto”,
    conclude. (ANSA).   

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    Salvini, ‘Di Maio? Ci sono curriculum migliori’

    (ANSA) – FIRENZE, 24 APR – “Con tutti i diplomatici di
    carriera che hanno fatto tanto in Italia ed in Europa mandare a
    mediare il signor Di Maio Luigi è curioso. Non è l’unica
    iniziativa curiosa da parte delle istituzioni europee che sono
    più ideologiche che pragmatiche. Penso alle direttive case
    green, auto green, carni sintetiche, formaggi finti, vini
    farlocchi. Conto che ci ripensino perché in Italia ed in Europa
    ci sono mediatori con curriculum assolutamente superiori
    rispetto al pur rispettabile ex ministro degli Esteri. Non è una
    questione personale”. Lo ha detto Matteo Salvini, a margine di
    un sopralluogo a un cantiere per il potenziamento della A1.   
    (ANSA).   

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    Genocidio armeno, il ricordo di Delmastro e Salvini

    (ANSA) – ROMA, 24 APR – “Il 24 aprile gli armeni ricordano il
    genocidio perpetrato dai turchi tra il 1915 e il 1919. Per me è
    stato un onore essere tra i promotori, nella scorsa legislatura,
    della legge sul riconoscimento del genocidio armeno. Non solo un
    milione e mezzo di armeni perse la vita in quello che molti
    storici individuano come il primo genocidio moderno, ma per anni
    si è tentato persino di cancellarne la memoria”. A ricordarlo in
    una nota è Andrea Delmastro Delle Vedove, deputato di Fratelli
    d’Italia e sottosegretario alla Giustizia secondo il quale “non
    possiamo dimenticare perché non c’è futuro senza memoria”,
    conclude il parlamentare. Analogo il commento su Twitter del
    leader della Lega e ministro dei Trasporti Matteo Salvini che
    parla di “un dramma troppo spesso ignorato, da tramandare e da
    ricordare”. (ANSA).   

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    25 aprile: Mattarella, bene l’impegno a tener viva memoria

    (ANSA) – ROMA, 24 APR – Il Presidente della Repubblica Sergio
    Mattarella, nel corso dell’incontro al Quirinale con una
    rappresentanza delle Associazioni combattentistiche e d’arma,
    nella ricorrenza del 78esimo anniversario della Liberazione, ha
    lodato “l’impegno e la determinazione” che queste “associazioni
    impiegano ogni giorno per tener viva la memoria di un periodo
    tra i più drammatici della nostra storia contribuendo in ampia
    misura a far conoscere e non dimenticare quanti hanno lottato
    per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà che
    permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione
    nazi-fascista”. (ANSA).   

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    Paglia (SI), 76% di lavoratori irregolari in bar ed alberghi

    (ANSA) – ROMA, 24 APR – “Nei giorni scorsi in tutta Italia
    c’è stata un’ispezione straordinaria di Ispettori del Lavoro e
    Carabinieri in alberghi, bar e ristoranti: ne sono risultati
    irregolari il 76%, con 458 lavoratori in nero su 445 aziende
    controllate. Poi qualcuno finge di stupirsi che non si trovino
    persone disposte a farsi sfruttare”. A sottolinearlo in una nota
    è il responsabile Economia di Sinistra Italiana, Giovanni
    Paglia. (ANSA).   

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    Al Festival del giornalismo sono tornate le lunghe file

    (ANSA) – PERUGIA, 24 APR – Dopo le difficoltà legate alla
    pandemia, si sono riviste le lunghe file per accedere ai
    principali eventi del festival del giornalismo che si è svolto a
    Perugia. La 17/a edizione si è conclusa domenica.   
    Gli organizzatori hanno evidenziato che “decisamente
    straordinaria” è stata l’affluenza di pubblico registrata
    durante i cinque giorni di manifestazione. Che ha proposto un
    programma vasto e partecipato in ogni suo appuntamento e non
    solo, con sale sempre gremite e lunghe file “ordinate” per
    ciascuno dei 500 speaker, tra premi Nobel, Pulitzer e cronisti
    provenienti da ogni parte del mondo. Impegnati in 200 eventi che
    si sono svolti dalle prime ore del mattino fino a tarda sera.   
    Ci sono stati poi i fuori-programma, ovvero gli eventi
    collaterali organizzati in maniera spontanea da organizzazioni
    mediatiche e filantropiche che, ogni anno, arrivano da ogni
    latitudine e si danno appuntamento al Festival del giornalismo
    per pianificare, sui tavoli dei bar, ristoranti, terrazze,
    alberghi e luoghi suggestivi di Perugia, progetti e
    collaborazioni di ogni tipo, che poi danno vita ad autentici
    consorzi globali del giornalismo e a grandi inchieste
    collaborative internazionali.   
    Alla rassegna si è parlato dei grandi temi della
    contemporaneità: guerre, clima, migrazioni, diritti, tecnologia,
    nuove frontiere del giornalismo, sicurezza, lavoro, scuola,
    memoria.   
    “È stata un’edizione strepitosa – dicono gli ideatori e
    organizzatori dell’IJF Arianna Ciccone e Chris Potter – e al di
    la dei numeri di affluenza che hanno forse superato nell’ordine
    delle migliaia quelli pre-pandemici, si è consolidata la
    presenza predominante di pubblico e ospiti dall’estero che
    considerano il Festival del giornalismo un osservatorio
    privilegiato su media e informazione. Un evento come questo
    aperto a tutti, gratuito, con una concentrazione di speaker di
    questa caratura è una realtà unica al mondo in questo settore e
    ne andiamo veramente fieri”.   
    Per la prima volta, al Festival Internazionale del Giornalismo
    è stato utilizzato con successo un servizio di traduzione
    automatica in tempo reale per tutti gli eventi. (ANSA).